A Fabio, 5 aprile 2009.

sabato 30 agosto 2008

Chapeau!

Il Greguratt ha concluso la Courmayeur-Champex-Chamonix in 24h 57' 15". Lo considero il mio alter ego avventuroso e sono felice come se l'avessi fatta io. Io non (credo) riuscirei a portare a termine un'avventura del genere. Non mi spaventa ne' il chilometraggio, ne' il dover stare un pomeriggio, una notte ed una mattina a camminare o correre: e' il terreno che mi fermerebbe: io mi inciampo in un osso di formica del Parco dei Cedri! Lassu' sarei sempre spiattellato a terra. Pero' mi piacerebbe provarci, quello si'.

Certo, se quando propongo a qualcuno di condividere questa esperienza, questi non mi rispondesse: "Te ti mat!"(Te sei matto!), sarei piu' invogliato, ma tant'e'! (scherzo, G., eh?)

venerdì 29 agosto 2008

Ironaquathlon

Non saprei come altro definire il mio allenamento di oggi. Stamattina sveglia h 7.00, un bel sorso d'acqua e via ai giardini per una corsa a digiuno bruciagrassi di 54 minuti. A meta' mattina in piscina: 80 vasche (2k) alternando ogni 500m il pullbuoy al completo. In serata splendida Camminata nel Bosco Panfilia di Sant'Agostino: 7 k nel verde, uno spettacolo.

La corsa bruciagrassi
La Camminata nel Bosco Panfilia

Ma oggi e' il giorno del Greguratt. Convinto che partisse per la sua gara alle 15.00 (la CCC, 98 km di corsa attorno al Monte Bianco, da Courmayeur a Chamonix, passando per Champex con un tempo limite di 26h) lo chiamo alle 11 e 36. E lui bel bello mi dice che e' partito da 36 minuti. Allora io lo infamo dicendo che mi sta prendendo in giro, ma lui mi replica dicendomi "Non senti il fiatone?" Vabbe'.. Poco dopo mi arriva un MMS con lui alla partenza: abbigliamento piu' consono ad uno che deve fare surf, direi, anziche' ad uno che sta per passare una nottata correndo in montagna con 5 gradi.


Stasera, quando piu' o meno si trova a meta' (lo seguo in diretta sul sito, pettorale 7959), mi arrivano 2 MMS (e' ovvio che in queste gare ci si annoia a morte, nel farle, no?) e in una mi dice che ha trovato una guida tutta speciale.


Poi mi chiama e facciamo 2 chiacchiere, mentre corre, ovvio. La domanda che mi sorge spontanea e che gli faccio "Ma come fai con il buio, ci vedi?" E lui: "Ah, ma c'ho la pila...." Niente di meglio, su per un sentiero di montagna nel buio piu' totale, no? Mah...


Qui sta ripartendo da Champex, opportunamente ricoperto (h 22.00).



giovedì 28 agosto 2008

Combinato!

Eh, quanto tempo! Gia'... Un combinato con una bici bella impegnata (2h e 47': dal parcheggio sicuro su per la valle Idice, San Benedetto del Querceto e su per Quinzano e discesa per Va di Zena), poi una bella corsetta di 15', subito. Stamattina, infatti, per la mancata conferma da parte mia il coach non era disponibile, ma io (che credevo non servisse confermare) ero sotto casa sua vestito di tutto punto e pure bicidotato. Ma non mi sono perso d'animo, ho inforcato il mezzo e sono partito da solo.

In realta' volevo scalare la strada terribile per Gragnano, ma arrivato a San Benedetto del Querceto al bivio per Quinzano (anzi, per la fontanella del paese, perche' oramai avevo le borracce vuote) sono salito per quel chilometro e 9 da paura. Sciolto, tranquillo, per la prima volta neanche troppo in affanno, considerato che avevo il 39 (con il 27, ok, ok). Ho pure incrociato e salutato Luca Piombi (almeno, mi sembrava lui).

Poi, una volta tornato al posteggio, smollata la bici, indossate la Dyad 4 mi sono lanciato per una corsetta sotto il solleone e 32 gradi. Transition time (considerato un leggero massaggio ai piedi dolenti, mentre attendevo che il Forerunner trovasse i satelliti): 5'.48"... Devo sveltirmi un po', mi sa.... Anche frenando le gambe la media e' stata bella, 5.42/km per 15 minuti. Magari facessi 21 km di questo passo, a Montecarlo...

La bici
La corsa

mercoledì 27 agosto 2008

Human Race

Domenica saro' anche io a Roma alla Human Race 10k, insieme a decine di migliaia di altri entusiasti podisti (e chissa' quanti nelle altre 23 citta' del mondo, in contemporanea) insieme ad alcuni famosi testimonial, come Margherita Granbassi (testimonial anche di altro...) Andrew Howe, Paul Tergat, Carl Lewis e tanti altri. La trovo un'iniziativa interessante, cui senz'altro partecipare, Sapendo anche di fare una buona azione (beneficenza a Livestrong, Ninemilion o il WWF). Eppoi 10 chilometri per il centro di Roma sono sempre un'emozione. Insomma, ce ne fossero.

