A Fabio, 5 aprile 2009.

domenica 6 dicembre 2009

7a TuttaDritta

Stavolta il tempo sembra piu' clemente del 2008 e torniamo a Torino in auto per questa settima (per noi seconda) edizione della TuttaDritta, dieci chilometri che piu' diritti non si puo'. Unica novita' la partenza, posta in Piazza San Carlo, e i primi chilometri in via Nizza, invece di Corso Unione Sovietica. Ma arrivo sempre a Stupinigi, in bocca alla Palazzina.

Quindi modifica anche del nostro hotel, piu' centrale, ma sempre della catena NH, ovvero l'NH Ligure. Arriviamo nel primo pomeriggio, e dopo aver posteggiato l'auto (e pagato 15 euro di gratta e sosta per il sabato e la domenica) decidiamo di fare un giro a piedi per Via Roma, passando da Piazza San Carlo dove c'e' anche la distribuzione dei pacchi gara. La temperatura e' gradevole, e il gelo dell'anno passato, con tanto di neve e' presto dimenticato. Torino, per me e Carla, ha un fascino particolarissimo, sia perche' e' un bella citta', ma anche e soprattutto perche' ci orientiamo benissimo. La sensazione prevalente, cioe', e' quella di esserci gia' vissuti. Pur avendo girato il mondo, questa sensazione non ce l'abbiamo da nessun'altra parte (se non a Bologna, ovviamente).

Volevamo tornare per una frugale (?) cena al Vintage 1997, ristorante dove piu' volte abbiamo deliziato le papille gustative e venderemmo l'anima per un piatto di tajarin al burro di montagna (tacendo del tagliere di assaggi di formaggi piemontesi), ma stavolta e' pieno e troviamo nei dintorni il "C'era una volta" che ispira fiducia e piemontesita', almeno sul sito.

E in effetti l'ambiente sembra promettere molto. Caldo, arredato con gusto, il capo sala ci fa accomodare in un tavolo dalle giuste dimensioni. Le cameriere sembrano rapide ed efficienti. Ma, neanche seduti, una di queste, nel versare acqua ad un tavolo vicino, rompe un bicchiere. Nel corso della serata riuscira' a romperne un altro (sempre a quel tavolo), a perdere pane in giro per la sala e a rovesciare diversi barattolini, almeno per quanto visto in due ore e mezza di cena.

Decisi a mangiare SOLO un piatto di tajarin (e abbastanza in fretta) ci ritroviamo a scegliere il menu al tartufo d'Alba, che prevede sinfonie di delizie piemontesi: ricordo il cucchiaio di mousse di fegato su marmellata di pere, tortino ai peperoni con alici fresche e yogurt all'aglio, piu' un assaggio del menu Degustazione Classico, con uno sformato dell'orto con leggera Bagna Caoda -e Dio ci scampi di quella normale- perche' si e' convinto (e per fortuna anche al conto) che avessimo scelto l'altro menu. E abbiamo passato due ore con tempi di attesa inconsueti.

Il risotto al Castelmagno con tartufo d'Alba e' crudo, il Castelmagno buono ma con il tartufo fanno a botte, ovvero si ammazzano l'aroma l'un altro. L'agnello ai carciofi (sottolio Sacla') con olive (?) e patate croccanti (untuosissime) e' da dimenticare. Il dolce della casa, yogurt (lo stesso di cui sopra all'aglio, ma stavolta all'ananas) e' discreto, meglio il bicchierino (di plastica) di crema chantilly con granella di nocciole. Caffe' buono (almeno questo). Conto (in due, con 2 bottiglie di acqua e mezzo litro di vino della casa -acqua colorata di rosso) neanche 70 euro (ma -ripeto- perche' ha considerato che avessimo mangiato il menu degustazione "classico"). Insomma, scegliete un altro ristorante se venite a Torino.

La nottata ci ha portato una lunga digestione, ma al momento di scattare per la TuttaDritta l'unico mio disagio era il freddo. Con i 4000 e passa anche Ciro Ferrara e il sindaco Chiamparino, oramai discreti corridori. Decidiamo, io e Carla, di farla separati e di tirarla al massimo. Cosi' allo sparo parto in tromba. Il primo chilometro e' a slalom, poi la gente si allarga e prendo un bel ritmo. Mi attesto su un ottimo (per me) 4.20/km, e fino al quarto volo. Poi la noia della corsa mi prende e comincio a contare i metri, se non i centimetri: Ma resisto a 4.45-4.46/km. Alla fine 47'47' con un real time di 47'23", corrispondente appunto ad un passo di 4.46/km, figlio del primo chilometro fatto in 5'21".

Alla Palazzina ci metto un po' a riprendermi, e poi mi metto ad aspettare Carla. Passano i minuti ma non si vede, e temo che il suo obiettivo di 55' salti quando vedo che sono passati 57 minuti dalla partenza, ma lei e' gia' arrivata, e da un bel po'. 54' 23", Record! Abbattuto il muro dei 55'. Un grande risultato. Ad onorare questo suo tempone (ma anche il mio non e' male, in fondo e' il mio secondo tempo di sempre, sui diecimila!) una bellissima medaglia e un buon pranzo a base di polenta.

Al ritorno ci fermeremo al Fidenza Village, giusto per far eun giro in questo rinomato outlet, dove Carla scova un delizioso abito.






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