A Fabio, 5 aprile 2009.

mercoledì 31 marzo 2010

Poggio Piccolo come Lanzarote


Oggi dovevo fare un bel lungo (vallonato) in bici e potendo solo in mattinata, ho caricato la bici (da strada) e sono andato in zona Castel San Pietro, perche' 18 km di Stradelli Guelfi erano troppi, di Val di Zena ne ho un po' le palle quadrate, e non potevo andare in zona Gianni. Cosi' ho pensato di fare la strada per Sassoleone, in salita si, ma piuttosto morbida, affrontanta senza tanta pianurazza.

Gia' il vento mi preoccupava in autostrada,ma una volta sceso dall'auto era teso e molto forte. Ho pensato che sarebbe bastato arrivare a Castel San Pietro per godere del riparo della collina... A Castel San Pietro non ci sono arrivato: dopo il secondo cavalcavia (2 km scarsi) ho rischiato di essere prima asfaltato da un tir e poi finire nel fosso. Perche' nonostante i miei 86 kg abbondanti il vento mi portava la bici dove voleva lui. Il tutto alla stupefacente media dei 16,8 kmh

Dietro front immediato e sulla via del ritorno ho goduto del "vento in poppa" tanto che mi sono lasciato prendere la mano (anzi i pedali) e sono arrivato (in un amen) a Medicina, sulla San Carlo, tutto pagato al ritorno: 5 km di fatica pura.

Dicono che pedalare controvento sia un gran esercizio. Soprattutto si sprigiona una potenza bestiale. Concordo. Ma dopo 43 minuti di questa pequena Lanzarote, ho deciso che sabato sara' senz'altro meglio, per fare un po' di chilometri.

martedì 30 marzo 2010

La grassa



Un prestito con diritto di riscatto mi consente da ieri di divertirmi un po' su una MTB, e -se continua cosi'- andra' a finire (manco a dirlo) che la riscattero'. Cosi' stamattina mi sono divertito un po' sulla riva dell'Idice rischiando l'osso del collo (anche a i due all'ora) e spaccandomi le gambe. Rispetto ad una bici da strada e' tutto diverso. Non ci si alza mai sui pedali, la ruota scivolerebbe sui terreni sdrucciolevoli. Quindi agilita' all'estremo, con rapporti 30x30 o giu' di li'. Riuscendo a scalare pendenze del 20% senza troppa fatica fa un certo effetto...

Qui sotto una foto de "La Grassa". Ieri uscita in bici con le tre salite, e sono ritornato su per il monte Calderaro (2 volte), ed una verso Sassoleone, visto che sono pendenze al momento sostenibili.

Stasera Ruggio era punto da una tarantola (con le spoglie di insegnante di aerobica), e ci ha massacrato. Mica per le distanze, ma per i ritmi.

La prima uscita con La Grassa
L'uscita in bici da strada


domenica 28 marzo 2010

Tenda familiare...

La societa' si e' dotata (grazie al main sponsor TermoProget) di tenda "matrimoniale" con gestione degli spazi modulari, cosi' che si possa dividere alla bisogna, perche' anche le ragazze abbiano piu' spazio e piu' privacy. Niente di simile alle ludico motorie si era mai visto. Non c'e' che dire, noi del Porta Saragozza siamo un passo avanti (molto poco modestamente, lo so). Nella foto, scattata dal nostro PieroPres a Pieve di Cento, io, Carla, Corrado e Francesco.




Oggi, cambio orario, alzarsi alle 7 non era il caso, e abbiamo fatto la seduta di corsa in serata (praticamente in notturna!), pero' diligentemente. 6 x (500m forti + 1500m al lento). 12 km e mezzo alla fine, che mi ripaga dell'amarezza di ieri

La seduta di corsa

Schizzinoso


Adesso sono diventato anche schizzinoso. Ieri pomeriggio, dopo la seduta sui rulli sono andato a Sant'Agata (35 km andare, 35 km tornare) per un diecimila. Che avevo deciso di fare "a strozzo". Il tempo e' splendido per uscire in bici, ma siccome la seduta e' di un'oretta, se dovessi uscire per farla in strada perderei 2 ore, cosi' approfitto della pazienza di Carla che ancora non mi ha chiesto di smontare l'ambaradan, la faccio in studio e perdo appena 15 minuti in piu' del tempo effettivo della seduta.

