15 giugno
Amsterdam h 9.27 (GMT +1) Attesa volo per Seattle
Come buon luogo comune, il lunedi e' una giornata pessima. Alle 4.40 il taxi sottocasa e' un BMW 530, eppure la bici entra a fatica... e il taxista si stizzisce perche' gli ho dpostato la copertina del bagagliaio. Rischiamo grosso. Comunqe alle 4.55 siamo in aeroporto, e il Greguratt ha gia' fatto il check-in. Cosa che facciamo anche noi, ora manca solo la spedizione della bici. Avverra' solo alle 5.45 e perche' la ragazza del check-in viene di persona, dopo numerosi ed inutili solleciti allo smistamento bagagli... Chiaramente i controlli sono murati, e ci dovranno chiamare per nome (dopo le tre chiamata generiche di chiusura volo) per poter passare. Vabbe'.
Ora siamo qui e mi sorprendo sempre di come i controlli al check-in americano siano ingenui... Domandarti se i bagagli li hai preparati di persona, se nessuno ti ha chiesto di portarti dietro qualcosa... Tutte cose che una persona sana di mente sa perfettamente, o almeno spero!
Qui sono (solo) le 20 e 40, quasi le 6 n Italia, questa lunghissima giornata sta volgendo al termine, fra un volo discreto, controlli esasperanti in aeroprto (3 per le valigie, 2 per noi), ma quando appare il valigione della bici (oltre alle altre) la giornata e' serena comunque. L'auto e' una specie di Ulisse con un volume in piu', ovvero la Chrisler Voyager, scelta fra una decina (alla National fanno cosi', prima la scegli e poi te la intestano..)
Arrivati all'hotel neanche il tempo di rinfrescarci che eravamo gia' in giro curiosi... Ovviamente senza macchina fotografica (allora poi!) Seattle e' piccola, oltretutto la zona caratteristica, il porto con i "piers" sono nascosti dall'Alaskan Way su due piani, che fornisce rumore a gogo. Imperdibile il Fish Market, dove ad ogni bancarella va in scena uno spettacolo con salmoni e hallibut che volano dal banco alla cassa (e viceversa...) Qui si trova anche lo Starbucks numero 1, aperto nel 1971, dove ci siamo ritemprati con un Frappuccino mega.
In serata trionfo di verdure e pesce al ristorante Ivars, e siamo giunti alla fine della prima giornata.
Arrivati all'hotel neanche il tempo di rinfrescarci che eravamo gia' in giro curiosi... Ovviamente senza macchina fotografica (allora poi!) Seattle e' piccola, oltretutto la zona caratteristica, il porto con i "piers" sono nascosti dall'Alaskan Way su due piani, che fornisce rumore a gogo. Imperdibile il Fish Market, dove ad ogni bancarella va in scena uno spettacolo con salmoni e hallibut che volano dal banco alla cassa (e viceversa...) Qui si trova anche lo Starbucks numero 1, aperto nel 1971, dove ci siamo ritemprati con un Frappuccino mega.
In serata trionfo di verdure e pesce al ristorante Ivars, e siamo giunti alla fine della prima giornata.
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