A Fabio, 5 aprile 2009.

mercoledì 31 dicembre 2008

31

Ultimo giorno di vacanza (oltre che del 2008), e come tale facciamo qualcosa di particolare. Decidiamo di andare allo Stubaier Gletscher, ovvero in fondo alla valle e salire al ghiacciaio. Operazione facile, in verita', se non fosse che Carla ha il terrore delle funivie, ovovie o seggiovie: insomma tutto cio' che e' sospeso. Specie se alte... E qui l'ovovia Gondelbahn Eisgrat lo e' (ma lo scopriamo nel durante). E soprattutto e' lunghissima,





sia pure in due pezzi (e il dislivello passa da 1750 a 2900m). Ovviamente al peggio non c'e' fine e proprio in un punto alto l'ovovia si ferma. Per fortuna la calma degli altri 4 compagni (e mia..) fa si che Carla superi l'impasse. Io -che credevo di stare peggio- non sento alcun disagio, anzi mi diverto. Delle due ho sofferto di piu' il pullman che ci ha portato qui... Una volta giunti all'Eisgrat facciamo un ultimo sforzo e arriviamo al Top of Tyrol, 3150m. Una vista favolosa ci accoglie, ma il tempo di fare due foto e dobbiamo riscendere: il freddo e' intenso.




Riprendiamo il pullman fino a Neustift, l'intento e' dire farci a piedi il ritorno a Fulpmes. Decidiamo di provare il percorso un po' piu' alto, ma ben presto scopriamo che va molto in alto e ritorniamo sui nostri passi, fino a ritrovare il percorso lungo fiume. Alla fine saranno 8 km. Super merenda con due piatti di zuppa di crauti, e strudel di mele, ma gia' si respira aria di festa, con il dj Peter e l'appuntamento per le 19, quando il sig. Krosbacher terra' il discorso di fine anno...

La camminata

martedì 30 dicembre 2008

30

Anche oggi, visto il freddo mattutino (sia pure attenuato) in attesa di un minimo tepore, decidiamo per una passeggiata. Seguendo i consigli del Giornale della Mattina che ci troviamo sul tavolino per colazione, decidiamo di andare alla Jausenstation Vergor, una baita, che tra l'altro non e' ancora aperta, e quindi niente cappuccino. La passeggiata dura un'oretta ed e' tutta in salita,

ma il panorama e' mozzafiato, una volta arrivati.



Scendiamo in fretta incrociando frotte di slittinisti, che qui e' quasi una religione e non solo per i bambini. Tantissime -infatti- sono le piste dedicate solo agli slittini. Non solo, vediamo anche 2 appassionati del telemark che risalgono una pista mentre decine di sciatori classici scendono a randanella, sfiorandoli a piu' riprese. Ma nessuno dice loro nulla, evidentemente e' normale... Ora fa quasi caldo (4 gradi!) e decidiamo di fare un po' di fondo, facendo un bel pezzo di pista verso Neustift, ma a Kampl (3 km) la stanchezza e' troppa e torniamo indietro. Inutile dire che quando si e' stanchi si cade, 2 volte, e stavolta lancio gli sci molto incavolato, urlando come un ossesso per il nervoso. Specie se cado stupidamente o perche' sbatto la faccia contro una capanna, perche' non riesco a fermarmi (e nanche a curvare, rallentare, fare una discesa....)

Meno male che la merenda dell'hotel placa tutte le delusioni, e dopo un bel pezzo di wurstel (dal colorito classico, stavolta) con senape, una fetta di strudel e la birretta, sarei quasi pronto a ricominciare. Ah, no, prima la sauna, sperando di non ritrovarmi nel solito club di nudisti... Ad ogni buon conto (per Gianni che mi ha mandato un SMS preoccupato) io non porgo mai le spalle...


La camminata
La sciata

lunedì 29 dicembre 2008

29

Oggi partiamo con una bella passeggiata, che a mezza costa della montagna ci porta a Neustift, passando per il nuovo cimitero e Groben, 7 km in mezzo ai campi innevati.



Un bel tepore ci accompagna, salvo quando, dopo Kampl, il sentiero entra nell'ombra e l'aria gelida prende il sopravvento e fino a Neustift la temperatura scende sottozero. A Neustift decidiamo di ritornare con l'autobus, ma dobbiamo aspettare 50 minuti, perche' per un pelo lo perdiamo. Dobbiamo riscaldarci dentro una Stube con un cappuccino, perche' il freddo e' veramente intenso.

A Fulpmes la temperatura e' decisamente migliore e con i nostri sci datati andiamo a farci un'oretta di fondo. Poi, merenda (wurstel bianco, torta cioccolato e ciliegie e birra), sauna e bagno turco, sempre al club dei nudisti, stavolta in minoranza. Solo Big Jim e Sarkozi (un francese che si crede molto attraente) si presentato nudi nati. La cena, ottima ed abbondante come al solito ci costringe ad una passeggiata dopo cena per riuscire a digerire il tutto.

La sciata di oggi

domenica 28 dicembre 2008

Due giorni di fondo e siamo a pezzi. Io pluri ironman finisher, Carla non certo sedentaria, oggi decidiamo per un giro ad Innsbruck, e di lasciare gli sci in auto. Ma il giro lo facciamo con il comodo (anche se lentissimo) Stubaitalbahn, un tram che da Fulpmes arriva in pieno centro di Innsbruck in 45 minuti. Un tragitto da favola, con passaggi nei boschi e scollinando per quanto possibile,



oppure in gallerie appena accennate. La fermata e' giusto davanti alla via principale, Friedrichstrasse,


in fondo alla quale c'e' il monumento piu' importante, il palazzo dal tettuccio d'oro (in verita' rame placcato oro).


