Faccio finta che siano giorni normali, ma in realta' sono tesissimo. Oddio, chissa' mai perche', visto che la Campagnolo la prendo come l'ultimo super lungo pre IM e non ho pretese se non quella di finirla entro le 20.30, e oltretutto il mio status di negazione del ciclista fa si' che siano altissime le probabilita' che il carro scopa mi raccolga su qualche passo.
Pero' vedere l'effetto che fa. L'anno scorso ho fatto 11 granfondo (quest'anno sono a 5), e sebbene alcune fossero dure nessuna e' stata durissima, forse (proprio) perche' non erano sulle alpi/dolomiti? Cioe' sulle vere montagne? Domenica sera sapro'. Si', la domanda sorge spontanea: "Ma chi te l'ha fatto fare?" Potrei razionalmente dire che il mio obbiettivo prossimo futuro si chiama Prestigio (finire almeno 7 percorsi lunghi di 10 granfondo scelte fra le piu' "popolate" dal mensile Cicloturismo), ma la rispostina preconfezionata non fa per me, e allora diro' che mi piacciono le sfide, quelle toste, e la Campagnolo (che fa parte del Prestigio) e' una. Come lo fu nel 2004 l'Ironman, che solo 8 mesi prima non sapevo neanche cosa fosse.
Quindi stamattina, nonostante il tempo incerto, l'assenza del coach e la mia voglia di faticare fosse pari a zero mi sono inerpicato per Via Casaglia 11 volte (1 in agilita' e 10 in SFR, 40/50 rpm, rapporto 50-16 seduto e 50-14 in piedi) e ancora su per Via del Genio, fatta meglio, rispetto alle ultime uscite. SFR piu' corte, 1 km circa l'una, ma con maggior dinamismo e minor riposo. Naturalmente il cuore e' stato piu' alto, ma sara' interessante quando riusciro' a testare e tarare l'SRM, per fare lavori sui watt.
Poi, nel pomeriggio, schifato dal primo tempo di un'Italia indecente io e Carla ci siamo fatti 20 km per andare a farci la solita corsetta del Challenge de L'Unita', stavolta in quel di Tavernelle (di Sala Bolognese), schivando la pioggia e un temporale che troneggiava su di noi rendendo l'aria molto fresca e non consona al mese di giugno (Al Gore: va a fer dal pugnàtt, te e il riscaldamento globale).
Le SFR di stamattina
La Corsetta di Tavernelle
Pero' vedere l'effetto che fa. L'anno scorso ho fatto 11 granfondo (quest'anno sono a 5), e sebbene alcune fossero dure nessuna e' stata durissima, forse (proprio) perche' non erano sulle alpi/dolomiti? Cioe' sulle vere montagne? Domenica sera sapro'. Si', la domanda sorge spontanea: "Ma chi te l'ha fatto fare?" Potrei razionalmente dire che il mio obbiettivo prossimo futuro si chiama Prestigio (finire almeno 7 percorsi lunghi di 10 granfondo scelte fra le piu' "popolate" dal mensile Cicloturismo), ma la rispostina preconfezionata non fa per me, e allora diro' che mi piacciono le sfide, quelle toste, e la Campagnolo (che fa parte del Prestigio) e' una. Come lo fu nel 2004 l'Ironman, che solo 8 mesi prima non sapevo neanche cosa fosse.
Quindi stamattina, nonostante il tempo incerto, l'assenza del coach e la mia voglia di faticare fosse pari a zero mi sono inerpicato per Via Casaglia 11 volte (1 in agilita' e 10 in SFR, 40/50 rpm, rapporto 50-16 seduto e 50-14 in piedi) e ancora su per Via del Genio, fatta meglio, rispetto alle ultime uscite. SFR piu' corte, 1 km circa l'una, ma con maggior dinamismo e minor riposo. Naturalmente il cuore e' stato piu' alto, ma sara' interessante quando riusciro' a testare e tarare l'SRM, per fare lavori sui watt.
Poi, nel pomeriggio, schifato dal primo tempo di un'Italia indecente io e Carla ci siamo fatti 20 km per andare a farci la solita corsetta del Challenge de L'Unita', stavolta in quel di Tavernelle (di Sala Bolognese), schivando la pioggia e un temporale che troneggiava su di noi rendendo l'aria molto fresca e non consona al mese di giugno (Al Gore: va a fer dal pugnàtt, te e il riscaldamento globale).
Le SFR di stamattina
La Corsetta di Tavernelle
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