A Fabio, 5 aprile 2009.

lunedì 28 aprile 2014

E Maiorca sara'.

Fin dal giorno dopo l'incidente, fra lo scetticismo generale (o quasi), ho lottato per un solo scopo (dichiarato). Essere al via del mezzo IM di Maiorca.  Carla gia' pensava ad una settimana di vacanza e relax, ma nell'ultima settimana, visti i risultati della fisioterapia intensiva e costante, e dopo avermi visto inforcare la bici e scarrozzare felice per i colli riccionesi, anche lei ha dovuto alzare bandiera bianca e rassegnarsi al fatto che -fisicamente- sono in grado di essere alla starting line il 10 maggio. 

Da qui a dire che lo finiro', un po' di incoscienza ci vuole, perche' bisogna vedere quanto allenamento avevo prima dell'incidente, quanto ho perso in questo mese e quanto ne ho per uan gara del genere. Di certo non mi spaventano i 2 km a nuoto, penso di riuscire a stare nei 70 minuti del tempo limite. I 90 km in bici sono piu' vellleitari. Vero che un'ora non mi ha procurato dolore o problemi di nessun tipo, ma le preventivate 4 ore sono un'incognita. 

Poi, ehm, mancheranno, ammesso che finisca il percorso bici in tempo, i 21 km della mezza maratona.... Corricchio, cammino. Oh, mi sto attrezzando per fare un miracolo.

Il verdetto me lo ha dato (nientepopodimenoche) il Direttore Sanitario dell'Isokinetic, il quale osservando a lungo l'ecografo mentre mi passava il becco sul braccio, ha sentenziato che "chi era lui per negarmi di provare ad andare in bici?" L'effetto e' stato prorompente: ho imposto a Giovanni (palestra) e Matteo (piscina) di raddrizzarmi il braccio incuranti delle bestemmie che tiravo (beh, insomma un po' di pieta' potevano comunque mostrarla...) e ho provato, timidamente, venerdi, a qualche chilometro (come ho raccontato nel post precedente).

A mezzogiorno ho istruito due nostri nuovi triathleti alla muta ed al nuoto in mare: Massimo e Andrea, che hanno fatto qualche centinaio di metri, e poi tutti insieme ad incontrare gli Spartans combinatisti Matteo, GMP, Jacopo e  gli ospiti Luca e Roberto. Con Jacopo anche io ho fatto qualche chilometro di corsa.

Poi sabato mattina ho rotto gli indugi ed ho vagato, felice come un bambino a Natale sotto l'albero pieno di regali per quasi un'ora, con Carla, affrontando salite, discese, buche e dossi. Insomma "sepoffa' 'sta Maiorca".

Al pomeriggio io, Jacopo, Giacomo, Matteo e Marco, (il medico sociale) ci siamo dedicati al Cross dell'Albana, detto anche "Le Cinque Ville di Bertinoro", corsa famosissima e durissima che spacca le gambe con 4 km di discesa a rotta di collo per iniziare, poi qualche chilometro in pianura (a Panighina) e poi si parte in salita e passando attraverso cantine e giardini delle "ville", si ritorna a Bartinoro inerpicandosi fino alla piazza centrale poosta -manco a dirlo- in cima ad una salita. 






venerdì 25 aprile 2014

Trentasei

Sono passati trentasei giorni da quando un imbecille ci ha investito (facendo perdere le tracce) a me e Roberto. Ho sofferto questi 36 giorni con un obbiettivo solo: andare a Maiorca e fare la gara (un 70.3). Adesso ne mancano 16 e "vedo" la meta. Perche' oggi ho inforcato la bici e non ho avuto nessun problema, dolore o incertezza. Maiorca, arrivo!


 





giovedì 24 aprile 2014

Senza sosta

E cosi' abbiamo fatto anche una lastra d'urgenza, ma il referto no, 7 giorni lavorativi.. Per fortuna che nel pomeriggio della stessa giornata viene pubblicato sul mio fascicolo sanitario online.

Proseguo senza sosta la riabilitazione, dividendomi fra piscina e palestra. Matteo e Giovanni fanno a gara a chi mi fa piu' male, anche se e' un dolore "positivo". A me sembra un male cane, che a volte mi fa urlare, ma tant'e'...

Per Pasqua un pranzo all'Azzurra, che ormai con il cambio gestione ha perso smalto e clienti. Pero' i crudi erano eccellenti. A chiudere colomba artigianale portata da mia cognata e gelato della nuova gelateria "Puro Bio" vicino (troppo...) a casa.