Un giro per il centro, con visita al duomo, pregevoli altare maggiore, organo e presepe,




con un freddo davvero incredibile (dovrebbero essere meno 10), ma con tantissimi italiani (e la crisi? qui, non pervenuta) a comprare speck, vin brule', kartofen, dolci e oggettini natalizi al mercatino. Il viaggio di ritorno e' un po' piu' palloso, e soprattutto freddo, quindi ci fiondiamo in sala merenda per un arrostino di maiale con carciofi senape e panino. Birra e torta paradiso a chiudere.

Un altro aspetto che rende questo hotel apprezzabile e' che e' dotato di sauna, bagno turco, seccario, piscina ed idromassaggio. Dopo ogni sciata niente di meglio che una sauna, un idro o un bagno turco. Il problema e' che qui arrivano e si denudano. Nudi nati. Io e Carla siamo abituati al costume, e sinceramente non ci piace stare nudi, sebbene altri lo facciano e senza alcuno scandalo. Va bene essere puliti, ma sedermi dove un altro ha posato le chiappe nude (ed altro...), insomma. Quindi conviviamo noi (e pochi altri) in un club di nudisti. La cosa e' comica, vista da un certo punto di vista, ma nessuno ci obblighera' a metterci nudi solo perche' tutti gli altri lo sono (alcuni gia' soprannominati scrotone, barzotto e big jim).

Fra un po' andiamo a tavola, sempre un po' formali...


Infine ecco l'unica bellezza locale, colei che ci ha accolto in hotel, in pregevole vestito tipico.





sabato 27 dicembre 2008

27

Qui ci viziano troppo. Le cene sono squisite, raffinate e succulente: dobbiamo tafgliare alcuni piatti. Cosa che -a malincuore- stamattina abbiamo messo in atto cancellando dal menu due portate. Lo facciamo per noi. Altri ospiti sono insaziabili, specie 2 coppie di vecchietti che con calma serafica spazzolano via tutto cio' che gli capita a tiro, ma in generale ben pochi lasciano nel piatto briciole. Ci sono voluti 2 giorni ma finalmente abbiamo capito tutto. Prima di mezzogiorno qualsiasi attivita' sportiva e' improponibile, il freddo infatti e' veramente incredibile. Costantemente sotto zero (o quasi) la mattina fino alle 11 ci sono ancora 5/7 gradi sottozero. Verso mezzogiorno il sole scalda il fondo valle e si ragiona.

Stamattina, dunque, ci siamo alzati con molta calma e con altrettanta calma siamo andati a cercare il proseguimento della pista, che ovviamente avevamo sotto il naso, appena un po' dentro al centro di Medraz (ma i cartelli c'erano). Ritornati in hotel ci siamo preparati. Oltre la pista di ieri abbiamo proseguito fin quasi a Neustift, per oltre 4 km e mezzo, in una pista non difficile ma con un paio di passaggi che al ritorno mi hanno fatto capire quanto io e lo sci di fondo siamo diversi. Alla fine, una caduta rovinosa (sia pure a 0 kmh, ma su ghiaccio polare e durissimo), un cappuccino e tanta fatica. Al ritorno in hotel meritata merenda (polpettine di carne strabilianti e torta di mele), innaffiata dalla birretta oramai consueta.

La sciata di oggi

venerdì 26 dicembre 2008

Connessione di fortuna

Grazie al roaming con la A1 (che paghero' carissimo) faccio un po' di riassunto di questi giorni...

Vigilia


Fulpmes, ridente localita’ nel cuore dello Stubaital, vallata chiusa ad uno sputo dal Brennero. Siamo venuti qui per passare qualche giorno e ritrovare lo sci di fondo abbandonato, oramai, da 15 anni. Il viaggio e’ filato liscio, tranne un po’ di nebbia, ed anche qua le strade sono pulitissime, nonostante abbia nevicato. C’e’ comunque un tiepido sole. L’hotel, l’Alte Post, e’ in un bell’edificio d’epoca, e anche l’aaredamento e’ in stile tirolese, ma non pacchiano. Veniamo ricevuti da una signorina deliziosa che ci illustra tutto, e ci dice che stasera- eccezionalmente- la cena iniziera’ alle 18.30. Scaricati bagagli decidiamo di sfruttare la luce rimanente per vedere questa cittadina.

Bella la chiesa, il cimitero che la circonda

ed anche il centro. Ritornati all’hotel ci prepariamo per la cena, non sapendo che cio’ che ci aspetta. Innanzitutto ci fanno accomodare -tutti- in una sala dove 3 giovani armate di flauti traversi, clarinetto e chitarra intonano canzoni natalizie in tedesco purissimo.

Il proprietario prende la parola

e alle famiglie (evidentemente) abituali, chiamandoli per nome fa loro gli auguri. Poi -tutti insieme- Stille Nacht a gran voce.



E via alla cena. Rimaniamo sempre stupiti quando all’italia le guide (come la Michelin) non danno stelle o riconoscimenti che a noi sembrano sacrosanti, ma poi quando si viene in un posto come questo (un hotel 4 stelle, ma comunque economico, per i nostri standard), di fianco al quale -poi- c’e’ un hotel molto piu’ blasonato, insomma, un posto carino ma nulla piu’, ti stupisci che la cena (inclusa nel prezzo) sia di una raffinatezza incredibile e di una qualita’ difficile da trovare. Da citare lo spiedino di prugna arrosto avvolta nello speck , semolino al parmigiano e crema di bietole e l’angus beef con funghi al Madeira, in salsa montata al dragoncello, broccoli e puree di patate con olive..

