A Fabio, 5 aprile 2009.

martedì 30 settembre 2008

Comincio a sentire la stanchezza...

Ieri non c'e' stato verso di muovere un muscolo, tanto ero stanco, o meglio sfiancato. Oggi ho accompagnato Carla in quel di Mezzacorona (Trento) per suoi impegni di lavoro, ed io mi sono preso la borsa da nuoto e trovata a pochi chilometri (Gardolo) una piscina, ci sono andato per una seduta. Ho fatto quasi 3000m ma con una gran fatica e alla fine ero piu' schifato che contento. Mi sa che il nuoto (serio) per un po'...

Da domenica, poi, tornato da Albenga per l'ultima granfondo, la Noberasco, stacchero' da tutto e per un po', anche se continuero' con il nuoto bisettimanale con Ruggio e le corsette domenicali guai a chi le tocca. Anche qualche uscitina in bici, ma senza meta' o obbiettivi. Diciamo che l'approccio sara' molto piu' soft, e se non tirero', insomma, non mi preoccupero' piu' di tanto. Quel personaggio che risponde al nome di Greguràtt continua a mandarmi email inquietanti, l'ultimo dei quali sul percorso della IditaRod, oramai e' perso nel delirio degli ultratrail, lasciamolo perdere.

Sto mettendo a punto gli impegni per la prossima stagione, che ancora vedra' la bici come pratica principale di allenamento/miglioramento, perche' l'obbiettivo rimane sempre il sub 6 ore nei 180 km dell'IM. Ed anche (come obbiettivo) un IM di quelli che fanno storia, Enbrum, in programma nel 2010. Intanto alcune gare 2009 sono gia' fissate. Di certo ci saranno 2 o 3 IM, una decina di granfondo e qualche mezzo IM, oltre ai consueti 2 olimpici e 2 sprint per il rank. Se poi i piedi faranno i bravi , faremo un pensierino alla CCC.

Infine i totali del mese, che definirei discreti:

SWIM 12750 m
BIKE 436,42 km
RUN: 83,95 km

domenica 28 settembre 2008

Granfondo Prosecco Cycling Classic

Ed eccoci qui, un anno dopo. Stesso hotel (il Diana) anche perche' non e' che nei paraggi abbondino, ma anche perche' -come l'anno scorso- basta un'email per prenotare, nonostante la Xevents cerchi di monopolizzare, come alla Campagnolo, il circuito degli alloggi. Le deliziose signorine della Reception, Patrizia e Alexandra ci mettono a disposizione una camera al secondo piano, e tutto sommato silenziosa, se non fosse per i vicini (quest'anno granfondisti) che hanno una bambina assolutamente insopportabile, petulante e lagnosa all'inverosimile.

L'atmosfera -confermo l'impressione dell'anno scorso- e' deliziosa, con il paese coinvolto (nonostante la vendemmia) nell'evento, e ci sentiamo come a casa. Prima di arrivare all'hotel ci fermiamo a Villa Sandi, sede logistica per la distribuzione dei pacchi gara e pettorali, dove facciamo una merenda a base di affettati e formaggi, innaffiati dall'immancabile prosecco. Dopo aver preso possesso della camera ed essere passati nell'Enoteca locale per l'acquisto del Prosecco della Confraternita, ceniamo, per cambiare, al secondo ristorante (di due) di Valdobbiadene: un'enoteca con cucina (L'Autoctono), che ci fa gustare crostini di baccala' mantecato come antipasto, i bigoli al sugo di anatra come primo e gli straccetti di vitello con i finferli piatti che io e Carla ci dividiamo. A chiudere Tiramisu' e Panna cotta, forse un po' troppo uccise dal cioccolato, (in polvere e liquido). Accompagnamo il tutto con Cartizze (io) e Gutturnio (Carla). Chiaramente la qualita' non e' da gourmet, ma il prezzo (35 euro di tutto) e la simpatia dei gestori ripaga ampiamente.

Per fortuna la petulante bambina crolla alle 23, e quindi la dormita e' assicurata, perche' le pareti sono sottilissime, e basta un tono leggermente piu' alto per sentirsi da camera a camera. Mi sveglio bello pimpante alle 7 e 20, visto che quest'anno la partenza e' anticipata alle 9, e oltretutto il cancello che l'anno scorso mi costrinse al percorso corto (modificato come il lungo ma accorciato a 68km) non c'e' piu', sebbene quest'anno debba optare forzatamente per il corto, perche' davanti ad un compleanno (e che compleanno, 80 anni!), come si dice noblesse oblige... Festeggeremo l'ingegnere al Diana, stasera.

L'accesso alle griglie e' da incubo, nonostante arrivi 30 minuti prima entro in griglia (e neanche nella mia, ma in quella ancora piu' indietro...) 5 minuti prima dello start... Qualcosa non ha funzionato bene, nell'organizzazione... Giusto il tempo di sentire "Volare" e "All'alba vincero'!" che bum! il cannone tuona e si parte. Quest'anno i percorsi sono cambiati, come e' detto, e la salita che ci aveva costretto a piedi non c'e piu', ma in compenso ne hanno messa una piu' tosta. Sapendo che avrei fatto il percorso corto ho cercato di tirarmi il collo, e quindi sono comunque stanco, anche se avrei preferito fare il lungo di 130 km.

Confermo quanto scritto l'anno passato, non c'e un metro di pianura, ma neanche salite devastanti (il cuore sale un po' solo sul Zuel di la' e sul Colle di Guardia). Ma tutto un mangia e bevi che alla fine si sente nelle gambe. Quest'anno me la sono cavata meglio, molto meglio: il mio piazzamento e' intorno alla 580ima posizione, per un bella media dei 28 kmh (contro i 24,5 kmh dello scorso anno). Certo, sempre una prestazione mediocre (il primo e' arrivato dopo 1 ora e 45 minuti), ma non arrivo piu' che stanno smantellando il palco o finendo le premiazioni del percorso lungo...