Mangiando un po' tardi non avevo calcolato che il muscolo di grano potesse rimanere un po' pesante da digerire e una volta la' avevo ancora la pancia in subbuglio. "Vabbe'! Andra' giu'!" mi sono detto, e allo sparo mi sono attaccato al Pres ad un passo "intorno" ai 4.25/km. Dopo 3 chilometri e mezzo (sempre a quel passo e -pancia a parte- senza fatica), e due passaggi davanti al traguardo (e gia' questo mi era un tantino insopportabile) mi sono dovuto fermare. O correvo o rotolavo, insomma, perche' il muscolo di grano nel frattempo era "lievitato" e la mia pancia sembrava un'otre etrusco.

Certo, si puo' sempre provare a continuare, a finire (magari rallentando...) ma qui e' venuto fuori il lato schizzinoso di cui al titolo. Insomma -in piu'- non ne avevo voglia: il tutto per un sugo pomodoro e basilico, un pacco di pasta, un paio di calze per correre, neanche una medaglia di latta?... Oddio, ci sarebbe anche altro ma poi qualcuno potrebbe diventare permaloso, e per una volta mi trattengo... Rimane il piacevole pomeriggio passato con la squadra (numerosa ed agguerrita), e la nostra fantastica tenda in bella mostra, che ha suscitato molta invidia.

Chiusura di giornata con recupero della famosa cena messicana, e devo dire che per un po' ne avremo abbastanza di tacos, burritos, fajitas e chili...

I rulli
La corsa

giovedì 25 marzo 2010

Bici, una tantum


Ieri il tempo ha tenuto e quindi, -noblesse oblige- giro in bici. L'occasione e' stata l'acquisto della bici da parte di Andrea, nostro nuovo (e di ottime prospettive) triathleta, che ha subito sfoggiato per l'occasione. Una Mariano Cycling usata ma equipaggiata di Dura-Ace, Zipp e pedali Look, sebbene datati (ma non troppo). Tanto, come ho imparato fin troppo presto a mie spese, e' la gamba che fa il risultato, non la bici.

Quindi dopo un breve indottrinamento sul pedale gancio-sgancio, su padellini e rapportoni, postura e quant'altro, siamo partiti sugli stradelli guelfi, per poi, se il fisico aiutava, puntare alle antenne di Monte Calderaro. Senza sforzo siamo arrivati a Castel San Pietro, anche perche' ho cercato di dargli consigli, piu' che stare pancia a terra, ed una volta la' abbiamo imboccato la salita per il Monte.

In nemmeno 5 km me ne ha dato uno, dimostrando da subito un'ottima gamba. L'unico difetto e' la tenuta sul fondo, perche' sulla via del ritorno, la cotta -ahilui!- e' arrivata, e gli ultimi 7 chilometri ha arrancato di brutto. Pero' alla fine 60 km con anche un po' di salita, oltre qualche "monopedale", allungo e scatto.

Comunque 60 sono abbastanza anche per me, visto che oggi a nuoto ero piantato. Meglio i 12 km (gli ultimi 3 in progressione) di corsa, ma ho finito con i piedi in mano. Incrociato anche il Bracco in sella ad una MTB, che mi ha accompagnato per un pezzo facendomi dimenticare la fatica.

La bici
La corsa

martedì 23 marzo 2010

Si riparte!

Giovedi prossimo saro'a Roma per fare la visita ai piedi, cosi' sapro' di che "morte morire". Intanto il mio medico ha detto che ci sono un po' troppi tessuti fibrotici, li in mezzo ed e' probabile che siano questi che causano i dolori.

Intanto ieri causa maltempo niente bici, ed oggi una veloce palestra (addominali-braccia, visto che cammino come un cowboy) e in serata nuoto. Tante pinne. Domani, se il tempo regge un bel giro in bici con Andrea, che ha appena ritirato la sua fiammante bici usata. Un vero affare, davvero.

domenica 21 marzo 2010

Vigevano, la Scarpa d'Oro



Non avevo aspettative che i miei piedi resistessero alla distanza, tant'e' che nella cena pre gara mi sono gustato antipasti (salumi, giardiniera e flan di zucchine), risotto alloro e fegato d'oca e una tazza di mousse al cioccolato bianco, tanto da far pensare che io partecipassi alla Family Run (4km), anziche' alla mezza. Stamattina, poi, una lunga fila al bagno dello stadio per una seconda puntata come mai mi era capitato. Pioggerellina fina fina da far venire il nervoso, una foschia novembrina da depressione ferrarese. Con un incipit cosi', ce n'era abbastanza da ritornare a dormire...