Natale

Ci svegliamo di buon ora, dopo una notte molto calda (il riscaldamento e’ ai messimi, sui 22 gradi, e noi siamo abituati a 18/19…) e la colazione e’ eccellente, a buffet, ovviamente, ma con tantissime cose. Per conoscere al meglio i dintorni, ma soprattutto per sapere dove andarea fare fondo, prendiamo l’auto e ci dirigiamo verso il fondo della valle (chiusa), gia’ a Neutift ci sono le piste e qualche isolato sciatore ci si avventura. Bene, le piste ci sono, cosi’ come la neve, e contenti arriviamo in fondo ammirando un panorama da favola.

Tutto chiaro. 4 sono le zone (in alto) dove si scia (alpino) con punti di neve perenne (da est, Serlesbahnen, Schick2000, Elferliste e lo Stubaiergletscher, equamente divisi a nord e sud. Tutte sono dotate di piste da ondo e da slittino, molto in voga qui, ma -in particolare- l’Elferliste e’ detta la montagna dello slittino. A centinaia, infatti scendono dalla cima! Da Fulpmes un treno porta fino nel cuore di Innsbruck (15 km) e un pulmino, gratuito per gli ospiti degli hotel, fa su e giu’ per la valle. Domani ci tocchera’ proprio provare a sciare. Intanto pero’ ci godiamo la merenda, con l’oca della cena della vigilia riscaldata (ma in eccellenti condizioni), e dolci assortiti. A pagamento il bere, che noi traduciamo in the.


Santo Stefano


Ieri sera la solita, ma ottima, cena, con buffet di insalate e formaggi (e addio buoni propositi). Cosi’ stamattina ci siamo imposti di andare a sciare. Ci siamo svegliati di buon ora, dopo la solita, ottima ed abbondante colazione, ho acceso l’auto, con un bel meno 6. In effetti neanche il sale scongelava il ghiaccio per terra… Arrivati a Neustift pero’ era veramente freddo e con una decisione saggia decidiamo di riportar el’auto in hotel e cercare la pista di Fulpmes, perche’ abbiamo visto preparata. Cosi’ ci siamo fatti circa 8 km, cercando di ricordare come si fa, e sebbene 3 cadute, sono riuscito a ritrovare un po’ il passo.




Dopo due orette di sciate (inframezzate da una camminata) ritorniamo in hotel per la merenda: zuppa di wurstel e patate, giusto per scaldare lo stomaco. Ma stavolta ci dissetiamo con una meno prosaica birra.

La prima sciata

domenica 21 dicembre 2008

29a Corrida del Progresso

Dopo la giornata milanese e' dura alzarsi alle sette per andare a correre, ma alla Corrida non si puo' dire di no (almeno io), e quindi eccomi -senza Carla- sulla linea di partenza. L'intenzione e' di fare 13,4 km, ma gia' prima dello start ne ho poca voglia. Alla divisione dei percorsi accenni di crampi mi fanno deviare per una alternativa di 7 km (scarsi) che giudico piu' che sufficienti. Mi sa che sia l'ultima corsa podistica dell'anno, viste le imminenti vacanze natalizie che mi vedranno (dopo oltre 15 anni) su delle piste da sci (di fondo). Saro' il divertimento del Tirolo.

Tuttavia la giornata e' lunga, perche' il pranzo dalla suocera (quasi natalizio) si fara' sentire, ma si doveva fare.

La mini corrida

Il lunedi' e' passato, anche questo senza sport, fra commissioni e telefonate, in attesa, mercoledi, di partire. Passera' anche il Natale 2008, no?

sabato 20 dicembre 2008

Milàn l'è un gran Milàn!

(e speriamo di averla scritta giusta...) Bene, oggi, lo sfizio. Sette giorni appena che e' partito il servizio treno AV (alta velocita') con il convoglio Freccia Rossa che porta i bolognesi a Milano in 65 minuti (a 33 euro a persona per tratta) che io e Carla siamo sulla carrozza 7 dell'AV 9428 a goderci lo spettacolo. Basti dire che non sono riuscito a vedere ne' il ponte di Calatrava di Reggio Emilia ne' il nuovo ponte sul Po. Certo andava veloce (al mio GPS ho visto 287 kmh) ma mi sono evidentemente distratto... 65 minuti veri da Bologna a Milano, confermo.

Usciamo su Via Pisani alle 11 e 40, e ci dirigiamo di buon passo verso il Duomo, anzi, Via Santa Redegonda, da Luini, a comprare un... no!, "il" panzerotto. Pasta fritta ripiena di mozzarella e pomodoro. Un delirio nel palato. Attesa media, 15 minuti (una volta ho atteso 40 minuti), 2 euro e 30 centesimi, ma poi la bocca si riempie di caldo sugo e tutte le negativita' passano. Ci abbiamo aggiunto una polentina, piccola formella di polenta calda con gorgonzola fuso sopra.

Oh, adesso siamo pronti per il tour. Dal Duomo percorriamo Via Dante verso il Castello Sforzesco, con immancabile (un'altra!) sosta alla pasticceria Garbagnati per il panetùn, quello tipico aritgianale. Considerata la presenza in dispensa di panoni, certosini, bisciole, panettoni (non artigianiali), pinze, gelato (artigianale di Mauritius), cioccolatine di Nespresso (omaggio per i clienti di lunga data), e chissa' che altro, visto che sto andando a memoria, ci limitiamo a comprarne un pezzo da poco piu' di mezzo chilo, un assaggio, insomma.

