Innanzi tutto la certezza di aver fatto un'impresa. E io, che ce l'ho fatta, ne sono fiero, fierissimo. 1102imo (185imo su 310 M40-44) su 1689 arrivati, (2027 partenti). Da questa (ottava) esperienza, non posso fare a meno di rilevare alcune certezze.
Ad esempio che un Ironman non e' mai facile (lapalissiano). Al di la' della mera distanza, che con un buon allenamento, mentale e fisico, puo' essere alla portata di molti, l'elemento meteo puo' risultare determinante per la buona riuscita della gara (o festa, per come viene vissuta al di fuori dell'Italia). Il caldo, specie se in gara ti trovi 35 gradi dopo un inverno passato ad allenarti al freddo, ad esempio. O il freddo umido che entra nelle ossa. Il vento puo' rendere la frazione di bici un tormento. Figuriamoci poi se due o piu' elementi avvengono contemporaneamente.
Analizzando i vari IM che mi hanno visto finisher, non posso fare a meno di soridere perche' per quanto mi sforzi di iscrivermi ad un Iromnan facile non mi riesca proprio. Tranne Klagenfurt e in Florida (ma qui era piuttosto freddo) negli altri il vento mi ha accompagnato (non ricercato, ripeto) spesso, e se a Lanzarote ci si vota al martirio (lo sai che c'e': sempre e forte), meno scontato e' trovarselo in Brasileo qui, in Arizona. Poi i fattori sono troppi e troppo diversi per poter fare affemazioni certe.
Ad esempio qui, in Arizona, che pensavo di avere il fiato corto per via dell'approssimativa preparazione podistica (una sola mezza maratona dall'inizio della preparazione), dopo 30 km mi ritrovavo a correre, a 6.15 al km, ovvero poco piu' lento del passo standard dei miei medi o lunghi. E pensare che il dislivello era pure maggiore della frazione in bici! Mentre nella bici mi sono piaciuto (la gamba c'era, anche se chiaramente il risultato e' stato falsato), nel nuoto -per contro- non saprei proprio giudicare. Se non che per me e' ancora troppo presto (le 7) per fare una gran fatica... o impegnarmi per farla, meglio.
Una certezza pero' ce l'ho: pazienza, pazienza, pazienza. C'e' vento? Pedala piu' agile. Intanto vai e calera'. E se non cala pazienza. C'e' caldo? Prima o poi il sole scendera'... Certo, se tiri a fare il risultato, non e' questa la gara, ma se vuoi fare un esperienza, beh, allora pazienza, pazienza pazienza. Mezzanotte e' lontana.
E dunque questa settimana ho:
nuotato per 4500 m
pedalato per 230.52 km
corso (?) per 53.44 km
Ad esempio che un Ironman non e' mai facile (lapalissiano). Al di la' della mera distanza, che con un buon allenamento, mentale e fisico, puo' essere alla portata di molti, l'elemento meteo puo' risultare determinante per la buona riuscita della gara (o festa, per come viene vissuta al di fuori dell'Italia). Il caldo, specie se in gara ti trovi 35 gradi dopo un inverno passato ad allenarti al freddo, ad esempio. O il freddo umido che entra nelle ossa. Il vento puo' rendere la frazione di bici un tormento. Figuriamoci poi se due o piu' elementi avvengono contemporaneamente.
Analizzando i vari IM che mi hanno visto finisher, non posso fare a meno di soridere perche' per quanto mi sforzi di iscrivermi ad un Iromnan facile non mi riesca proprio. Tranne Klagenfurt e in Florida (ma qui era piuttosto freddo) negli altri il vento mi ha accompagnato (non ricercato, ripeto) spesso, e se a Lanzarote ci si vota al martirio (lo sai che c'e': sempre e forte), meno scontato e' trovarselo in Brasileo qui, in Arizona. Poi i fattori sono troppi e troppo diversi per poter fare affemazioni certe.
Ad esempio qui, in Arizona, che pensavo di avere il fiato corto per via dell'approssimativa preparazione podistica (una sola mezza maratona dall'inizio della preparazione), dopo 30 km mi ritrovavo a correre, a 6.15 al km, ovvero poco piu' lento del passo standard dei miei medi o lunghi. E pensare che il dislivello era pure maggiore della frazione in bici! Mentre nella bici mi sono piaciuto (la gamba c'era, anche se chiaramente il risultato e' stato falsato), nel nuoto -per contro- non saprei proprio giudicare. Se non che per me e' ancora troppo presto (le 7) per fare una gran fatica... o impegnarmi per farla, meglio.
Una certezza pero' ce l'ho: pazienza, pazienza, pazienza. C'e' vento? Pedala piu' agile. Intanto vai e calera'. E se non cala pazienza. C'e' caldo? Prima o poi il sole scendera'... Certo, se tiri a fare il risultato, non e' questa la gara, ma se vuoi fare un esperienza, beh, allora pazienza, pazienza pazienza. Mezzanotte e' lontana.
E dunque questa settimana ho:
nuotato per 4500 m
pedalato per 230.52 km
corso (?) per 53.44 km
6 commenti:
complimenti fede!
pasquale
Grazie, grazie...
alla grandeeee!
unoazero2000
Grazie, grazie...
se non altro spezzare la bici in 6 ti avrà aiutato mentalmente, o sbaglio ?
Si, Bruno, spezzare in 6 la bici mi ha aiutato... Anche se il vento contro ce l'avevo sempre 3 volte....
Grazie per il link nel tuo blog, ricambio immadiatamente...
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