Allo stadio, due bagni per gli uomini e due per le donne. Per 4000 persone (compresi quelli della Family Run e gli espositori e chi non c'entrava nulla), era ovvio che si creasse una certa fila. E -stavolta- tocca anche a me, farla. Entrata in pista piuttosto caotica. La striscia della TDS sembrava li' ed invece il real time dice che parto 24 secondi dopo lo sparo. L'atmosfera e' comunque gioviale, e la partenza e' piuttosto allegra. Il GPS mi suona per rallentare: sono partito troppo forte, rispetto ai 4.50/km (per 10/12 km) prefissati. Comunque tengo, sai te quando i neuromi spunteranno......

Il giro in centro e' divertente ma spacca gambe, su e giu' sui ciottoli, e poi il lungo passaggio nella Strada Coperta e' un delirio. Nella Piazza Ducale ci osanna la folla. Passiamo e ripassiamo davanti allo stadio, lunghi applausi accompagnano il nostro andare. Poi, d'improvviso le case finiscono, il silenzio ci avvolge e lo sguardo si perde all'infinito: e' il Parco del Ticino, un immensa landa piatta e spoglia: il lungo serpentone dei corridori si vede a chilometri di distanza, la curva a sinistra sembra li', ma passeranno 3 chilometri, perche' -nel frattempo- la nebbia si e' diradata un po'.

Rimane questa fastidiosissima pioggerella e questo cielo plumbeo. Arrivo al ristoro dei 10 km in gran forma: 4.55/km il passo medio fin qui, nonostante il fondo stradale, comunque asfaltato, non sia perfetto. Oltretutto ci sono dei su e giu' improvvisi (canaletti) che distruggono le gambe.

All'undicesimo km e spiccioli i neuromi appaiono, all'improvviso, e in poche decine di metri mi devo fermare. Sono mentalmente pronto. Approfitto di un muretto (l'unico nel raggio di chilometri), mi siedo, estraggo il piede destro e massaggio. Seguiranno altre 6 soste, altre 3 per il piede destro, 2 per il sinistro, 1 per scarico fisiologico.

Eppure chiudo (con meritata medaglia) in 1.53.59 (real time) e sono stra felice. Anche Carla conclude confermando i "nuovi" tempi, ovvero attestandosi qualche secondo sotto le 2h (1.59.49). Sulla via del ritorno pranzo al Ristorante La Darsena, trovato a caso: Risotto salsiccia limone e zafferano (abbondantissimo!) e cotoletta milanese (enorme) con abbondanti patate fritte monstre: rimandata cena messicana e domani stiamo un po' a stecchetto...

Qui sotto la foto della medaglia e della maglia con il pettorale.




sabato 20 marzo 2010

Vigevano, il sabato



Eccoci sotto un cielo plumbeo e piovoso in quel di Vigevano (hotel del parco, Corso Milano 95), posto lontano da tutto. Siamo qui perche' domani, io, ma soprattutto Carla, gareggeremo nella Scarpa d'oro, mezza maratona che raccoglie oltre 1500 iscritti (massimo, e' a numero chiuso). Abbiamo scelto questo posto perche' non eravamo mai venuti da queste parti, ma anche per il ricco pacco gara (una confezione di farina, una colomba e una maglia) ed anche la medaglia all'arrivo. In piu' il giro e' molto affascinante, con oltre meta' del percorso nel Parco del Ticino.

Io cerchero' di fare i miei canonici 12 km al massimo (tentero' un passo sub 5.00/km), tanto poi i neuromi di chiederanno il pit stop. E arrivare al traguardo sara' divertente. Intanto oggi giretto in centro, scoprendo la Piazza Ducale, il Castello e le scuderie dell Castello, tutti luoghi storici inseriti nel percorso.

Venerdi seduta di nuoto, faticosa. E stamattina, prima della visita della Gura del peso (persi 2,7 kg dal primo rilevamento) una mini seduta di rulli per tenere la gamba viva.