Carla, stavolta, e' rimasta sorpresa dal mio arrivo ed era ancora in hotel. In piazza, come al solito, formaggi, vino, e polenta, lautamente assaggiati. Niente pasta party ne' diploma con foto commemorativa, stavolta: in fretta prepariamo la valigia e torniamo a casa. Ma di certo so che tornero'.

Il percorso della granfondo

giovedì 25 settembre 2008

B&B

Che non sta per "Bed & Breakfast", ma per Bruciagrassi (ieri) e Benedello (oggi). Bruciagrassi cricetosa, ai Giardini Margherita, tanto che ad un certo punto sono uscito dai giardini stessi e ho allungato un po' nei dintorni, cercando di non avvelenarmi troppo con i fumi di scarico del traffico bolognese. Poca roba, 44 minuti con tanto freddo (9 gradi alle 8 di mattina in questo settembre anomalo) ed i primi problemucci che mi porta, quali i muscoli un po' troppo freddi che danno qualche tirotto.

Stamattina, invece, l'anatema di Gianni e' esploso fragoroso (Ti manca Benedello!, un giorno ha detto) e non potevo piu' procrastinare un tale affronto. Cosi', bici in auto, un'ora abbondante per arrivare a Marano (fondovalle Panaro). Dal parco fluviale si sale qualche chilometro, si oltrepassa La Casona e la prima deviazione, Coscogno (che pure non scherza, con 18 tornanti in 5 km per un dislivello di 300m), ma alla seconda, -che non gli si darebbe 100 lire- dove c'e' un unico cartello, "Benedello" un po' invecchiato, si gira. Per oltre 9 km non succede nulla (strada dissestata e cavallette a parte), o quasi. Falsopiano anche regolare in salita con punte massime del 6, 7 %. E gia' immaginavo di telefonare a Gianni sacramentandogli per aver decantato una salita che non aveva niente di speciale.

Poi, poco prima dell'abitato di Benedello, la strada spiana ulteriormente per poi girare a destra, in una semicurva e in 50 m si capisce perche' la salita diventa memorabile. 50 metri, dicevo, al 20%. Nessun problema, mi sono detto, mi alzo sui pedali e vado. La prima sensazione e' stata che le gambe mi esplodessero. Poi, superato lo strappo (fatto in apnea anche per il passaggio di ben 2 auto diesel sgasanti che mi hanno affumicato) ecco il peggio. Non spiana, anzi. Continua per un paio di km ad un abbondante 10%. Qui, lo ammetto, ero in crisi profonda, e solo per una fortissima forza di volonta' non ho messo il piede a terra, mentre il cuore andava per i cavoli suoi oltre i 170 battiti.

Poi piu' nulla, per fortuna. Si raggiunge la strada per Pavullo, ma nonostate la copiosa sudata ero freddo "dentro" e alla prima deviaizone a destra (Coscogno, appunto) sono ritornato in fretta a Marano. Luminasio rimane ancora insuperabile come durezza, ma quel pezzettino di strada a cavallo di Benedello me lo ricordero' per un po'...

In serata una delle ultime corsette abbinate ai Festival dell'Unita' della provincia, a Villa Torchi in quel di Corticella con un bel percorso lungo il (puzzolente, in verita') Navile, la parte che non abbiamo mai fatto (dopo il Sostegno, cioe') e ritorno un po' trafficato, ma tant'e'. Credevo di non avere gamba, ed invece ho fatto il pezzo in sterrato bene, e mi sono anche divertito, pensando ad una CCC che un giorno faro' (certo, la' e' montagna pura, qui e' semplice sterrato...). E finalmente anche Carla ha superato il muro dei 6'/km correndo i 6,56 km del tortuoso percorso in un onorevole 5'.58"/km che prelude ad ulteriori miglioramenti.

La Bruciagrassi

Benedello

martedì 23 settembre 2008

Monte delle Formiche

E chi mi ferma piu', adesso?* La salita al Santuario del Monte delle Formiche l'ho sempre lasciata perdere, perche' considerata una delle piu' dure del circondario (a torto, in verita', ci sono salite ben peggiori!) Poi, oggi, uscendo con il coach (che mi ha bastonato di brutto, cosi' facciamo contenti alcuni lettori che si erano impressionati per certe mie dichiarazioni) dopo un po' di indecisioni sul percorso, e notando che il brutto tempo stazionava sulla parte destra (e quindi dal lato Botteghino/Futa) ho istigato il coach a prendere la strada che unisce la Val di Zena alla Valle dell'Idice poco prima di Zena, strada che arriva a Pizzano.

A meta', poco prima del Maneggio, c'e' la salita (questa, ma dal km 3) che porta a Ca' di Pippo e poi al Santuario del Monte delle Formiche. Senza pensarci granche' abbiamo preso questa strada, e in breve mi sono ritrovato il cuore 170 battiti, con strappi del 13/14%. Fino agli ultimi -durissimi- tornanti al 19% (cimitero) e 23% (strappo finale del piazzale). Devo dire che si', e' piuttosto dura, ma Luminasio rimane ancora la peggiore. Ho fatto bella figura, pero' il coach non me l'ha omologata perche' siamo partiti da Zena, ha detto che devo farla da Pizzano, allora si' che la musica cambia. Ok, la faremo da Pizzano. Dato che poi avevamo fatto pochino, siamo risaliti da Torre Arabella per ridiscendere dalla Val di Zena, incontrando il mitico Bracco (finisher alla Tough Guy) all'incrocio di Botteghino. Vento anche oggi, ovviamente contrario, ma anche un bel po' fresco, come solitamente ad ottobre inoltrato.

In serata prima seduta di nuoto del corso alla Record con Ruggio e i ragazzi dello scorso anno. Niente di che, giusto per riprendere ritmo, perche' molti sono 3 mesi che non nuotano. 1050 metri con 25 sprint Misti e a stile a 45", e 50 a stile a 1'10", con rilevamento battito (138 bpm dopo 4, 158 bpm dopo 8), infine gambe, ridotte per me che "avevo gia' dato".

