Davanti alla Galleria del vento della Ferrari c'e' il Centro Sportivo Polivalente di Maranello, sede del Triathlon Sprint omonimo (memorial M. Selmi), cui ho partecipato ieri. Io odio gli Sprint. Non esiste nello sport una gara piu' condizionata dai particolari: se non ti si infila la scarpa da correre in un attimo, perdi venti posti, come minimo.
Poi, come ripetiamo spesso noi Ironmen, non incominci neanche a sudare che e' gia' finita. Un'oretta, o poco piu' (beh, io un bel po' di piu'). Ecche e'? Una gara questa? Ma diamine.... Pero' fa rank, fa classifica, e aiuta la squadra e allora si fa anche questo Sprint. Eppoi era gara sociale.
Partito di buon ora con una compagnia speciale, il coach e Roberto "trirobi", incastonate le 3 bici nel baule dal coach in una quadretto di arte moderna, senza che i sobbalzi del Pajero potessero turbare quest'opera di artigianato sportivo, in fretta raggiungiamo Maranello, e trovato un parcheggio nei pressi del centro sportivo, in men che non si dica eravamo in corsia per la tonnara dei 725m. Che in una vasca da 25m gridano vendetta. 29 vasche a cazzeggiare fra botte e spintoni e incroci spacca ossa, poi uscito in 15 e 34 mi accodo (non senza qualche insulto del coach per aver perso 10 secondi 10 ad infilarmi il GPS) a Balestro ed uno del Ce.MS Piacenza, con cui collaboro fino allo strappo di Gorzano (km12), dove -immancabilmente- le mie qualita' di non scalatore emergono tragicamente ed in breve arranco.
Vengo raggiunto (e sverniciato) da Alessandro Tassi e Luciano Luppi, due volpi a pedali, e il secondo dei quali, dopo lo scollinamento, raggiungo in discesa fatta a rotta di collo. Smessi i panni del ciclista in 40' e 33", la mia gara era -praticamente- finita. Era infatti dal 16 giugno che non correvo a causa dell'infortunio e mentalmente ero pronto a farmi passare anche dalle famigliole a passeggio per il centro. Pero' con corsetta furtiva (andata in salita attorno ai 6 al km, ritorno in discesa ai 5 e mezzo) riesco a fare i 5km in poco meni di 28 minuti, correndoli tutti (ed e' gia un evento). Insomma, 169imo su 189, "caccia via".
Poi, come ripetiamo spesso noi Ironmen, non incominci neanche a sudare che e' gia' finita. Un'oretta, o poco piu' (beh, io un bel po' di piu'). Ecche e'? Una gara questa? Ma diamine.... Pero' fa rank, fa classifica, e aiuta la squadra e allora si fa anche questo Sprint. Eppoi era gara sociale.
Partito di buon ora con una compagnia speciale, il coach e Roberto "trirobi", incastonate le 3 bici nel baule dal coach in una quadretto di arte moderna, senza che i sobbalzi del Pajero potessero turbare quest'opera di artigianato sportivo, in fretta raggiungiamo Maranello, e trovato un parcheggio nei pressi del centro sportivo, in men che non si dica eravamo in corsia per la tonnara dei 725m. Che in una vasca da 25m gridano vendetta. 29 vasche a cazzeggiare fra botte e spintoni e incroci spacca ossa, poi uscito in 15 e 34 mi accodo (non senza qualche insulto del coach per aver perso 10 secondi 10 ad infilarmi il GPS) a Balestro ed uno del Ce.MS Piacenza, con cui collaboro fino allo strappo di Gorzano (km12), dove -immancabilmente- le mie qualita' di non scalatore emergono tragicamente ed in breve arranco.
Vengo raggiunto (e sverniciato) da Alessandro Tassi e Luciano Luppi, due volpi a pedali, e il secondo dei quali, dopo lo scollinamento, raggiungo in discesa fatta a rotta di collo. Smessi i panni del ciclista in 40' e 33", la mia gara era -praticamente- finita. Era infatti dal 16 giugno che non correvo a causa dell'infortunio e mentalmente ero pronto a farmi passare anche dalle famigliole a passeggio per il centro. Pero' con corsetta furtiva (andata in salita attorno ai 6 al km, ritorno in discesa ai 5 e mezzo) riesco a fare i 5km in poco meni di 28 minuti, correndoli tutti (ed e' gia un evento). Insomma, 169imo su 189, "caccia via".
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