Qui il report dei rulli

giovedì 18 marzo 2010

Muscolo di grano

Normalmente non mi faccio influenzare dalle mode, mi capita (ovviamente senza volere) di anticiparle -e non parlo solo di vestire, dove sono totalmente A&F dipendente dal 1998, quando ancora Abercrombie in Italia era sconosciuto, e mi facevo spedire i capi da NY a prezzi (di spedizione e importazione) altissimi- ma anche, per esempio, nel cibo.

Ho scoperto il kaiten Sushi (quello dei piattini su nastro) a Londra nella catena Yo!Sushi nel 2000, e mi sono chiesto per anni perche' in Italia non arrivasse. Ho assaggiato e mangio tuttora carne di struzzo, scoperta in Sudafrica, delicatissima e non bombata. Poi, ultimamente il Carrefeur vende vera carne argentina (ad un prezzo da salasso, sebbene laggiu' costi meno del pane!), che ha un sapore unico. Gia' da tempo mi servo di un servizio a domicilio di alimenti (frutta e verdura) biologici (Bioexpress). Compro farine e altre cosette da un mulino online (Tibiona) per farmi il pane. Questo non per sposare tesi tipo "a km zero" o "lo faccio per l'ambiente". Lo faccio perche' mi piace, sia chiaro. Sarei capace di comprare l'uva cilena perche' mi piace, pur sapendo che per portarla qui si inquina piu' che un diesel euro zero in una giornata nebbiosa.

Tutto questo per dire che se dico (e cito la fonte) che una cosa mi piace, mi piace davvero e non perche' mi hanno chiesto di farlo e/o e' un mio amico.

Da tempo ho scoperto alcuni cibi come il tofu e il seitan (non quelli del supermercato, ma quello artigianale di NaturaSi), che ora -si dice- fanno tanto bene. Io li mangio perche' hanno un sapore diverso, e poi vedere una bistecca di 3 etti ridursi a uno sputacchio rinsecchito mi fa venire il nervoso. Non sono vegetariano, lo sottolineo, (perche' il seitan e il tofu sono cibi da vegetariani), ma sono aperto a tutte (beh, oddio tutte....molte) esperienze culinarie. Quando ho letto un volantino del muscolo di grano me ne sono subito interessato.

Anche questo e' cibo da vegetariani, pero' la descrizione (lascio a voi il piacere di scoprirlo) mi intrigava. Detto, fatto. Il muscolo di grano lo fa uno in calabria, e ne vende pacchetti preconfezionati di vari prezzi. Io ho preso il piu' economico, per assaggio, e ne sono rimasto entusiasta. Magari se alcuni dei condimenti non fossero tipici calabresi (ovvero piccantissimi) sarebbe meglio, ma non stonano di certo.

Infine, oggi altri 40 minuti di corsa con allunghi finali (8 km in totale): su queste percorrenze il piede regge.

Il report della corsa

mercoledì 17 marzo 2010

Io e la bici

Continuo a pensare che io e la bici siamo due mondi differenti, lontani come pianeti su orbite divergenti. Oggi, bel tempo, improcrastinabile uscita in bici. Decido di trovare la salita da riuscire a fare ai famosi 70-75 rpm. Praticamente, come gia' visto, un falsopiano in salita. Gianni mi invita dalle sue parti (fra Modena e Bologna collinare, ovvero Bazzano, Magazzino, Spilamberto e giu' di li'. Ok, arrivo presto e lui mi invita a scaldare la gamba su per Monte Budello. Per me e' gia' la prima salita (ah, tanto per rendere il tutto inutile la cadenza non funziona).

Per guadagnare altro tempo gironzolo lunga la nuova pedemontana, facendomi arrotare dai camion, e alla fine arriva Gianni, che mi rifa' fare la piatta di Monte Budello, poi una un po' piu' dura, poi un po' su e un po' giu' mi ritrovo a Monteveglio. Di nuovo a Bazzano e su ancora per Monte Budello, per evitare il traffico. Alla fine 2 orette abbondanti per non capire se la mia gamba ci e' o ci fa. Per certo i rulli hanno incrementato solo il mio terrore in discesa, oggi fatte tutte con il freno a mano, e per il resto, ora come ora, i 70-75 rpm (sempre che prima o poi risolva il non trascurabile fatto che la cadenza non funziona) li tengo su falsipiani in salita del 2/3%.

