Il 25 di gennaio 1998, a San Diego si giocava il Superbowl XXXII. Io e Carla eravamo la'. Ma fuori dallo stadio, perche' la mia agente di viaggio (non quella di adesso) prese una bufala pazzesca. Per un milione di lire (i 2 biglietti) pensavamo di poter assistere alla partita come tutti gli americani (e mezzo mondo) vorrebbe, cioe' dentro lo stadio.
In verita' io speravo che in finale ci andasse San Francisco, battuta invece dai Green Bay Packers nella finale di Conference quindici giorni prima per 23-10. Tuttavia assistere ad un Superbowl non e' cosa di tutti giorni, e ne ero ben felice, dopo le nottate passate davanti alla tv sintonizzata sul decoder di D+. Dopo un blando tentativo di trovare biglietti da un bagarino (i prezzi fluttuavano sui 750 dollari a biglietto, circa un milione e trecentomila lire, 700 euro), anche a partita iniziata, decidemmo di lasciar perdere. Per la cronaca i Green Bay presero una sonora lezione dai Denver Broncos.
Cosi', il nostro viaggio negli States continuo' a Las Vegas, dove mai avremmo pensato di convolare a nozze. Si, il nostro matrimonio lo celebrammo il pomeriggio del 31 gennaio 1998 a Las Vegas, in una delle tante chiesette con un cerimoniale preconfezionato. Ma le emozioni furono fortissime, e il fatto che a cerimoniare fosse la sacerdotessa Lauren, ed il testimone fosse Tom ci sembro' la cosa piu' bella del mondo.
Ora possiamo dire che fu vero amore (perche' siamo ancora insieme e innamoratissimi), e con la registrazione (secondo la convenzione di Amsterdam) del matrimonio in Italia io e Carla siamo -a tutti gli effetti- marito e moglie.
Quindi -stasera- per festeggiare siamo andati al Marco Fadiga Bistrot, qualche anno fa genio incompreso della cucina bolognese, nota per amare la quantita' piu' che la qualita', e costretto ben presto a limitare i suoi orizzonti ad un luogo piu' ristretto. Avevo un ottimo ricordo, in parte cancellato da questa cena, con camerieri poco produttivi, attes eun po' troppo lunghe e una cena sufficiente ma non eccelsa. Sushi nella norma e plateau di pesce (cotto e crudo) eccellente, abbondante e di ottima qualita', mentre lo champagne era poco consistente in bocca, a fronte di ottimi profumi. Dolci eccessivamente grassi. Prezzo, quindi, eccessivo.
Ah, beh, oggi niente sport: un tempo da lupi...
In verita' io speravo che in finale ci andasse San Francisco, battuta invece dai Green Bay Packers nella finale di Conference quindici giorni prima per 23-10. Tuttavia assistere ad un Superbowl non e' cosa di tutti giorni, e ne ero ben felice, dopo le nottate passate davanti alla tv sintonizzata sul decoder di D+. Dopo un blando tentativo di trovare biglietti da un bagarino (i prezzi fluttuavano sui 750 dollari a biglietto, circa un milione e trecentomila lire, 700 euro), anche a partita iniziata, decidemmo di lasciar perdere. Per la cronaca i Green Bay presero una sonora lezione dai Denver Broncos.
Cosi', il nostro viaggio negli States continuo' a Las Vegas, dove mai avremmo pensato di convolare a nozze. Si, il nostro matrimonio lo celebrammo il pomeriggio del 31 gennaio 1998 a Las Vegas, in una delle tante chiesette con un cerimoniale preconfezionato. Ma le emozioni furono fortissime, e il fatto che a cerimoniare fosse la sacerdotessa Lauren, ed il testimone fosse Tom ci sembro' la cosa piu' bella del mondo.
Ora possiamo dire che fu vero amore (perche' siamo ancora insieme e innamoratissimi), e con la registrazione (secondo la convenzione di Amsterdam) del matrimonio in Italia io e Carla siamo -a tutti gli effetti- marito e moglie.
Quindi -stasera- per festeggiare siamo andati al Marco Fadiga Bistrot, qualche anno fa genio incompreso della cucina bolognese, nota per amare la quantita' piu' che la qualita', e costretto ben presto a limitare i suoi orizzonti ad un luogo piu' ristretto. Avevo un ottimo ricordo, in parte cancellato da questa cena, con camerieri poco produttivi, attes eun po' troppo lunghe e una cena sufficiente ma non eccelsa. Sushi nella norma e plateau di pesce (cotto e crudo) eccellente, abbondante e di ottima qualita', mentre lo champagne era poco consistente in bocca, a fronte di ottimi profumi. Dolci eccessivamente grassi. Prezzo, quindi, eccessivo.
Ah, beh, oggi niente sport: un tempo da lupi...
1 commento:
bella storia fede! complimenti
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