Tante volte ero venuto a Milano, ma mai al Castello, e devo dire che merita davvero. Anche se per motivi di tempo non ci siamo addentrati nei musei, diversi, che certamente ci vedranno, prima o poi. Cosi' come non possiamo entrare -per analogo motivo- in pinacoteca Brera, ne' fare due passi in Via Gluck, un po' distante da qui. Nemmeno riusciamo a dirigerci in una delle Risotterie scelte, anch'esse distanti e siamo costretti a gironzolare in centro (Corso Vittorio Emanuele, Piazza Fontana, Via Larga) per trovare un posto che ci offra specialita' milanesi, considerato anche che sono passate le 14 e 30. Tuttavia siamo fortunati, al Salotto (Via Baracchini) ci danno un risotìn alla milanese non eccelso, ma tradizionale (il cuoco ha pero' esagerato con il parmiggiano).

Ora ci rimane solo un ultimo rito, La Rinascente, i Grandi Magazzini, assaltati da orde di acquirenti (ma non c'e' la crisi?) per le prossime feste, tanto che non ci si riesce a muovere neanche salendo ai piani superiori. In breve siamo esausti, e torniamo in stazione con la Metro. Il treno puntualissimo parte alle 17 e 30, e in 65 minuti, di nuovo, siamo a Bologna.

giovedì 18 dicembre 2008

Giornate lunghe

In effetti senza lo sport le giornate sembrano vuote. Se poi il tempo non aiuta.... In ogni caso oggi mi sono imposto di uscire in bici, dopo averla recuperata dal rimontaggio dell'SRM riparato. Ma non era giornata. Appena 4 km, e poi ha cominciato a piovere, e frettolosamente sono dovuto rientrare all'auto. Giusto per sincerarmi che l'SRM funziona.

Ecco il report.

Infine ecco DUE foto dalla maratona di Reggio (o meglio, prima della partenza, dentro il palazzetto), con il gruppo Porta Saragozza al completo, nella prima, da sinistra, Michele Longo, coach di atletica (ha accompagnato gli ultimi km di Ludovico), Luciano Manfredi (3.26.59), Massimiliano Bergonzoni (ritirato), io, (4.38.35), un amico di Ludovico Lodi, Beppe Giuditta (4.21.53, alla sua prima maratona), Piero Parmeggiani (il presidente, ritiratosi al 25imo km) e Ludovico Lodi (3.41.17, anche lui prima maratona!)


In questa seconda foto manca il pres.



martedì 16 dicembre 2008

Relax totale e qualche bracciata di nuoto

Ed anche qualche foto nuova, dalla Tuttadritta di Torino, gli ultimi metri miei e di Carla (240).




Relax totale, oggi con giri a piedi per sciogliere un po' la fatica el'acido lattico. E stasera seduta di nuoto, con ampio uso del pullbuoy da parte mia perche' le gambe andavano poco, e uscita anticipata perche' i crampi erano gia' latenti. serie miste e a stile, con poco riposo.

lunedì 15 dicembre 2008

A buon intenditore, poche parole

Due foto della Granfondo Noberasco dello scorso 5 ottobre, appena arrivate, e la seconda e' dedicata a qualcuno, con queste parole: "Chi di monopedale ferisce, di monopedale perisce".



Il giorno dopo

Ringrazio Fabio e tutti quelli che mi hanno consolato e cercato di farmi capire che l'impresa rimane. A mente fredda, ragionando, i crampi, i dolori ai piedi (i soliti neuromi, insomma), ci stanno, magari i primi imprevisti ma i secondi me li aspettavo. Cio' che mi ha sorpreso (spaventato?) e' che ad un certo punto sono schizzato di testa. Io mi ero studiato l'altimetria, proprio per non avere sorprese, proprio per avere la "consolazione morale" nei momenti peggiori che la strada sarebbe stata in discesa (e non metaforicamente).

Quando pero' la strada, anziche' declinare dolcemente (come all'andata, che saliva dolcemente) declinava "ad onda" (discese e leggere risalite, che dopo 28-29 km non sono poi cosi' leggere) o non riuscire a vedere tanto per via della nebbia, a quel punto, invece che rimanere lucido e non pensare ad altro che ad andare avanti, rallentando il passo magari, o cogliendo l'attimo, li' mi fermavo a camminare e a sacramentare, come -fatte le dovute proporzioni!- Bellini in mezzo al Pacifico.

Non me ne capacito, io che ho finito 9 Ironman, laddove inizio la maratona dopo circa 8/9 ore che sto faticando, sudando e sbuffando, a quel punto rinasco, mi "ricarico" e pur con tempi finali maggiori nei 42,2 km (fra le 5 e le 6 ore) ho un approccio mentale positivissimo che mi porta a correre (beh, camminare molto, in verita') con il sorriso, a salutare, ringraziare e a vivere la maratona dell'IM benissimo. L'ho detto la settimana scorsa come battuta, ma forse, se fossi veramente andato in bici a Reggio (90 km) avrei fatto meglio.