Ma intanto ho ripreso con vigore il programma, adesso modificato in considerazione dei piedi con incremento delle uscite in bici (soprattutto in durata) e ridotte a 2 le uscite di corsa, limitate a 12 km massimo. Quindi, ieri corsa, 10,77 km (li specifico al metro, visto che sono arrivato con i piedi in mano) e poi piscina, con -finalmente un bel po' di stile.

Oggi ho ricevuto anche il referto della risonanza, che pare non esserci nulla. E allora perche' ho male cosi' ai piedi dopo un'ora di corsa? Sentiremo i luminari.

La corsa di ieri
La bici di oggi

martedì 16 marzo 2010

Settore giovanile "aperto"!

In una citta' come Bologna, grassa, opulenta, poco incline alla fatica, con oltre un terzo dei giovanissimi in sovrappeso, e la pratica dello sport sempre meno incoraggiata, trovare un giovanissimo che vuole praticare sport -uno qualsiasi- e' merce rara. Se poi questo giovane vuole praticare il triathlon allora bisogna segnare la data sul calendario (e baciarsi i gomiti).

Ecco quindi che dopo 3 anni di continua crescita di iscritti "maturi", il 15 marzo e' una data che per il Porta Saragozza la possiamo segnare sul calendario. Ieri sera, infatti, Sara, la figlia di un nostro iscritto al triathlon (nuovo praticante/entusiasta pure lui), ha deciso di provare l'ebbrezza della triplice. E ben presto esordira' nelle gare.


domenica 14 marzo 2010

Avanti pianissimo

Domani ho la risonanza magnetica ai piedi, per vedere a che punto sono con i neuromi. Oggi, per tenerli "caldi", volevo provare a rifare 12 km, ma alla deviazione dei 7 ho ceduto. Soprattutto mentalmente. Perche' non avevo nessunissima voglia di sentire l'intorpidimento del terzo dito del piede, quella scossettina laggiu', quel dolore, infine, che mi impedisce di camminare (tantomeno di correre).

E quindi poco meno di 8 km a 5.15/km (neanche sforzandomi piu' di tanto, perche' -ahime'!- la gamba c'e') e poca voglia di sentire dolore, anche se la presenza dell'intruso si sentiva gia'. Ieri rulli, anch'essi lasciati sabato scorso, e non piu' ripresi. In verita' avrei voluto fare un'uscita in bici ma la neve quest'anno ha deciso di accompagnarci fino all'estate e quindi ancora per un po' rulli.

Insomma, per ora, avanti pianissimo.

I rulli
La corsetta

venerdì 12 marzo 2010

Nius

Mercoledi' nuoto, sensazioni buone. La neve ha coperto tutto e tutti. La bici si allontana. Un inverno cosi' non si vedeva da 25 anni. Sono contento io?

Ieri -in veste di coach- ho accompagnato un giovane a vedere delle bici: splendida una full carbon, artigianale, ma dotata del meglio del meglio di 4 anni fa: Zipp, Dura Ace, Fizik... Se non fa presto a prenderla la compro io :-)

Oggi ho ricorso da domenica. 8 km scarsi, 20 minuti di lento e 10 ripetute in salita: un accenno dei neuromi verso la fine (che palle...). Niente nuoto, la piscina era in sciopero... Lunedi' risonanza, poi visita e vedremo. Intanto l'Esta e' andato a buon fine, St. Croix si avvicina. Ma intanto se si sciogliesse la neve io potrei anche uscire in bici...

La corsetta di oggi.

martedì 9 marzo 2010

Calendario rivoluzionato



A causa del ritorno dei neuromi, e dell'ineluttabile operazione, ho dovuto cancellare gare a cui tenevo moltissimo. Primo fra tutti l'Ironman di Lake Placid, e sicuramente un altro Ironman. Poi alcune granfondo, e alla fine, pur rimanendo un calendario gare abbastanza gravoso costituito da 2 mezzi IM, 2 granfondo, la Cortina-Dobbiaco, 30 km di corsa, 1 maratona e diverse mezze (tutti eventi gia' pagati) avevo gia' programmato un "signor" anno. Ma il neuroma non da preavvisi di mesi, ma solo di qualche settimana. Quindi so gia' che a fine anno saro' insoddisfatto.

