Ho ricominciato a fare anche le corsette (stavolta in forma di competitive), visto che alla fine il freddo vero e' arrivato e in bici lo sopporto poco. Pero' continuo a seguire il giovane Leonardo che sta facendo passi da gigante nella corsa e in bici, meno a nuoto, ma la tecnica e' un ostacolo duro.
Dunque domenica 13 Ozzano Emilia, 36 Trofeo Nassetti, competitiva letale da soli 12 km ma con 3 "cime" da conquistare, San Pietro, le Armi e Pino di sopra, seguite da altrettante discese a rotta di collo. Un toboga, sul quale mi sono sempre arenato. Quest'anno no, o meglio, meno del passato. San Pietro riesco a correrla tutta, veniale la camminata sulle Armi, piu' decisa l'arenata sull'ultima erta, ma sembro quasi miracolato: evidentemente i chili persi hanno giovato molto. Al traguardo ho migliorato il mio personale su questa gara di oltre 30", contando che risaliva al 2009, quando nei rari tratti in pianura andavo "a scheggia" (per le mie potenzialita').
Bene, ottimi presupposti per Firenze? Vediamo come va alla Due Mulini, Lavino di Mezzo, che rappresenta il mio lungo pre maratona, con tanto di facce stupefatte dei maratoneti della polisportiva, per i quali se non si macinano 100 km alla settimana non si arriva in fondo alle maratone. Anche per un Ironman come me.
Inutile dire che le ultime risultanze scientifiche vanno in senso diametralmente opposto a queste certezze, e considerato lo stato dei miei piedi, che al momento sono tuttavia silenti, soppiantati da un fastidioso doloretto al ginocchio sempre presente appena accenno a passi di corsa, ritengo che 14 km rappresentino un buon lungo.
Cosi', alle 9.30 in mezzo al tipico nebbione padano lo sparo ha dato il via a questa "classica autunnale" con un percorso piattissimo tranne 2 cavalcavia dell'autostrada. Ed anche qui, pur non avendo riscontri passati ho macinato 14 km ad un passo di 5.16/km, passo molto interessante in questo periodo (di svacco totale, neanche di scarico...). Andro' comunque a Firenze per la sola medaglia, e per farmi 42 km turistici. Spero solo di rimanere sotto il tempo limite delle 6 ore, ovvero che il ginocchio mi dia un po' tregua.
In settimana poi avevo nuotato mercoledi con i master, avevo corso sia martedi (50 minuti senza pretese) sia venerdi, testando su di me l'allenamento intermittente tanto in voga. Ovvero 100m forti seguiti da appena 15" di recupero. Ripetuto "n" volte (nel mio caso 32). Alla fine ero stanco, ma non distrutto. Ma sabato, accettando di portare Leonardo a fare un giro in bici, ho scoperto a Gesso quanto quest'allenamento e' devastante, ovvero dopo un chilometro. Arrivato a Monte Pastore fra immani sofferenze non ricordavo il mio nome, cognome e stato civile. Il ritorno e' andato un po' meglio, ma solo perche' era discesa.
Dunque domenica 13 Ozzano Emilia, 36 Trofeo Nassetti, competitiva letale da soli 12 km ma con 3 "cime" da conquistare, San Pietro, le Armi e Pino di sopra, seguite da altrettante discese a rotta di collo. Un toboga, sul quale mi sono sempre arenato. Quest'anno no, o meglio, meno del passato. San Pietro riesco a correrla tutta, veniale la camminata sulle Armi, piu' decisa l'arenata sull'ultima erta, ma sembro quasi miracolato: evidentemente i chili persi hanno giovato molto. Al traguardo ho migliorato il mio personale su questa gara di oltre 30", contando che risaliva al 2009, quando nei rari tratti in pianura andavo "a scheggia" (per le mie potenzialita').
Bene, ottimi presupposti per Firenze? Vediamo come va alla Due Mulini, Lavino di Mezzo, che rappresenta il mio lungo pre maratona, con tanto di facce stupefatte dei maratoneti della polisportiva, per i quali se non si macinano 100 km alla settimana non si arriva in fondo alle maratone. Anche per un Ironman come me.
Inutile dire che le ultime risultanze scientifiche vanno in senso diametralmente opposto a queste certezze, e considerato lo stato dei miei piedi, che al momento sono tuttavia silenti, soppiantati da un fastidioso doloretto al ginocchio sempre presente appena accenno a passi di corsa, ritengo che 14 km rappresentino un buon lungo.
Cosi', alle 9.30 in mezzo al tipico nebbione padano lo sparo ha dato il via a questa "classica autunnale" con un percorso piattissimo tranne 2 cavalcavia dell'autostrada. Ed anche qui, pur non avendo riscontri passati ho macinato 14 km ad un passo di 5.16/km, passo molto interessante in questo periodo (di svacco totale, neanche di scarico...). Andro' comunque a Firenze per la sola medaglia, e per farmi 42 km turistici. Spero solo di rimanere sotto il tempo limite delle 6 ore, ovvero che il ginocchio mi dia un po' tregua.
In settimana poi avevo nuotato mercoledi con i master, avevo corso sia martedi (50 minuti senza pretese) sia venerdi, testando su di me l'allenamento intermittente tanto in voga. Ovvero 100m forti seguiti da appena 15" di recupero. Ripetuto "n" volte (nel mio caso 32). Alla fine ero stanco, ma non distrutto. Ma sabato, accettando di portare Leonardo a fare un giro in bici, ho scoperto a Gesso quanto quest'allenamento e' devastante, ovvero dopo un chilometro. Arrivato a Monte Pastore fra immani sofferenze non ricordavo il mio nome, cognome e stato civile. Il ritorno e' andato un po' meglio, ma solo perche' era discesa.
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