Ed eccoci a Dobbiaco, dopo un viaggio infinito (ma come fanno quelli che d'inverno prendono su da Bologna il venerdi sera e si sparano 4 ore di strada per una sciata?) per "essere" fra i 3500 che domenica si faranno i 30 km della Cortina-Dobbiaco (di corsa).
Intanto diro' che con la bici ci ho preso gusto. Martedi sera una discreta seduta di nuoto con Ruggio, molto lattacida. Poi mercoledi mattina ho preso la bici e partendo da Castel San Pietro, zona Stradelli Guelfi, mi sono avventurato su per la provinciale per Sassoleone, ovviamente controvento ed ovviamente rinforzato rispetto a martedi. Cosi' dopo 10 km ho rinunciato. Ho orgoglio, io! Mica posso farmi sballottare ai 10 all'ora (in salita anche meno)... per cosa, poi? Pero' altri 90 minuti in cascina.
Come ieri, una bella cronoscalata su per via San Vittore, e ritorno da Siepelunga (senza Montedonato). 15 km per una 40ina di minuti. Peccato che il 310 sia flippato e sia sia perso per strada la performance. Cosi' come il 705, che giace praticamente inerme presso l'assistenza in attesa del verdetto.
Ed in serata, corsetta con Carla. Usando i plantari nuovi con le K-Swiss, scarpe inadeguate per me (sono delle A1, leggere leggere...) ma con le quali riesco a correre senza apparenti dolori fino ad un po' oltre i 12 km. Poi, il giorno dopo la schiena e le caviglie urlano, ma "cosa non si fa per la causa"? Infatti faro' i 30 km con queste scarpe.
E dunque eccoci a Dobbiaco, dicevo. giretto per il paese (incontrata la farmacista piu' veloce di Bologna, nonche' Farmville dipendente), prime difficolta' per l'altitudine, ma la cena mi ha risollevato: canederli, filetto di cervo e frittatine di mele. Domani, insalata e pasta bianco, forse. Domenica, al solito, partenza sparata. Tanto doopo 12 km so gia' che mi dovro' fermare.
La bici di mercoledi 1 e 2, la corsa di giovedi, 1 e 2
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