Che non ami le feste e' abbastanza risaputo. Pasqua poi la detesto. Arriva quando il tempo comincia a diventare favorevole, ed io sono in piena attivita' di carico. Quindi la solita liturgia di tortellini, uova di cioccolato, torte di riso, e per fortuna abbiamo bypassato gli inviti a pranzo. Una domenica di Pasqua in cui oltretutto ha piovuto, vanificando la concessione miracolosa per un giro in bici.
Per prepararmi a queste due giornate (assolutamente inutili) di festa, dopo il mega giro in bici di lunedi, martedi ho nuotato allo Stadio con i ragazzi della squadra triathlon, ed il programma (che preparo io) e' stato distruttivo, tanto che mi domando se non sia il caso di provare personalmente prima certe sedute... Ma cosi' si perderebbe il gusto della fatica... In serata, approfittando della vena podistica di Carla, ho pure fatto una seduta (78 minuti) di corsa, con la merenda sullo stomaco che per un po' sembrava un pranzo natalizio, invece che un panino al prosciutto (60 + 30g)
Per prepararmi a queste due giornate (assolutamente inutili) di festa, dopo il mega giro in bici di lunedi, martedi ho nuotato allo Stadio con i ragazzi della squadra triathlon, ed il programma (che preparo io) e' stato distruttivo, tanto che mi domando se non sia il caso di provare personalmente prima certe sedute... Ma cosi' si perderebbe il gusto della fatica... In serata, approfittando della vena podistica di Carla, ho pure fatto una seduta (78 minuti) di corsa, con la merenda sullo stomaco che per un po' sembrava un pranzo natalizio, invece che un panino al prosciutto (60 + 30g)
Non contento, ma piuttosto stanco, mercoledi mi sono presentato (in serata) dagli amici Master del CUSB Nuoto, dove il Marcoach ci ha sottoposto ad una seduta piu' cattiva del solito, infarcita di sprint sui 25m e gambe con tavoletta che sono la mia disperazione. Nonostante mi applichi con impegno la mia posizione rimane l'ultima fra i tristi, e posso tenermi un posto in squadra solo per meriti chilometrici, dato che mi sobbarco le distanze lunghe (che gia' partono dai 200m per i nuotatori...) e per quello che tira con le palette e pullbuoy
Giovedi terzo (ed ultimo, almeno per la cucina) giro per il montaggio della cucina a Riccione, e la casa comincia ad avere un aspetto personale e nostro. Adesso manca solo il soggiorno e la zona giorno, poi finalmente sara' finita. Rinfrancato da questa giornata risolutiva, venerdi ho di nuovo inforcato la bici e partendo da Sasso Marconi le intenzioni erano semplici, ovvero un bell'anello direzione Castiglione dei Pepoli, poi Porretta Terme passando per i bacino del Brasimone e il Lago di Suviana, per poi ritornare nella Val di Setta passando per Grizzana Morandi.
Arrivare a Castiglione 'e abbastanza facile, basta seguire la strada in leggera e costante salita, passando per Vado e Rioveggio. Qui ho resistito alla tentazione di avventurarmi per la Via dei Cozzi, la via per Monzuno che parte da Rioveggio, e l'ultima scoperta del dentista, Montorio, di cui mi ha raccontato sudate meravigliose, essendo una salita per grimpeur di razza (quindi non per me, ma mi sottopongo a certi sforzi per puro masochismo) ed ho proseguito spedito fino a Castiglione dei Pepoli.
Da qui ho seguito i cartelli per Porretta, e fino a Suviana tutto bene (curiosa la sequenza dei tre paesi con la B, Baigno, Bargi e Badi, tra l'altro assolutamente deserti...) Il cielo era terso con nuvole di passaggio, ma qui, a pochi chilometri (credo una decina) da Porretta (bivio per Ponte della Venturina?), il cielo sembrava diventare parecchio nero. Ho deciso quindi di arrivare a Grizzana in maniera un po' piu' diretta, seguendo le indicazioni per Castel di Casio e Ponte di Verzuno, costeggiando il corso del Limentra.
Fino a Castel di Casio, o meglio, Ponte di Verzuno la strada e' semplice, poi, evidentemente ho perso lucidita' ed ho commesso l'errore di voler tagliare di nuovo per la Val di Setta, seguendo le indicazioni per Camugnano (ero gia' sceso a 500m, sono ritornato -smoccolando- a quasi 1000m) ed una volta in mezzo alle colline, mi sono affidato all'unico nome noto, Lagaro. Che ricordavo di aver passato in andata.
Peccato che sia dovuto passare per Burzanella e dopo una discesa "tecnica" sia dovuto risalire a Lagaro per una (breve) salita a doppia cifra di pendenza. Da li sono ritornato all'auto, per fortuna senza pioggia, perche' le nuvole nere stavano diventando veramente minacciose... Alla fine 110 km, con 1949m di dislivello (ecco perche' i 20 kmh di media effettiva), con il rammarico di non essere riuscito a passare per Grizzana Morandi. Che di per se' non ha alcun interesse, ciclistico, turistico o altro, solo un chiodo oramai fisso.
Infine, ieri, sabato altra seduta con i Master, che doveva servire a rigenerare un po' la schiena... Nel "metraggio" di questa e di tutte le sedute di nuoto mancano le gambe, non rilevabili dal Garmin 910 X, perche' si porta al polso e registra il movimento del braccio.
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