La scalata al Monte delle Formiche


*Nel senso che le salite mi cominciano a piacere sul serio: comincio anch'io a provare quel nonsoche' per la faticaccia, la sudata, il cuore in gola quando affronto uno strappo. Certo, smoccolo, mi pento... insomma, barcollo ma non mollo.

lunedì 22 settembre 2008

Nuova muta

A Lido ho comprato anche la nuova muta, una Erox Cell Air, di cui dicono meraviglie, e quindi -in teoria- avrei un Orca 3.8 che mi cresce. Troppo breve il test di Lido per darne un giudizio finale (e -comunque- in mare nuoto nettamente meglio): provero' a nuotarci in piscina e crono alla mano vedremo se e' cosi' meravigliosa.





Intanto oggi mi sono riposato. Il mio massimo sforzo e' stato di sollevare la forchetta dal piatto alla bocca.

domenica 21 settembre 2008

IronDelta - Le foto

Ecco le foto dei 3 valorosi atleti del Porta Saragozza presenti al C.I. Age Group di Lido delle Nazioni sabato 20 settembre!

Luciano "Lucianone" Manfredi, 76imo di categoria M2 con il tempo di 2.30.23:



Federico "Ironfrankie" Franchini, 79imo di categoria M2 in 2.33.12:




Infine Roberto "Robby" Girotti, 87imo di categoria (mai domo, comunque) in 2.51 netti:


2 Pas par San Zvan

25ima edizione di una classica di San Giovanni (ma noi non avevamo mai partecipato), con percorso rinnovato e partenza dietro al nuovo ospedale. Scelgo di fare (con Carla) il percoros da 8 km, perche' le gambe sono ancora un po' provate dal Triathlon Olimpico di ieri e alla fine anche 8 sono stati tanti.

Infine i totali delle settimane di settembre.

15-21 settembre:

SWIM: 4000m
BIKE: 167,27 km
RUN: 31,86 km


8-14 settembre

SWIM: 0 (zero) m
BIKE: 75,77 km
RUN: 8.22 km


1-7 settembre

SWIM: 3100 m
BIKE: 160,4 km
RUN: 29.77 km


IronDelta (aka "un po' rosico")

Campionati Italiani Olimpici Age Goup in dubbio fino all'ultimo per un maltempo che fa di questo settembre uno dei peggiori degli ultimi anni. Poi, per fortuna un po' di sole e un mare abbastanza calmo permettono lo svolgimento della gara. Io, dopo essere stato al concerto di Vasco il venerdi sera


(bello, peccato solo per il fatto che sia stato poco coinvolgente, dovuto probabilmente a poche eccezioni ad un copione prestabilito che ne ha fatto un concerto perfettino) ho raccolto il buon Roberto di buon mattino e in poco piu' di 90 minuti arriviamo a Lido, insieme a Luciano (Manfredi), altro Age Group del Porta Saragozza.

Il mare e' freddo, ma con la nuova muta Erox mi trovo molto bene, ed infatti esco in 27 minuti, ma sulla bici patisco il fatto di essere solo, e per qualche km non riesco ad agganciare gruppi, finche' Claudio (Bergamini) mi raggiunge e mi invita in coda. Normalmente non riesco a stare in coda al buon Claudio, molto forte in bici, ma ieri ci sono riuscito fino al primo U-turn, quando nel rilancio perdo la ruote e addio gruppo. Il vento laterale da molto fastidio, e ancora mi ritrovo solo per un po', finche' un altro gruppo non mi raggiunge e tengo fino a pochi km dalla fine, ma ho faticato molto, e quando scendo dalla bici ho le gambe molto dure.

Pero' comincio con un passo allegro, e ben presto scopro non solo di riuscire a tenerlo (5.30/km) ma anche di non avere ne' dolori ai piedi ne' i sintomi premonitori, ed e' gia' una vittoria. 4 giri da 2 km e mezzo sul lungomare, incrociando un po' tutti, da Ettore (sempre in formissima), a Gianluca (Rizzi, 50imo di cat. M1, un fenomeno, mio fratello), finche' non vedo anche Luciano e Roberto i miei compagni di squadra che in bici non avevo visto per nulla. Incrocio spesso anche Alessandro Casadei, l'amicone del Greguratt, che sta preparando i mondiali di duatlon. Roberto ha forato e il ricambio non andava bene, quindi ha perso molto tempo, mentre Luciano era a 8 minuti quando e' sceso dalla bici me ne ha rifilati 10 di corsa, quindi mi ha preceduto di 2 minuti. E un po' rosico, ma "Grande Lucianone!", il tecnico si perplima a questa prestazione monstre...

Mi consola un po' l'aver rifilato 11 secondi a Gianni (Pastorelli), che mi aveva battuto a Montecarlo (ma io l'avevo superato a Francoforte) con cui abbiamo instaurato questa lotta all'ultimo km (di corsa). Ma non finisce qui, per certo. Io vado dove va lui e lui viene dove vado io, a questo punto. Finisco come ho iniziato, correndo e in 2.33.12, mai fatto un tempo finale cosi' basso, una media in bici cosi' alta (34.30 kmh), e 52.32 nella frazione podistica, e se proprio non e' il mio best (anzi si') e' un bellissimo tempo, per uno che non sa correre.

Ringrazio l'amico Dario (Nardone) per l'amplissimo servizio fotografico (che spero mi spedisca :-)) e il continuo sostegno durante la corsa.


La frazione di bici
La frazione di corsa

giovedì 18 settembre 2008

Stradelli, Dozza e Mascarino

Oggi era in programma un'altra seduta di bici, pianura, dato che sabato a Lido delle Nazioni il percorso e' piatto (che piu' piatto non si puo'). Una volta sugli Stradelli, pero', un po' il vento, un po' la noia, quando siamo stati a Poggio Piccolo abbiamo svoltato verso Castel San Pietro, e sui tre cavalcavia che arrivano sulla Via Emilia, rapportone, giu' due denti (53-14, poi 13) e sui pedali, a spingere sopra soglia. Sulla forza esplosiva (30-40 metri) non ci sono santi, stravinco, ma sulla progressione il coach e' devastante.