Premesso che non uso prodotti Nike perche' come scarpe oltre le Brooks (e poi solo le Dyad 4) non riesco a portarne, e come abbigliamento uso quelli delle squadre (anche in allenamento), quindi non ho alcun motivo per parlarne bene o male, vorrei dire che sbagliano coloro che non parteciperanno perche' dicono che la Nike (main sponsor dell' evento) sfrutta il lavoro minorile, (tuttora da dimostrare, comunque) ed in ogni caso di non farsi scrupoli ma di guadagnare da questo evento. Opinione rispettabile, ma ragionando cosi' i sassi rimarrebbero sempre per terra (e per fortuna), perche' chi e' senza peccato scagli la prima pietra. E quegli stessi bambini, se non lavorassero per la Nike (ammesso e non concesso che non sia leggenda metropolitana), lavorerebbero nelle miniere. Allora penso che sia meglio che cuciano scarpe, palloni e maglie.

Cosi' con buona pace di costoro correreremo 10 chilometri anche noi (io e Carla) , donando la nostra quota a Lance Amstrong (il quale per finanziare la sua Associazione fa braccialetti in plastica, e potremmo aprire una altro capitolo...)

Personalmente differenzio i rifiuti, salvo poi avvilirmi quando vedo che passa il camion dell'Hera e raccoglie tutto assieme... Insomma non sono insensibile a certi temi, ma non bisogna farne una bandiera. Soprattutto penso che ci siano troppe associazioni che vivono di questo.

Arvaddres (arrivederci, in dialetto)

martedì 26 agosto 2008

La gamba

Oh, oggi c'avevo una bella gamba. SFR su per Casaglia, laddove arrancavo dietro uno scoppiettante coach in monopedale non piu' di qualche mese fa, oggi era piu' facile che mi stesse dietro, che a fianco e/o davanti (sempre in monopedale, che vi credete?) Se -poi- riuscissi a capire se e' la bici, il cambio piu' duro o la posizione (oggi avevo la Specialized con il 53-39) a darmi questa forza o se la gara di domenica, anziche' lasciarmi acido lattico, sarebbe importante, saperlo.

Comunque mai fatte SFR a 20 all'ora (43 rpm 53-17/19). Otto, come al solito, alternandone una seduta ad una fuorisella, e una Via del Genio discretamente pimpante con il 39-27. Buoni anche successivi sprint giocosi su per Via Gaibola, Codivilla e Molinelli, dove ho messo un po' alla frusta il coach. Dai e dai... Montecarlo, arrivo!

Certo, tutto questo mi ha costretto ad un pomeriggio da incubo, con una stanchezza indicibile, ma ho tenuto botta. Infine con grande piacere in serata ho rivisto i ragazzi del Porta Saragozza, tornati dalle vacanze (il pres ha fatto una full immersion in altura...) con il coltello fra i denti e le gambe prontissime a nuove avventure, per ora solo podistiche (loro...)

La traccia degli SFR

lunedì 25 agosto 2008

Spediti...

...alla meta. Anche oggi allenamento, e pure doppio. In mattinata seduta killer di nuoto (misti e stile) e carico muscolare nella palestrina con elastici, flessioni su braccia e gambe. Insomma, ero un po' stanchino, alla fine. Nel pomeriggio con la brutta sensazione di essere sempre in ritardo di quella mezzora che non si riesce a recuperare, qualche pratica da sbrigare e in serata una corsa.

Giardini Margherita, perche' gia' ne avevo poca voglia, in piu' di prendere l'auto per andare ai Cedri, ad esempio, non ce la facevo proprio. Cosi' fra violenze mentali e forza di volonta', 2 giri larghi, un po' di esercizi e un altro giro. Come a dire, "ho dato anche oggi". Anche perche' ieri ho speso molto, no?

Il Greguràtt si e' fatto sentire, oggi. Ma deve averla combinata grossa, per non essersi fatto vedere per 2 week end di filato. Mah! Intanto e' partito per Courmayeur, da dove venerdi partira' alle 11.00 per la CCC (Courmayeur-Champex/Lac-Chamonix), una corsetta di 98 km e 5600m di dislivello (in un tempo limite di 26 ore), l'anticamera all'Ultra Trail del Monte Bianco. Vabbe': che non fosse del tutto sano di mente lo si sapeva...

Sono certo che ce la fara', e allora apriti cielo, perche' mi sa che dopo non lo teniamo piu', e chissa' in quali gare estreme vorra' cimentarsi. In bocca al lupo, Greguràtt!

La corsa di stasera

domenica 24 agosto 2008

XV Giro dei Castelli Malatestiani e della Repubblica di San Marino.

Anche quest'anno, come una sorta di penitenza, decido di iscrivermi e partecipare a questo giro (eufemismo romagnolo) in bicicletta. Memore di quanto avvenuto l'anno passato (vedi il post dedicato) e il non necessario eccessivo chilometraggio per Montecarlo, ripieghero' per il percorso medio, di soli 102 km. Che comunque non mi fa evitare le salite piu' dure, come San Marino, Cornacchiara, Sogliano, Torriana e Verucchio: pero' almeno (spero) non arrivero' ultimo.

Sveglia alle 5, e nonostante tutto in Fiera Rimini solo alle 6.40, appena in tempo per posteggiare, scaldare la gamba, salutare i prodi ragazzi di Salieri, quelli tosti, quelli che saranno la' davanti a guidare la corsa (come Corradini, che vincera') e il Negro nell'insolita veste di team manager. Poi via, in griglia. Partenza ore 7 spaccate, e ho gia' la barretta alla pesca del pacco gara sullo stomaco (sara' il mio tormento per tutto il giorno). Come sempre, partenza a velocita' controllata (50 km all'ora), e ben presto rimango indietro. A Faetano, a meta' della prima salita sono fra gli ultimi, ma oggi la gamba gira, e ben presto mulino il 34-27, poi il 24 (ed anche il 21!) e recupero un po'. Passato San Marino, con i soliti su e giu' che mi distruggono, il primo passaggio a Verucchio arriva presto, e poi si prosegue con un bel piattone dove mi infilo in un paio di treni ai 40 all'ora. E ora deviazione per Borghi, su per la Cornacchiara che e' li' che ci aspetta.