Lunedi di Pasquetta di corsa, come tradizione. Che sia Bologna o Riccione (O Cervia, come quest'anno) poco importa. Occasione la prima maratonina "Da Port a Port", con il percorso accorciato di 10 km (abbondantissimi), la presenza di ben due Spartane (Jessica e Francesca) e un bel tempo invitante. 

Il tutore a proteggere il gomito e alle 9.30 il via, andata (dopo un giro per il centro) tutto sulla spiaggia (e controvento), ritorno tutto in pineta. Bellissima corsa.Tanti amici (soprattutto Passo Capponi ed anche qualche simpatico ex compagno di corse). 


Carla e' molto motivata per via del sorteggio che ci ha spianato la strada per il pettorale della Maratona di Chicago: cercheremo, cosi', di mantenere la media di una major ogni due anni. Ha anche rivoluto il suo vecchio coach, il buon Costa, che l'ha riaccolta come una novella figliol prodiga, e le ha promesso  una buona preparazione. 

Domani, infine avro' la prova del nove, si perche' la corsa va bene, il nuoto procede (lentamente ma costantemente) ma la bici, quella vera, non il surrogato, la inforchero' domani. Vedremo le sensazioni che il gomito mi riservera'. 

Da cio' dipendera' molto della mia gara del 10 maggio. che in se, essere alla starting line non ha importanza, ma i sacrifici (anche economici) per far ritornare il gomito quello di prima sono volti a "provarci". Se non ci credessi forse oggi non riuscirei a stendere quasi del tutto il braccio e anche a piegarlo cosi' tanto, come dicono i fisiatri e i medici quando vedono i progressi fatti in 35 giorni. 

Soprattutto a crederci. 







venerdì 18 aprile 2014

Di alti e bassi

Ieri visita di controllo del chirurgo (la seconda) al Rizzoli, ovvero come perdere due ore di sonno (la visita era alle 8.00), due ore di attesa (la visita e' stata fatta alle 9.54) e non risolvere nulla. Cronologia: ore 6 sveglia. Ormai per la preparazione della colazione, la consumazione della stessa e la mia preparazione, piu' un po' di computer, due chiacchiere su WhattApp, un po' di tv e dal momento in cui mi sveglio e l'uscita di casa impiego 90 minuti.  Dunque, solo alle 7.30 sono fuori.

Venti minuti e sono parcheggiato al Poliambulatorio del Rizzoli. Altri 10 minuti di fila all'accettazione (codice 272) e sono nel girone dantesco (la sala e' circolare) delle attese. Ore 8.01.

Ore 9.15: ...Plin Plon... "Il numero 272 davanti a radiologia". Vado. Altri venti minuti e..... Plin Plon... "Il numero 272 davanti a Sala Gessi".. Eh? Cos'e' uno scherzo? Chiedo all'infermiera la quale serafica mi dice "Eh, dobbiamo togliere i punti e controllare la ferita".. See addio! I punti li ho tolti una settimana fa, e la ferita, cioe' ormai una cicatrice -vistosa-, e' perfetta.

"Ah si vedo... Aspetti che chiamo la Dotteressa..." Dieci minuti e arriva, leggiadra e altera nel completo crema con inserti rossi, coperto dal camice (non sia mai) confezionato su misura, la dotteressa. "Si si, la ferita e' bellissima, bene avanti cosi, ci vediamo fra 15 giorni..." "Eh? Ma la lastra?" "No, e' presto, non e' passato neanche un mese...", "Ma all'Isokinetic vorrebbero vedere se la frattura si e' ricomposta, per iniziare con i pesi ed il rafforzamento...." "Eh no... troppo presto... Impossibile"... "Si ma.." E le parole mi muoiono in gola, perche' mi tende la mano e "Mi scusi devo andare". Appuntamento il 15 maggio.

Rimango li immobile, poi come al solito impulsivo, reagisco. Telefono al mio dottore (che mi ero scordato fosse in Brasile) il quale mi risponde come fosse in ambulatorio... "Vai tranquillo, Iron, ti faccio fare una lastra con l'urgenza." 

Difatti stamattina ore 8.15 (altra sveglia alle 6.00) avevo gia' fatto la mia bella lastra al gomito. Pero' il risultato fra 7 giorni -lavorativi-... Eh si urgenza un cazzo.

Quindi ancora non ho idea di come la frattura e' messa. Che tradotto vuol dire che non so se posso fare un giro in bici. Martedi la gentilissima dottoressa dell'Isokinetic mi fara' un'ecografia, ce la faremo bastare per capire lo stato della frattura. 

Normale allucinante quotidianita' della Sanita' Pubblica. 

