Ed eccoci al replay del coach a Riccione. Puntuale, sabato si e' presentato, muta, Brooks, e Willier Triestina "Cento" nel parcheggio sotto casa mia. Il solito programma, nuoto e corsa il sabato bici domenica, con la scalata al Cippo Carpegna. Il tempo non e' granche' ma non demordiamo: muta e occorrente per nuotare,puntiamo verso la spiaggia, ma dopo neanche un'ora pioggia e fresco.
Cosi' tutto rimandato al pomeriggio, quando -infatti- il tempo mette al bello, il mare e' un olio e alle 17 e 05 ci tuffiamo in mare. Boa bianca nel mirino (350m dalla spiaggia). Poi in parallelo per altre 7 boe, che sono a distanza variabile, e punta alla riva. Distanza non precisa, ma quantificabile in 2500m. 1h e 5 minuti di nuotata spezzettata, ma comunque stancante.
Ritorno dalla spiaggia perche' il sole basso avrebbe disturbato la vista delle boe, eppoi cominciava a fare tardi. La cena (luculliana) all'Osteria del Mare, lungomare davanti alla zona 67 (circa) di ottima qualita', apprezzata dai commensali (oltre a Luca e Carla c'erano i miei genitori).
Domenica mattina sveglia tranquilla alle 7 e mezzo in poco piu' di un'ora siamo a cavalcioni delel nostre "specialissime", direzione, Carpegna. Da Riccione, San Clemente, al bivio per Morciano si va a destra, poi sempre diritto fino a Mercatino Conca, e a sinistra per Monte Cerignone. Dopo una partenza a tutta birra per tre ciclisti riccionesi che pedalavano bene, in cui ho capito ben presto che sarebbe stata una sofferenza, il coach ha deciso per la variante che avevo proposto, come "scaldagambe": la scalata a Gemmano, che ha pendenze standard sull' 8% con strappi improvvisi e lunghetti al 12-13 %.
Una volta lassu' siamo scesi inizialmente bene, poi, sbagliando strada siamo incappati nella inerpicata di Onferno, che ha azzerato le mie gia' scarse risorse. Cosi' fino al Carpegna e' stata una sofferenza, tra l'antibiotico che prendo da una settimana, il marsupio che stringeva e una stanchezza generale. Se e' stata una sofferenza per me, immaginate per il coach, abituato ad altre medie. E dunque arrivati a Carpegna ho rinunciato a fare la scalata al Cippo ed ho atteso in piazza.
Ritorno un po' meglio, anche perche' in discesa...
Cosi' tutto rimandato al pomeriggio, quando -infatti- il tempo mette al bello, il mare e' un olio e alle 17 e 05 ci tuffiamo in mare. Boa bianca nel mirino (350m dalla spiaggia). Poi in parallelo per altre 7 boe, che sono a distanza variabile, e punta alla riva. Distanza non precisa, ma quantificabile in 2500m. 1h e 5 minuti di nuotata spezzettata, ma comunque stancante.
Ritorno dalla spiaggia perche' il sole basso avrebbe disturbato la vista delle boe, eppoi cominciava a fare tardi. La cena (luculliana) all'Osteria del Mare, lungomare davanti alla zona 67 (circa) di ottima qualita', apprezzata dai commensali (oltre a Luca e Carla c'erano i miei genitori).
Domenica mattina sveglia tranquilla alle 7 e mezzo in poco piu' di un'ora siamo a cavalcioni delel nostre "specialissime", direzione, Carpegna. Da Riccione, San Clemente, al bivio per Morciano si va a destra, poi sempre diritto fino a Mercatino Conca, e a sinistra per Monte Cerignone. Dopo una partenza a tutta birra per tre ciclisti riccionesi che pedalavano bene, in cui ho capito ben presto che sarebbe stata una sofferenza, il coach ha deciso per la variante che avevo proposto, come "scaldagambe": la scalata a Gemmano, che ha pendenze standard sull' 8% con strappi improvvisi e lunghetti al 12-13 %.
Una volta lassu' siamo scesi inizialmente bene, poi, sbagliando strada siamo incappati nella inerpicata di Onferno, che ha azzerato le mie gia' scarse risorse. Cosi' fino al Carpegna e' stata una sofferenza, tra l'antibiotico che prendo da una settimana, il marsupio che stringeva e una stanchezza generale. Se e' stata una sofferenza per me, immaginate per il coach, abituato ad altre medie. E dunque arrivati a Carpegna ho rinunciato a fare la scalata al Cippo ed ho atteso in piazza.
Ritorno un po' meglio, anche perche' in discesa...
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