Dura, durissima, ma anche qui, passata meta' salita riparto con un ritmo superiore di quanto abbia iniziato e recupero un po' di gente. Qualche chilometro di mangia e bevi e su ancora per Sogliano. Divisione dei percorsi, e scendo a sinistra, come detto per il medio, e discesa a rotta di collo per Ponte Uso. Un gruppo di vacanzieri toscani non iscritti mi raccoglie e mi portano alla salita di Torriana in un amen, dove -pero'- mi salutano e salgono a velocita' tripla.

Anche se con 50 km in meno e' sempre una salita mortifera, ma stavolta non mollo e me la faccio tutta senza piede a terra. Cosi' come imbocco la salita di Verucchio con slancio e solo una necessita' fisiologica mi impedisce l'en plein. Da Verucchio al Parco e' tutto un su e giu', a rotta di collo cerco di agganciare un treno ma non ci riesco, pero' e' praticamente finita: curva secca a destra per il parco Galvanina. A 300m vengo superato da Corradini, il vincitore del lungo. Mi ha dato 50 km...

All'arrivo finalmente un bel po' di gente, e un buffet/ristoro discretamente fornito. 4 ore e 7 minuti, sempre un tempo indecente per un ciclista, modesto per un triathleta, buono per un IM finisher ;-)

Peccato non esser riuscito a nuotare in acque libere (mare) neanche questo week end: sembra fatto apposta: tutte le volte il mare si guasta e lo ritrovo mosso. Vorra' dire che al Larvotto dovro' fare uno sforzo di memoria, per ricordare come si nuota in mare....

XV Giro dei Castelli Malatestiani e della Repubblica di San Marino

venerdì 22 agosto 2008

Doppia seduta di corsa

Cosi', stamattina, senza pensarci su un attimo, mi sono alzato, vestito da podista, acceso il Forerunner 305 e sono partito di corsa alla volta dei Giardini Margherita. Una corsa bruciagrassi dopo un secolo. 54 minuti di corsa piena di indolenzimenti (quanto e' costata Oliveto!) ma con sensazioni antiche ritrovate. Si, pero', che noia 4 giri dei giardini! Non passa mai il tempo li'. Vabbe' che sono vicini a casa, ma insomma, sembra di fare il criceto in gabbia!

In serata puntatina a Castelletto di Serravalle per l'ennesima (ma oramai siamo agli sgoccioli) corsetta del Challenge de L'Unita'. 5 chilometri abbastanza tranquilli, con Carla sempre alle costole, ad un passo di 6'/km. Ci siamo quasi, anche per lui la soglia dei sub 6' al chilometro sta arrivando! Ed ora ci spariamo questi 140 km che ci separano da Riccione. Va mo la'.

La bruciagrassi

Castelletto

giovedì 21 agosto 2008

Chi si loda si imbroda

Certo, lo so benissimo. Ma quando capitano giornate come oggi chissenefrega: lavero' la maglietta sbrodolata. Stamattina avevo in programma un uscita in bici con una caro amico, direi un fratello. Era tanto che io e Gianluca dovevamo fare un uscita insieme e solo oggi e' riuscito a prendersi un po' di ore di permesso per far prendere aria alla sua fedele Ridley. Io temo sempre quando esco con gente nuova: specie se triathleti di livello nettamente superiore al mio (che ci vuol poco), ancora di piu' se sono dei mezzi ciclisti (e ci vuole ancora meno). Non smettero' mai di ringraziare le persone che pazientemente aspettano una locomotiva sbuffante appena la strada accenna a volgere vorso il cielo. Ovviamente Gianluca e' una di queste.

Oggi, dunque, uscita diversa dal solito, partendo dall'Antistadio, con salita a Tole' dalla parte di Monte Pastore, ovvero in senso inverso alla Dieci Colli, e devo dire che e' una bella salita, regolare (fino a 1 km da Monte Pastore), dove abbiamo piacevolmente chiacchierato pur pedalando, e nel mio piccolo ho cercato di tenere un passo decente (alla fine la media sara' di 23,9 km). Poi -vabbe'- sullo inerpicata finale (comunque anche un 9%) ho pagato pegno alla sua maggior freschezza atletica e al suo miglior rapporto peso/potenza. Discesa bella e veloce da Bortolami, Savigno, poi, scartato Mongiorgio, l'alternativa era o la Bazzanese dall Muffa (trafficata) o accorciare passando per la salita di Oliveto da Stiore, (giusto a fianco della Trattoria Perla, cui farci una capatina in stagione di funghi e tartufi) una delle mie (tante) bestie nere (cioe' piede a terra e bici in spalla).

Potevo io perdere l'occasione di domare una bestia nera? E dunque su per Oliveto. 34-27, piano, un po' zigzagando (raggiunge il 16,4% la maledetta, ma non molla mai meno del 12%, sia pure per poco meno di un chilometro...) ma alla fine ce l'ho fatta, si.

Ieri, invece, seduta tecnica di corsa con il coach, a base di rullate, saltelli, molleggi, e (anche) qualche giro del parco dei Cedri.

Il giro in bicicletta
La seduta di corsa

mercoledì 20 agosto 2008

Da non credere...

