Il Motorshow lo fanno da anni, a Bologna. Esattamente 33. Io andai alla primissima edizione, poi a me i motori non hanno mai interessato piu' di tanto e quindi per qualche anno saltai. All'inizio le "hostess" non erano niente di che, ci trovavi anche la moglie o la figlia del concessionario di zona, a darti depliants o adesivi. Mica come ora, che sembra la fiera del "mi metto in mostra cosi' la tv mi prende". Non c'erano neanche le radio, a corollario negli stand, e se musica c'era era senz'altro "d'atmosfera" (ambient non esisteva ancora...).
Da un po' di anni, invece, l'aspetto motoristico e' stato un po' accantonato (in fondo fra internet e riviste specializzate e' difficile non venire a conoscenza di un'anteprima nei minimi dettagli) mentre e' cresciuto esponenzialmente l'aspetto "nel mio stand ho le hostess piu' belle". E -in effetti- appena entri in un padiglione hai l'impressione di entrare in un eden. Poi ti avvicini e addio. Il 90% di quelle che da lontano sei pronto a metterti ai loro piedi a mo' di zerbino, da vicino sono assolutamente normali anzi bruttine: il trucco fa miracoli, ma la cellulite, e la pelle rovinata si vede, cosi' come un bel push up tira su piu' di una cannuccia o delle calze 120 denari modellano gambe mica tanto modellate. Tanto che qualche ragazza del pubblico -as is- avrebbe fatto miglior figura.
Cosi' fanno tenerezza quei ragazzini che si portano la morosa riluttante dietro, la quale preferirebbe essere in un'altra epoca (neanche in un altro posto) pur di non essere qui, circondata da ragazzini che sprizzano ormoni alla vista di una minigonna e che e' interessata a questo circus come un esquimese ad un frigorifero. Peggio del peggio (almeno i ragazzi possono essere giustificati) le combriccole di attempati 50/60enni che con la scusa di venire a vedere il nuovo modello di Mahidra, si fanno fotografare abbarbicati alle hostess (una o piu', chiamandole a a raccolta a gran voce) come certi tedeschi in Thailandia. E -senza ritegno- allungano pure le mani.
La mia fiera si e' svolta fra la nuova Smart, la Toyota iQ, la Mercedes R e GL e la Cadillac Escalade (hybrid, pero') e non le hostess di questi stand.
Da un po' di anni, invece, l'aspetto motoristico e' stato un po' accantonato (in fondo fra internet e riviste specializzate e' difficile non venire a conoscenza di un'anteprima nei minimi dettagli) mentre e' cresciuto esponenzialmente l'aspetto "nel mio stand ho le hostess piu' belle". E -in effetti- appena entri in un padiglione hai l'impressione di entrare in un eden. Poi ti avvicini e addio. Il 90% di quelle che da lontano sei pronto a metterti ai loro piedi a mo' di zerbino, da vicino sono assolutamente normali anzi bruttine: il trucco fa miracoli, ma la cellulite, e la pelle rovinata si vede, cosi' come un bel push up tira su piu' di una cannuccia o delle calze 120 denari modellano gambe mica tanto modellate. Tanto che qualche ragazza del pubblico -as is- avrebbe fatto miglior figura.
Cosi' fanno tenerezza quei ragazzini che si portano la morosa riluttante dietro, la quale preferirebbe essere in un'altra epoca (neanche in un altro posto) pur di non essere qui, circondata da ragazzini che sprizzano ormoni alla vista di una minigonna e che e' interessata a questo circus come un esquimese ad un frigorifero. Peggio del peggio (almeno i ragazzi possono essere giustificati) le combriccole di attempati 50/60enni che con la scusa di venire a vedere il nuovo modello di Mahidra, si fanno fotografare abbarbicati alle hostess (una o piu', chiamandole a a raccolta a gran voce) come certi tedeschi in Thailandia. E -senza ritegno- allungano pure le mani.
La mia fiera si e' svolta fra la nuova Smart, la Toyota iQ, la Mercedes R e GL e la Cadillac Escalade (hybrid, pero') e non le hostess di questi stand.
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