Martedi dopo 2 anni di marcamento insistente, Carla ha ceduto. Mi ha accompagnato in piscina e si e' fatta un po' di vasche. Thomas e' stato premuroso e ha capito subito che non andava riempita di indicazioni. Carla, ovviamente contentissima. Finalmente -ha deciso- ricomincia a nuotare. Io mi sono fatto un po' di vasche d'esercizi camminando, poi essendo molto piu' fredda che quella dell'isokinetic ho messo il pullbuoy e ho provato a nuotare. Giusto per vedere che effetto faceva. Qualche doloretto, ma piano piano il braccio si e' sciolto e 6 vasche le ho fatte.

Intanto proseguo la riabilitazione, alternando "palestra" (Laser, tens, massaggio drenante e mobilizzazione) a piscina, con esercizi di riscaldamento e rafforzamento e poi allungamento e -novita'! novita'!- ieri 5 minuti filati di nuoto. Sempre meglio. Pero' ieri sera il braccio era molto dolente. Ma una dolenza buona, dicono. Non che per me faccia differenza, io sono un carrarmato: avanti tutta.

Quindi, Maiorca e' sempre in bilico, ma con tre settimane di riabilitazione dovrei essere in grado di partire, e finire, sia pure con molta calma. Navigazione a vista, come sempre.

sabato 12 aprile 2014

Never, never give up (parte I) - Ma vergognatevi! (parte II)

Mai, mai mollare. Sono passati 23 giorni dall'operazione e 24 dall'incidente. Da dieci giorni mi sottopongo alle torture di Giovanni e Giulia per mobilizzare il gomito ed i miglioramenti proseguono. Da lunedi inizio a lavorare in piscina, mentre da mercoledi una nuova fase e' iniziata con la carrucola: il rafforzamento. Finora la mobilita' e' stata totalmente passiva, con la carrucola comincio ad usare la forza.

Ho anche ri-iniziato gli allenamenti, ritornando a fare la tanto vituperata Rotopress, ma visto che non posso uscire in bici (o meglio io ci uscirei, ma devo avere la certezza che la frattura si sia almeno stabilizzata e la placca abbia fatto presa sull'osso) faccio di necessita' virtu', facendo adattare il programma alla ridotta possibilita' in appoggio. Quindi meno forza, ma almeno mi muovo. 

Ma sono deciso -se il medico mi da l'ok- a fare qualche giretto in bici, per capire se Maiorca sara' fattibile (come nei miei personalissimi programmi) o rimarra' una chimera. Ho anche cominciato a usare molto meno il tutore, anzi ormai lo uso per proteggere il gomito, e quindi solo quando vado in giro in luoghi affollati, in autobus e...... per correre. Si, oggi, -finalmente- ho anche ricominciato a correre. 


 


 

Una quarantina di minuti, poco piu' di 6 km, ma un senso di gioia infinita. Ho pensato al papa' di J., che sta combattendo la battaglia della vita, ho pensato a M. pure lui in gara, perfino al mio investitore, che possa un giorno patire la mia sofferenza (ovviamente moltiplicata alla n). E la forza mi fluiva dentro facendomi dimenticare il (solito) male ai piedi, e una desueta abitudine alla corsa. Con me Carla, in veste di Gallina in Fuga, che doveva proteggermi se fossi inciampato, ma che in realta' mi e' stata sempre dietro.


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Ma vergognatevi! Siete senza ritegno. Ed ho detto tutto.

sabato 5 aprile 2014

Rieducazione

L'ho promesso. Me lo sono promesso. Voglio recuperare la funzionalita' del gomito a tempo di record, in tempo per il 70.3 di Maiorca del 10 maggio, a cui sono iscritto e dove comunque andro' (sono scaduti i termini per il trasferimento del pettorale e ho gia' il volo, RyanAir, che -come tutti sanno- costa di piu' disdire che non fare).

Per fare cio' mi dovevo affidare ai dei professionisti. E mi sono affidato al meglio. All'eccellenza dei recuperi. Al centro Isokinetic. Calciatori e spotivi famosi (ho visto in due giorni il rugbista Bergamasco, Rolando Bianchi e diversi giocatori di A e B, oltre a tanta altre gente meno famosa) che sono stati recuperati a tempo di record, qua. Dice niente il nome Baggio?

Anche io -mi sono detto- mi faro' recuperare. Cosi' giovedi visita dalla fisiatra e prima seduta di terapia. Laser, Compex, massaggio drenante, mobilizzazione assistita e ghiaccio. Giulia e Giovanni, a turno, senza pieta' massaggiano, muovono e fanno migliorare l'articolazione. 


In due giorni il braccio e' quasi arrivato all'estensione totale, piegarlo e' peggio, ma loro ci sanno fare e ho ottenuto grandi progressi. Poi, la sera, a casa, la macchina mantiene in movimento l'articolazione. Per ora niente pesi, ma verra' presto anche quel momento.