Dopo il doveroso omaggio ai morti, oggi avevo programmato un uscita in bici con Roberto, che trova sempre nuove salite e quando va bene il dislivello si attesta sui 1500m, in poche decine di chilometri, oltretutto. Oggi non ha fatto eccezione. Appuntamento alle 13 sotto casa sua, e via, verso Casalecchio, dapprima per la scalata all'Eremo di Tizzano, poi, cambio in corsa: puntata verso Tignano, inerpicandoci da Via Leopardi, strada pedecollinare di Casalecchio.
Questa strada e' inizialmente un drittone al 10%, poi una curva secca al 16% e a strappi del 13/14% arriva alla strada per Tignano, che non si fa pregare con altri strappi degni di passi alpini. Infine Mongardino, dove la temperatura bassa (15°), unita ad un po' di discesa, ci ha pelato la faccia. Da li' siamo scesi a Sasso Marconi da dove abbiamo preso la strada per la salita di Ancognano, che avevo completamente rimosso dalla mente (soprattutto il tratto intermedio con i tre tornanti al 14%), ma in verita' affrontata meglio della prima volta.
In generale oggi avevo una discreta gamba, tant'e' che mi sono chiesto se il fatto che riuscissi a tenere abbastanza bene il passo di Roberto (che di solito parte e mi aspetta in quota) fosse dovuto ai miei miglioramenti o al fatto che lui andasse piano di proposito. Lui ha detto che era piu' rilassato del solito ma che ha notato grandi miglioramenti, nella mia pedalata, ma io ho il sospetto che lui sia andato molto piano. Per certo io sono andato fuori soglia, un paio di volte...
In verita' l'unica vera soddisfazione di oggi (oltre ad essere tornato ad uscire con Roberto in bici da quel di') e' la scalata sulla bici di Monte Donato, mia bestia nera, ciclisticamente parlando, perche' su 5 volte che l'ho affrontata per 3 volte l'ho fatta piede a terra. Certo anche i numeri finali fanno un po' paura, con 46 chilometri fatti in 2h e 31' (media 18,2, vabbe' ma in discesa era troppo freddo sopra i 45) per un dislivello di 1402m totali, 3 salite da leggenda (Mongardino, Ancognano e Monte Donato) ed una piacevole compagnia, quale e' sempre Roberto.
Ah, e poi stasera ho pure nuoto... E ci vado giusto per vedere se mi vengono i crampi, ovviamente!
Questa strada e' inizialmente un drittone al 10%, poi una curva secca al 16% e a strappi del 13/14% arriva alla strada per Tignano, che non si fa pregare con altri strappi degni di passi alpini. Infine Mongardino, dove la temperatura bassa (15°), unita ad un po' di discesa, ci ha pelato la faccia. Da li' siamo scesi a Sasso Marconi da dove abbiamo preso la strada per la salita di Ancognano, che avevo completamente rimosso dalla mente (soprattutto il tratto intermedio con i tre tornanti al 14%), ma in verita' affrontata meglio della prima volta.
In generale oggi avevo una discreta gamba, tant'e' che mi sono chiesto se il fatto che riuscissi a tenere abbastanza bene il passo di Roberto (che di solito parte e mi aspetta in quota) fosse dovuto ai miei miglioramenti o al fatto che lui andasse piano di proposito. Lui ha detto che era piu' rilassato del solito ma che ha notato grandi miglioramenti, nella mia pedalata, ma io ho il sospetto che lui sia andato molto piano. Per certo io sono andato fuori soglia, un paio di volte...
In verita' l'unica vera soddisfazione di oggi (oltre ad essere tornato ad uscire con Roberto in bici da quel di') e' la scalata sulla bici di Monte Donato, mia bestia nera, ciclisticamente parlando, perche' su 5 volte che l'ho affrontata per 3 volte l'ho fatta piede a terra. Certo anche i numeri finali fanno un po' paura, con 46 chilometri fatti in 2h e 31' (media 18,2, vabbe' ma in discesa era troppo freddo sopra i 45) per un dislivello di 1402m totali, 3 salite da leggenda (Mongardino, Ancognano e Monte Donato) ed una piacevole compagnia, quale e' sempre Roberto.
Ah, e poi stasera ho pure nuoto... E ci vado giusto per vedere se mi vengono i crampi, ovviamente!
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