A Fabio, 5 aprile 2009.

venerdì 5 agosto 2011

Non comprendo

Parlo a nuora perche' suocera intenda.

Quando ritorno in Italia, dopo le esaltanti esperienze (triathletiche ed organizzative) estere, rimango basito. Il principio secondo cui tu sei responsabile in toto dei tuoi comportamenti e' incredibile. L'esempio tipico e' il rapporto al bike check-in del sabato in un Ironman. Innanzitutto non esiste un orario definito, per cui tu puoi, dalle 10 alle 16 (di solito) accedere alla Transition Zone senza problemi.

All'accesso, poi, non si e' costretti ad indossare il casco, il pettorale, a fare la foto, a perquisizioni corporali e dei materiali. Nulla di tutto cio': sai che e' obbligatorio usare il casco nella frazione di bici, o meglio dal momento in cui prendi la bici -o te la porgono gli steward- al momento in cui la lasci, sempre agli steward suddetti o allo strallo, quindi non c'e' bisogno che tu dimostri di avere un casco ne' tantomeno, di indossarlo. Puoi anche gironzolare per la zona cambio, e la mattina della gara puoi aggiungere o togliere cose dalle sacche run e bike appese.

Addirittura, al 70.3 di Orlando le bici non avevano un posto definito, ma dal (esempio) 700 al 749 le bici potevano essere posizionate liberamente nello strallo dedicato, per cui io che avevo il 724 ero in testata, con a fianco il 711.

Questo e' il triathlon, il vero triathlon. Non quello del "vietato", come assurdamente si vede ultimamente nei nostri campi gara. Certo, la WTC (l'organo proprietario degli Ironman, dei 70.3 e dei 5150) ha regole poche e ferree, ma sono quelle da decenni, e non certo sclerotiche come quelle che la Federazione internazionale (o la Fitri sola?) ha imposto di recente (vietato posizionare un asciugamano e un qualsiasi oggetto che identifichi la propria bici!!!, ma io come faccio a trovarla, allora??)

Certo, la questione del posizionamento della bici e' piu' delicata, ci sono certi che "la buttano alla cazzo" (mentre il ferreo regolamento impone che sia posizionata dalla parte della sella), ma da qui ad arrivare a squalifica per una bici posizionata male ce ne corre... Personalmente sono per le penalita' temporali (dopo richiamo verbale), perche' mica ci pagano a noi per fare centinaia di chilometri, levatacce e litigate con mogli/fidanzate. E poi, organizzatori plumoni, dotatevi di portabici consoni, e non di semplici sbarre dove la bici sta in equilibrio precario di suo. Oppure fate come in moltissime gare (ovviamente IM, ma perche' non farlo anche da noi?) dove volontari sveltissimi prendono al tua bici appena passata la riga dello smonto.

Infine sono 15 giorni che non nuoto, corro o vado in bici, ozio totale (ma anche un rigoroso controllo del cibo) e un dolore alla spalla da quel di' che mi ha fatto prendere la decisione di rinunciare all'IM del Galles, almeno per quest'anno, per impegni minori e meno dispendiosi, in termini fisici-mentali. Di sicuro non saro' a Serravalle il prossimo 28 agosto (ho gia' scritto abbondantemente l'anno scorso il perche') e forse (ma e' pur sempre una levataccia e poi devo vedere se la spalla smette di farmi male) potrei fare la GF dei Castelli Malatestiani.

Potrei essere al Sella Ronda Bike l'11 settembre e a Numana per l'Olimpico il 25. Chissa'? Ma ho ancora un sassolino, riguardo al 70.3 di Pescara, che riguarda un magazine, la Fitri e... Ma prima devo controllare due cosette....


2 commenti:

Only ha detto...

a me le regole piacciono, fanno parte del gioco... Solo mi piacerebbe fossero un po' più chiare, non che a una gara il casco può stare sulla bici e a quella dopo ricorosamente per terra tutto... E se la roba va messa dalla parte della catena, lo devo sapere no? Le regole però ci andrebbero anche per la zona cambio, sabato mi sono ritrovata impantanata fino al ginocchio, e con la zona cambio sterrata, lunghissima...ho dovuto correre con le scarpe da bici in salita...sembrava più una gara di arrampicata che di triathlon :)

Ironfrankie ha detto...

Sissi, d'accordissimo, in fondo volevo proprio dire questo :-D

E per certi triathlon (come quello che hai fatto tu) cominciano noi atleti a fare selezione, ovvero non andandoci. La prossima volta la TZ la fatto in un parcheggio, asfaltato.

Ciao, e grazie di essere mia lettrice: ora mi immergo nel tuo blog... :-))