Ed eccoci qui, un anno dopo. Stesso hotel (il Diana) anche perche' non e' che nei paraggi abbondino, ma anche perche' -come l'anno scorso- basta un'email per prenotare, nonostante la Xevents cerchi di monopolizzare, come alla Campagnolo, il circuito degli alloggi. Le deliziose signorine della Reception, Patrizia e Alexandra ci mettono a disposizione una camera al secondo piano, e tutto sommato silenziosa, se non fosse per i vicini (quest'anno granfondisti) che hanno una bambina assolutamente insopportabile, petulante e lagnosa all'inverosimile.
L'atmosfera -confermo l'impressione dell'anno scorso- e' deliziosa, con il paese coinvolto (nonostante la vendemmia) nell'evento, e ci sentiamo come a casa. Prima di arrivare all'hotel ci fermiamo a Villa Sandi, sede logistica per la distribuzione dei pacchi gara e pettorali, dove facciamo una merenda a base di affettati e formaggi, innaffiati dall'immancabile prosecco. Dopo aver preso possesso della camera ed essere passati nell'Enoteca locale per l'acquisto del Prosecco della Confraternita, ceniamo, per cambiare, al secondo ristorante (di due) di Valdobbiadene: un'enoteca con cucina (L'Autoctono), che ci fa gustare crostini di baccala' mantecato come antipasto, i bigoli al sugo di anatra come primo e gli straccetti di vitello con i finferli piatti che io e Carla ci dividiamo. A chiudere Tiramisu' e Panna cotta, forse un po' troppo uccise dal cioccolato, (in polvere e liquido). Accompagnamo il tutto con Cartizze (io) e Gutturnio (Carla). Chiaramente la qualita' non e' da gourmet, ma il prezzo (35 euro di tutto) e la simpatia dei gestori ripaga ampiamente.
Per fortuna la petulante bambina crolla alle 23, e quindi la dormita e' assicurata, perche' le pareti sono sottilissime, e basta un tono leggermente piu' alto per sentirsi da camera a camera. Mi sveglio bello pimpante alle 7 e 20, visto che quest'anno la partenza e' anticipata alle 9, e oltretutto il cancello che l'anno scorso mi costrinse al percorso corto (modificato come il lungo ma accorciato a 68km) non c'e' piu', sebbene quest'anno debba optare forzatamente per il corto, perche' davanti ad un compleanno (e che compleanno, 80 anni!), come si dice noblesse oblige... Festeggeremo l'ingegnere al Diana, stasera.
L'accesso alle griglie e' da incubo, nonostante arrivi 30 minuti prima entro in griglia (e neanche nella mia, ma in quella ancora piu' indietro...) 5 minuti prima dello start... Qualcosa non ha funzionato bene, nell'organizzazione... Giusto il tempo di sentire "Volare" e "All'alba vincero'!" che bum! il cannone tuona e si parte. Quest'anno i percorsi sono cambiati, come e' detto, e la salita che ci aveva costretto a piedi non c'e piu', ma in compenso ne hanno messa una piu' tosta. Sapendo che avrei fatto il percorso corto ho cercato di tirarmi il collo, e quindi sono comunque stanco, anche se avrei preferito fare il lungo di 130 km.
Confermo quanto scritto l'anno passato, non c'e un metro di pianura, ma neanche salite devastanti (il cuore sale un po' solo sul Zuel di la' e sul Colle di Guardia). Ma tutto un mangia e bevi che alla fine si sente nelle gambe. Quest'anno me la sono cavata meglio, molto meglio: il mio piazzamento e' intorno alla 580ima posizione, per un bella media dei 28 kmh (contro i 24,5 kmh dello scorso anno). Certo, sempre una prestazione mediocre (il primo e' arrivato dopo 1 ora e 45 minuti), ma non arrivo piu' che stanno smantellando il palco o finendo le premiazioni del percorso lungo...