Cosi' come (Grazie Gira) vorrei consolarmi con il motto di Muttley, il cane di Hanna e Barbera, "Medaglia, medaglia medaglia!", ma oggi non riesco proprio. Forse ho sbagliato a darmi obbiettivi velleitari piu' elevati che il mero "arrivare". . .

domenica 14 dicembre 2008

Da Reggio, una certezza

Quella che le maratone secche non le faro' piu'. Partito con le migliori intenzioni, ho resisto fino al 16/17 km sulla scia leggiadra dei palloncini delle 4:00 h. Poi una serie di crampi, i piedi, il freddo le salite, le non discese (dov'erano, se c'erano?) mi hanno fatto -nell'ordine- incavolare, deprimere, schizzare di brutto, prenderla come veniva. 4.38.35 (o 4.37.24 in real time). Uno schifo. Se devo fare una fatica cosi' per migliorarmi di 6/7 minuti (a Roma avevo fatto 4.44.11), grazie, ma non ci sto.

Oltretutto patire un freddo boia, le mani che non riuscivano a fare il nodo alle scarpe (perche' i piedi li ho dovuto estrarre e massaggiare, alla fin fine, una volta, la seconda no, non sono riuscito per via dei crampi) le gambe congelate, un umidita' tipica padana... Grazie, no. Non fa per me. La maratona secca. Faccio 10 Ironman, piuttosto.

Partito, sono partito bene, benissimo, dicevo: dovevo rallentare al passo di 5.25/km. Poi le prime avvisaglie sulla salita di Monte Cavolo. Poi dopo il 25imo (in mezzo i crampi e le soste per i piedi), quando mi aspettavo la discesa, un su e giu' mi ha fatto letteralmente dare di matto e mi sono disunito (eufemismo). Tutte le salite le ho camminate, e le discese facevo quello che potevo. L'addutore sinistro e' tuttora sotto crampi, e scendo le scale all'indietro. C'ho provato, a recuperare, ma mi sono depresso anche di piu' quando mi hanno passato i palloncini delle 4:30 h (intorno 30imo, credo), e li' glie lo data su: avrei preso quello che veniva. Alla fine ci mettiamo anche 2300 metri di dislivello per chiarire che non e' una maratona facile...

Ho tenuto la radio (deejay, of course) sempre, almeno ho sentito meno l'affanno e il freddo. (E' verissimo, aiuta ascoltare musica, eccome!) ma per il resto ho seriamente valutato il ritiro dal 20imo km. Poi ho pensato alla medaglia, e ho tenuto botta, ma una fatica cosi' non la rifaccio neanche pagato.




Per poi terminare -comunque- con quasi 200 podisti dietro! AL 1685imo posto. Bene gli altri, sia del Pasta Granarolo (Corvo Rosso-Gianni mi ha sclapato, appeso a testa in giu' e acceso un fuoco), e tutti quelli che stavano male (tranne Massimiliano ritiratosi al 4° km per una fascite), tipo Luciano, ha stampato un 3.27, e Beppe (che era partito insordina) 4.20 (all'esordio).

Taccio sui pastaroli (per qualche giorno ancora miei compagni di squadra): quello che doveva tirare la crepa al 25imo (Balestro) ha terminato a 3 e 58, mentre Mazzotti si e' distinto per un 3.30. Insomma, una serie di cioccapiatti da fiera.

Un ringraziamento speciale ad Angelo che mi ha salutato prima, durante e soprattutto dopo quando mi ha aiutato perche' i crampi non mi consentivano neanche di stare seduto.

Un grazie anche ai compagni di ventura del Porta Saragozza che hanno avuto il cuore di aspettarmi e di riportarmi a casa.

Il report della Maratona

sabato 13 dicembre 2008

Meno mezzo...

Devo assolutamente ringraziare:

Il Bracco, Ubaldo, Luciano, il Gira, Gregoràtt, Gianluca, il coach, Mirco e tutti quelli che mi hanno mandato l'in bocca al lupo per la maratona. Pero' non potete fare cosi'... Mi tocca impegnarmi, adesso!

Meno Uno

Ieri sera altra lezione di Nicola, stavolta inutile (tanti esercizi di salvamento) ma comunque divertente, fra lazzi e scherzi tra chi salva chi e chi si prende le ragazze. Compresa la presenza del manichino (da salvare). Meno male che Ruggio sta via solo una settimana all'anno. La testa, comunque (ed anche un umore pessimo) sono proiettati alla gara di domenica.

Domani, dunque, Maratona di Reggio. Voglia zero. Cioe', non e' che non ne abbia voglia, e' che mi sono un po' nauseato di tutta questa corsa. Insomma quando ti prepari per il Triathlon, magari un giorno che non hai voglia di corerre fai piscina, oppure prendi la bici e vai.... Non e' la stessa cosa, ma va bene. Se devi preparare una corsa devi correre, raramente puoi fare crosstraining. E quindi mi sono un po' nauseato.

Certo, finalmente (e nonostante i doloretti ai piedi) mi sono fatto 2 lunghissimi (era dai tempi della preparazione della Maratona di Roma -2006- che non accadeva!), ed ho seguito una tabella abbastanza regolarmente, ho capito che il prossimo IM deve comprendere una maggiore preparazione della corsa (per evitare di camminare troppo) e che comunque sia pure con limiti fisici insuperabili posso provare a fare di meglio (che ci vuole poco, in verita').

Domani sembra che io sia l'unico a godere di relativa buona salute, non avendo tosse, raffreddore, o altri sintomi di stagione ne' (e tocco ferro) dolori muscolari insormontabili (solo, ripeto, una voglia pari a zero di fare fatica, prendere freddo, alzarmi presto, etc). Tra chi si dichiara stanco e prevede ritiri intorno al 30imo, tra chi ha un raffreddore "biblico", tra chi e' appena uscito dall'influenza (anzi, da letto), chi lamenta fasciti plantari... Insomma, ragazzi, siete pronti per sostenere la Grande Muraglia da soli, nel caso vacillasse.

