Vebbe', ogni tanto devo pur concedere qualcosa a tutto cio' che non e' triathlon, nuoto, bici o corsa... Quindi sabato io e Carla ci siamo concessi un posto al Campovolo di Reggio Emilia (insieme a 130 mila altri) per assistere al concerto di Ligabue. Personalmente a livello musicale dipendo molto dalla scelta di Radio Deejay, quindi il mio livello (musicale) e' da cerebroleso, con qualche acuto verso Vasco Rossi (senza emozionarmi troppo pero'). Il "Liga" e' un po' troppo uguale a se stesso, ovvero trovato il "giro di note" lo ripete "all'infinito", o quasi. Basta ascoltare Marlon Brando o Fandango per confonderle bellamente.
Comunque, visto che Carla mi ha espresso il desiderio, ho convenuto che ogni tanto fa bene staccare la spina. Ora 16.30 di sabato prendiamo i biglietti (21 euro a testa per non vedere nulla, lo sappiamo in partenza), appiccico la vetrofania del parcheggio riservato (10.50 euro), imbocco la A1 verso Reggio e dopo 45' al casello di Reggio nessun problema. Sulla tangenziale cominciano i problemi, un po' di fila, ma sembra tutto ok. Per accedere al parcheggio riservato bisogna girare tutta Reggio e da sud si taglia tutta la citta' per arrivare al Campovolo che e' nei pressi della stazione.
Sembrava una follia (farci passare dentro Reggio, sia pure per la tangenziale), e difatti.... Tre ore di fila. Finalmente posteggiamo nel pratone a poche centinaia di metri dal palco. Bello! Intanto una pulce nell'orecchio mi pizzicava, ma non ci facevo caso... Alle 20 siamo dentro, a circa 700m dal palco. Defilati anche dal maxischermo (uno), ma che importa? Siamo un tutt'uno con il popolo del Liga, no?
Il tempo passa veloce, e alle 21 e 25 il concerto inizia. La gente ha tutte le eta', dai 15enni ai 60enni, tra fatti, strafatti e non, ci sono pure famiglie con figli. Purtroppo a fianco di noi c'e' n'e' uno, sfigato fatto duro, ma che gli ha preso male: molestissimo, e' in cerca di rogne, e devo dire che ne ha anche prese da uno dietro a me che non e' andato per il sottile. Poi anche noi abbiamo dovuto spostarci dopo che gli avevo gia' messo le mani al collo, Carla mi ha chiesto di lasciarlo in vita, ma era veramente molesto.
Tre ore di concerto, ma anche qualche nota stonata: un paio di "superclassici" dimenticati nelle corde (Bambolina, Ho messo via...) Certo lui e' un personaggione, il palco lo regge benissimo, ma a me scappava da ridere perche' quando parla sembra la caricatura di Nicola Savino che lo imita. A mezzanotte il concerto finisce e rapidamente (ma ahinoi non troppo) raggiungiamo l'auto e siamo gia' verso l'uscita quando.... tutto bloccato. Insomma usciremo dal parcheggio alle 3, saremo in autostrada alle 4 e a casa alle 5. Sette ore di fila (in auto) per un concerto di 3 mi sembra un po' troppo.
Ed io che in mattinata avevo pure fatto un bel giro in bici, ero distrutto... Cosi' ieri, domenica, niente da dichiarare, ma stamattina e' partita le settimana di scarico: 2 orette su per la Fondovalle Savena: controvento all'andata e a favore il ritorno. 18 km/h all'andata, 45 km/h al ritorno... per una media di 29 km/h nei 50 km che alla fine sono saltati fuori
Comunque, visto che Carla mi ha espresso il desiderio, ho convenuto che ogni tanto fa bene staccare la spina. Ora 16.30 di sabato prendiamo i biglietti (21 euro a testa per non vedere nulla, lo sappiamo in partenza), appiccico la vetrofania del parcheggio riservato (10.50 euro), imbocco la A1 verso Reggio e dopo 45' al casello di Reggio nessun problema. Sulla tangenziale cominciano i problemi, un po' di fila, ma sembra tutto ok. Per accedere al parcheggio riservato bisogna girare tutta Reggio e da sud si taglia tutta la citta' per arrivare al Campovolo che e' nei pressi della stazione.
Sembrava una follia (farci passare dentro Reggio, sia pure per la tangenziale), e difatti.... Tre ore di fila. Finalmente posteggiamo nel pratone a poche centinaia di metri dal palco. Bello! Intanto una pulce nell'orecchio mi pizzicava, ma non ci facevo caso... Alle 20 siamo dentro, a circa 700m dal palco. Defilati anche dal maxischermo (uno), ma che importa? Siamo un tutt'uno con il popolo del Liga, no?
Il tempo passa veloce, e alle 21 e 25 il concerto inizia. La gente ha tutte le eta', dai 15enni ai 60enni, tra fatti, strafatti e non, ci sono pure famiglie con figli. Purtroppo a fianco di noi c'e' n'e' uno, sfigato fatto duro, ma che gli ha preso male: molestissimo, e' in cerca di rogne, e devo dire che ne ha anche prese da uno dietro a me che non e' andato per il sottile. Poi anche noi abbiamo dovuto spostarci dopo che gli avevo gia' messo le mani al collo, Carla mi ha chiesto di lasciarlo in vita, ma era veramente molesto.
Tre ore di concerto, ma anche qualche nota stonata: un paio di "superclassici" dimenticati nelle corde (Bambolina, Ho messo via...) Certo lui e' un personaggione, il palco lo regge benissimo, ma a me scappava da ridere perche' quando parla sembra la caricatura di Nicola Savino che lo imita. A mezzanotte il concerto finisce e rapidamente (ma ahinoi non troppo) raggiungiamo l'auto e siamo gia' verso l'uscita quando.... tutto bloccato. Insomma usciremo dal parcheggio alle 3, saremo in autostrada alle 4 e a casa alle 5. Sette ore di fila (in auto) per un concerto di 3 mi sembra un po' troppo.
Ed io che in mattinata avevo pure fatto un bel giro in bici, ero distrutto... Cosi' ieri, domenica, niente da dichiarare, ma stamattina e' partita le settimana di scarico: 2 orette su per la Fondovalle Savena: controvento all'andata e a favore il ritorno. 18 km/h all'andata, 45 km/h al ritorno... per una media di 29 km/h nei 50 km che alla fine sono saltati fuori
Nessun commento:
Posta un commento