A Fabio, 5 aprile 2009.

mercoledì 14 novembre 2007

3 giorni e non se ne puo' piu'

Pignaca, un mio amico tifoso del Bologna, ma soprattutto del bel calcio, ha scritto queste righe a caldo domenica sera. Che mi sento di condividere, a tal punto che le riporto integralmente:

Facciamo conto che io adesso stia uscendo per fare la spesa, e facciamo sempre conto che la mia auto venga tamponata da un'altra auto guidata da uno che ha nello specchietto il Topo Gigio della Sambeneddettese. Io esco, lui esce e comincia ad insultarmi, ne segue un diverbio. Arriva la Polizia e un poliziotto mi spara.

Ecco, a quel punto interviene il primo giornalista a caso, tanto hanno tutti sui 23/25 anni, tutti carini e più o meno tutti idioti. Che batte la notizia "lite fra tifosi, muore 49enne tifoso del Bologna". A quel punto partono su tutti i TG le immagini di tutti gli episodi cruenti a partire dal caso Paparelli in poi, fino a Raciti. Il tema è "la violenza dei tifosi allo stadio".

Non so bene cosa sia successo ad Arezzo, ad occhio mi pare che sia avvenuto un omicidio e per questo ci saranno indagini, assoluzioni o condanne (poi condonate) e quello che vi pare. Sempre ad occhio mi pare che un poliziotto abbia ucciso un ragazzo. Omicidio colposo, almeno. Ma cosa c'entra il calcio? Ma cosa c'entra chi ha questa passione e la coltiva e la domenica vuole vedere una partita di football?

Dico questo per due motivi.
Il primo è che c'è un clima esasperato, le leggi attuali sono assolutamente inadeguate in quanto uno stadio non è un lager e la gente che ci entra è perloppiù gente perbene. Ieri - ve lo giuro sui miei figli - dopo che sono entrato, mi sono girato per vedere dov'era E. e se era riuscito a portare dentro il suo accendino. Bene ho visto un poliziotto perquisire un bambino che non aveva più di 6 anni. Gli ha palpato le gambine fino alle scarpe. Il suo babbo aveva con se quel bambino e il suo fratellino leggermente più grande, sugli 8 anni e si sono seduti poi sopra di me, un pò spostati verso San Luca - più o meno sulla fila 26 o 27 del settore distinti nella partita con il Chievo (!). Questo per dire che non sto sparando cazzate.

Il secondo motivo è che certa tifoseria è formata da idioti. Idioti, punto. Mi riferisco a Bergamo dove hanno fatto casino al punto di sospendere una partita. Mi auguro, adesso, che l'Atalanta perda 0 a 3 e che qualcuno finisca in galera.

A me pare che in questo complicato momento siano tutti inadeguati al compito. Il Governo, con Amato e Melandri - dopo Pisanu e l'altra compagnia - che non ci hanno capito niente e che hanno deciso di uccidere il calcio. I giornalisti che parlano sempre condendo il loro articoli di "violenza allo stadio" anche quando lo stadio non c'entra niente e quando gli episodi di teppismo nascono dentro il degrado che c'è dentro la testa di taluni. Gli addetti ai lavori che invece di praticare uno sport si dedicano al "dagli addosso all'arbitro". Simulazioni, finti infortuni, lamentele, uno schifo eppoi l'alibi serale di un fuorigioco di 3 millimetri non segnalato.

Io dico che il calcio è violentato, è la vittima, non il colpevole.

Pignaca

Nessun commento: