Per non rovinare i cerchi in carbonio, ho montato le Ksyrium sulla Colnago. Solo che su queste ho il 25, dietro, e non sempre riesco ad arrampicarmi in agilita' per le salite. Quindi ho pregato il coach di non tirarmi il collo, oggi. E gli ho proposto un Sassoleone, confidando (non erano neanche le 10) che tra l'andare ed il tornare 3 ore fossero un buon margine per le 14.00, ora in cui avevo il fisioterapista.
Bene, sebbene determinati a prendere quella via, abbiamo sbagliato: da Ozzano ci siamo trovati sulla strada per Settefonti. Nessun problema (oddio, non e' proprio una salita morbida, presa da Ozzano). Da li' siamo ritornati sulla strada per Monterenzio, e allora, vedendo che oramai era passata un'ora (delle 3) ho proposto di arrampicarci per Torre Arabella, poi Quinzano e ritorno. Ma nel durante ho baldanzosamente proposto San Benedetto del Quercieto, 1,7 chilometri un po' in affanno, con un 25 dietro. Una volta giunti al bivio il coach si e' ricordato di una salita piu' morbida a monte, fatta una volta.
Ok, procediamo (io ricordavo solo la strada che portava a Monghidoro via Campeggio) verso Frassineta e difatti l'unica strada (a parte una deviazione per Gragnano) che troviamo e' quella. 7 chilometri mai duri ma costanti al 6/7 % in cui ci metto un enormita'. Insomma a Monghidoro arriviamo (io cotto) all'una.
Nonostante una discesa a rotta di collo Monghidoro-Loiano-Quinzano arriviamo a Zena all'una e mezza. A quel punto chiamato il fisioterapista ci siamo un po' calmati, perche' il coach tirando come un pazzo controvento (e anche perche' alla fine sono stai 100 km) si e' cucinato a dovere, e alla fine -tutto sommato- ho fatto 20 minuti di ritardo.
Dopo il massaggio (ci ero andato in bike) mezzora extra di bici per tornare all'auto, ma non c'e' stato male. Dicevo, 100 km in 4h e 22' alla media di 23, 9 km/h. Considerato che il dislivello e' stato di 2309 m non mi posso lamentare.
La schiena? Quale schiena? :-)
Bene, sebbene determinati a prendere quella via, abbiamo sbagliato: da Ozzano ci siamo trovati sulla strada per Settefonti. Nessun problema (oddio, non e' proprio una salita morbida, presa da Ozzano). Da li' siamo ritornati sulla strada per Monterenzio, e allora, vedendo che oramai era passata un'ora (delle 3) ho proposto di arrampicarci per Torre Arabella, poi Quinzano e ritorno. Ma nel durante ho baldanzosamente proposto San Benedetto del Quercieto, 1,7 chilometri un po' in affanno, con un 25 dietro. Una volta giunti al bivio il coach si e' ricordato di una salita piu' morbida a monte, fatta una volta.
Ok, procediamo (io ricordavo solo la strada che portava a Monghidoro via Campeggio) verso Frassineta e difatti l'unica strada (a parte una deviazione per Gragnano) che troviamo e' quella. 7 chilometri mai duri ma costanti al 6/7 % in cui ci metto un enormita'. Insomma a Monghidoro arriviamo (io cotto) all'una.
Nonostante una discesa a rotta di collo Monghidoro-Loiano-Quinzano arriviamo a Zena all'una e mezza. A quel punto chiamato il fisioterapista ci siamo un po' calmati, perche' il coach tirando come un pazzo controvento (e anche perche' alla fine sono stai 100 km) si e' cucinato a dovere, e alla fine -tutto sommato- ho fatto 20 minuti di ritardo.
Dopo il massaggio (ci ero andato in bike) mezzora extra di bici per tornare all'auto, ma non c'e' stato male. Dicevo, 100 km in 4h e 22' alla media di 23, 9 km/h. Considerato che il dislivello e' stato di 2309 m non mi posso lamentare.
La schiena? Quale schiena? :-)
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