Come andra' a finire? Che l'Ironfrankie finira' dietro tutti questi lamentoni. Perche' non si schermisce ne' si illude.

Intanto oggi abbiamo fatto quello che gli elite chiamerebbero allenamento di rifinitura, 28 minuti di corsetta blanda.

Qui il report

giovedì 11 dicembre 2008

Ovvio, no?

Decido di fare una maratona io (la seconda della mia vita, per lo meno secca) e le previsioni prevedono il peggior meteo che si possa immaginare. Se va bene fa freddo (e ci sta, siamo a meta' dicembre) ma quasi certamente piovera', e qui i problemi sono seri, perche' tralasciando inconvenienti tecnici che ad un tapascione come me riguardano niente (tipo che il piede scivola nella fase di spinta) io penso ad una tenuta che non si inzuppi dopo pochi km, costringendomi ad un fardello di peso ancora maggiore di quanto io non sia gia' dimio.

Vestirsi leggero non se ne parla: io temo il freddo, e a tre maglie (sia pure tecniche e leggere) non rinuncio, cosi' come ai guanti, al berretto e al sottogola. Ci vorrebbe una cerata leggera che faccia scivolare via l'acqua, ma forse mi fa sudare troppo, e allora sono ancora in alto mare. Intanto oggi mi sono fatto 6 x 400m in pista, sotto l'acqua, al freddo e d ho provato un sentimento di vera repulsione per la mia decisione di fare questa maratona. Ma oramai (come ho gia' detto) sono in ballo e ballo.

La strategia di gara (grossomodo) ce l'ho, ma non la scrivo qua perche' le spie sono ovunque, e leggono. Tranquilli, nessuno di quelli che sono iscritti e gareggiano puo' fare peggio di me, quindi avete gia' vinto (vi piace vincere facile, eh?).

Ah, gia'... Potrebbe nevicare. Perche' non c'e' limite al peggio.

Le seduta di oggi

mercoledì 10 dicembre 2008

Di treni, piscine olimpioniche e Bisciole

Ieri, martedi, la seduta di nuoto e' stata fatta da Nicola, che per timore di annoiarci ci ha fatto nuotare oltre 1600m (in 45'), alternando gli stili. Io ero poco propenso, perche' oggi avevo una seduta speciale, ma mi sono impegnato. Ancora questa settimana non ho corso, ma la sgambata in bici e il nuoto credo mi abbiamo comunque tenuto in tiro le gambe.

E stamattina, -una promessa e' un promessa!- ho deciso di andare a Riccione alla famosa seduta di Luca Corsetti, lo swim coach dei Greguràtt boys (il macellaio, il Piranha e la Fede, per citarne alcuni...). Famosa perche' era tempo che dovevo andarci e famosa anche perche' sono sedute dedicate ai lunghisti, cosa abbastanza rara nel panorama natatorio. Quindi, acquistato il biglietto ferroviario (l'auto e' momentaneamente KO), annotato che alle 10.38 c'e' un treno (parola grossa: 2h e 17' per fare 120 km mi sembrano eccessivi anche per una littorina...) e anche il ritorno: comoda partenza per le 15.41.

Alle 10.05 mi presento in stazione ed e' il delirio. Tutti i treni provenienti da Milano o Torino hanno ritardi compresi fra i 30 e i 100 minuti. Il mio ne ha 30 (poi diventati 45 in appena mezzora), il che lo taglia fuori dai miei piani, perche' la seduta inizia alle 13.30 con l'arrivo a Riccione previsto per le 12.55. Quello prima ne ha 100. Altri treni non fermano a Riccione ma a Rimini, e comunque sono Eurostar.

Non demordo. Riesco (comprando supplemento e posto) a salire sull'Eurostar delle 10.59 (comunque in ritardo di 40'), ma che mi consente di arrivare a Rimini entro le 13. Dove un pimpante Greguràtt mi carica sul Discovery e mi porta in piscina. Luca Corsetti (lo swim coach) e' simpaticissimo, affabile e mi chiede scusa se si sentira' in dovere di corregermi. Gli rispondo che se non lo fa, esco dalla piscina e lo picchio.

La seduta e' tosta, ma sopravvivo, alla fine sono 2600m alternando tecnica a serie aerobiche. Divisi in due corsie, mi metto nella piu' scarsa (per forza, di la' viaggiano a 1.30/100m) e mi godo questa fantastica piscina: anche se ridotta a 25m (un pontone mobile la divide a meta') e' la piu' bella piscina che esista. Anche l'acqua ti fa andare piu' forte: era un pezzo che non giravo a 1.45 sui 100m! Finita la seduta ricevo i complimenti di Luca e un incoraggiamento: la mia nuotata e' stilisticamente buona e lavorandoci su potrei anche arrivare sull'1.30/100m (eh, magari!).

Cio' che scombussolera' i piani del rientro saranno le Bisciole Galbusera, dolce a me vietato perche' contiene le noci di cui sono molto (ma molto!) allergico, ma bramato da Carla che non mi avrebbe fatto rientrare in casa se non mi fossi presentato a Bologna con -almeno- 2 confezioni. Qui, -anzi- sulla superstrada per San Marino c'e' lo spaccio Galbusera che contro un prezzo di 15 euro e passa nei negozi di Bologna offre questo leccornia (cosi' afferma Carla) per soli 9.60 euro. Ne prendo 3. Infine il buon Greguràtt (che ha comprato anche lui) mi smolla in stazione (di Riccione). Sono le 16 e 10.