In questi giorni mi sono divertito a confutare alcune affermazioni del nostro (di Bologna) assessore alla mobilita', e di fare un paio di valutazioni on the road. Il nostro brillante assessore (Maurizio Zamboni, il nome) -bel bello- un giorno affermo' sorridente alla stampa che era "stata completata l'opera di automazione del sistema di regolazione dei semafori, la quale avrebbe risolto tutti i problemi del traffico bolognese".



Premesso che:
a) i semafori a Bologna esistono anche per far attraversare i cani (da soli, ovvio). Probabilmente ne abbiamo uno per abitante: nei circa 8km km di viali che circondano la citta' ne contiamo 35!
b) mai e poi mai si e' tentano (oserei dire pensato, ma spero che almeno in questo qualcuno ci abbia quantomeno provato) di dare una sorta di continuita' alla marcia (la cosiddetta onda verde) per evitare che il mulin gazino 1a-2a-3a-2a-stop-1a-2a-3a, oppure 1a-2a-3-a-4a- 100 all'ora sparati sui viali per 3 semafori (senno' diventano rossi se si va ai 50 kmh) e poi un bel rosso a dire niente.
c) il nostro assessore non possiede la patente, e si puo' facilmente immaginare quale sia la sua competenza/conoscenza in materia di traffico, viabilita' e tutto cio' che dovrebbe essere il suo pane quotidiano (e qui si aprirebbe il discorso delle nomine meramente politiche in posti che necesiterebbero di tecnici, ma tant'e' e tiriamo avanti).
d) solo dal 2004 si e' cominciata la costruzione di rotonde, dimostratesi la soluzione alla stupidita' di certi semafori (e assessori). Ma la maggior parte di queste rotonde sono in periferia, mentre in centro si preferisce -tuttora- istallare un semaforo ogni 30m, ovviamente con regolazione rosso/verde a caso e completamente indipendente dal contesto degli altri semafori (gia' di per se' piuttosto casuali nella sequenza rosso/verde: vedasi Via Irnerio, ad esempio).

Date queste premesse, il famoso sistema consisteva nella posa, pochi centimetri sotto il manto stradale, di sensori che rilevassero la presenza di auto di modo che la regolazione del rosso e del verde ai semafori fosse tale che non si dovesse stare in fila per minuti e minuti.

Quest'inverno, risultati zero. I viali intasati, auto a passo d'uomo, i rossi ed i verdi ad minchiam. Quando sei al volante per minuti a non fare nient'altro che aspettare un verde pensi che questo sistema non vale un cavolo (subito), ma poi dai un'altra possibilita', in fondo se e' assessore mica sara' un imbecille, no? E allora aspetti agosto. Quando le macchine si contano sulle dita di una mano, anche sui viali, e speranzoso ti metti al volante pensando di risparmiare tempo (e carburante, en passant).

Cosi', alle 13.15 di un mercoledi' 13 agosto (porta Castiglione), ma anche stamattina alle 10 e 32 (incrocio Dante con i viali), o il 7 agosto, (o era l'8? boh!, porta Mascarella) alle 15 e 27, ti chiedi che cazzo ci fai fermo ad un rosso te solo, senza che dall'incrocio sbuchi una formica, ad aspettare quei 75/80 secondi un rosso. Per chi?

Ecco, le comiche raggiungono il parossisimo quando ti immetti sui viali da Strada Maggiore. Primo semaforo (Dante), rosso. Ok, mi sono immesso sul viale, ci sta. Verde: prima, seconda, il semaforo di Via Jacopo della Lana diventa rosso. Vabbe', ci saranno molte auto (2, ma nel frattempo sul viale le auto saranno una decina) che vengono da la'... Verde di nuovo, curva, porta Santo Stefano, verde. Ok, Castiglione, verde (ma bisogna andare agli 80 kmh...) cosi' come quello di viale XII giugno (siamo sempre sui 70/80 kmh), e del parcheggio Staveco. Quello 30-metri-30 (Via Savenella) dopo diventa rosso. Eccheccazzo! Mentre quello a 100m avanti, porta San Mamolo, e' brillantemente verde (oserei dire in onda).

Ovviamente diventa rosso quando quello a cui sono fermo diventa verde... Mi si dira': "per forza sei andato forte!" Gia'. Peccato che la contro prova (cioe' andando ai 50 all'ora) si beccano in ordine inverso ma uguale. Tutti rossi tranne quello che prima era rosso ora verde.

Noi a Bologna mica possiamo fare una onda verde come le altre citta' (Carpi, Padova, le prime che mi vengono in mente) noi dobbiamo essere creativi, automatizzati, precursori... Ah, poi non ci si stupisca se alle elezioni si perdono voti, eh?

martedì 19 agosto 2008

Riassunto

Eravamo rimasti alla cena a base di tigelle e salumi... Domenica mattina (pensando erroneamente di essere fra i pochi rimasti in citta') andiamo sulle colline bolognesi, al Parco Cavaioni precisamente dove e' in programma una ludico motoria. 10 chilometri su e giu' per il Monte Paderno dove anche Carla ha osato prendere la via della corsetta lunga (10 km, appunto). Anche qui Roberto (ma prima ancora Luciano Luppi) mi hanno asfaltato, dandomi piu' o meno 12/13 minuti, di distacco mentre piu' contenuti i ritardi dagli altri. Pomeriggio volitivo (piscina, bici?) ma l'abbiocco (dopo ottime tagliatelle fagiolini e code di gambero) e le olimpiadi hanno avuto il sopravvento, quindi rimandati altri movimenti.

