L'ho rifatto. Un altro doppio distruttivo. Pero' (speriamo) allenante. Dopo che giovedi' non ero riuscito a muovere un muscolo e ho passato la giornata cercando di recuperare, ieri mattina, venerdi', seduta programmata in bici con il coach, e siccome ricordavo la strada lungo la Val Sillaro per Sassoleone come in salita morbida simile ad una di quelle del mezzo IM di Montecarlo, ci siamo avviati verso Castel San Pietro. Non ricordavo, pero', che fosse cosi' lunga ed esposta al vento, specie nel tratto sulla via Emilia. E ieri di vento ce n'era parecchio. Laterlfrontale, ovvero il peggiore. Sulla via abbiamo raccolto un mio ex compagno di squadra che veniva da San Pietro, e si era sorbito gia' 30 km in piu' di noi.
In alcuni tratti mi sono sentito bene, e il test con la Specialized con il 53-29 e' stato positivo: e' molto probabile che usero' questa a Montecarlo, se riesco a fissare le appendici per bene. Bene anche la salitella ignorante di Dozza presa dalla Val Sellustria, 5 mini strappi ma duri. La gamba c'e', almeno sul breve. Peccato che a me il vento metta di pessimo umore, e lungo gli ultimi 30 km per ritornare alla base sono stati molto impegnativi, soprattutto mentalmente (ho esternato rumorosamente la mia contrarieta' agli eventi meteo) e il fatto che non tenessi la ruota ne' del coach ne' di Daniele mi ha mandato oltremodo in crisi: immagino che anche il coach ne avesse la scatole piene di me, alla fine. Anche oggi, comunque, 100 km...
Ritornato appena in tempo per godermi con Carla la cerimonia di apertura dei giochi di Pechino, ma acceso il braciere ci siamo avviati per Loiano per l'ennesima fatica del Challenge. In effetti queta era veramente una faticaccia, con un su e giu' per i boschi con un paio di salite varmente alpinistiche. Ad aggiungere difficolta' il terreno sabbioso e friabile che non consentiva presa al piede e spesso si richiava di gattonare. Alla fine un'altra giornata molto stancante, sperando che oltre all'evidente calo di peso (aiutato anche dal ripristino di una dieta quasi ferrea) tutta questa faticaccia sia anche allenante. Per chiudere, essendo venerdi', ci siamo anche sobbarcati il viaggio per il mare, dove domani mi raggiungera' Roberto che vuole tentate la scalata al Carpegna (in bici) e, stavolta, cerchero' di farcela pure io.
Il giro in bici a Sassoleone
La corsa a Loiano
In alcuni tratti mi sono sentito bene, e il test con la Specialized con il 53-29 e' stato positivo: e' molto probabile che usero' questa a Montecarlo, se riesco a fissare le appendici per bene. Bene anche la salitella ignorante di Dozza presa dalla Val Sellustria, 5 mini strappi ma duri. La gamba c'e', almeno sul breve. Peccato che a me il vento metta di pessimo umore, e lungo gli ultimi 30 km per ritornare alla base sono stati molto impegnativi, soprattutto mentalmente (ho esternato rumorosamente la mia contrarieta' agli eventi meteo) e il fatto che non tenessi la ruota ne' del coach ne' di Daniele mi ha mandato oltremodo in crisi: immagino che anche il coach ne avesse la scatole piene di me, alla fine. Anche oggi, comunque, 100 km...
Ritornato appena in tempo per godermi con Carla la cerimonia di apertura dei giochi di Pechino, ma acceso il braciere ci siamo avviati per Loiano per l'ennesima fatica del Challenge. In effetti queta era veramente una faticaccia, con un su e giu' per i boschi con un paio di salite varmente alpinistiche. Ad aggiungere difficolta' il terreno sabbioso e friabile che non consentiva presa al piede e spesso si richiava di gattonare. Alla fine un'altra giornata molto stancante, sperando che oltre all'evidente calo di peso (aiutato anche dal ripristino di una dieta quasi ferrea) tutta questa faticaccia sia anche allenante. Per chiudere, essendo venerdi', ci siamo anche sobbarcati il viaggio per il mare, dove domani mi raggiungera' Roberto che vuole tentate la scalata al Carpegna (in bici) e, stavolta, cerchero' di farcela pure io.
Il giro in bici a Sassoleone
La corsa a Loiano
Nessun commento:
Posta un commento