A Fabio, 5 aprile 2009.

giovedì 7 agosto 2014

Ironman Boulder (Colorado, USA) - The Relax Days (1 & 2)

6 agosto

Lasciamo Boulder per raggiungere le mete che ci siamo prefissati: Little Big Horn e il Mount Rushmore, passando da Sturgis. Dobbiamo attraversare mezzo Colorado e tutto il Wyoming, e ancora un pezzo del Montana, per Little Big Horn, quindi decidiamo di fermarci a Sheridan il posto più vicino al sito della battaglia, dove abbiamo trovato un hotel.. 


Il viaggio e' noioso, a sinistra la catena ininterrotta delle Montagne rocciose, a destra una landa sperduta così' come davanti. Alterna pioggia a sole. Una rapida sosta a pranzo nella vecchia stazione ferroviaria di Douglas, the Depot, ora ristorante. Un hamburger neanche male. 

Un'altra sosta a Kayocee, dimenticabilissimo, per un caffè. Prima siamo entrati in un "Cafè", e la signora del bar ci ha guardato come marziani, ma alla nostra richiesta di caffe' stava per chiamare la polizia... Poi si e' calmata e ci ha mandato allo store. Dove abbiamo bevuto una sciacquatura di piatti (con la cannuccia). 


E finalmente Sheridan. Qui ci sono gia' diverse decine di Harley, Dal 2 al 9 agosto, infatti a Sturgis si tiene il Black Hills Rally, mega raduno di Harley Davidson. Noi ci passeremo domani, sulla via di Rapid City.. Intanto l'hotel, il Mill Inn e' un ex sito storico (era un mulino) ed e' senza infamia ne' lode. Pero' costa poco ed offre la colazione.


Prima di cena (in camera e a base di insalata) facciamo un giro per la cittadina, e fra tre turisti che siamo non ci sono 3 italiani?



7 agosto. 

Prima di tutto benzina, che sembra non ci siano tutte queste aree di servizio in giro... Pieno con 40 dollari...


Little Big Horne e' sempre stata considerato una disfatta dei soldati americani per la superbia del Gen. Custer, ed il sito e' sempre stato un luogo per ricordare il triste evento. Nessuno -fino al 1991- aveva mai pensato che gli indiani, in verita', hanno reagito ad un assurda imposizione di essere rinchiusi nelle riserve, e fino ad allora nulla era stato fatto per ricordare che anche gli indiani hanno avuto perdite e che fossero "i provocati". La miglior storia italiana che racconta i fatti la si può trovare nella collana Tex. 

Il sito e' fatto molto bene, anche perché' i fatti si svilupparono nell'arco di qualche giorno e in 5 miglia, tanto distavano gli accampamenti dei soldati dall'assedio finale a Custer. Quindi dal Visitor Center si arriva subito al sito della battaglia, la collinetta dove troveranno la morte Custer ed i suoi, e poi si segue una strada (percorribile in auto) dove si ricostruisce tutta la vicenda. Qua e la' steli bianche consunte dei soldati americani, e le recenti aggiunte di steli indiane, lucidissime. 






Veramente toccante. Con un certo groppo in gola riprendiamo il cammino. Mano a mano che ci avviciniamo a Sturgis le mto aumentano ed in citta' siamo all'apoteosi. Alla fine riesco (a fatica) a trovare un posto per la macchina e con Carla facciamo un giro a piedi, e ad andare al negozio HD (preso d'assalto, ovviamente), dove compro 2 magliette ricordo.Le Harley sono di ogni modello fattezza ed elaborazione (customizzazione, il termine esatto), ma anche i soggetti in sella meriterebbero un libro a parte. Sono chiaramente professionisti che per qualche giorni all'anno si dedicano a questo "hobby". I risultati sono, in molti casi, imbarazzanti...











La nostra meta e' -tuttavia- Rapid City (anche questa piena di harleysti) da dove domani partiremo per il tour del Mount Rushmore e Crazy Horse. Poi Custer Park. E stasera resistibile cena alla Firehouse Brewing con birra "nientediche'" e bistecca stracotta (cottura media, avevo detto) e Carla un Fish&Chips "ohi  ohi"... 






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