Da 9 minuti e' passato l'IC per Milano, e il prossimo treno per Bologna (non credo ne' ai miei occhi che leggono l'orario, ne' alle mie orecchie su quanto dice il bigliettaio) sara' alle 17.40. Consultandomi con Carla scopro che da Rimini ci sono -altresi'- diversi treni nel frattempo, e decido di prendere un taxi e andare la'. 25 euro (chi crede che la riviera d'inverno si svuoti, venga a farsi un giro...) ma alla fine riesco a prendere l'IC plus (bastasse cambiare il nome per migliorarli!) delle 17 e 22 e tocco terra bolognese alle 18 e 40. Il resto e' cronaca.

lunedì 8 dicembre 2008

Monte Calderaro

Ma prima di raccontare questa gita, un po' di foto dal telefonino, che ho recuperato...

Sul Corno, 7 agosto 2008 con Roberto e collega)


Il Cippo del Carpegna (10 agosto 2008)


Vasco allo Stadio (19 settembre 2008)


Sul Monte Calderaro (oggi), io e il Taddo a suggello della faticaccia.



Dovevo andare a correre a Carpi, ma poi un po' l'inaspettato SMS del Taddo e poi l'insistenza di Lucianone, sono stati determinanti per prendere la bici e fare -con loro- una bella scampagnata su due ruote. Certo, pensando che la gita sarebbe stata su strade piatte ho preso la IM Lady, e quando ci siamo inerpicati per la strada vallonata (da Castel San Pietro, dopo il drittone degli Stradelli pure con vento a favore) che raggiunge il Monte Calderaro (poco piu' di 500m di altezza) la IM Lady ha mostrato tutti i limiti, che poi sono i miei, perche' non e' che io adesso -e pure peggio del solito- abbia una gran gamba da salita...



Pero' mi sono divertito. Ho quindi testato la bici anche in salita, e dovro' ricordarmi che non devo neanche pensare di usarla, in questo frangente. Poco meno di 70 km, con discesa da brivido passando per Palesio, e la via Emilia.

Con grande piacere ho rivisto Alessandro (Taddo) che -come sempre, anzi, oggi di piu'- ha avuto la pazienza di aspettare un ciclista fuori forma e pure in sovrappeso.

Il giro in bici

domenica 7 dicembre 2008

9a Camminata del GJM*

2° sottozero, nebbione, la prospettiva di 6 chilometri in salita. Sara' che noi runners siamo un bel po' masochisti? Poi ho visto un gruppo di ciclisti e ho pensato che stavo meglio io, tutto sommato. E dunque partenza dal centro commerciale Fossolo 2, tagliato il parco dei Cedri, attraversata via Bellaria appena la strada comincia a salire Carla perde colpi e mi lascia. Io proseguo senza fermarmi mai, tranne gli ultimi metri prima del ristoro senno' non riuscivo a bere per niente. Poi a rotta di collo giu' per via Croara ed eccoci di ritorno, i primi mi hanno raggiunto, ma reggo bene un passo folle (sotto i 5' al km) e arrivo distrutto al centro commerciale. Bel giro: quasi uguale ad uno estivo, ma comunque le gambe sono indolenzite. Tre salite con strappetti abbastanza duri e una discesa spaccagambe. Alla fine, pero' the, spicchi di arance e mortadella per tutti, anche per chi -in verita'- non ha corso per niente.

Venerdi, dopo la sbornia del Motorshow seduta natatoria abbastanza corposa (ora cazzeggiamo meno a bordo vasca...) e sabato tanti bei farei ma nessun fatto.

-7

9a Camminata del GJM

*GJM sta per Gnarro Jet Mattei, che e' il nome della Polisportiva organizzatrice

venerdì 5 dicembre 2008

Motorshow!

Il Motorshow lo fanno da anni, a Bologna. Esattamente 33. Io andai alla primissima edizione, poi a me i motori non hanno mai interessato piu' di tanto e quindi per qualche anno saltai. All'inizio le "hostess" non erano niente di che, ci trovavi anche la moglie o la figlia del concessionario di zona, a darti depliants o adesivi. Mica come ora, che sembra la fiera del "mi metto in mostra cosi' la tv mi prende". Non c'erano neanche le radio, a corollario negli stand, e se musica c'era era senz'altro "d'atmosfera" (ambient non esisteva ancora...).

Da un po' di anni, invece, l'aspetto motoristico e' stato un po' accantonato (in fondo fra internet e riviste specializzate e' difficile non venire a conoscenza di un'anteprima nei minimi dettagli) mentre e' cresciuto esponenzialmente l'aspetto "nel mio stand ho le hostess piu' belle". E -in effetti- appena entri in un padiglione hai l'impressione di entrare in un eden. Poi ti avvicini e addio. Il 90% di quelle che da lontano sei pronto a metterti ai loro piedi a mo' di zerbino, da vicino sono assolutamente normali anzi bruttine: il trucco fa miracoli, ma la cellulite, e la pelle rovinata si vede, cosi' come un bel push up tira su piu' di una cannuccia o delle calze 120 denari modellano gambe mica tanto modellate. Tanto che qualche ragazza del pubblico -as is- avrebbe fatto miglior figura.

Cosi' fanno tenerezza quei ragazzini che si portano la morosa riluttante dietro, la quale preferirebbe essere in un'altra epoca (neanche in un altro posto) pur di non essere qui, circondata da ragazzini che sprizzano ormoni alla vista di una minigonna e che e' interessata a questo circus come un esquimese ad un frigorifero. Peggio del peggio (almeno i ragazzi possono essere giustificati) le combriccole di attempati 50/60enni che con la scusa di venire a vedere il nuovo modello di Mahidra, si fanno fotografare abbarbicati alle hostess (una o piu', chiamandole a a raccolta a gran voce) come certi tedeschi in Thailandia. E -senza ritegno- allungano pure le mani.

