A Fabio, 5 aprile 2009.

giovedì 24 aprile 2014

Senza sosta

E cosi' abbiamo fatto anche una lastra d'urgenza, ma il referto no, 7 giorni lavorativi.. Per fortuna che nel pomeriggio della stessa giornata viene pubblicato sul mio fascicolo sanitario online.

Proseguo senza sosta la riabilitazione, dividendomi fra piscina e palestra. Matteo e Giovanni fanno a gara a chi mi fa piu' male, anche se e' un dolore "positivo". A me sembra un male cane, che a volte mi fa urlare, ma tant'e'...

Per Pasqua un pranzo all'Azzurra, che ormai con il cambio gestione ha perso smalto e clienti. Pero' i crudi erano eccellenti. A chiudere colomba artigianale portata da mia cognata e gelato della nuova gelateria "Puro Bio" vicino (troppo...) a casa.

Lunedi di Pasquetta di corsa, come tradizione. Che sia Bologna o Riccione (O Cervia, come quest'anno) poco importa. Occasione la prima maratonina "Da Port a Port", con il percorso accorciato di 10 km (abbondantissimi), la presenza di ben due Spartane (Jessica e Francesca) e un bel tempo invitante. 

Il tutore a proteggere il gomito e alle 9.30 il via, andata (dopo un giro per il centro) tutto sulla spiaggia (e controvento), ritorno tutto in pineta. Bellissima corsa.Tanti amici (soprattutto Passo Capponi ed anche qualche simpatico ex compagno di corse). 


Carla e' molto motivata per via del sorteggio che ci ha spianato la strada per il pettorale della Maratona di Chicago: cercheremo, cosi', di mantenere la media di una major ogni due anni. Ha anche rivoluto il suo vecchio coach, il buon Costa, che l'ha riaccolta come una novella figliol prodiga, e le ha promesso  una buona preparazione. 

Domani, infine avro' la prova del nove, si perche' la corsa va bene, il nuoto procede (lentamente ma costantemente) ma la bici, quella vera, non il surrogato, la inforchero' domani. Vedremo le sensazioni che il gomito mi riservera'. 

Da cio' dipendera' molto della mia gara del 10 maggio. che in se, essere alla starting line non ha importanza, ma i sacrifici (anche economici) per far ritornare il gomito quello di prima sono volti a "provarci". Se non ci credessi forse oggi non riuscirei a stendere quasi del tutto il braccio e anche a piegarlo cosi' tanto, come dicono i fisiatri e i medici quando vedono i progressi fatti in 35 giorni. 

Soprattutto a crederci. 







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