Eh gia', anche quest'anno ho deciso di partecipare alla Maratona delle Dolomiti, granfondo mitica che da Corvara porta su e giu' per famosissimi passi dei dintorni. E -noblesse oblige- l'hotel Armentarola, anche quest'anno, sara' il nostro buen retiro. Vi avevo lasciato a lunedi con il dubbio della seduta di nuoto a cui invece mi sono sottoposto, arrivanda ad un compromesso di 3400m, con 2 x 400m, 6 x 200m 6 x 100m con il PB, e gli ultimi 400m anche con le palette.
Martedi ho corso un'ora (come da programma) e mercoledi alzatomi presto ho deciso di andare a fare il passo Redebus. Sono arrivato in un amen a Pergine Valsugana, ho messo la ceratina, le barrette, le bombolette di CO2 e la micropompetta nelle tasche, preparato le borracce, indossato le scarpe.........e parto. Qualcosa non va.... Il cambio e' morto. O meglio il super-fantascientifico-megagalattico cambio elettromeccanico Dura Ace Di2 e' fisso sul 50-11. Panico... Trecento chilometri "per l'anima del cazzo". Rido per non piangere. Poi dopo convulsa telefonata al Negro, mi indica il negozio Trentina Moto cicli a cui avrei potuto rivolgermi per salvare la seduta.
Il mitico Claudio prima mi sommerge di contumelie su come tengo la bici (ed era pure lavata) poi sullo stato della batteria (ossidata) poi, finalmente, mi dice che per un'ora e' li' e la mette sotto carica. Io ne approfitto per andare al Castello di Pergine, da cui si gode un'ottima vista.
Dopo un'ora ritorno e Claudio non si limita a rimontarmi la batteria, ma notando che la centralina non fa il suo dovere (ovvero le microregolazioni): vorrebbe smontarmi tutto, ma a fatica lo convinco che posso resistere almeno oggi, e che possa fare il mio passo.
Quasi all'una riesco a imboccare la Valle dei Mocheni e dirigermi verso il passo. Decisamente e' piu' semplice, come passo, sia pure con alcuni tratti impegnativi, resi ancora piu' duri dal sole che batte implacabile, a Pelu' del Fersina, prima del paese c'e' la deviazione che porta al passo. Quando oramai sono li' li' per mollare (mi sentivo particolarmente stanco, mercoledi') ecco che scollina, e vedo il cartello "Pelu' del Fersina" bardato di rosso che fa da segnale del passo.
Mi concedo un bel succo di frutta al Bar Redebus, prima di confrontarmi con un autista dell Onoranze funebri di Trento il quale mi consiglia di scendere dalla val Cembra e a Baselga di Pine' di prendere per "Faida" e la relativa discesa per Pergine. Mai consigli migliore: 15 km senza quasi mai frenare, una discesa fantastica! Alla fine neanche 40 km, ma visto come si era messo...
Ieri ed oggi a riposo, con la Maratona non si scherza, magari domani una sgambatina di corsa, ma senza impegno.
Martedi ho corso un'ora (come da programma) e mercoledi alzatomi presto ho deciso di andare a fare il passo Redebus. Sono arrivato in un amen a Pergine Valsugana, ho messo la ceratina, le barrette, le bombolette di CO2 e la micropompetta nelle tasche, preparato le borracce, indossato le scarpe.........e parto. Qualcosa non va.... Il cambio e' morto. O meglio il super-fantascientifico-megagalattico cambio elettromeccanico Dura Ace Di2 e' fisso sul 50-11. Panico... Trecento chilometri "per l'anima del cazzo". Rido per non piangere. Poi dopo convulsa telefonata al Negro, mi indica il negozio Trentina Moto cicli a cui avrei potuto rivolgermi per salvare la seduta.
Il mitico Claudio prima mi sommerge di contumelie su come tengo la bici (ed era pure lavata) poi sullo stato della batteria (ossidata) poi, finalmente, mi dice che per un'ora e' li' e la mette sotto carica. Io ne approfitto per andare al Castello di Pergine, da cui si gode un'ottima vista.
Dopo un'ora ritorno e Claudio non si limita a rimontarmi la batteria, ma notando che la centralina non fa il suo dovere (ovvero le microregolazioni): vorrebbe smontarmi tutto, ma a fatica lo convinco che posso resistere almeno oggi, e che possa fare il mio passo.
Quasi all'una riesco a imboccare la Valle dei Mocheni e dirigermi verso il passo. Decisamente e' piu' semplice, come passo, sia pure con alcuni tratti impegnativi, resi ancora piu' duri dal sole che batte implacabile, a Pelu' del Fersina, prima del paese c'e' la deviazione che porta al passo. Quando oramai sono li' li' per mollare (mi sentivo particolarmente stanco, mercoledi') ecco che scollina, e vedo il cartello "Pelu' del Fersina" bardato di rosso che fa da segnale del passo.
Mi concedo un bel succo di frutta al Bar Redebus, prima di confrontarmi con un autista dell Onoranze funebri di Trento il quale mi consiglia di scendere dalla val Cembra e a Baselga di Pine' di prendere per "Faida" e la relativa discesa per Pergine. Mai consigli migliore: 15 km senza quasi mai frenare, una discesa fantastica! Alla fine neanche 40 km, ma visto come si era messo...
Ieri ed oggi a riposo, con la Maratona non si scherza, magari domani una sgambatina di corsa, ma senza impegno.
Nessun commento:
Posta un commento