Da li' alla fonte delle Terme, per una sana bevuta, sono poche centinaia di metri e dato che Dozza (meglio, la salita che dalla Val Sellustria porta a Dozza) non e' distante, ci siamo spinti fino a li', in quella che ritengo una delle salite piu' dure (anche se relativamente corta), perche' sono 5 strappi taglia gambe. E dopo quelle botte di acido lattico le gambe urlavano al pensiero, ma come sempre, quando fai una salita al 18%, dopo, quella al 10%, ti sembrera' pianura, cosi' in qualche tratto ho pure messo un dentino piu' duro, il 39-24!

Ritorno uguale, per la Via Emilia e giu' fino algli Stradelli, ma ogni dosso era uno sprint. Ed ogni sprint la mia partenza era ok, tenuta pessima, con il coach a sfilarmi a meta' del dosso. Alla fine, sprint anche sui sotto passaggi stradale di Via Guelfa e ferroviario via Due Madonne, tanto ci eravamo entusiasmati. Ma poi le gambe tremavano per lo sforzo. Ho perso tutti gli sprint, ma almeno un po' di fiatone e qualche stilla di sudore gli ha imperlato la fronte, oggi. Tanto da meritarmi un "adesso comincio a divertirmi, a portarti fuori in bici" che suona melodia.

In serata la Corri con l'Unita' di 7 km (scarsi) a Mascarino, cosi', per sciogliere le gambe. Con Carla in fuga per qualche chilometro (assatana sotto i 5.30/km!) ed io ad inseguire, l'ho raggiunta solo perche' ha ceduto di schianto. Ma alla fine anche lei e' stata sotto i 6 minuti al km. Evviva.

La bici di oggi

Corri con l'Unita' Mascarino

mercoledì 17 settembre 2008

GF Pinarello, le foto

E sono arrivate anche le foto della GF Pinarello, dove avevo sfoggiato la divisa da ciclismo della Polisportiva Porta Saragozza...

Cominciamo con un tornante...



Un po' di salita dura...


In piedi sui pedali per la foto!


Forcing in salita, davvero lo sto superando!


Arrivo "pancia a terra"!

SFR

Ci sono dei ciclisti che quando gli dici che hai fatto SFR su per Casaglia (un classico, a Bologna) ti guardano un po' cosi' e poi ti dicono "No, io mi annoio troppo a fare su e giu' per Casaglia", come se fare SFR fosse una perdita di tempo. Per chi, come me, in bici fa poco meno che pena, certi esercizi mi esaltano. Perche' su questo esercizio standard (completato dalla salita di Via del Genio in agilita' massima) io posso toccare con mano i miei miglioramenti. Tra l'altro e' ritenuto (e non a torto) uno dei migliori esercizi per il potenziamento della gamba.

Quando iniziai a farli li facevo con il 39 perche' con il 53 non mi muovevo. 15-20 rpm al massimo. Poi piano piano sono riuscito a migliorare ed ora non posso certo dire di essere uno scalatore, (per esserlo dovrei farmi rinchiudere in un carcere turco), ma ora -almeno- gli standard di SFR li mantengo (rapportone 53-15 con 45-50 rpm). Alla fine piangevo, all'idea di fare Via del Genio con il 39-27. Ieri l'ho fatto chiacchierando, e solo negli ultimi tornati il cuora ha toccato i 150 battiti. Certo, le rpm sono ancora basse (60, massimo) ma il far frullare le gambe non e' il mio forte.

Ieri poi, il coach era ancora imbottito di acido lattico della gara di domenica, e quindi non era proprio al top, ma nonostante cio' e sebbene cercassi spesso lo sprint, mi ha sempre bastonato. Ma almeno adesso deve scalare un paio di denti, mentre fino a non molto tempo fa gli bastava aumentare le rpm, per castigarmi. In piu' mi ha fatto i complimenti, e lui non e' certo il tipo di manica larga, in questo. Anzi. Insomma la forza esplosiva c'e', la progressione no. Ma ci stiamo lavorando.

lunedì 15 settembre 2008

Doppio...

Stamattina in piscina il solito strazio, con i soliti errori, un po' corretti via via che la seduta andava avanti. Ma siccome siamo a fine stagione il coach l'ha presa bene. Inoltre ho testato un affare che dovrebbe farmi nuotare meglio, ma naturalmente io prendo il peggio dei mezzi che trovo e quindi anche le Finis Forearm Fulcrum con me sono inutili. Comunque ho fatto serie da 100m prima miste e poi a stile. Direi una ventina in tutto. 2500m con il riscaldamento. Un po' forti, un po' al passo, un po' con le Finis, un po' con il pullbuoy...

Nel pomeriggio, dopo aver sentito il Piero-pres, mi sono buttato in una seduta che doveva essere -a suo dire- sciolta e tranquilla, perche' 2 avevano fatto un trentello ieri, e lui si auto proclamava "acciaccato", quindi il passo doveva essere da tapascioni. In realta' mi hanno tirato il collo per 50 minuti: piu' o meno sui 5.30/km, (ma con progressione nel chilometro finale) chiacchierando e raccontando del mezzo IM di Monaco. Comunque digestiva, dato che il Sushi Esselunga mi era rimasto un po' li', a mezzo.

La corsa

domenica 14 settembre 2008

Ma mi tocchera' mica...

...fare uno Sprint in MTB??? Gia', perche', al momento, nel mio rank FITri ho solo una gara per specialita' (sprint, olimpico e doppio olimpico) e ce ne vogliono 2 per essere in classifica. Ora, del rank di doppio olimpico non mi importa granche' (di solito le partenze sono mass), negli sprint e negli olimpici avere un rank significa misurarsi con i propri pari. Perche' partire in ultima batteria (oltre allo smacco di arrivare con il camion scopa ai garetti) spesso si prende come compagnia il rusco ed il brusco: o inesperti o fortissimi atleti che per una ragione misteriosa non hanno ancora il rank.

