Ieri ho partecipato al 1° Triathlon Sprint del Titano, organizzato da una societa' riminese in collaborazione con la Repubblica di San Marino e la manifestazione "Meeting". Partecipato e' una parola un po' eccessiva, diciamo sono sopravvissuto ad un massacro. Una gara che prevede in 20 km di bicicletta 587 m di dislivello e 83 nei 5 km di corsa non posso definirla altrimenti, per quel che mi riguarda, date le mie scarsissime capacita' ciclistiche.
Tuttavia, il motivo del titolo e' indicativo. Ci lamentiamo che il nostro sport e' poco conosciuto, la Federazione e' una delle piu' piccole e poi offriamo a chi si vuole avvicinare al nostro sport prove di questo genere? Per carita' organizzazione perfetta, assistenza lungo i percorsi eccellente, volendo i percorsi stessi sono suggestivi, ma di certo non si richiamano nuove leve cosi.' Mi si potrebbe ribattere che un ciclista avrebbe apprezzato queste inerpicate: si, certo, ma come ciclista (se lo fossi) andrei a farmi la Castelli Malatestiani, granfondo che si svolgeva in contemporanea, con caratteristiche tipiche per ciclisti e non per multisportivi quale e' il triathlon.
Insomma, offrire (dopo il nuoto in piscina) in 20 km di bici 7 km di salita, e poi dopo una picchiata di 2 uno strappo di 700m fra il 15 ed il 18%, e ancora 3 km di salita per poi rischiare l'osso del collo in 5 km di discesa non si aiuta il triathlon. Anzi, delle due lo si ghettizza. Sappiamo che non e' uno sport facile (ah se lo so....) non estremizziamolo con fatiche superiori.
Personalmente e' l'ultima volta che partecipo a gare organizzate da quella societa', che -ad onor del vero- si e' sempre distinta per la durezza dei percorsi, e ho fatto questa eccezione perche' ero comodo e necessitavo di un secondo sprint per il rank. Ma preferiro' fare qualche decina di chilometri (anche cento) per affrontare percorsi meno distruttivi, specie se parliamo di distanze corte.
Per il resto la settimana mi ha visto correre, venerdi, e tanto riposo (con un caldo cosi'....)
Tuttavia, il motivo del titolo e' indicativo. Ci lamentiamo che il nostro sport e' poco conosciuto, la Federazione e' una delle piu' piccole e poi offriamo a chi si vuole avvicinare al nostro sport prove di questo genere? Per carita' organizzazione perfetta, assistenza lungo i percorsi eccellente, volendo i percorsi stessi sono suggestivi, ma di certo non si richiamano nuove leve cosi.' Mi si potrebbe ribattere che un ciclista avrebbe apprezzato queste inerpicate: si, certo, ma come ciclista (se lo fossi) andrei a farmi la Castelli Malatestiani, granfondo che si svolgeva in contemporanea, con caratteristiche tipiche per ciclisti e non per multisportivi quale e' il triathlon.
Insomma, offrire (dopo il nuoto in piscina) in 20 km di bici 7 km di salita, e poi dopo una picchiata di 2 uno strappo di 700m fra il 15 ed il 18%, e ancora 3 km di salita per poi rischiare l'osso del collo in 5 km di discesa non si aiuta il triathlon. Anzi, delle due lo si ghettizza. Sappiamo che non e' uno sport facile (ah se lo so....) non estremizziamolo con fatiche superiori.
Personalmente e' l'ultima volta che partecipo a gare organizzate da quella societa', che -ad onor del vero- si e' sempre distinta per la durezza dei percorsi, e ho fatto questa eccezione perche' ero comodo e necessitavo di un secondo sprint per il rank. Ma preferiro' fare qualche decina di chilometri (anche cento) per affrontare percorsi meno distruttivi, specie se parliamo di distanze corte.
Per il resto la settimana mi ha visto correre, venerdi, e tanto riposo (con un caldo cosi'....)
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