La mia fiera si e' svolta fra la nuova Smart, la Toyota iQ, la Mercedes R e GL e la Cadillac Escalade (hybrid, pero') e non le hostess di questi stand.

giovedì 4 dicembre 2008

Eh, no! Oggi bici!

Ah, si'... Oggi, all'ennesimo 1,5 km sciolto + 5 km (25') frizzanti + 1,5 km sciolto ho detto basta. Vado in bici. Oggi poteva pure nevicare, ma sarei montato sulla IM lady e avrei fatto dei chilometri. Quanti non aveva importanza, ma ne ho (un po') piene le scatole di correre. Perfino il nuoto mi pare un po' piu' sopportabile! Cosi', all'una mi sono presentato davanti al negozio di Salieri, per partecipare al giro della Balla. L'aria e' subito pesante, il Negro non c'e': e' fuori con Mazzanti. E il Negro, di solito, a dicembre, va via di padellino e in pianura, unico momento con cui posso sopravvivere alla Balla.

Pesco c'e'. Manca il coach, ma lui, anche se in ritardo ci raggiunge (infatti ho visto un missile terra terra superarmi ad un certo punto). Presente pure il PresidEto, che (suppongo) non abbia resistito a vedere alive la Colnago Flight. E altri. Ma c'e' anche Corsello, vincitore di numerose mediofondo che subito mena la danza. 40/42 kmh neanche sugli stradelli,! Ciao, ragazzi, ci si vede -semmai- al ritorno. Cosi' mi metto tranquillo -da solo- con il 39-17. Testo la posizione in carena, mi sembra di volare. Sono anche molto comodo, forse un po' basso di sella, ma il biomeccanico fara' tutte le misurazioni e gli aggiustamenti del caso, il 17 dicembre.

Dicevo che mi sembrava di volare, all'andata... Poi ho capito perche'. Il ritorno e' stato deprimente, non superavo i 23/25 kmh... Un test comunque piu' ampio della prima volta: una 40ina di km. Eh, faremo grandi cose, io e Lady IM.... (speriamo...)

Il giro sugli stradelli

mercoledì 3 dicembre 2008

E continuo a correre...

Con il freddo, per fortuna, i piedi mi fanno meno male (anche se li sento, eh, se li sento...) e cosi' continuo a correre. Ieri mattina seduta di ripetute in salita, 12 x 200m con la supervisione (e gli urlacci) del coach, il quale seppure corresse su una gamba sola per via di una brutta infiammazione al tendine, mi dava sempre 30 metri. Alla fine sono comunque stato contento perche' sono lavori che pagheranno (mi convinco di questo: la controprova mica ce l'ho....), e li ho fatti. Certo, oggi farmi altri 8 km (scioltissimi) e' stata dura... Specie perche' avevo dimenticato i guanti e faceva un bel freddo.

Nel mezzo, ovvero ieri sera, seduta di nuoto, 1800m (!) in 45 minuti (scarsi) invece dei canonici 50. Si perche' quando suona la campanella (19.20) noi ciondoliamo un po', poi entriamo in acqua (freddissima e quindi perdendo altro tempo), infine, dopo congruo (150m, di solito) riscaldamento finalmente partire con la seduta. Che non riporto perche' troppo articolata, ricordo solo dei 50m a stile con pullbuoy, dei 100m 50 a stile 50 a rana, e nacora dei 6 x 75 gambe stile (25m) e gambe rana (50m).

Le ripetute di ieri
La seduta sciolta di oggi

martedì 2 dicembre 2008

Novembre di corsa

Ed ecco i totali di novembre. Un mese decisamente di corsa!

SWIM: 7700 m
BIKE: 113,55 km
RUN: 234, 69 km

La festa

Ieri sera ho partecipato alla festa della mia societa' di triathlon (e dall'anno prossimo anche di podismo e ciclismo), la polisportiva Porta Saragozza. E' stata una festa grande, perche' gli iscritti alla polisportiva sono aumentati di 30 unita' nel solo 2008 (ora siamo 114), e poi perche' ci sono nuovi sponsor che ci daranno una mano per fare meglio. La giocosa (eravamo una 60ina) compagnia si e' ritrovata al Circolo Benassi, che ci ha degnamente ospitato e saziato. Premi e riconoscimenti per molti podisti, ed anche per il triathlon cha anche se appena al primo anno contiamo di superare i 10 iscritti gia' nel 2009!

In mattinata avevo tentato di fare una ventina di chilometri di corsa, ma il vento veramente forte mi ha costretto a tagliarne meta', poi ero veramente stanco. Certo che correre in salita controvento e' molto faticoso... E hai voglia a goderti la discesa con il vento in poppa se hai speso tutto. Comunque un altro tassello per la maratona di Reggio Emilia, che sicuramente finiro', ma non certo in un tempo decente (cioe' sotto le 4h). Da quando ho iniziato la preparazione di questa maratona sono ingrassato 3 chili (oramai sfioro gli 88 kg), e anche se la Tanita mi consola rilevando un'aumentata massa grassa piu' che proporzionale, le fondamenta di quella citta' tremeranno ai miei passaggi. Tacendo sui vari e soliti doleretti ai piedi, ovviamente...

La seduta di ieri