La mattina non parte bene. Mi sveglio alle 3 e mezzo, e alle 4.45 quando arriva la colazione in camera il malessere e' diffuso. Infatti bastano poche cucchiaiate di muesli e latte per capire che c'e' qualcosa che non va, peggio ancora il succo d'ananas. Ma sara' all'aeroporto, laddove avevo deciso che avremmo comprato "il mondo" che l'incubo si materializza. conati di vomito, diarrea, anche un mezzo svenimento fanno capire che saa' un giornata infernale.
Cosi' infatti sara'. Non ho potuto neanche mettere piede, al duty free, e sull'aereo e' stato un continuo aventindre' con il bagno. Almeno 15 le visite in 6 ore di volo. Piu 4 Buscopan, 2 Maalox, e 2 litri di acqua. Cibo, zero, ovviamente. Chissa', se scrivo al Guinness dei Primati... Non so come siamo a Milano, dove -ovviamente -appena sceso devo andare in bagno. Finalmente quando arrivano le valigie posso appropriarmi di un blister di Dissenten, 4, fino a ieri pomeriggio.
Peccato, perche' in volo c'era il quasi campione del mondo di offshore, Cappellini, e un allegra brigata di milanesi con cui avrei potuto ampliare i miei orrizonti...
Ripensando alla causa posso affermare quasi con certezza che sia stato un pescetto (Sunfish fillet), cotto e senza pretese di sugo particolarmente raffinato a rovinarmi l'ultimo giorno.
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