Dopo ben 4 giorni avevo voglia di ricominciare. E allora perche' non farlo con una bella pedalata? Prudenza, pero'. Una maratona e' pur sempre una maratona, e allora proviamo a fare solo qualche decina di chilometri, negli ormai intimi sassolini bituminosi dell'asfalto della Val di Zena. Vediamo dove mi porta la gamba. Sono arrivato, alla fine, al bivio per Barbarolo, un po' piu' dei vecchietti, un po' meno dei preparati. Ne' carne ne' pesce, ma pur sempre qualcosa. Le gambe giravano bene, il fiatone solo nei minimi strappi (Trabucco) ma l'impressione e' buona, pera la Dieci Colli, martedi prossimo, saro' ok.
Ora, a freddo, ricordo qualcosa della maratona. Quei pensieri che si fanno inconsciamente per non pensare alla fatica che si sta facendo. Ad esempio i lunghissimi discorsi che facevo fra me e me sulla 100km del Passatore. Per quattro volte ho detto no, non ci andro', per quattro volte ho detto, massi', sara' comunque un'esperienza. Solo che non ricordo con quale risposta ho cominciato. Al momento, visto l'importanza che avra' l'Ironman di Nizza per me (e non solo per me, vero Gianni?) la bilancia dice 70% no, 30% si alla 100k.
Ancora oggi, infatti, dopo 4 giorni di riposo quasi totale dei piedi, non riesco a fare una passeggiata piu' lunga di qualche decina di minuti senza che i nervetti metatarsali non si facciano sentire. In bici, pero' nessun problema (ed e' gia' tanto...). Domani torneremo a nuotare, poi si ricomincera' ilprogramma come se nulla (ovvero la maratona) fosse successo.
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