Cosi' o ci ritrova a litigare con gente che in bici va ai 20 all'ora zigzagando ad minchiam, senza alcuna cognizione di "gruppo", "scie" o "cambi" oppure con il fortissimo che decide di andare a prendere da solo le 3 batterie precedenti sfrecciando ai 50 all'ora sulla bici. Ed io in mezzo, perche' un po' di esperienza e di tecnica ce l'ho, ma non son certo un super atleta.

Tutto questo per dire che oggi siamo stati a Sottomarina di Chioggia a prendere un ricco pacco gara si', ma anche 2 chili di vongole e uno di cozze (favolose!) girando per Chioggia, perche' di triathlon, con le raffiche di vento a 30 all'ora, il mare mosso e un freddo gia' invernale, non se ne e' certo parlato. E di fare una podistica di 10 km alle 13.45 (in sostituzione del triathlon) non ne avevo voglia.

Cosi', con il calendario gia' fitto di gare cui sono iscritto, l'unico sprint che potrei fare e' il 12 ottobre a San Stino di Livenza, in MTB. E se sara' cosi', mi sa che vado pure a divertirmi. Anzi, a far divertire il pubblico visto che in vita mia non sono mai salito su una MTB e non ho idea di cosa potrei combinare.

sabato 13 settembre 2008

Aggiornamento

Venerdi' mi ero sottoposto ad una pallosissima bruciagrassi di 49' (per il percorso da "criceto" dei Giardini Margherita) con telefonata del Greguràtt nel durante, solo che ha risposto Carla (avevo lasciato il cellulare a casa), e lui poi non ha perso tempo: ieri sera durante la grigliatona sulle colline riccionesi, a casa sua, sono diventato lo zimbello della serata, per questo (La fanno le donne, quella corsetta li').

Grigliatona eccezionale, a partire dalla carebonella, con carne di primissima qualita', piada stracchino e rucola abalus e ciambella inedita al farro con nutella. Il tutto innaffiato da birra francese Pelfoth e vino faentino. Poi visione del DVD sull'UltraTrail del Monte Bianco con il quale il buon Greguràtt ha cercato sperando di instillarmi il tarlo della competizione, e devo dire che non sembra cosi' peggio come pensavo... Vedremo. Per fortuna le iscrizioni apriranno piu' avanti.

Oggi, sabato, dovevo uscire in bici con il suddetto piu' l'altro ospite squisito della serata, Alessandro, triathleta pure lui, ma dopo una nottata non proprio riposante (noi abbiamo l'appartamento al nono piano, a Riccione, e stanotte alle 5 tre simpaticoni hanno pensato bene di raccontarsi la propria vita giusto sopra la nostra camera da letto, ed ho dovuto farglielo notare. Ed anche due volte.

Cosi' spiaggia e piada al prosciutto, con spruzzi di pioggia. Ora sono tornato in citta', e domani andremo a Chioggia dove e' in programma uno sprint, anche se le previsioni lasciano poco spazio al sole. Vedremo.

La bruciagrassi

giovedì 11 settembre 2008

Mai sfidare il coach

Cioe'... Non e' che volontariamente sia impazzito e mi sia messo a sfidare il coach... E' capitato che nell'avvallamento prima e fino al Trabucco mi sia trovato a ruota e poi a fianco del coach (Ao! Avevo azzeccato i rapporti!) Da li' lui ha ingranato la quinta ed io mi sono ritrovato solo (o quasi) a mulinare le gambe e a fendere il vento (gia', anche oggi vento).

Vabbe', cominciamo dal meglio. Partenza pimpante in agilita' su per la Valle dell'Idice, la Specialized con la catena nuova fila che e' un piacere, ed anche la mia gamba non sembra risentire della fatica di domenica. Qualche residuo di acido lattico nei dossi un po' piu' accentuati, ma tutto fila liscio fino a San Benedetto. Da li' dovevamo salire a Quinzano, ma il coach era troppo incuriosito dello strappo di Gragnano, gia' mitizzato da altri, e puntiamo diritti all'incrocio che e' un paio di chilometri piu' avanti.

L'approccio e' soft, nulla fa presagire all'inferno che c'e' dopo la prima curva. Un paio di chilometri sono sofferenza pura. Vado via a zig zag, per addolcire un po' l'erta, ma ben presto il mio cuore sale sopra i 170 battiti. Qualche leggera spianata, ma poi riparte peggio. Ad un chilometro dalla chiesa) va meglio strappetti decisi ma corti (50, 70 metri) e poi spiana. Respiro. Alla chiesa c'e un quadrivio, a sinistra la salita insiste fino a Monghidoro (altri 2 km), noi prendiamo a destra, verso Quinzano. Per oggi va bene cosi'. In discesa per la Val di Zena tengo la sua ruota, un po' anche in discesa... Mah, oggi e' giorno di novita'.

Poi il fattaccio: km 13. Oso sfidare il coach, affiancandolo sul dosso. Lo ritrovero' alla Pulce, seduto in placida attesa. Sarebbe stata (per lui) un'attesa piu' lunga se un buon samaritano (maglia Brooklin, la gomma del ponte) non mi avesse tirato per un po', ma non ero alla frutta. Infatti, nonostante la salita di Gragnano la media e' stata superiore al solito (quasi 25 all'ora).

Il report

mercoledì 10 settembre 2008

Ah, i francesi...