Comunque pazienza, chi ha i tendini di Achille, chi i legamenti del ginocchio, chi la cuffia dei rotatori. A me e' toccato questo nervetto a forma di lumachina che passa fra le ossa del metatarso e ogni tanto deve darmi la scossa. E dunque ieri riposo, ed oggi... pure. Neve a parte, un vento gelido rendeva impossibile considerare qualsiasi attivita' all'aperto, perche' va bene soffrire, faticare, ma dev'essere un piacere, non una sofferenza (ed oggi lo era...) E poi, sinceramente, sono un po' sono scoraggiato. Oltre ad un inverno infame (ha nevicato tanto ben 11 volte, roba che non si vedeva dagli anni 60), proprio quando si puo' incominciare a spingere, ecco il problema fisico...

Ed anche Ruggio ci ha messo del suo... Dopo un po' di vasche anonime.... "pallanuoto". Pallanuoto?? Sono uscito. A tutto c'e' un limite.


domenica 7 marzo 2010

3a Mezza Maratona del Lago Maggiore

Raramente ripetiamo un percorso, se lo facciamo e' perche' il posto ci piace molto. Certo il Lago Maggiore e' molto bello ma sinceramente, spararsi 3 ore abbondanti di auto per venire quassu' ,lo abbiamo fatto solo perche' il percorso e' invertito rispetto allo scorso anno per cui, l'anno scorso ci siamo fatti uno Stresa-Verbania, e quest'anno un Verbania- Stresa.

Sempre 21,097 km, pero'. Arrivati sabato in serata, abbiamo approfittato di una combinazione hotel a pensione completa (con il pranzo del sabato o della domenica post gara), late check out e la comodita' di essere a 30m dall'arrivo per 65 euro a persona. L'hotel e' semplice ma pulito, rinnovato di recente (e non del tutto) con l'unico difetto di avere le pareti di cartapesta, quindi i nostri unici vicini (la nostra camera era d'angolo), che ronfavano di brutto, ci hanno costretto ai tappi. La cena ed il pranzo sono -pero'- al Meeting, 150m verso il Centro Congressi. Pochi passi, comunque. Subito ci rechiamo al Centro Congressi che e' la sede dell'organizzazione, dell'expo e della distribuzione pettorali. Il pacco gara comprende la medaglia all'arrivo e la maglia, data in cambio del chip TDS.

La gara, come -purtroppo- temevo ha confermato la diagnosi del neuroma, e quindi appena possibile mi faro' operare. Di nuovo. Infatti i primi 10 e mezzo km scivolano via alla grande, passo 5.09/km senza affanno alcuno. All'undicesimo le avvisaglie ed un chilometro dopo la prima sosta. Poi, da qui alla fine altre 8 (otto!) soste per il dolore sotto la pianta. Alla fine mi passa anche Carla, e una provvidenziale salita nel finale mi permette di raggiungerla, e tagliare con lei il traguardo sotto le 2 ore, che sanciscono, al contrario di me, la sua conferma per la gia' ottima prestazione di Barcellona.

Fine dei canditi. Anche perche' sinceramente correre, sentirmi bene, sentire di averne per poi dovermi fermare a massaggiare il piede e trascinarmi all'arrivo tra camminamenti, soste e dolori improvvisi non ne ho piu' voglia. Comunque, qui la maglia e la medaglia di oggi... Qui il report.



Qui sotto, invece, la maglia del pacco gara di Barcellona ed il diploma con foto dell'arrivo. Piu' sotto il particolare della maglia.







venerdì 5 marzo 2010

Ambeh.......

Ho corso martedi' e poi piu'. Diciamo che domani pomeriggio a Stresa faro' una sgambatina per provare le scarpe, ho rispolverato -letteralmente- le Dyad 4, per vedere se con piu' ammortizzamento il neuroma si dimentica di farsi sentire, e se non sara' cosi', domenica la mezza andra' come andra'. Medaglia, medaglia medaglia. In compenso giovedi ho fatto un po' di rulli, dato che non e' marzo, ma novembre, come vi sarete accorti, e poi oggi una seduta di nuoto per capire se venerdi scorso e' stato un caso o se mi sono imbrocchito anche a nuoto.

Bene, ottimo, dopo l'iniezione di fiducia nella corsa di martedi, annuncio che il nuoto e' di nuovo a livelli accettabili. Ovvero quelle ripetute sui 100m a 2' con attrezzi vari le ho fatte "in carrozza". Testimonial d'eccezione il Mazzo, che mi ha tenuto compagnia. Stavolta ho usato il laccio e solo nella serie con laccio, appunto, e pullbuoy ho rischiato di riposare poco (1'53" il tempo dei 100m, suppergiu'). Per il resto il mio passo "solito", intorno all'1'45". Che -magari- tenessi in gara!