Lunedi natatorio con il coach, come da consuetudine invernale, e una seduta a piramide (doppia, una con palette una senza) a stile con varie modalita' di passo, intervallata da elastici, piegamenti sulle gambe e flessioni.

Ma il clou e' stato oggi, perche' e' da venerdi che avevo la pulce nell'orecchio del giro fatto in auto, che volevo fare assolutamente in bici. E trovati gli sparring partner (due ciclisti di lungo corso, il gia' menzionato Luciano Luppi e il prode Gianni Pastorelli, con cui ho condiviso l'avventura a Francoforte e che mi ha incuriosito (costringendomi poi ad iscrivermi) al mezzo IM di Montecarlo, il prossimo 7 settembre. Ore 9.30 partenza dal parco fluviale di Marano sul Panaro. Una quindicina di chilometri per arrivare al bivio de La Docciola, e da qui salita costante e pedalabile fino a Montese (17 km). Immancabile rinfrescata alla fontana e caffe' in piazza, poi su per il Passo Brasa e Castel d'Aiano. Zocca, Monte Ombraro (altra sosta tecnica) e ancora Castello di Serravalle (dove pensavo di rimanerci). Degna conclusione con la salita che arriva a Giuglia e discesa fino a Marano.

Un giro di quasi 90 chilometri, molto simile al percorso bike di Montecarlo, con salite pedalabili, mai dure ma impegnative. Ovviamente i due ciclisti quando avevano la gamba che chiamava mi lasciavano sul posto (letteralmente), sebbene paghino diversi anni in piu' di me (e la cosa poi e' ancora piu' deprimente pensando a quanto corre forte Luciano...)

La camminata del Parco Cavaioni
Il giro in bicicletta



sabato 16 agosto 2008

Ferragosto al mare, anzi no

Gia', dovevamo fare una tre giorni al mare, ma dopo il Ferragosto, anche quest'anno passato a fare da autista a mia suocera su e giu' per le valli fra Bologna e Modena (Montese, Castel d'Aiano, Villa d'Aiano e Zocca, con pranzo a Iola, frazione di Montese) a "respirare aria buona", di spararci altri 140 km per andare a Riccione non ne avevamo voglia, e cosi' siamo rimasti a Bologna.

Oggi abbiamo pero' deciso di provare il mare in collina, ovvero il Villaggio della Salute che si estende per vari ettari sulle colline di Castel San Pietro (nella Val Sillaro, tanto battuta con la bici), in un tourbillon di piscine, getti di acqua (non tipo acquafan, ma pretenziosamente curativi) e prati immensi, destinati a volgari bagni di sole, sebbene spacciati per geoterapia, fitoaromaterapia e cose del genere. Ovviamente d'impatto e' tutto molto bello, ma io e Carla, alla quarta piscina (scendendo dal Pianoro del cielo), al primo chakra e dopo il bagno di sale ne avevamo un po' piene le scatole.

Cosi' dopo 4 ore non ne potevamo piu' e sebbene i 22 euro a testa di ingresso ci trattenessero dallo scappare prima (in fondo siamo plumoni anche noi...), eravamo proprio al limite. In serata, poi, una bella cenetta da mia cognata, dove un ricca libagione di tigelle, affettati, pesto modenese e nutella ci ha ricaricato le pile.

giovedì 14 agosto 2008

Proseguono gli allenamenti

Ieri seduta in piscina con il coach, e tra elastici, piegamenti sulle gambe per rinforzare (il termine esatto sarebbe "costruire") la muscolatura e serie da 50 - 100 e 200m a stile dopo quasi 2 ore ne avevo abbastanza. Cosi' stamattina seduta leggera di bici improntata sulla tecnica, con andata di 20 km sugli Stradelli tutta a padellino (e 95/100 rpm) e ritorno con il rapportone "dietro motore" (umano pedalante). Infine su e giu' per Via del Ferroviere (ex Via dello Smistamento) in monopedale, perche' la gamba bisogna rinforzarla.

Cosi' stasera alla 6a edizione della CorriBologna la gamba era di legno, e alla prima rampa di Via San Vittore (partenza dal piazzale dell'Istituto Rizzoli, discesona per Via Codivilla e su per Via San Mamolo) le gambe facevano giacomo-giacomo. In via della Fratta, poi camminavo senza ritegno. Via di Barbiano a rotta di collo in discesa per esaurire del tutto le poche energie rimaste e arrivo (ovviamente) in salita nel piazzale del parco Villa Revedin. 32 gradi e un caldo opprimente, ma pur sempre un allenamento. Tanti gli amici incontrati, dal Balestro (in formissima, mi ha dato almeno un quarto d'ora di distacco) a Roberto (anche lui, mi ha dato un bel distacco, sebbene bofonchiasse continuamente sulla sua scarsa forma fisica), ai tanti che incorciamo la domenica mattina a tenersi in forma senza pretese agonistico-competitive.

La seduta in bici
6a CorriBologna

martedì 12 agosto 2008

Il bello ed il brutto del Triathlon

IF e Greguràtt

Luminasio e cosi' sia

Altra salitella da far tremare le gambe, oggi. Partenza da casa di Roberto e su per Casaglia, perche' "senno' sulla Porrettana ci intossichiamo", e quindi Parco Cavaioni, Sabbiuno, Pieve del Pino, Ganzole (in discesa) e Sasso Marconi (e la gamba gia' urla di dolore). Infine su per la Porrettana, quei 5/6 km che dividono l'incorcio con la strada per Luminasio-Medelana-Mongardino. Gli accordi erano "ci vediamo al bivio per Montepastore".

