O meglio, errare humanum est, perseverare autem diabolicum (se la memoria del liceo non mi inganna sui ricordi del latino...) L'ultima volta che ho corso e' stata il 18 dicembre, giorno della maratonina di Castelmaggiore, dove ho raccontato che mi e' cresciuto un ventre da birraiolo incallito tedesco, tanto da costringermi a tagliare verso il traguardo a circa 2/3 di gara.
Il motivo era probabilmente dovuto alla colazione, che ora e' composta da una tanica di latte (350ml) accompagnati da una cassa di cereali e muesli (100g). Non ho mai avuto grossi problemi con il latte, ma forse quasi mezzo litro e' troppo anche per me che digerisco i sassi. Cioe', se devo camminare, nuotare o andare in bici non risento troppo, ma evidentemente il su-giu' della corsa fa si' che il latte monti a panna gonfiando il mio stomaco come una puerpera di 9 mesi in pochi minuti.
Oggi e' avvenuto circa al terzo chilometro (di 10), mentre mi guadagnavo la pagnotta tenendo bene (parlando, pure) il passo di Francesco M. con cui faremo la 100k del Passatore, parlando proprio di questa nuova sfida in cui mi sono imbarcato (evidentemente sotto i fumi dell'alcool).
Dopo piu' di 20 giorni mi piangeva il cuore non approfittare dell'ennesima giornata splendida, con un tepore primaverile, quando in altri anni di questi tempi o c'erano diversi centimetri di neve, o un freddo boia, o bene che andasse nebbia fitta, ma per la scienza mi sono sacrificato. Oggi ho detto basta.
Cosi' con sforzi sovrumani stamattina alle sette mi sono alzato e alle 8.40 ero sotto la tenda della Polisportiva in quel del Bargellino, zona industriale della periferia ovest di Bologna, dove c'e' la sede storica del CIICAI che da 19 anni ospita il Trofeo La Chiave del Bagno, tanto perche' in un qualche modo si doveva chiamare.
Dieci chilometri (un po' scarsi, tanto che ho allungato un centinaio di metri per arrivare a cifra tonda) piatti come una tavolo di biliardo in zona aeroporto, con gli aerei che quasi alzando la mano si potevano toccare, con tanto di passaggio cinematografico proprio in coda alla pista nel momento di un atterraggio. Peccato solo che io gli errori li debba commettere 2 volte, ma sono certo che ora, per una colazione pre corsa, solo the, 10 fette biscottate e miele (che e' poi una delle alternative al lago di latte con vagone di cereali). Comunque 56 minuti che se non avessi camminato per cercare di ridurre il volume addominale sarebbero stati ottimi 52/53, che di questi tempi mi paiono eccellenti.
Ora la pacchia e' finita, si riparte alla grande e gia' domani inforchero' la bici per iniziare la lunga cavalcata che mi portera' prima alla 100k del Passatore, poi all'IM di Nizza a fine giugno e via via alle altre gare.
Il motivo era probabilmente dovuto alla colazione, che ora e' composta da una tanica di latte (350ml) accompagnati da una cassa di cereali e muesli (100g). Non ho mai avuto grossi problemi con il latte, ma forse quasi mezzo litro e' troppo anche per me che digerisco i sassi. Cioe', se devo camminare, nuotare o andare in bici non risento troppo, ma evidentemente il su-giu' della corsa fa si' che il latte monti a panna gonfiando il mio stomaco come una puerpera di 9 mesi in pochi minuti.
Oggi e' avvenuto circa al terzo chilometro (di 10), mentre mi guadagnavo la pagnotta tenendo bene (parlando, pure) il passo di Francesco M. con cui faremo la 100k del Passatore, parlando proprio di questa nuova sfida in cui mi sono imbarcato (evidentemente sotto i fumi dell'alcool).
Dopo piu' di 20 giorni mi piangeva il cuore non approfittare dell'ennesima giornata splendida, con un tepore primaverile, quando in altri anni di questi tempi o c'erano diversi centimetri di neve, o un freddo boia, o bene che andasse nebbia fitta, ma per la scienza mi sono sacrificato. Oggi ho detto basta.
Cosi' con sforzi sovrumani stamattina alle sette mi sono alzato e alle 8.40 ero sotto la tenda della Polisportiva in quel del Bargellino, zona industriale della periferia ovest di Bologna, dove c'e' la sede storica del CIICAI che da 19 anni ospita il Trofeo La Chiave del Bagno, tanto perche' in un qualche modo si doveva chiamare.
Dieci chilometri (un po' scarsi, tanto che ho allungato un centinaio di metri per arrivare a cifra tonda) piatti come una tavolo di biliardo in zona aeroporto, con gli aerei che quasi alzando la mano si potevano toccare, con tanto di passaggio cinematografico proprio in coda alla pista nel momento di un atterraggio. Peccato solo che io gli errori li debba commettere 2 volte, ma sono certo che ora, per una colazione pre corsa, solo the, 10 fette biscottate e miele (che e' poi una delle alternative al lago di latte con vagone di cereali). Comunque 56 minuti che se non avessi camminato per cercare di ridurre il volume addominale sarebbero stati ottimi 52/53, che di questi tempi mi paiono eccellenti.
Ora la pacchia e' finita, si riparte alla grande e gia' domani inforchero' la bici per iniziare la lunga cavalcata che mi portera' prima alla 100k del Passatore, poi all'IM di Nizza a fine giugno e via via alle altre gare.
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