Nonostante l'entusiasmo, la bellezza dei posti, il clima, l'ambiente ed anche qualche singolo simpatico, non cambio il mio pessimo giudizio dei francesi. Perche' comunque se nell'immaginario collettivo lo stereotipo di francese e' rappresentato si' da una dose infinita di puzza sotto al naso verso tutto cio' che non e' autoctono e straniero, ma anche da una certa dose di gentilezza ed eleganza di modi, in realta' non e' piu' cosi'. Mentre la puzza sotto al naso sembra cresciuta in misura esponenziale, i francesi (e le francesi) non sono piu' cortesi e gentili, non salutano nei corridoi, ti fumano davanti senza chiederti il permesso (anche in ascensore!), non ringraziano e non sono neanche piu' eleganti. O meglio: siamo tutti eleganti con una camicia di Hermes, o una borsa di Vuitton. Comunque la figura degli straccioni non la facciamo piu' noi, adesso.

Vero, a Montecarlo e sulla Costa Azzurra fino a Nizza l'italiano lo parlano o quanto meno lo capiscono (anche da altre parti, ma fanno finta di non capirti) e cercano "nei limiti" di metterti a tuo agio, italiano ignorante che sei (anche se il francese lo traslo dal dialetto bolognese, io, e sostengo egregiamente una conversazione elementare) ma resta comunque questo non che di superiore che li avvolge e li rende insopportabili. Vabbe'.

Premio simpatia, comunque, al commesso del iper Auchan di La Trinite' che alla mia domanda se un cartone vuoto da imballaggio fosse gratis, con un sorrisone 32 denti mi ha detto si, poi indicando le birre nel carrello ha precisato che quelle non erano gratis. A proposito della spesa, prima di partire, abbiamo fatto il pieno (atleti non leggete oltre) di baguette, olio, vini, formaggi (e' stata dura la scelta!), birre e croque mensieur, una roba da urlo, mentre Carla ha fatto scorta del mitico flan natur, dolce tipico parigino ma che si trova in tutta la Francia.

A margine, mi segno (e mi tocco, perche' siamo solo al 10 settembre) la rottura della catena come l'episodio 2008 della maledizione di settembre.

lunedì 8 settembre 2008

Principato di Monaco, giorno 5

Intanto la maglia e la medaglia di Finisher...



Grazie a shark e unoazero2000 (e a tutti quelli che mi hanno mandato un SMS, o diversi, come il Greguràtt) per i complimenti! In particolare aggiungo che Aldo Rock come persona e' affabile e molto gentile. Non se la tira, ed anzi, poiche' e' alla ricerca di un pettorale per l'IM della Florida, ai suggerimenti di Aldo Nobili ha subito chiesto informazioni come un neofita, lasciando il suo personale cellulare, con preghiera di essere contattato. (no, io non l'ho memorizzato, percio' non chiedetemelo). Insomma se non dice "uomo!" ti sembra un ironman finisher qualsiasi... :-)

Infine i report della gara:

Il tracciato della bici
Il tracciato della corsa


Oggi abbiamo preso l'autostrada fino a Cannes, che abbiamo girato un po' a piedi, poi ci siamo fatti tutta la costiera fino a tornare, vedendo posti molto belli, come Antibes e Nizza. Peccato che ci siano i francesi.

domenica 7 settembre 2008

Principato di Monaco, race day

O anche "Nella sfiga un po' di culo". Scusate, ma, non ho trovato eufemismi per dare una definizione sintetica della giornata..

Svegliati una prima volta da dei vicini deficienti (alle 2 del mattino in terrazzo a far abbaiare il cane... Boh!) E poi alle 4.40 come stabilito, l'efficienza dell'esperienza ci ha consentito di fare tutte le cose senza perdite di tempo e di essere in zona cambio alle 5 e 55, usando le scale e l'ascensore pubblico di cui abbonda Montecarlo.

Preparo con metodo e gesti oramai abituali barrette, borracce e poi mi avvio alla partenza, ovviamente non prima di aver salutato tutti gli amici che sono presenti, da Gianni (Pastorelli) e il clan modenese (Corrado -non in gara-, Mimmo e Mauro) poi Aldo (Nobili), Luigi (Ferrante) e il mio lontano cugino Giovanni (Domenichini) che e' all'esordio assoluto nella triplice. Di fronte a me il mito, Danilo Palmucci che e' in caccia dello slot per le Hawaii.

Alle 7 in punto si parte, e il mare c'ha quell'onda che ubriaca, ma dopo aver preso piu' botte del solito mi metto al passo e vado. La prima boa arriva presto, forse troppo, poi la seconda e per ritornare a riva mi sembra molto lunga. Non esco male, ma il tempo e' da paura... 38' 42", ancora sopra i 2' sui 100m. Pero' -poi- scopriro' che a molti e' sembrato piu' lungo del solito...

Con troppa calma faccio la T1 (oltre 6'!, ma anche in cima alla classifica sono alti) mi preparo per la bike, e comincio a mulinare le gambe. Il diavolo, scrivevo ieri l'altro, non sembra cosi' brutto, ma in realta' e' spaventoso. La prima salita e' infinita. 23,5 km non passano mai, mentre centinaia di ciclisti mi passano senza problemi, pero' scopro di aver lasciato indietro nel nuoto Mimmo, Gianni e Mauro.

Fino a La Turbie (11,4 km) la musica e' la stessa, tornante o curva e su. Un po' di piatto (roba di poche centinaia di metri, ovvio) e si riparte, siamo a 423m, dobbiamo arrivare a 711, si sale. Altri 9 km. Piu' morbidi, tanto che riesco anche a mettere il 53 (finora 39-24/27 fisso). Peille, finalmente si scollina. Normalmente nelle discese recupero, ma qui, oltre a decine di tornanti anche il fondo umido mi impedisce di lasciare i freni. 16 km e torniamo a 130m, ora il Col de Calaisson. Durissimo. Sembrava il meno peggio e invece uccide. Per fortuna sono solo 6 km. Giusto a meta': siamo a 45,7 km, ma ora manca solo la Turbie a 15 km dall'arrivo. Infatti mi metto giu' e tiro il 53-12/13 senza pieta'. Ma anche gli altri fanno lo stesso. Recupero non piu' di 10 posizioni.

