A Fabio, 5 aprile 2009.

martedì 22 aprile 2008

Ripresa (si fa per dire...)

Ieri sera ho nuotato (oddio, nuotare e' una parola grossa, diciamo che ho ripreso contatto con l'acqua...): 850m (ottocentocinquanta) in piscina, poi sono cioccato. Anche (de)merito di Ruggio e di certe sue combinazioni del cappero:
100m riscaldamento, 3 x 75m (25m pallanuotista + 25m dorso gambe delfino + 25m stile gambe delfino) 20" riposo, 4 x 100m Stile coi pugni 20" riposo, 6 x 25m Dorso sprint. 40" riposo. Poi sono uscito (in anticipo) ancora sbalestrato per il fuso.

Stamattina, invece, ho preso la bici e da casa sono andato su per la Val di Zena. Ne avevo voglia come di prendere un tram in fronte a 100 all'ora, ma in ogni caso ho fatto la salita del Botteghino in poco piu' di 7 minuti e 40 (PB), senza neanche pensarci su. Da li' ho imboccato Via Riosto e sono salito fino alla fine della strada. L'avevo fatta (di corsa) alla Galaverna, la volevo provare in bici. Chissa' perche' a noi ci viene sempre voglia di fare le cose piu' faticose quando siamo piu' stanti e' meno propensi alla fatica...

Solo strade a cul de sac, a meno di non scendere a rotta di collo per via di Poggio Maggiore che faceva paura a piedi. Da registrare una pio di incontri del terrore: una vespa (sul casco e poi di e' infilata in testa, ma nessuno si e' fatto male) ed un cane, il che mi ha fatto un bel po' di paura. Appena mi ha visto prima mi ha corso di fianco, poi ha avuto pieta' di me, visto che appena la strada si e' inerpicata un rantolo pietoso ha sostituito il respiro gia' affannoso. Ma (per mia fortuna) era uno di quei cani che appena un po' distanti da casa si fermano.

Quindi ho prudentemente proceduto al ritorno, "tirando" uno che aveva fatto le Ganzole, ed era distrutto... Da bravo succhia ruote appena si e' ripreso mi ha sorpassato, ringraziato e salutato. Nel pomeriggio il buon Ettore ha cercato di mettere una pezza alla mia spalla/cervicale/trapezio molto offesa ed ancora dolorante dalla gara. Ma tanto domani riesco in bici, e tant'e'. Siamo nati per soffrire. Non lo vorremmo, ma ci riusciamo benissimo.

La bici di oggi

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