Mentre il freddo (quello vero) e' arrivato, togliendomi ogni volonta' (non che prima ne avessi granche' ma le temperature almeno erano tiepide) di prendere la bici anche solo per fare della pianura, ho potuto constatare che, nonostante abbia corso una distanza superiore ai 10 km lo scorso 18 dicembre, e che da allora abbia si' nuotato con regolarita' ma solo 2 volte sia uscito in bici, e su distanze irrisorie, e per quello che riguarda la corsa neanche un chilometro, nonostante tutto cio', dicevo, la mezza maratona di domenica non ha lasciato strascichi. Ovvero nessun indolenzimento, nessuna durezza muscolare. Certo il tempo non e' stato dei migliori, ma una progressione negli ultimi 5 km c'e' stata senza problemi.
Cio' rafforza ancora di piu' la mia convinzione che (probabilmente, la pelle dell'orso non e' ancora in vendita!) riusciro' nell'intento di arrivare al traguardo di Faenza correndo molto poco e lavorando invece sul fondo solo in bici. Oggi seduta di nuoto, dato che la seduta master coincindeva con il posticipo del Bologna, ed ho raggruppato i Best 5 (Fabio, Leonardo, Iacopo, Luigi ed io) alla piscina dello Stadio alla conquista di una corsia.
Alle 13 ci siamo ritrovati per una seduta comune con "connotazioni" triathletiche, ovvero solo stile, partenze sprint appaiate in galleggiamento, corse in acqua bassa, ed altri esercizi che i veri nuotatori considerano incomprensibili. Un bell'esperimento, che andra' a ripetersi. Non tante vasche, quindi, ma lavori mirati. Un po' come si lavora sulla corsa o con la bici, con ripetute, allunghi e sprint, oltre che sul fondo.
Il titolo di questo post si riferisce alla (non) conoscenza che hanno i giovani della cultura generale, ancorche' laureati e quindi di un certo (si presume) livello culturale. La constatazione e' sorte vedendo il programma quiz l'Eredita' dove prima di arrivare al gran finale vengono con (all'apparenza) facili domande e diversi giochini via via scremati i 6 concorrenti. Mi e' rimasta impressa una ragazza, architetto, che non ha saputo rispondere su chi erano i "Fab Four" (le domande sono corredate di risposta multipla), che non sapesse in che anno avessero ribattezzato Cape Canaveral in Kennedy Space Center, ma anche di un altro concorrente che non sapesse chi fosse Muhammed Ali prima della conversione (della cui parola ho forti dubbi ne conoscesse il significato).
Vero che magari ad un architetto non interessa neanche sapere che i Fab Four erano i Beatles, ma con il bombardamento di notizie cui siamo sottoposti oggi (ma soprattutto con le possibilita' che il web ci da) bisogna quasi chiudersi in una grotta per non saperlo. Ancora peggio quello di Amici di quest'anno, Marco, uno dei cantanti della squadra verde che sentendo un'aria di un'opera lirica (e vabbe') non sapesse "cosa" fosse, ma anche di Imagine non solo non sapesse neanche che era di John Lennon, ma neanche chi fosse John Lennon (e la faccia di Rudy Zerbi era molto eloquente).
Io sono della generazione Treccani in volumi, dei fascicoli "Le Ricerche", di quelli che i programmi in tv iniziavano alle 18, su Rete 1 e basta, ma (per mantenere lo spazio temporale) io sapevo chi era Churchill o Pozzo e che il Corsaro era una moto. E comunque sono cresciuto con la curiosita'. Di sapere, di aver risposte. Cosa che mi e' rimasta, e ringrazio il web che mi consente di avere risposte immediate e non di aspettare di dover tornare a casa per sfogliare la Treccani per trovare (ma non sempre c'era) una o la risposta. Probabilmente sono malato...
Cio' rafforza ancora di piu' la mia convinzione che (probabilmente, la pelle dell'orso non e' ancora in vendita!) riusciro' nell'intento di arrivare al traguardo di Faenza correndo molto poco e lavorando invece sul fondo solo in bici. Oggi seduta di nuoto, dato che la seduta master coincindeva con il posticipo del Bologna, ed ho raggruppato i Best 5 (Fabio, Leonardo, Iacopo, Luigi ed io) alla piscina dello Stadio alla conquista di una corsia.
Alle 13 ci siamo ritrovati per una seduta comune con "connotazioni" triathletiche, ovvero solo stile, partenze sprint appaiate in galleggiamento, corse in acqua bassa, ed altri esercizi che i veri nuotatori considerano incomprensibili. Un bell'esperimento, che andra' a ripetersi. Non tante vasche, quindi, ma lavori mirati. Un po' come si lavora sulla corsa o con la bici, con ripetute, allunghi e sprint, oltre che sul fondo.
Il titolo di questo post si riferisce alla (non) conoscenza che hanno i giovani della cultura generale, ancorche' laureati e quindi di un certo (si presume) livello culturale. La constatazione e' sorte vedendo il programma quiz l'Eredita' dove prima di arrivare al gran finale vengono con (all'apparenza) facili domande e diversi giochini via via scremati i 6 concorrenti. Mi e' rimasta impressa una ragazza, architetto, che non ha saputo rispondere su chi erano i "Fab Four" (le domande sono corredate di risposta multipla), che non sapesse in che anno avessero ribattezzato Cape Canaveral in Kennedy Space Center, ma anche di un altro concorrente che non sapesse chi fosse Muhammed Ali prima della conversione (della cui parola ho forti dubbi ne conoscesse il significato).
Vero che magari ad un architetto non interessa neanche sapere che i Fab Four erano i Beatles, ma con il bombardamento di notizie cui siamo sottoposti oggi (ma soprattutto con le possibilita' che il web ci da) bisogna quasi chiudersi in una grotta per non saperlo. Ancora peggio quello di Amici di quest'anno, Marco, uno dei cantanti della squadra verde che sentendo un'aria di un'opera lirica (e vabbe') non sapesse "cosa" fosse, ma anche di Imagine non solo non sapesse neanche che era di John Lennon, ma neanche chi fosse John Lennon (e la faccia di Rudy Zerbi era molto eloquente).
Io sono della generazione Treccani in volumi, dei fascicoli "Le Ricerche", di quelli che i programmi in tv iniziavano alle 18, su Rete 1 e basta, ma (per mantenere lo spazio temporale) io sapevo chi era Churchill o Pozzo e che il Corsaro era una moto. E comunque sono cresciuto con la curiosita'. Di sapere, di aver risposte. Cosa che mi e' rimasta, e ringrazio il web che mi consente di avere risposte immediate e non di aspettare di dover tornare a casa per sfogliare la Treccani per trovare (ma non sempre c'era) una o la risposta. Probabilmente sono malato...
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