L'ultima salita ha solo l'ultimo km veramente duro, per il resto si fa. Sono a pochi km (7, per la precisione, dopo l'ennesima discesa da paura) quando accade il fattaccio. Stok! in cambiata, e subito penso alla catena saltata, ma in realta' ho rotto una maglia! Ma porc... Aspetto un arbitro e gli chiedo se mi chiama l'assistenza. Questo stravolto mi guarda e mi fa: "Non c'e' l'assistensà...!" Oh, mi ero abituato bene negli Im... Vabbe' sto per considerare il ritiro (ancora 7 km? e come faccio?) quando mi fa notare che ad un chilometrò (ero in salita) c'est lo scollinamentò e dopo c'est tutta discesà...

Come rinato tolgo gli scarpini, e mi faccio di corsa -e a piedi nudi- questo km. Poi inforco la bici senza catena mollo tutto. In effetti rismontero' ad un km dalla zona cambio. Urlando come un ossesso per l'incazzo mi cambio piu' in fretta che posso e parto a piedi. Carla mi da i tempi di riferimento di altri, io corro corro, ma i miracoli non li faccio e nonostante tutto stampo un 2.10.44 sui 21 km (comprese le 5 risalite al Casino dal porto...), che mi portano alla medaglia e alla Tshirt di finisher in 7.05.09... Se non avessi avuto l'incidente meccanico, stavo sotto le 7, ma magari foravo...

In tutto questo l'aver recuperato un po' di posti nella corsa (fra cui il mitico Aldo Rock, con cui ho chiacchierato a lungo durante l'assegnazione degli slot) e aver lasciato dietro quasi un centinaio di atleti (finisher, intendo). Niente male per una gara che non e' certo nelle mie corde. Anzi.

sabato 6 settembre 2008

Principato di Monaco, giorno 3

Mah... Stamattina di buon ora siamo andati all'iper per prendere un po' di spesa in un mega Carrefeur dall'altra parte di Montecarlo, e se volete darvi una bella caricata per una gara niente di meglio che il traffico monegasco. Poi un po' di spiaggia in attesa del bike check-in. Alle 15 sono gia' in coda, perche' la Triangle, che organizza questo ed altri IM (Sudafrica, Austria, Svizzerae Francia e relativi mezzi) gestisce con teutonica precisione ma creando file bibliche per questa gestione particolareggiata. Ma con 1000, 2000 persone non e' un sistema che sveltisce. Cosi' entro nella T-Zone dopo 20 minuti.

Infine, prima di uscire ci danno il chip e ci fanno una foto personale con la bici, che viene salvata in un chip di una carta di credito, che ci servira' per gli altri IM gestiti dalla Triangle. Un altro po' di spiaggia e poi via a casa, per cena e a letto presto.

Principato di Monaco, giorno 2

Ieri mattina, in macchina, io e Carla ci siamo tolti il dente, ovvero siamo andati a visionare il percorso bike. E l'espressione ha svariato tra lo stupore, il terrore e la disperazione, mano a mano che proseguivamo. La prima salita, dal mare a Peille, tira, tira sempre, e per 24 km. In auto sembra molto dura, quindi e' importante la tenuta mentale, qui potrei impiegarci anche 2 ore e farmi prendere dallo sconforto. Le altre 2 salite che si affrontano, il Col de Calaisson e La Turbie dall'interno non sono cosi' dure, ma se ho cotto la gamba prima, possono essere durissime. Inoltre le discese non sembrano permettere grandi recuperi, e cio' mi deprime ancora di piu'.

Tornati all'hotel molto mogi, decidiamo di andare in spiaggia, e proprio al Larvotto. Anche per registrarmi, dove mi danno tutto il necessario e un grazioso zainetto con il logo del mezzo IM. La vera rottura e' che non si puo' accedere alle sacche all'ultimo momento, domenica mattina, anche solo per aggiungere il GPS, e cio' mi costringe a sperare che la carica duri da oggi pomeriggio. (si scarica anche da spento, il Garmin...) Il mare, infine, e' un po' mosso ma provo lo stesso a nuotare un po', senza muta, tanto e' caldissimo. Mentre nuoto mi ripasso il giro della bici, e -come faccio spesso- mi viene da paragonarlo ad altri percorsi.

La partenza mi ricorda La Spezia, pronti-via, rettilineo e salita subito, solo che la salita la' e' molto piu' corta. O -ancora meglio- una GF del Pegaso Team, dove dopo un breve tratto di Aurelia si prende il Giogo di Toirano (15 km costanti al 4,5%). Il resto ricorda molto l'interno ligure, si'. Alla fine decido di fare comunque un giro, e alle 18 inforco la bici. Arrivo fino alla Turbie, ritorno a Roquebrune, quasi al mare e risalgo: certo, non e' bello, ma il diavolo non e' cosi' brutto come lo si dipinge.

giovedì 4 settembre 2008

Principato di Monaco

Dopo un viaggio di nemmeno 5 ore arriviamo a Beausoleil, dove e' locato il residence in cui alloggeremo. La reception, 9° piano (anche se si accede dalla strada), e' Francia, il piano terra, invece, e' Principato. Il parcheggio e' al settimo o al sesto, ma non sappiamo in che nazione. Gia' questo ci ha creato un po' di confusione, ma ben presto ci siamo resi conto che era il meno. Montecarlo, infatti, e' un brulicare di persone, auto, motorini in un caos ed uno smog indescrivibile, e come se non bastasse oggi era pure un bel caldo afoso.

Dopo aver preso possesso della camera/appartamento ci dirigiamo al Larvotto, ovvero la spiaggia, che da qui sono 10 minuti tra scale ed ascensori. Bella spiaggia, in gran parte libera. Ma proseguiamo sul lungo mare seguendo il percorso di corsa di domenica e mi accorgo, anzi comincio ad averne la certezza, di essere stato vittima di una cattura biblica. Si, perche' il percorso in bici e' piuttosto duro, ma lo sapevo (domani andro' a visionare di persona). Non immaginavo che il percorso di corsa fosse cosi' vallonato, contando che la salita che porta al Casino (avenue de Monte-Carlo) e' uno strappo di 300m al 5/6%, e dovro' affrontarlo 4+1 volte, perche' e' nella piazza del Casino che e' posto l'arrivo.

