Io sono stato, in gioventu', un modello di NON sportivo. Ci provavo, come tutti i cinnazzi, ma o non mi piaceva quello sport (e prontamente "mami" mi faceva provare qualcos'altro) oppure non ci riuscivo proprio (tipo il calcio). Insomma, a parte una breve parentesi in chopper all'eta' di 8/9 anni, non sono mai stato su una bici da corsa prima dei 40 anni, ovvero 4 anni fa.
E, nello specifico, non conosco la maggior parte delle salite del bolognese, poiche' mi sono concentrato dapprima sui lunghi di pianura, e poi sulle colline romagnole, che preferivo all'afosa spiaggia.
Molte salite le sto scoprendo ora, anzi da quest'inverno, nella preparazione all'IM di Lanzarote.
Oggi e' stata la volta di un bel muro. Durissima. Con il coach avevamo previsto che io facessi un "centello" in bici. E mi consiglia la strada che da Sasso Marconi (arrivando da casa: Monte Donato, Paderno, Sabbiuno, Pieve del Pino e le Ganzole in discesa) arriva a Castiglion de' Pepoli (Vado / Rioveggio), girare attorno ai laghi Brasimone e Suviana per poi ridiscendere per la porrettana, magari mettendoci un Ancognano a finire.
Purtroppo una volta a Rioveggio si stava diventando tardi, e con BEATA INCOSCIENZA, ho pensato: mi riporto verso la Futa che mi e' piu' corta la strada verso casa, e con leggerezza ho preso la strada che da Rioveggio porta a Monzuno, passando per l'accesso al casello autostradale e girati a sinistra al bivio per San Benedetto Val di Sambro, prendendo la "Via del Pane".
Un inferno. Non come lo Zoncolan, ma insomma.... Subito un drittone di 500m al 12%. Poi per 4 km salita, salita e salita, con pendenze fra il 5% (quando spianava) fino al 12%, tante. Infine sbocco nella fondovalle e via per Pianoro e Botteghino di Zocca. Ce l'ho fatta. pero' ora non cammino. La schiena urla, le gambe fanno "giacomo-giacomo"....
Vabbe', 87 km e rotti, 22 di media, e l'entusiasmo un po' incrinato, rispetto a ieri, ma regge...
E, nello specifico, non conosco la maggior parte delle salite del bolognese, poiche' mi sono concentrato dapprima sui lunghi di pianura, e poi sulle colline romagnole, che preferivo all'afosa spiaggia.
Molte salite le sto scoprendo ora, anzi da quest'inverno, nella preparazione all'IM di Lanzarote.
Oggi e' stata la volta di un bel muro. Durissima. Con il coach avevamo previsto che io facessi un "centello" in bici. E mi consiglia la strada che da Sasso Marconi (arrivando da casa: Monte Donato, Paderno, Sabbiuno, Pieve del Pino e le Ganzole in discesa) arriva a Castiglion de' Pepoli (Vado / Rioveggio), girare attorno ai laghi Brasimone e Suviana per poi ridiscendere per la porrettana, magari mettendoci un Ancognano a finire.
Purtroppo una volta a Rioveggio si stava diventando tardi, e con BEATA INCOSCIENZA, ho pensato: mi riporto verso la Futa che mi e' piu' corta la strada verso casa, e con leggerezza ho preso la strada che da Rioveggio porta a Monzuno, passando per l'accesso al casello autostradale e girati a sinistra al bivio per San Benedetto Val di Sambro, prendendo la "Via del Pane".
Un inferno. Non come lo Zoncolan, ma insomma.... Subito un drittone di 500m al 12%. Poi per 4 km salita, salita e salita, con pendenze fra il 5% (quando spianava) fino al 12%, tante. Infine sbocco nella fondovalle e via per Pianoro e Botteghino di Zocca. Ce l'ho fatta. pero' ora non cammino. La schiena urla, le gambe fanno "giacomo-giacomo"....
Vabbe', 87 km e rotti, 22 di media, e l'entusiasmo un po' incrinato, rispetto a ieri, ma regge...
Nessun commento:
Posta un commento