Nonostante l'entusiasmo, la bellezza dei posti, il clima, l'ambiente ed anche qualche singolo simpatico, non cambio il mio pessimo giudizio dei francesi. Perche' comunque se nell'immaginario collettivo lo stereotipo di francese e' rappresentato si' da una dose infinita di puzza sotto al naso verso tutto cio' che non e' autoctono e straniero, ma anche da una certa dose di gentilezza ed eleganza di modi, in realta' non e' piu' cosi'. Mentre la puzza sotto al naso sembra cresciuta in misura esponenziale, i francesi (e le francesi) non sono piu' cortesi e gentili, non salutano nei corridoi, ti fumano davanti senza chiederti il permesso (anche in ascensore!), non ringraziano e non sono neanche piu' eleganti. O meglio: siamo tutti eleganti con una camicia di Hermes, o una borsa di Vuitton. Comunque la figura degli straccioni non la facciamo piu' noi, adesso.
Vero, a Montecarlo e sulla Costa Azzurra fino a Nizza l'italiano lo parlano o quanto meno lo capiscono (anche da altre parti, ma fanno finta di non capirti) e cercano "nei limiti" di metterti a tuo agio, italiano ignorante che sei (anche se il francese lo traslo dal dialetto bolognese, io, e sostengo egregiamente una conversazione elementare) ma resta comunque questo non che di superiore che li avvolge e li rende insopportabili. Vabbe'.
Premio simpatia, comunque, al commesso del iper Auchan di La Trinite' che alla mia domanda se un cartone vuoto da imballaggio fosse gratis, con un sorrisone 32 denti mi ha detto si, poi indicando le birre nel carrello ha precisato che quelle non erano gratis. A proposito della spesa, prima di partire, abbiamo fatto il pieno (atleti non leggete oltre) di baguette, olio, vini, formaggi (e' stata dura la scelta!), birre e croque mensieur, una roba da urlo, mentre Carla ha fatto scorta del mitico flan natur, dolce tipico parigino ma che si trova in tutta la Francia.
A margine, mi segno (e mi tocco, perche' siamo solo al 10 settembre) la rottura della catena come l'episodio 2008 della maledizione di settembre.
Vero, a Montecarlo e sulla Costa Azzurra fino a Nizza l'italiano lo parlano o quanto meno lo capiscono (anche da altre parti, ma fanno finta di non capirti) e cercano "nei limiti" di metterti a tuo agio, italiano ignorante che sei (anche se il francese lo traslo dal dialetto bolognese, io, e sostengo egregiamente una conversazione elementare) ma resta comunque questo non che di superiore che li avvolge e li rende insopportabili. Vabbe'.
Premio simpatia, comunque, al commesso del iper Auchan di La Trinite' che alla mia domanda se un cartone vuoto da imballaggio fosse gratis, con un sorrisone 32 denti mi ha detto si, poi indicando le birre nel carrello ha precisato che quelle non erano gratis. A proposito della spesa, prima di partire, abbiamo fatto il pieno (atleti non leggete oltre) di baguette, olio, vini, formaggi (e' stata dura la scelta!), birre e croque mensieur, una roba da urlo, mentre Carla ha fatto scorta del mitico flan natur, dolce tipico parigino ma che si trova in tutta la Francia.
A margine, mi segno (e mi tocco, perche' siamo solo al 10 settembre) la rottura della catena come l'episodio 2008 della maledizione di settembre.
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