Durissimo. Anche peggio del Carpegna, checche' ne dicano (99,45 contro i 110,96 del Carpegna) i parametri di salite.ch. Perche' Luminasio ha salite a strappo, da subito le pendenze sono a due cifre (non 20% come dice il sito, ma 14/15% spesso e volentieri) poi i tornanti (2 quasi subito appena svoltati e 4 in sequenza dopo l'abitato omonimo) in cui si puo' esalare l'ultimo respiro, altroche' trovare conforto. Hai voglia a prenderli larghi... E dopo una curva, sempre peggio. Solo un breve attimo nell'abitato, e fino al cimitero. Poi riparte, anche peggio, come detto. Fino a Medelana non molla mai. Il Carpegna -pur molto impegnativo- ha una pendenza costante, senza strappi distruttivi, e pedalando lievi si sale benino.

Tant'e' che avevo solo voglia di andare a casa, dopo. E arrivati a Mongardino si sceglie: a destra per la Porrettana, a sinistra per Calderino o diritto, Casalecchio di Reno passando per Monte Capra (altro 13%) e l'Eremo di Tizzano. Roberto impone quest'ultima, nonostante i miei mugugni, perche' "sulla Porrettana c'e' troppo traffico". Arrivo a casa passando per il centro, affiancato da "collega" triathleta del Marconi 93, motorizzato per una volta. Un giro nettamente piu' breve, oggi, (appena 65,10 km con un misero 1508 m di dislivello), ma "Luminasio mi e' bastato, oggi!"

Ieri seduta di nuoto con Luca coach e Luca Mandri, uno dei corsisti invernali di Ruggio, che ha assaggiato la pignoleria di Luca coach, con una seduta composta da 4 x 100m stile progressione 1-4, 4 x 50m stile progressione interna, 4 x 25m stile sprint, 4 x 25m delfino, 5 x 100m stile soglia. Infine 100m sciolti.

Luminasio

domenica 10 agosto 2008

Carpegna, nudo e puro.

La pulce nell'orecchio e' dell'anno scorso. Quando accompagnai il coach fino alla base e poi dopo un km rinunciai a cotanta famosa salita, incapace di superare il primo strappo al 18%, probabilmente sfiancato dai chilometri di avvicinamento. Stavolta ho chiamato Roberto, che ha tenuto ritmi piu' umani (con qualche sosta alle fontane del percorso) per i 47 chilometri che separano casa mia dall'inizio del Cippo, e pur violentando il suo ego di disturbatore cronico (cioe' lui pensa di essere cosi') non ha resistito al richiamo della salita ed e' sceso in Romagna. Alle 9 e 23 con 7 minuti di ritardo e' sceso dal treno e nemmeno 20 minuti dopo eravamo gia' sulla strada.

La strada che porta a Carpegna scalda anche troppo la gamba, (oltretutto sulla Colnago II ho il 25, e non il 27 dietro, come massima agilita', sia pure con il 34 davanti) e quando arriviamo su ho quasi deciso di non tentare neanche la scalata, ma "sono arrivato fin qui, almeno ci provo...." suona molto meglio e parto. Comincio la scalata con un ritmo molto tranquillo, ed in certi punti il confine con l'equilibrismo puro e' molto labile. Studiando la scalata su salite.ch, mi accorgo che i primi due chilometri sono veramente infernali (12-15% costanti, punte del 18%), ma poi -non dico che spiana- ma le pendenze sono piu' umane (10% con qualche picco al 15%), specie dopo la barriera del campeggio. E infatti piano piano, metro dopo metro, arrivo in cima, al GPM, posto a 1361m, 6.140 m dopo la partenza in piazza. E' stato molto emozionante. Nient'altro che il respiro (molto affannoso), dice una scritta, ed e' assolutamente vero.



Durante la salita due soste (con ripartenze da brivido...), una per i piedi, con le solite fitte ai nervi e l'altra per un nugolo di pappataci che mi si erano affezionati, ma un po' troppo invadenti. Poi la lunga discesa dalla parte del Passo Cantoniera (con scavalcamento barriera) ed il ritorno in piazza a Carpegna dove ritrovo Roberto, il quale ha avuto un altro passo. Il rientro controvento ha rotto un bel po', pero' alla fine la soddisfazione di aver messo un altro bel mattoncino sul muro rimane tutta.

Oggi, come ieri, niente nuoto in mare: mosso, molto mosso per via anche del tornado in Friuli che a Riccione e' arrivato sotto forma di vento a raffiche nella notte di venerdi. Quindi solo tanta spiaggia dopo aver goduto dell'argento del vecio Rebellin.

Il report

sabato 9 agosto 2008

Sassoleone e Loiano

L'ho rifatto. Un altro doppio distruttivo. Pero' (speriamo) allenante. Dopo che giovedi' non ero riuscito a muovere un muscolo e ho passato la giornata cercando di recuperare, ieri mattina, venerdi', seduta programmata in bici con il coach, e siccome ricordavo la strada lungo la Val Sillaro per Sassoleone come in salita morbida simile ad una di quelle del mezzo IM di Montecarlo, ci siamo avviati verso Castel San Pietro. Non ricordavo, pero', che fosse cosi' lunga ed esposta al vento, specie nel tratto sulla via Emilia. E ieri di vento ce n'era parecchio. Laterlfrontale, ovvero il peggiore. Sulla via abbiamo raccolto un mio ex compagno di squadra che veniva da San Pietro, e si era sorbito gia' 30 km in piu' di noi.

