A Fabio, 5 aprile 2009.

martedì 1 maggio 2007

Granfondo "Dieci Colli"

Che emozione..... Era un test importantissimo, questa GF. Doveva essere un po' la prova del nove per Lanzarote, per capire se riusciro' a scendere nel tempo limite dalla bici. Il tempo, 7h 29' e 8" e' molto importante, considerato che solo nei primi 10 km sono riuscito a tenere la scia di qualcuno, alla fine quindi ho fatto oltre 145 km da solo, come volevo, in effetti, per testare la gamba. Gliscorsi anni aveva fatto sempre il percorso "medio", e con molta fatica, ma quest'anno, con gia' 4 GF finite, la pazienza immensa del coach, i risultati si vedono.

Fin dalla sveglia (alle 6) la tensione e' alta, e ben presto, arrivo in zona Start, che da casa mia non dista molto. Evidentemente anche il "Taddo" era attanagliato dalla tensione, perche' era gia' la', e lui partiva un bel po' dopo.... Dopo i saluti e gli "In bocca al lupo", alle 7 e 15 sono gia' in griglia. Partenza alle 8 e 30. Il Cancellone dei Giardini Margherita e' passato, e ben presto si calano i denti. Su via Mazzini mi metto in scia ai 45 all'ora (50-13), ma so che non reggerei dopo e quindi sfilo via via fino a stare con qualcuno che viaggia sui 38. "Ciao Frankie......." E' il "Pasto", campione Italiano di Triathlon Lungo Age Group a Gabicce 2005, un pastarolo. So che ci sono altri miei compagni ma sono troppo attento a cosa mi circonda, cadere e' un attimo.

In Val di Zena la mia velocita' cala, in proporzione all'aumentare della pendenza, svolto a Zula che sono gia' fra gli ultimi, e so che ben presto arrivera' anche la macchina che chiude la corsa. Che infatti arriva poco prima di scollinare sulla Futa. Ok, ora mi stabilizzo sul mio passo, e affronto Badolo come la rogna: sono 6 chilometri che digerisco male (forse perche' preludono alla bestia nera?). Non sono particolarmente ostici, ma sono tutto un saliscendi che spezzano il mio ritmo. Planiamo -gia' pochi- su Sasso Marconi ma ancora le forze dell'ordine ci fermano il traffico, e ci infiliamo sulla strada che porta a Mongardino, quella che soffro di piu'. Salita regolare, con solo un paio di passaggi al 12%, ma non mi piace. Al ristoro mi fermo, sono gia' in riserva d'acqua: e' piuttosto caldo, ma soprattutto umido.

Mi sfilo la ceratina, abbasso i manicotti e riparto. Arrivati a Ponterivabella svoltiamo a destra per Calderino, e da li' si sale verso Montemaggiore, che e' come la ricordavo: quando dici "Pero'!" e' gia' finita. Anche con 40 km nelle gambe. Fagnano, Zappolino (su), Bersagliera, Ziribega e Castelletto di Serravalle (giu'), ora c'e' il tignosissimo Tiola, ma mi piace: la gamba tira sempre, ma almeno sai che quando non tira piu' e' finita. Ora siamo in picchiata verso Savigno, ristoro e via per Bortolami, che a quasi tutti non piace, per me e' indifferente: sono 9 chilometri, quindi anima in pace e pedalare regolare. Fino a San Prospero e' pedalabile anche con il 24, dopo strappa un po', e' tutta al sole, ma passa. Oggi poi qui e' coperto e pure freschino.

Alla rotonda per Tole' un controllo, finalmente... Mi era quasi venuta voglia di tagliare.... Ora siamo in picchiata per Mongardino bis, 18 chilometri noiosi, tutti in discesa attraverso Monte Pastore, Padova in Ronca, Badia e Oca (spero sia l'ordine giusto) Monte San Giovanni e finalmente arriva il bivio per Mongardino (bis), da scalare al contrario. 8 colli scalati, ma ora arrivano gli assi di briscola: passo Sasso Marconi per prendere Le Ganzole e Prati di Mugnano, 200m al 16% (anche se il Bionclino dice 20%). Poco, ma abbiamo 140 chilometri nelle gambe. Mi chiedo se mettero' il piede a terra. Memore di un'ipotesi di trirobi, secondo cui io mi impressiono a vederla, una salita, decido di guardare l'asfalto senza alzare lo sguardo, mai.

Ha funzionato: sono molto provato ma scollino senza essermi fermato (anche se ho avuto momenti di puro equilibrismo...) e ci immettiamo nel percorso comune con il medio, Pieve del Pino, Sabbiuno e Paderno, poi Monte Donato. Non ci penso un attimo: fermo la bici, scendo, sfilo le scarpe e corro. Chissenefrega: sono a 5 chilometri dal traguardo, sono stanco e non ho voglia di eroismi: anche perche' non c'e' piu' il pubblico che incita e supporta, e l'orgoglio avrebbe avuto forse ragione di pedalare: ma adesso ci sono solo 2 addetti che convogliano i ciclisti sul tappeto del controllo (geniale, contro i furbetti!). Arrivo ai Giardini Margherita superando pure un paio di ciclisti. E' finita. Carla e' gia' li da un po', e si sorprende un po' dell'anticipo. Io non sto nella pelle, sono sconvolto ma ho impiegato mezzora in meno del tempo preventivato! Lanzarote, ora sei sempre meno un sogno!

ANDIAMO! -18

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