A Fabio, 5 aprile 2009.

martedì 9 novembre 2010

New York giorno 5 (the day after)


Innanzi tutto, delle belle foto fatte prima della partenza....





Il giorno dopo e' il giorno piu' bello. Anche se l'acido latttico inchioda le gambe, girare per New york con la medaglia al collo e' un'emozione unica: mi avevano detto (ed io ero scettico, in verita') che tutti ti fanno i complimenti, si congratulano, vogliono vedere la medaglia, toccarla, perfino indossarla!... Proprio un altro mondo (provate ad andare in giro per Roma il giorno dopo la maratona...)



Cosi', con il fuso europeo alle 7 e mezzo siamo a fare colazione. In hotel, a buffet a 30 dollari, stavolta. Mangio di tutto. uova strapazzate con bacon e salsiccione, porridge con marple syrop, raisin e brown sugar (la pappetta di fiocchi d'avena con lo sciroppo di acero uvetta e zucchero di canna), un paio di briosche, fetta di pane (integrale) con il philadelfia. Ancora un po' e scoppio.

Decidiamo, visto che le gambe non sono troppo massacrate e nonostante un gran freddo che grazie al vento entra dritto dritto nelle ossa, di andare sulla 5a strada: prima tappa del post maratona, uno dei templi del vestire: Abercrombie & Fish. Una fila chilometrica ci si para davanti. Domani, con molti italiani ripartiti ci sara' meno fila, e quindi puntiamo a sud, all'altro tempio del vestire: Hollister Co. Ci facciamo 4 km di Broadway ed entriamo anche da Paragon (suggerimento ottimo di Gianni): Carla si compra il primo paio di scarpe serie: le Saucony Triumph 8, perche' oramai le Jazz sono da tapasciona. Gia' che c'e' si prende anche due super fashion calzoncini Nike per correre.

Finalmente giungiamo al negozio di Hollister (sulla Houston) e la vista di palestrati giovinotti a torso nudo (dentro al negozio ci sono comunque 30 gradi) fa un certo effetto (anche a Carla), mentre le ragazze (ahime'!) non sono niente di che. In questo negozio (come Abercrombie e Ruhel) si fa di tutto per mettere a disagio l'acquirente: caldo, buio, musica a manetta (come in discoteca), nessun cestino per portare la roba (non si puo' neanche lasciarla in cassa), appoggio o aiuto, massimo 5 capi in prova e dunque, tutto in mano: l'unico vantaggio (vero) e' che la roba costa veramente poco. Cosi' compro 3 boxer, una camicia in panno ed una maglia manica lunga: 92 dollari (67 euro, in cassa puoi pure scegliere la valuta) in tutto!

Ritorniamo, sempre congelati e sferzati da un vento incredibile in hotel, ed in effetti la colazione (solo un Frappuccino a pranzo...) ha tenuto benissimo. Siamo a pezzi e decidiamo di andare praticamente di fronte, al Metro Life dove ti fanno la pasta (e l'insalata) come vuoi tu (cioe' dalla pasta precotta decidi gli ingredienti) e tutto sommato e' mangiabile. Poi una bella insalata. Mi addormento mezzo vestito che non sono neanche le 23....


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