E' la parolina magica che spalanca le porte all'allenamento piu' professionale e meno "cazzuto" (del tipo "Corro, tanto poi qualcosa verrà"). Il fartlek e' l'allenamento piu' semplice che esista. Per un po' vai piano, poi per un po' vai forte. E ripeti cosi' per un po'.
Ma fatto con il coach, davanti ad una scolaresca della Facolta' di Scienza Motorie, e' un'altra storia. Innanzi tutto non puoi sfigurare davanti ad una classe di ventenni. Poi guai se il coach ti corregge, sarebbe un'onta.... Cosi' io mi sono impegnato allo spasimo, nonostante la sofferenza al tallone, e il coach con la schiena a pezzi sembrava Lazzaro (del Nuovo Testamento) e correva come ai bei tempi. Abbiamo stampato pure un 3' netto al km nell' ultima ripetizione.
Ma fatto con il coach, davanti ad una scolaresca della Facolta' di Scienza Motorie, e' un'altra storia. Innanzi tutto non puoi sfigurare davanti ad una classe di ventenni. Poi guai se il coach ti corregge, sarebbe un'onta.... Cosi' io mi sono impegnato allo spasimo, nonostante la sofferenza al tallone, e il coach con la schiena a pezzi sembrava Lazzaro (del Nuovo Testamento) e correva come ai bei tempi. Abbiamo stampato pure un 3' netto al km nell' ultima ripetizione.
2 galli in un pollaio pieno di galline sono meno vanitosi.
Quindi, dopo un congruo riscaldamento ed altrettanto congruo stretching, il fartlek si e' sviluppato cosi': 6 serie da 2 minuti passo 5.30 + 1 minuto passo 4.20, 3/4 minuti di riposo attivo, poi 8 serie da 1 minuto passo 5.30 + 1 minuto passo 4.30 ed infine 10 serie da 1 minuto passo 6.30 e 30 secondi 3.10. Tra parentesi: il tutto -tranne le ultime 4 ripetizioni- sull'erba, che odio, per non sfiancare il tendine dolorante, e quindi con sforzi sovrumani anche per l'equilibrio.
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