L'estate sta finendo, e bisogna non perdere l'attimo. Quindi ho preferito gareggiare e pedalare e poi scrivere. Sabato scorso sono stato a Rimini, mi sono iscritto ai Campionati Italiani di Triathlon Sprint e ho voluto passare un'oretta e mezza (scarsa) in fuorisoglia. Piatto fin dalla frazione in mare (un olio, marrone e schiumoso), piatta la bici (3 giri da 7 km sul lungomare, zero vento), piattissima la corsa, anche questa sviluppatasi in 3 giri attorno al porto.
Sono stato molto contento della mia prova, o meglio di 2/3, perche' nel nuoto (senza muta) mi sono perso la prima boa (e quindi ho fatto tanta strada in piu'), quando l'ho ritrovata ci sono rimasto agganciato per un po' (e quasi ci annego, visto che quelli che erano dietro mi sono passati sopra), la seconda era vicina ma per vedere l'arco di uscita ho dovuto aspettare gli ultimi metri, visto che il sole oramai basso impediva di vedere bene.
Uscito dall'acqua, sotto lo sguardo vigile del coach (e mi sono impegnato anche per questo...) corsa tutta la spiaggia, inforcata la bici, mai e poi mai mi sarei aspettato di ritrovarmi in un gruppetto fotocopia di Numana, dove altri tiravano e se davi il cambio quasi si offendevano. Benissimo, fate pure, io sto qui al coperto ai 37 di media a fare poca fatica...
Una volta sceso i 5 chilometri dio corsa li ho cominciati alla grande (intorno a 5/km, un passo d'altri tempi per me), solo che gli altri mi passavano come se camminassi. O quasi. Comunque sono arrivato in fondo bene. Mi sono divertito un bel po' a fare gare cosi', corte e senza troppo impegno. Dopo (il giorno dopo) ho realizzato che il lunedi avevo un impegno importante, e che forse se non mi fossi impegnato cosi' tanto magari era meglio... Comunque la domenica ho sostanzialmente riposato. Le gambe erano pero' provate, ma la sera ho preparato lo stesso la bici e la roba per l'impresa.
Da tempo Roberto mi parlava del Monte Grappa, di questo Challenge (ovvero 5 scalate diverse in un solo giorno), che sarebbe stato bello provarne un paio. L'occasione e' stata lunedi 3 ottobre, giornata che lui ha preso di ferie ed io l'ho accompagnato piu' che volentieri a provare di fare un paio di scalate. Ma fra il delirio di uscire dal centro di Bologna, il delirio che e' la SP 47 da Padova a Bassano (via Cittadella) pur partiti alle 8 siamo pronti in bici alle 11. Un po' anche per capire da dove cominciare e non intenderci con l'autoctono del momento che eccoci sulla salita piu' facile (nel contesto di salite toste) ma eterna: la "Cadorna", 27 km al 6% medio (massima 10%). Vabbe', una vale l'altra, in fondo, no?
La salita e' abbastanza regolare, pur partendo con 3 km al 10% e si capisce perche' nel Challenge e' l'ultima. Non strappa quasi mai, ed in un paio di punti da respiro con un po' di falsopiano. Pero' non finisce mai. Con un po' di rammarico vediamo sul costone a destra la salita di Semonzo (detta "Giardino") che con i suoi infiniti tornanti forse era la piu' stimolante. Non che qua non ce ne siamo...
Io mi gestisco bene (dopo il lungo apprendistato di salite lunghe fatte quest'estate) e gli ultimi 9/10 km non li sento neanche (e sono al 7,5%). Roberto va in crisi perche' gli manca il fondo, ma tiene duro e arriviamo praticamente insieme al rifugio Bassano, 1750m. Qui in cima (ma nel corso dei 27 km sono tanti i punti storici dove bisognerebbe fermarsi) c'e' un sacrario degli Alpini ed una caserma, a memoria di quanto questa montagna fu importante nella prima guerra mondiale.
Il tempo di fare le solite foto a memoria futura, di fare il punto sulle altre salite e decidiamo di scendere proprio per Semonzo, tanto per vedere com'e'.
La discesa e' folle, 28 tornanti in 20 km, la maggior parte al 10%. Una salita da affrontare con cautela. Ancor piu' che la discesa. Ma avevo gia' deciso che oggi, mercoledi, io sarei tornato. Ieri pero' la scoperta del "Brevetto" ha rimescolato un bel po' le carte. Innanzitutto il taccuino raccoglie tutte le informazioni su TUTTE le salite, che sono 9. Poi c'e' un anno per completarlo (scaduto al 30 settembre, quindi siamo gia avanti con il "lavoro").
Quindi stamattina quando sono arrivato la prima cosa che ho fatto e' procurarmi i taccuini. Poi durante la salita che da Semonzo porta su il chiodo fisso erano i "timbri". Cosi', sia pure da solo la salita e' stata piacevole. Trovato il punto di partenza per il timbro... era chiuso (l'ex trattoria Bosco, ora Tilly's)! Vabbe', tanto ritorno qui...
Pero' questa, nonostante i tornanti addolciscano (ed ubriachino), e' molto piu' dura di quella di lunedi, con i suoi 20 km (7 in meno della Cadorna) il suo bel 8% medio con punte (e non saltuarie, specie alla fine) al 14%. Alla fine i tornati sono 28, e ad un inizio piuttosto regolare al 7/8 % regala gli ultimi 5/6 km a doppia cifra. L'ultimo chilometro e' uguale alla prima salita, poiche' la strada da Semonzo si immette (con un muro) nella strada che arriva da Romano d'Ezzelino.
In cima i gentilissimi gestori del Rifugio mi hanno fatto tutti i timbri (ricordandosi di me e Roberto) e una volta ridisceso ho recuperato gli altri.
Peccato averlo saputo tardi, oramai danno una brusca raffreddata meteo gia' da domani (o venerdi) e quindi lassu' neve, ma l'estate 2012 arrivera' presto presto! E noi saremo pronti!
2 commenti:
intresting blog!
Thanks!
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