Eh si', mi hanno fatto un bello scherzetto, gli amiconi di Modena...

mercoledì 3 settembre 2008

Come da programma...

...mi sono fatto i miei 45 minuti (49, a dire il vero) di corsa (passo 5.41/km), seguiti dai 5 x 100m SL (alternati forte a 1.37 basso, eh! e al passo ad 1.45) con un po' di riscaldamento prima e defaticamento dopo. Sono ritornato alla Virgin, per il nuoto (e ho corso nei dintorni), e li' con piacere ho rivisto Federico Girasole, di ritorno da Almere, in cui ha colto un 27imo posto che non rende merito al suo valore.

Poi nel pomeriggio preparazione della valigia e siamo pronti per un' altra gara. In settembre saro' impegnato sempre nei week end, con 3 triathlon (Monaco, appunto domenica, Sottomarina di Chioggia il 14 e Lido delle Nazioni il 20) e due granfondo (Valdobbiadene, il 28 e Albenga il 5 ottobre), poi tireremo giu' la clèr.

La corsetta di oggi

Infine mi sono arrivate le foto della GF Campagnolo.


Quando ero ancora un po' fresco...


Non e' il 200imo km (ho fatto il medio), forse neanche il 100imo, ma ero bello cotto, con il 34-27...



La salitella finale, che nella foga della gara ho fatto tutta in piedi, anche gli ultimi metri, sebbene a stento:


martedì 2 settembre 2008

Ecco....

Settimana "taper" verso il mezzo IM di domenica, e oggi ho gia' esagerato... Secondo la tabella di TTUniversity dovevo fare un'oretta in bici con qualche sprint e mi sono ritrovato a fare Botteghino allo spasimo (solo di qualche secondo sopra il mio best), salire fino a Zula per la Futa, e ridiscendere dalla Val di Zena, sempre "pancia a terra", e spesso sulle appendici lunghe che ho montato sulla Specialized. Insomma un'ora e tre quarti tirati.

Domani una leggerissima seduta di nuoto (un 5 x100m) e una corsetta da 45'. Poi, nel pomeriggio preparero' al valigia e giovedi' si parte. Sono curioso di vedere come andra'. Il mio unico mezzo IM lo feci nel 2006, a Wimbleball Lake (Inghilterra) e ancora me lo sogno la notte. Non un metro piatto nella bici, non un metro piatto nella corsa. Forse era in salita anche il nuoto nel lago. Tempi indecenti: 38.28' a nuoto - 4.10.02 in bici e 2.36.22 di corsa che con le T1 e T2 danno un tempo finale di 7.39.30, una roba neanche da dire.

Non e' che Montecarlo sia una passeggiata (specie in bici, con 1500m di dislivello in 90 km), ma ora ho messo su tante granfondo, e tanti chilometri, soprattutto di salita, e anche a nuoto sono un po' migliorato. La corsa sara' il mio punto interrogativo, ma spero che i piedi reggano.

Intanto la mia uscita in bici di oggi

lunedì 1 settembre 2008

Nike+ Human Race

Beh, non c'e' che dire. Roma ha sempre un certo fascino. Questa mini trasferta di una giornata per andare a farci 10k di corsa nel centro di Roma, ci ha visti, io e Carla, assieme a Laura e Dario (la prima collega di lavoro, il secondo un amico, entrambi solo entusiasti di prendere parte all'evento, non podisti, ma che si sono difesi egregiamente corricchiando pure loro)


partire da Casalecchio in una 30ina con un pulmann organizzato dal negozio Track&Field di Zola Predosa, e arrivare a Roma nel primo pomeriggio. Neanche il tempo di dire "bah!" che avevamo gia' la maglietta-pettorale, ed eravamo alle terme di Caracalla per la partenza.



Decidendo di partire fra i competitivi io e Carla siamo in seconda griglia, cosa che alla partenza ci ha aiutato un bel po', visto che eravamo circa 10.000... Alle 20 in punto Carl Lewis ("quel" Carl Lewis) ha dato il via.


Io e Carla decidiamo di farla assieme, e di goderci Roma. Ma il fondo stradale (quasi sempre sanpietrini) ci costringe a tenere gli occhi bassi, e perderci un po' delle bellezze, che nell'ordine sono state: Colosseo, Via dei Fori Imperiali, Piazza Venezia, Via del Corso, Piazza Colonna, Piazza di Spagna, Piazza del Popolo, l'Ara Pacis, Piazza Navona e il Circo Massimo, dove era posto l'arrivo. Dopo 10k, che in realta' sono diventati 10,51, al mio Forerunner. In ogni caso, il tempo finale di 1.02.20 molto sciolto da parte mia (quasi da bruciagrassi...), piu' sofferto (solo un seocndo in piu') da parte di Carla, soprattutto per il caldo soffocante, che l'ha costretta ad attingere alle fontane lungo il percorso, perche' l'unico ristoro era posto ad oltre 5 chilometri e mezzo. Alla fine, nel mondo sono stato il 107087imo tempo, e a Roma il 3312imo. Su quanti non so, ma aggiornero'.

Spettacolare il colpo d'occhio, con circa 10.000 maglie rosse a correre tutt'insieme, allegramente, sapendo di fare una cosa per beneficienza. Splendido l'atteggiamento dei romani, mai adirati anche se costretti a fermare le auto per le strade sbarrate, anzi, molti scendevano e ci incitavano a non mollare, specie gli ultimi. Fra le curiosita' raccolte, alla domanda insistente di un uomo, "Chi siete... ma chi siete?!" Uno al mio fianco ha risposto (con inconfondibile accento romano) "'Na banda de mattiiiii!"




Nike+ Human Race 10k

Ed ora i totali del mese:

SWIM: 12350 m
BIKE: 868,18 km
RUN: 110,31 km