In alcuni tratti mi sono sentito bene, e il test con la Specialized con il 53-29 e' stato positivo: e' molto probabile che usero' questa a Montecarlo, se riesco a fissare le appendici per bene. Bene anche la salitella ignorante di Dozza presa dalla Val Sellustria, 5 mini strappi ma duri. La gamba c'e', almeno sul breve. Peccato che a me il vento metta di pessimo umore, e lungo gli ultimi 30 km per ritornare alla base sono stati molto impegnativi, soprattutto mentalmente (ho esternato rumorosamente la mia contrarieta' agli eventi meteo) e il fatto che non tenessi la ruota ne' del coach ne' di Daniele mi ha mandato oltremodo in crisi: immagino che anche il coach ne avesse la scatole piene di me, alla fine. Anche oggi, comunque, 100 km...

Ritornato appena in tempo per godermi con Carla la cerimonia di apertura dei giochi di Pechino, ma acceso il braciere ci siamo avviati per Loiano per l'ennesima fatica del Challenge. In effetti queta era veramente una faticaccia, con un su e giu' per i boschi con un paio di salite varmente alpinistiche. Ad aggiungere difficolta' il terreno sabbioso e friabile che non consentiva presa al piede e spesso si richiava di gattonare. Alla fine un'altra giornata molto stancante, sperando che oltre all'evidente calo di peso (aiutato anche dal ripristino di una dieta quasi ferrea) tutta questa faticaccia sia anche allenante. Per chiudere, essendo venerdi', ci siamo anche sobbarcati il viaggio per il mare, dove domani mi raggiungera' Roberto che vuole tentate la scalata al Carpegna (in bici) e, stavolta, cerchero' di farcela pure io.

Il giro in bici a Sassoleone
La corsa a Loiano

giovedì 7 agosto 2008

Osare

Ogni tanto, non troppo spesso, mi piace fare qualcosa che vada verso i miei limiti. Ieri e' stata una di quelle giornate. In programma la scalata in bici al Corno alle Scale (da Vergato) con Roberto (tornato su livelli di amicizia accettabili, dopo qualche sbandamento ad est). Partenza alle 10 dal parcheggio della Coop di Vergato, da subito la pendenza non e' insormontabile, anzi, per tutti i 42 km e' accettabile, solo in alcuni punti (dopo Madonna dell'Acero, specialmente) il fiatone si fa pesante. Ma quello che colpisce e' il paesaggio, specialmente il passaggio nel bosco dopo La Ca', e lo spiazzo dopo il curva a destra in cui si apre il Cavone, a un km dalle piste da sci del Corno.

Io c'ero gia' stato su per di qui, un po' di corsa (da Vidiciatico a Madonna dell'Acero, prima dei neuromi, quando ancora facevo lunghi in salita...) un po' in auto, a scampagnare (mangiando ottimi funghi e polenta al ristorante di Madonna dell'Acero) con Carla. L'emozione pero' di riuscire in un impresa (perche' non e' certo una passeggiata e di cui non ero certo di riuscire) e' molto forte. La contentezza di Roberto (che si emoziona sempre quando la pendenza sale) ha reso la giornata ancora piu' bella. A rendere ancora un po' piu' difficoltosa la scalata gli ultimi 5 km con il ghiaino appena steso per terra, che impediva l'alzarsi sui pedali, per non dire il ritorno fatto con i freni tirati e le gambe a spenzoloni.



Piacevole anche la compagnia del collega di Roberto, che ci ha accompagnato negli ultimi chilometri. Naturalmente ora ci sara' chi dira' che non e' un impresa, che e' alla portata di molti (non -pero'- di chi lo afferma). Ma se questo qualcuno, magari, ci provasse, prima di parlare, ecco, questo sarebbe tanto bello. Anzi, sarei io stesso il primo a congratularmi. Senno' assomiglia sempre piu' alla volpe per la quale l'uva e sempre troppo acerba.

Non contento di cio' mi sono concesso il lusso di osare. Ovvero di fare anche la corsetta del Challenge in quel di Monteveglio, con la scalata di Oliveto (da Stiore) che tante lacrime (di sudore e di pianto) fa versare ai ciclisti, costringendone la maggior parte al piede a terra (me compreso, s'intende). Non avevo certo bisogno (ne' voglia) fisicamente di questi 6 km e spiccioli, e mentalmente e' stata dura, perche' cercare di correre con le gambe di legno non e' facile. Pero' ci ho provato (ci ho voluto provare) ed ho camminato solo in alcuni tratti.

Bene un doppio importante, fisicamente e mentalmente. Barra a dritta, alla mezzavia cosi', Frankie...

La scalata al Corno
La corsa del Challenge

martedì 5 agosto 2008

Idoneo

Con qualche patema, perche' mi sono recato da un medico nuovo che non mi aveva mai visto, ma sono risultato IDONEO alla pratica del Triathlon per un altro anno. La giornata era iniziata malissimo. Il coach mi ha rivisto nuotare dopo oltre un mese e il responso non poteva essere peggiore: tutto non andava, dalla testa, al gomito, alle gambe... Sebbene i tempi non siano stati malaccio il mio stile fa molto schifo. Agli elastici poi una litania di errori. Insomma, "Siamo molto indietro, e c'e' molto da fare, Frankie". "Coach, io i miei obbiettivi 2008 li ho raggiunti, (i due IM con il personale migliorato) ora e' tutto grasso che cola, dai..." "Si ma non possiamo mollare la presa, senno' a Montecarlo rotoli".

