A Fabio, 5 aprile 2009.

domenica 4 luglio 2010

Maratona dles Dolomites

Rimango sempre un po' intontito dopo certe levatacce. Piu' che la gara in se, e' proprio il fatto di dovermi alzare alle 4 e mezzo (orario ironman) per partire alle 6 e mezzo. Indipendentemente dall'ora in cui mi corico. Per me rimane un delirio. Comunque, ieri sera viste 3 previsioni del tempo, decido per una vestizione estiva, ma con cerata super tecnologica (acquistata all'expo, perche' io di quelle che si riducono intorno ad un mignolo ancora non l'avevo).

Alle 5 e 45 esco dall'Armentarola e mi avvio verso La Villa. Alle 6 e 10 sono in griglia "piccionaia", visto che il mio numero, il 9998, mi relega nell'ultima griglia, sottoposto alle urla belluine di romani (a destra) e di toscani, a sinistra. Molta gente (soprattutto ciclisti) non sa di essere molto sorda e non si rende conto che il tono della voce che hanno e' altissimo. Cosa che si aggrava quando telefonano (ma e' un po' piu' generalizzata): sembra che il tono si alzi a seconda della distanza cui si telefona.

Comunque, alle 6 e 35 (start ore 6.30) siamo gia' in centro a La Villa, ma passero' sotto lo striscione dello start alle 6 e 54. Ovviamente l'obbiettivo e' il percorso lungo, 138 km, 4200m di dislivello. Dopo Corvara si sale per il Campolongo: bastardo forte. 6 chilometri, ma con passaggi al 10%. Ho il miele sullo stomaco e quando mi sento chiamare rispondo male. Poi mi rendo conto che sono il nostro alfiere del triathlon (e dei VVFF) Andrea (Marsigli) in compagnia del nostro ex alfiere Davide Labanti e di un terzo che non ho riconosciuto.

La discesa dal Campolungo e' tranquilla, poi -senza un metro di pianura- su per il Pordoi. Qui mi sveglio, e me lo godo per bene: 11 km a 7%. Nonostante tutto e' quello che soffriro' meno. Discesa dal Pordoi gelida, perche' quasi tutta all'ombra (e potevo io fermarmiper indossare la cerata ipertecnologica?), e poi su subito per il Sella. Bastardo, bastardissimo. 6 km al 9%, e si sentono tutti. Qui capisco che il Giau non fa per me, oggi, e che il percorso medio sara' perfetto.

Infine il Gardena, un po' piatto un po' a strappo. Comunque il colpo d'occhio e' incredibile, qui come sugli altri passi, si vede il lunghissimo serpentone che sale... Arrivo a Corvara bello pimpante e imbocco il corridoio di passaggio per il secondo Campolongo. Nel durante di questi 6 km, mi accade di tutto: il piede comincia ad dolermi (ancora i plantari giusti per la bici non li ho), inizio ad avere crampi, il caldo mi sta prosciugando e un po' di sconforto perche' vengo superato dalla macchina di fine corsa, che qui passa chi ha una media sotto i 13 e mezzo...

Vabbe', arrivo al passo e decido di ritornare al traguardo. Quest'anno va cosi'. Alla fine 80km (compresa la risalita contro corrente all'Armentarola), bellissimi paesaggi e una faticaccia da rifare. Sperando nel sorteggio. Stasera, a cena, per consolarmi il buffet di dolci, anche se la meta' per me che sono allergico a noci e frutti di bosco, era offlimits.

Il report della Maratona

1 commento:

luciano ha detto...

porca di quella paletta!!! se ti estraggono ancora DEVI venir su a fare la Gimondi lunga come allenamento - oppure facciamo lo stesso percorso io e te in solitaria - e non scendi dalla bici finchè non l' hai finita :-)))

ciao

Luciano