E dunque sabato io e Carla siamo andati in quel di Loano, ridente cittadina del ponente savonese, perche' io potessi disputare questa granfondo (prima prova del Trofeo Pegaso), che segna l'apertura della stagione del ciclismo amatoriale. Dopo, ovviamente, mi chiedo chi me l'ha fatto fare. Si', perche' a parte il meteo, chi me lo fa fare di farmi 750 km in 2 giorni (in auto) spararmi 110 km in bicicletta fra le colline (comunque ad una temperatura piuttosto fresca) dell'interno e tornare distrutto?
Non lo so nemmeno io. Pero' devo ammettere che dopo, -molto dopo- la cosa mi piace. In fondo potrei scegliere Ironman (e Triathlon) relativamente piatti, farmi dei gran km in carena in pianura e fanculare il resto. Perche' in pianura le mie medie sono certamente migliori e soprattutto si fa meno fatica. E invece eccomi qua a sbuffare come un mantice su questi 110 km dove c'erano due sole salite vere, neanche troppo impegnative (quella di Testico, 7 km 4,6% medio 6% massimo) e quella di Vercesio, 13,5 km 4,5% medio e 9% massimo. Un dislivello dichiarato di 1322m (ma il Garmin ha rilevato 1867m) e in mezzo tanto magia e bevi.
In realta' gia' dalla partenza l'andatura ad elastico spacca le gambe (ed io, ovviamente mi sono fatto prendere la gamba) poi la prima salita, che comincia dal ventesimo km e si sale per 25. Poi nelle discese (sembrava fatto apposta), mio punto di (relativa) forza, il fondo era bagnato, umido o sdrucciolevole, cosi' che non potessi mollare i freni. Infine lo strappetto finale (quello di Boissano) ammazza l'orgoglio, piu' che le gambe, quelle si erano cotte sul Vercesio.
Non voglio giustificarmi, chi mi conosce sa che in bici sono tristo, e che le mie performance sono da "percorso gourmet", piu' che da ciclo amatore, pero' -almeno- mi ci impegno. Mi metto in gioco. Ovviamente il risultato (non sono un ciclista, ripeto) e' penoso, 599imo su 628 arrivati, oltre 5 ore per completare il percorso ad una media di 21,77 km/h.
Cosa salvo, allora? Beh, il fatto che per la prima volta ho recuperato qualcuno in salita. Sulla salita di Vercesio, a testa bassa, mi sono messo al mio ritmo e ho recuperato una decina di ciclisti. Piccole, minime soddisfazioni. Devo aggiungere poco altro, se non che sabato sera mi ero fatto 47 minuti (compresa sosta al passaggio a livello) di corsa.
Il percorso della corsa
Il percorso della Granfondo
Non lo so nemmeno io. Pero' devo ammettere che dopo, -molto dopo- la cosa mi piace. In fondo potrei scegliere Ironman (e Triathlon) relativamente piatti, farmi dei gran km in carena in pianura e fanculare il resto. Perche' in pianura le mie medie sono certamente migliori e soprattutto si fa meno fatica. E invece eccomi qua a sbuffare come un mantice su questi 110 km dove c'erano due sole salite vere, neanche troppo impegnative (quella di Testico, 7 km 4,6% medio 6% massimo) e quella di Vercesio, 13,5 km 4,5% medio e 9% massimo. Un dislivello dichiarato di 1322m (ma il Garmin ha rilevato 1867m) e in mezzo tanto magia e bevi.
In realta' gia' dalla partenza l'andatura ad elastico spacca le gambe (ed io, ovviamente mi sono fatto prendere la gamba) poi la prima salita, che comincia dal ventesimo km e si sale per 25. Poi nelle discese (sembrava fatto apposta), mio punto di (relativa) forza, il fondo era bagnato, umido o sdrucciolevole, cosi' che non potessi mollare i freni. Infine lo strappetto finale (quello di Boissano) ammazza l'orgoglio, piu' che le gambe, quelle si erano cotte sul Vercesio.
Non voglio giustificarmi, chi mi conosce sa che in bici sono tristo, e che le mie performance sono da "percorso gourmet", piu' che da ciclo amatore, pero' -almeno- mi ci impegno. Mi metto in gioco. Ovviamente il risultato (non sono un ciclista, ripeto) e' penoso, 599imo su 628 arrivati, oltre 5 ore per completare il percorso ad una media di 21,77 km/h.
Cosa salvo, allora? Beh, il fatto che per la prima volta ho recuperato qualcuno in salita. Sulla salita di Vercesio, a testa bassa, mi sono messo al mio ritmo e ho recuperato una decina di ciclisti. Piccole, minime soddisfazioni. Devo aggiungere poco altro, se non che sabato sera mi ero fatto 47 minuti (compresa sosta al passaggio a livello) di corsa.
Il percorso della corsa
Il percorso della Granfondo
1 commento:
ciao, ho visto che il tuo blog parla della liguria. Io ho fatto un blog con l'obbiettivo di capire come viene vista la liguria ed in particolare la provincia di savona dalle persone che navigano su internet. volevo chiederti se ti piacerebbe collaborare con me e magari scrivere qualche articolo (la mia mail è andreapruiti86@gmail.com) ed il blog è www.nonsolotortadiriso.wordpress.com . La mia intenzione non è quella di farmi pubblicità lasciando dei commenti in altri blog, quindi se vuoi cancella pure il mio commento(ti avrei scritto via email, ma non l'ho travata)
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