Ieri il tempo ha tenuto e quindi, -noblesse oblige- giro in bici. L'occasione e' stata l'acquisto della bici da parte di Andrea, nostro nuovo (e di ottime prospettive) triathleta, che ha subito sfoggiato per l'occasione. Una Mariano Cycling usata ma equipaggiata di Dura-Ace, Zipp e pedali Look, sebbene datati (ma non troppo). Tanto, come ho imparato fin troppo presto a mie spese, e' la gamba che fa il risultato, non la bici.
Quindi dopo un breve indottrinamento sul pedale gancio-sgancio, su padellini e rapportoni, postura e quant'altro, siamo partiti sugli stradelli guelfi, per poi, se il fisico aiutava, puntare alle antenne di Monte Calderaro. Senza sforzo siamo arrivati a Castel San Pietro, anche perche' ho cercato di dargli consigli, piu' che stare pancia a terra, ed una volta la' abbiamo imboccato la salita per il Monte.
In nemmeno 5 km me ne ha dato uno, dimostrando da subito un'ottima gamba. L'unico difetto e' la tenuta sul fondo, perche' sulla via del ritorno, la cotta -ahilui!- e' arrivata, e gli ultimi 7 chilometri ha arrancato di brutto. Pero' alla fine 60 km con anche un po' di salita, oltre qualche "monopedale", allungo e scatto.
Comunque 60 sono abbastanza anche per me, visto che oggi a nuoto ero piantato. Meglio i 12 km (gli ultimi 3 in progressione) di corsa, ma ho finito con i piedi in mano. Incrociato anche il Bracco in sella ad una MTB, che mi ha accompagnato per un pezzo facendomi dimenticare la fatica.
La bici
La corsa
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