La pulce nell'orecchio e' dell'anno scorso. Quando accompagnai il coach fino alla base e poi dopo un km rinunciai a cotanta famosa salita, incapace di superare il primo strappo al 18%, probabilmente sfiancato dai chilometri di avvicinamento. Stavolta ho chiamato Roberto, che ha tenuto ritmi piu' umani (con qualche sosta alle fontane del percorso) per i 47 chilometri che separano casa mia dall'inizio del Cippo, e pur violentando il suo ego di disturbatore cronico (cioe' lui pensa di essere cosi') non ha resistito al richiamo della salita ed e' sceso in Romagna. Alle 9 e 23 con 7 minuti di ritardo e' sceso dal treno e nemmeno 20 minuti dopo eravamo gia' sulla strada.
La strada che porta a Carpegna scalda anche troppo la gamba, (oltretutto sulla Colnago II ho il 25, e non il 27 dietro, come massima agilita', sia pure con il 34 davanti) e quando arriviamo su ho quasi deciso di non tentare neanche la scalata, ma "sono arrivato fin qui, almeno ci provo...." suona molto meglio e parto. Comincio la scalata con un ritmo molto tranquillo, ed in certi punti il confine con l'equilibrismo puro e' molto labile. Studiando la scalata su salite.ch, mi accorgo che i primi due chilometri sono veramente infernali (12-15% costanti, punte del 18%), ma poi -non dico che spiana- ma le pendenze sono piu' umane (10% con qualche picco al 15%), specie dopo la barriera del campeggio. E infatti piano piano, metro dopo metro, arrivo in cima, al GPM, posto a 1361m, 6.140 m dopo la partenza in piazza. E' stato molto emozionante. Nient'altro che il respiro (molto affannoso), dice una scritta, ed e' assolutamente vero.
Durante la salita due soste (con ripartenze da brivido...), una per i piedi, con le solite fitte ai nervi e l'altra per un nugolo di pappataci che mi si erano affezionati, ma un po' troppo invadenti. Poi la lunga discesa dalla parte del Passo Cantoniera (con scavalcamento barriera) ed il ritorno in piazza a Carpegna dove ritrovo Roberto, il quale ha avuto un altro passo. Il rientro controvento ha rotto un bel po', pero' alla fine la soddisfazione di aver messo un altro bel mattoncino sul muro rimane tutta.
Oggi, come ieri, niente nuoto in mare: mosso, molto mosso per via anche del tornado in Friuli che a Riccione e' arrivato sotto forma di vento a raffiche nella notte di venerdi. Quindi solo tanta spiaggia dopo aver goduto dell'argento del vecio Rebellin.
Il report
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