La giornata e' iniziata male. Freddo, freddissimo -11°, ore 10.00- con un vento a raffiche che congelava tutto seduta stante. In fila per la registrazione ho rischiato grosso, e come se non bastasse, c'era un Kona finisher che si gonfiava come un pavone ogni volta che raccontava qualcosa... La registrazione ha una burocrazia tutta particolare, compreso il fatto che il passaporto te lo vogliano vedere 4 volte.
In 40 minuti ho il pettorale, 1567, e tutto il kit del bravo aspirante finisher. Mentre Carla e' in spiaggia io ne approfitto per fare acquisti. K-Swiss Ironman, cappellino per Lucianone (unica eccezione), shampi e balsami Triswim, speciali anticloro, una spilletta della M con il puntino (la terza?) e le carissime bombolette di CO2, che in aereo sono piu' vietate delle pistole. Recuperata Carla anche lei si fa un paio di scarpe nuove, le Newton Gravity... rosa.
Ritirata la bici rimontata, percorriamo in auto il bike course. E sbianco chilometro dopo chilometro. Tutto un su e giu' come nel mio peggiore incubo: il mezzo IM inglese. Piatti, forse, una quarantina. Sulla via del ritorno ci prendiamo due sacchetti di insalata e 2 mezzi busti di pollo arrosto. Il nostro pranzo. Verso sera, dato che nel frattempo la temperatura si era alzata ad oltre 25, decido di provare la bici, ma dopo neanche un chilometro il canotto reggisella cede (non era stretto!) e mi ritrovo a pedalare con le ginocchia in bocca. Evviva!
Finite le sfighe? Macche', per valutare l'after IM, facciamo tardi e ci ritroviamo in centro con tutti i ristoranti chiusi, e per mangiare (orrore!) abbiamo dovuto ripiegare su Tito Macaroni's ristorante pseudo italiano. Se qualcuno reclama origini italiane della Caesar Salad o Tito's chop-chop salad (con tanto di garbanzo beans -fagioli- e zesty -caratteristico- Italian vinaigrette -aceto-!) me lo faccia sapere, saro' felice di comunicarglielo. Per il momento credo che peggio di cosi' non riesca piu' a mangiare...
E per domenica, il meteo e' sempre peggio: 17-8°, pioggia e vento a 18 kmh (eccerto! mi sono portato le 808....)
In 40 minuti ho il pettorale, 1567, e tutto il kit del bravo aspirante finisher. Mentre Carla e' in spiaggia io ne approfitto per fare acquisti. K-Swiss Ironman, cappellino per Lucianone (unica eccezione), shampi e balsami Triswim, speciali anticloro, una spilletta della M con il puntino (la terza?) e le carissime bombolette di CO2, che in aereo sono piu' vietate delle pistole. Recuperata Carla anche lei si fa un paio di scarpe nuove, le Newton Gravity... rosa.
Ritirata la bici rimontata, percorriamo in auto il bike course. E sbianco chilometro dopo chilometro. Tutto un su e giu' come nel mio peggiore incubo: il mezzo IM inglese. Piatti, forse, una quarantina. Sulla via del ritorno ci prendiamo due sacchetti di insalata e 2 mezzi busti di pollo arrosto. Il nostro pranzo. Verso sera, dato che nel frattempo la temperatura si era alzata ad oltre 25, decido di provare la bici, ma dopo neanche un chilometro il canotto reggisella cede (non era stretto!) e mi ritrovo a pedalare con le ginocchia in bocca. Evviva!
Finite le sfighe? Macche', per valutare l'after IM, facciamo tardi e ci ritroviamo in centro con tutti i ristoranti chiusi, e per mangiare (orrore!) abbiamo dovuto ripiegare su Tito Macaroni's ristorante pseudo italiano. Se qualcuno reclama origini italiane della Caesar Salad o Tito's chop-chop salad (con tanto di garbanzo beans -fagioli- e zesty -caratteristico- Italian vinaigrette -aceto-!) me lo faccia sapere, saro' felice di comunicarglielo. Per il momento credo che peggio di cosi' non riesca piu' a mangiare...
E per domenica, il meteo e' sempre peggio: 17-8°, pioggia e vento a 18 kmh (eccerto! mi sono portato le 808....)
Nessun commento:
Posta un commento