A Fabio, 5 aprile 2009.

lunedì 16 giugno 2014

Focus

E dunque ora focalizziamoci sull'Ironman di Boulder, Colorado. 3 agosto. Che e' quasi dietro l'angolo. Dovro' stare tante ore sulla bici, e ancora un po' mi preoccupa l'appoggio sul gomito infortunato. Presto provero' la posizione con il tutore imbottito e poi vedremo se la tengo. Ho sempre l'opzione Cervelo, con le mini appendici, ma essendo un percorso piuttosto piatto (1200m di dislivello positivo) la crono sarebbe d'obbligo. 

Intanto ho diradato le sedute di fisio, non posso piu' perdere giorni in mancati allenamenti. Ho incrementato la corsa, ed ora 12 km li tengo bene, (sopprattutto se li faccio con Carla), e il nuoto, finalmente nella 50m all'aperto. Oramai il braccio e' quasi steso, forzare ulteriormente non serve, il ferro lo blocca in maniera definitiva.
Altro impedimento (piacevolissimo) e' la gestione del team Spartans, la nostra associazione, che sta crescendo in maniera esponenziale, tanto che i nostri triathleti sono oramai 20, a cui dobbiamo aggiungere altri 20 fra podisti e ciclisti, il che fa 40. Una bella truppa, soprattutto simpatica ed affiatata, come se ci conoscessimo da tempo. E' il nostro spirito, amici che fanno sport, per divertimento.

L'altra faccia della medaglia e' che la Trek, compagnia di tante avventure ciclistiche, ha subito un danno irreparabile nell'incidente, a prima vista passato inosservato, ma che a Pescara (per fortuna solo alla fine) ne ha decretato la fine: una crepa al carbonio del movimento centrale la rende irreparabile.





martedì 3 giugno 2014

That's Spartans, what's else?

Dopo aver corso la DJTen, ho cercato, fra una terapia e l'altra di allenarmi il piu' possible per il mezzo di Pescara, cercando di irrobustire il "core", quello che mi ha ceduto a Maiorca. Tanto nuoto e tanta corsa, qualche bici, anche. Altro problema che a Pescara avrei avuto era la mancanza di allenamento, e insomma sarebbe stata dura comunque. Piu' che altro la consapevolezza che sulla crono sara' dura, dovendo appoggiare la placca di titanio sugli striminziti cuscinetti delle appendici. Certo ho davanti due mesi per l'IM di Boulder, e la soluzione per l'appoggio la troveremo, la forma anche. Ma intanto c'e' da finire questo mezzo, ad ogni costo, per vincere una battaglia iniziata il pomeriggio del 19 marzo 2014.

Pescara... A dispetto di un citta' bruttina (ma neanche poi orribile), gente calorosissima e gentilissima. Una citta anche gradevole da girare in macchina, anche se il parcheggio e' introvabile, a meno di non stare nell'enorme spiazzo della stazione. Arriviamo sabato, io e Carla, ed oltre agli scafati Gianmarco e Matteo c'e' Luca (gia' finisher di mezzi). E Fabio, vero esordiente. Ma soprattutto le staffette, create in pochi giorni grazie ai pettorali offerti da Humagest che ci avrebbe anche offerto la cena e la notte del sabato, oltre che assistenza esclusiva.

Ho avuto un gran daffare per gestire un po' tutto, ma alla fine tutto e' andato per il meglio, e siamo "braccialettati". 


La staffetta maschile aveva due Spartani acquisiti, Guido un mio amico di Cerveteri che conoscevo solo su FB, che avrebbe fatto la frazione a nuoto, e Roberto (detto RunRobyRun) esperto e forte podista che avrebbe corso la mezza (ovviamente come allenamento al suo prossimo trail, il Magraid). Per la frazione di bici, uno Spartano vero, Giacomo, colui che ha scelto il triathlon per rimettersi in salute, e gli Spartans per condividere la sua simpatia (e ce lo teniamo stretto!) Le ragazze, invece sono tutte Spartane, Francesca, Giulia (romana de Roma) e Barbara. 



Il clow, pero' e' stata la cena del sabato, grazie ad Alfredo, proprietario della Taverna di Posidone dove il pesce e' solo fresco. Ottima compagnia, ottimo cibo, e prezzaccio... Non si poteva chiedere di piu'.






Facciamo anche tardi, ma la partenza e' prevista oltre il mezzogiorno e quindi siamo tranquilli.. La mattina l'amara sorpresa... La giornata e' soleggiata, ma il vento e' furioso e il mare "decisamente" mosso. Come da briefing, alle 10 ci informano che la distanza a nuoto sara' accorciata ad 1 km, perche' le autorita' non consentono agli atleti di uscire oltre gli scogli.
 

Mai una volta che accorcino il percorso bike! Vabbe, comincio a prepararmi, e continuo a messaggiare perche' non riusciamo a radunarci per una foto decente, ma  siamo comunque in contatto. Io parto a mezzogiorno, appena dopo i pro e le donne, e capisco subito che la giornata sara' lunga... Non soffro piu' di tanto il nuoto, ma il vento si sente e quindi dopo 22 minuti di questo nuoto (camminato anche), salgo in bici. Andare verso l'interno e' facile, con il vento alle spalle si vola. Peasi e nomi assolutamente sconosciuti mi passano in sequenza, la partecipazione della gente e' grande, e nei vari paesi veniamo accolti (anche noi ultimi diversamente ciclisti) con gran festa. 

Ringrazio in particolare Cepagatti, un muro di folla ci ha incitato alla grande. Nel mentre mi hanno passato tutti, Spartani ed ex compagni... Ma io sono qua per superare l'incidente. Devo arrivare al traguardo, anche ultimo. A 20 km dall'arrivo mi salta per la terza volta la catena, e mi si infila sotto pure al dente di cane e solo grazie ad un volontario ed un cacciavite riesco a riprendere a pedalare, con qualche dubbio perche' mica l'ho trattata con i guanti, quella catena.... Arrivo infine agli ultimi 12 km, quelli sulla superstrada (chiusa al traffico in entrambe el direzioni dalle 12 alle 18...) e il muro d'aria si abbatte su di me. A fatica e con la schiena che comincia ad urlare imbocco il lungomare. E' fatta. 

Ora mi mancano solo 21 km di corsa (?)... vedo gli staffettisti ancora in attesa, partendo 50 minuti dopo di me alcuni sono ancora in attesa del compagno... Saluto Barbara e Rob e mi incammino (letteralmente). Ogni tanto riesco anche a correre un po', ma il calvario e' forte. Tuttavia la mia determinazione di piu'. Faccio l'ultimo giro che sono praticamente solo, pero' ad un chilometro mi rendo conto che ho un altro atleta che mi sta prendendo, e allora mollo i freni e comincio a correre, neanche Carla riesce a starmi a fianco, e arrivo fortissimo, per paura di essere superato.






Alla fine ce l'ho fatta. Contava esserci, e arrivare. Superare quello che sembrava impossibile, ovvero recuperare da un grave infortunio (soprattutto debilitante) in un tempo ragionevole. Adesso e' tutta discesa. Ovvero, recuperare l'allenamento e la forma.





Tutti arrivati, Gianmarco, Matteo, Luca e Fabio (l'esordiente). la staffeta maschile e femminile. Tutti al settimo cielo. That's Spartans, what's else?