Alternati agli elastici, dei 400 a stile, dapprima con le palette e pullbuoy, poi 4 x 100m con le sole palette, infine 8 x 50m completo. Poi, com'e' detto, nel pomeriggio visita medico sportiva, con la prova sotto sforzo in bici: 5 minuti (abbondantissimi) a 100 rpm e 225 watt. Cuore a 158 battiti, ma l'elettrocardiogramma ha dato il via libera. Bradicardico ma idoneo. Dopo mi sono anche goduto 20 minuti di corsa a 33 gradi... Cosi' abbiamo fatto anche un doppio, oggi.

La corsetta

domenica 3 agosto 2008

Dai, che si riparte.

Un week end piuttosto sportivo. Certo, nella scala delle attivita' 0-100 mi piazzo appena sopra la meta', ma potrei sempre stare in panciolle e stare nella parte sub 50 di questa scala 0-100. E dunque, venerdi, ammazzato il vitello grasso, ossia festeggiato il compleanno della mia magnifica signora con un'abbondantissima (e bolognesissima) libagione in quel del Ristorante Diana, con spuma di mortadella come antipasto, tortellini in brodo per Carla, passatelli (sempre in brodo) per me, bolliti e fritto misto alla bolognese, saltando per dignita' il dolce, siamo partiti alla volta di Riccione.

Sabato mattina, zitto zitto quatto quatto (che senno' il Greguràtt mi inseguiva in monopedale) ho inforcato la Colnago B e mi sono avventurato per quella malefica strada che e' la panoramica del Parco del Monte di San Bartolo, che collega Gabicce mare a Pesaro passando da sopra, ovvero Gabicce Monte e Fiorenzola di Focara. E' una strada veramente bastarda. Comincia da Case Badoli con lo strappetto di Gabicce Monte, niente di che ma e' tutto al sole. Poi e' tutto un mangia e bevi corposo (ossia con strappetti comunque sul 6/7%) senza possibilita' di rifiatare, e quando pensi che sia l'ultimo, eccone un altro. Alla fine si arriva in centro a Pesaro, ma a questo punto l'Adriatica contro vento e' una pacchia. Bene, 60 km di passo cicloturistico.

Il tutto era introduttivo all'evento clou del fine settimana, ovvero il 7° Giro del Monte Carpegna, gara podistica agonistica (e non) che si sviluppa, appunto sulle rampe della salita ("il Cippo") tanto cara a Pantani. Scegliendo il pettorale agonistico (anche se Carla non vuole mai "competere") perche' con solo un euro in piu' c'era la maglia ricordo (ovviamente esaurita quando l'ho cercata, alla fine, ma hanno promesso che me la spediranno...), la cosa doveva andare cosi': io e Greguràtt (e Ugo) avremmo fatto la lunga, ovvero la "vera" scalata. Carla e sua moglie (la Lo) la corta, di 8 km. Io poi avrei dovuto andare su la mattina alle 7 in bici (e -ovviamente- ridiscendere) con lui e Ugo, il macellaio triathleta, per "scaldare la gamba, andando su, e scioglierla, tornado" (Riccione-Carpegna = 47 km in salita quasi costante), cosa prontamente rifiutata da me (nonostante le minacce da parte sua di ritiro del saluto e dell'amicizia!)


Poi stamattina anche la "Lo" ha dato forfait e cosi' ho deciso che avrei fatto la corta con Carla, e allora ci siamo ritrovati su a Carpegna appena in tempo (causa gli almeno 200 ciclisti sparsi e le 5 macchine lente piu' dei 200 predetti) per ritirare i pettorali, e neanche il tempo di schierarci che pum! si parte. Il primo chilometro e' quasi piatto, poi comincia a salire, esattamente come in bici. Strappo Fuente, 350m, medio 15%, massimo 18%. Con Carla, in panne subito, gli accordi erano "ci vediamo alla divisione dei percorsi", ma io non l'ho vista, questa divisione, ed ho proseguito. E dopo 3 km e mezzo il primo ristoro, alla sbarra, per chi conosce la strada.

Qui mi metto ad aspettare Carla, pensando che anche lei abbia proseguito, ma lei ha visto la divisione ed ha preso la corta. Dopo un po' io sono ritornato indietro sulla stessa strada, e in breve ero al traguardo. Ci siamo rincontrati per caso, al traguardo. Greguràtt e Ugo hanno fatto la lunga, circa 1h28' il loro tempo (58' il primo). Alla fine ho fatto circa 7 km come un challenge di collina. 3 km e mezzo in salita, altrettanti in discesa. Io non ho proseguito per la lunga perche' uno dei cerotti che mi ripara i capezzoli e' saltato e in breve l'avevo in fiamme. Ma mi e' dispiaciuto perche' e' molto bella: la rifaremo (e la lunga!) il prossimo anno.

La domenica e' proseguita con il pranzo dai miei, e subito in spiaggia per una (breve) pennica: il Greguràtt instancabile ha coinvolto il buon Adriano per una nuotata, ed eccomi -neanche sapendo come- in acqua a mulinare le braccia. Un chilometro (zona 75-Baltic) che sembrava contro corrente, tanto non ne avevo voglia. Avanti il Graguràtt a farci da boa direzionale, io in mezzo e il buon Adriano (certamente meglio come ciclista, dove mi asfalta regolarmente) per una volta ad arrancare in coda, per di piu' a rana.

La scampagnata in bici
La scalta (parziale) al Cippo
La nuotata pomeridiana

venerdì 1 agosto 2008

Totali di luglio

Giornata di riposo, ieri, giovedi, e ultimo giorno di luglio, quindi tiriamo le somme:

SWIM: 10500 m
BIKE: 670,84 km
RUN: 89,61 km