Cosi' domani andremo fiduciosi a farci questa mezza maratona del lago Maggiore, con previsioni nevose. Ma lo so, e quindi mi vestiro' come un esquimese. Perche' di freddo non ne voglio patire.

I rulli (location della videocorsa: il CdM di Madrid)

mercoledì 3 marzo 2010

Fantasmi che ritornano

Mi sembra di vivere una flashback (che ha un nome ben noto: Neuroma di Morton). Dapprima (a Barcellona) un leggero fastidio sotto la pianta, localizzato li', nel metatarso, fra il terzo ed il quarto dito del piede destro, verso l'11imo km. Poi, durante questi 10 giorni, i sintomi conosciuti: intorpidimento del ditino, doloretto a scossa. Insomma, dai, un'altra stagione "del c---o", sopravvivendo fino a dicembre quando mi faro' tagliuzzare il (o i) piedi. Peccato perche' stavo andando forte. Il nuovo sistema di allenamento mi piace, e i risultati cominciavano a venire.

Comunque ieri, che era un po' piu' caldo, seduta di corsa, venuta benissimo. Finalmente ho avuto caldo, ho sudato, e non ho smoccolato per il freddo. Forse e' venuta bene perche' ho toccato il fondo, e quindi peggio di cosi' non poteva andare, ma i venti minuti di lento li ho tenuti a 5.40/km, e le progressioni da 30" tutte sui ed anche sotto i 4/km. E, per una volta, i Giardini Margherita mi sono sembrati piattissimi. Insomma una piccola iniezione di fiducia, anche se puntuale come la morte, dopo un'ora di corsa il neuroma e' apparso,, dapprima con un leggero intorpidimento del dito, poi con le consuete scossette nervose. Ma oramai avevo fatto le mie 8 ripetute da 30" + 5' di lento a 5.30/km circa. Al contrario di Carla che ha avuto qualche problema, lei proprio con il caldo non ha feeling...

In serata nuoto. Ma non si puo' definire una seduta 50 minuti di cui 10 con partenze gara a dorso e dorso doppio! Essu'. Volevo rifarmi stamattina ma non ci sono riuscito, mi sento groggy. Sembra quasi che mi stia riammalando... Giusto in tempo la mezza di Verbania, domenica...

Qui il report della corsa, e un (ennesimo) saluto ad Andrea, rientrato dall'Australia (finalmente!) che mi riempie sempre di complimenti, oramai immeritati.


lunedì 1 marzo 2010

Ammirazione

Io, quelli che si allenano a sensazione, senza cardio, gps, powermeter, sensore di cadenza, fascia toracica o altro, li ammiro. Davvero. Specialmente quando hanno un allenamento basato sulla cadenza e sul piu' bello la cadenza non ne vuole sapere di farsi rilevare. Inoltre ammiro coloro che non sentono il freddo, anzi ci "sguazzano". Io no, io appena sento freddo mi inchiodo, mi innervosisco. Cosi' oggi del bell'allenamento di 3 orette con le 3 salite (la replica di sabato, insomma) e' saltato fuori un incazzo di 37 minuti e poi ho mollato tutto.

Non e' un bel periodo. Sento tutti i sintomi del ritorno dei neuromi, e so gia' che a dicembre (se la diagnosi sara' confermata, ma il male mica me lo invento...) mi dovro' sottoporre all'operazione. Cio' mi rende nervoso, e la voglia di mollare tutto e' forte. Specie in certe giornate, come oggi, dove alla gia' scarsa predisposizione mentale, al freddo imprevisto (o meglio, all'abbigliamento sbagliato, ma mi sembrava di essere un cretino con la braga lunga invernale e 10 strati di maglie tecniche sopra con 12 gradi...) a tutto cio' anche la tecnologia mi da addosso. Gia' l'SRM e' in vacanza (e non ho tempo di lasciarlo con la bici a ripararlo), sabato avevo cambiato la pila ed era andato tutto bene... No oggi no! Oggi non he voleva sapere di andare, l'accessorio Garmin (si, ho pigiato il pulsantino di reset ....CERTO!)