Carla, stavolta, e' rimasta sorpresa dal mio arrivo ed era ancora in hotel. In piazza, come al solito, formaggi, vino, e polenta, lautamente assaggiati. Niente pasta party ne' diploma con foto commemorativa, stavolta: in fretta prepariamo la valigia e torniamo a casa. Ma di certo so che tornero'.
Il percorso della granfondo
L'atmosfera -confermo l'impressione dell'anno scorso- e' deliziosa, con il paese coinvolto (nonostante la vendemmia) nell'evento, e ci sentiamo come a casa. Prima di arrivare all'hotel ci fermiamo a Villa Sandi, sede logistica per la distribuzione dei pacchi gara e pettorali, dove facciamo una merenda a base di affettati e formaggi, innaffiati dall'immancabile prosecco. Dopo aver preso possesso della camera ed essere passati nell'Enoteca locale per l'acquisto del Prosecco della Confraternita, ceniamo, per cambiare, al secondo ristorante (di due) di Valdobbiadene: un'enoteca con cucina (L'Autoctono), che ci fa gustare crostini di baccala' mantecato come antipasto, i bigoli al sugo di anatra come primo e gli straccetti di vitello con i finferli piatti che io e Carla ci dividiamo. A chiudere Tiramisu' e Panna cotta, forse un po' troppo uccise dal cioccolato, (in polvere e liquido). Accompagnamo il tutto con Cartizze (io) e Gutturnio (Carla). Chiaramente la qualita' non e' da gourmet, ma il prezzo (35 euro di tutto) e la simpatia dei gestori ripaga ampiamente.
Per fortuna la petulante bambina crolla alle 23, e quindi la dormita e' assicurata, perche' le pareti sono sottilissime, e basta un tono leggermente piu' alto per sentirsi da camera a camera. Mi sveglio bello pimpante alle 7 e 20, visto che quest'anno la partenza e' anticipata alle 9, e oltretutto il cancello che l'anno scorso mi costrinse al percorso corto (modificato come il lungo ma accorciato a 68km) non c'e' piu', sebbene quest'anno debba optare forzatamente per il corto, perche' davanti ad un compleanno (e che compleanno, 80 anni!), come si dice noblesse oblige... Festeggeremo l'ingegnere al Diana, stasera.
L'accesso alle griglie e' da incubo, nonostante arrivi 30 minuti prima entro in griglia (e neanche nella mia, ma in quella ancora piu' indietro...) 5 minuti prima dello start... Qualcosa non ha funzionato bene, nell'organizzazione... Giusto il tempo di sentire "Volare" e "All'alba vincero'!" che bum! il cannone tuona e si parte. Quest'anno i percorsi sono cambiati, come e' detto, e la salita che ci aveva costretto a piedi non c'e piu', ma in compenso ne hanno messa una piu' tosta. Sapendo che avrei fatto il percorso corto ho cercato di tirarmi il collo, e quindi sono comunque stanco, anche se avrei preferito fare il lungo di 130 km.
Confermo quanto scritto l'anno passato, non c'e un metro di pianura, ma neanche salite devastanti (il cuore sale un po' solo sul Zuel di la' e sul Colle di Guardia). Ma tutto un mangia e bevi che alla fine si sente nelle gambe. Quest'anno me la sono cavata meglio, molto meglio: il mio piazzamento e' intorno alla 580ima posizione, per un bella media dei 28 kmh (contro i 24,5 kmh dello scorso anno). Certo, sempre una prestazione mediocre (il primo e' arrivato dopo 1 ora e 45 minuti), ma non arrivo piu' che stanno smantellando il palco o finendo le premiazioni del percorso lungo...
Carla, stavolta, e' rimasta sorpresa dal mio arrivo ed era ancora in hotel. In piazza, come al solito, formaggi, vino, e polenta, lautamente assaggiati. Niente pasta party ne' diploma con foto commemorativa, stavolta: in fretta prepariamo la valigia e torniamo a casa. Ma di certo so che tornero'.
Il percorso della granfondo
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