A Fabio, 5 aprile 2009.

domenica 5 ottobre 2008

Sara' meglio che qualcuno....

...venga a sverniciarmi e asfaltarmi come si deve, affinche' io non mi monti troppo la testa... No perche' qui la gamba cresce, scalpita e solo una trentina di minuti mi separano dai primi 200 arrivati* (confine fra ciclisti tout cour e gli altri), in una granfondo di 100 km (91, in verita') con un dislivello di 1140m.

Ricapitoliamo. Ieri, sabato 4 ottobre, in mattinata mi ero presentato alle 8.30 (forfait di Carla) per il Memorial Sante Casadio Spiga, tradizionale appuntamento della festa del santo patrono, con partenza dai Giardini Margherita. Speranzoso di un tepore autunnale mi ero ottimisticamente vestito con maglietta tecnica "IM Brasil Finisher" (praticamente nudo), e braghino sociale. Verso le 8.50 il freddo si e' fatto pungente (9 gradi senza sole e con vento teso e gelido). Decido comunque di partire, tanto so che il percorso si snoda su per i colli (e per 12,5 km..) e che quindi non avro' problemi a scaldarmi. Allo start mi si affianca il presidente della Polisportiva Saragozza Piero, anche lui in maglietta (ricordo della Maratona di Londra) e braghini e insieme facciamo un paio di chilometri, quando per il freddo non riesco a proseguire, e a meta' di Via San Vittore ritorno sui mie passi in fretta. Decido comunque di fare un giro ulteriore ai Giardini per dare un senso a questa corsetta, che oltretutto ho fatto a digiuno e quindi bruciagrassi.

Ritornato a casa ibernato, per un buon quarto d'ora sono stato sotto la doccia caldissima, poi, con Carla ci siamo avviati verso Albenga, (provincia di Savona) perche' oggi avrei partecipato alla prima edizione della Granfondo Noberasco. Il posto scelto per dormire (consigliabilissimo, a parte la colonia di zanzare old style, di quelle che ronzano, cioe') e' il Residence Al Saraceno, sulla spiaggia verso Alassio, in un contesto un po' isolato (15 minuti a piedi dal centro storico) ma molto bello. Prima di arrivare al residence, sosta al centro logistico della gf, presso lo stabilimento Noberasco. Ricchissimo pacco gara (oltre ad un borsone, una bottiglia di barbera ed. speciale, diversi sacchetti di frutta secca, un impermeabile, sconti e biglietti omaggi ai musei di Albenga. In piu', la cena (antipasti, primo, secondo e macedonia), omaggio per il partecipante e un accompagnatore. Altro pianeta, insomma. Se poi ci mettiamo che spesso qui il tempo e' migliore che in qualsiasi altra parte del nord Italia, si capisce perche' mi piace farmi 700 km in un week end.

Stamattina alle 9 ero in griglia, fa fresco (10 gradi) ma si sopporta. Alle 9 e mezzo puntuali si parte. Assurdo giro per Albenga centro che ci costringe a comici imbottigliamenti e al piede a terra numerose volte, poi dopo 5 km di giro turistico si parte, finalmente. Il percorso e' semplice: si sale (per lo piu' in falso piano con pochi strappi) per 42 km, si scende un po' (dopo il Col di Nava) si sale per altri 3/4 km e poi si torna per altri 45, piu' o meno. E dunque mi metto di buona lena, la velocita' c'e' , azzardo anche l'aggancio a gruppi piu' veloci e tengo bene un andatura sui 30/32 kmh (stiamo OVVIAMENTE parlando di posizioni di centro/fondo classifica: i primi viaggiavano qui sui 50 all'ora, sui 35 in salita e sono gia' lontani).

Mi ripeto che' e' un fuoco di paglia, che al primo strappo cedero' il passo, e appena arriva, in effetti, e' cosi'. Stavo parlando con un dei mitici Ortovero boys quando all'impennarsi della pendenza (dal 4 all'8%) cedo, lo saluto, e gli do appuntamento al ristoro, ma dopo 10 minuti eccomi li' che lo riprendo e recupero anche altri... Ma soprattutto non c'e' ancora la macchina di fine corsa! Dovete capire il mio stato d'animo: per tante gare al pronti? via! in pochi chilometri mi ritrovavo con il nonno, il ciccione (oltre a me, ovvio) e ad una paio di paffute ragazze, inesorabilmente in fondo. Ai ristori lungo il percorso (come al pasta party) trovavo le briciole lasciate dagli altri e all'arrivo stavano gia' smontando tutto...

Quindi, ritrovarmi in gruppi, con altri, tenerne il passo, addirittura mettermi a tirare.. beh, sono sensazioni nuove. Ed emozioni forti. Cosi', quando gli ultimi 25 km mi sono ritrovato in un gruppone di una ventina che andava spedito, sono rimasto li', e sul rettilineo finale ne ho recuperati e passati 19, a mezza ruota dal capofila (a 56 kmh...). Alla fine 349imo su 433 arrivati (nel corto) ma -come dicevo- il dato piu' eclatante e' il ridotto scarto temporale fra una classifica decente e la mia posizione finale.



Memorial Sante Casadio Spiga
1a Granfondo Noberasco

*Qualcuno (anche se sara' fra quelli che vanno in giro a dire che non mi leggono) mi ha fatto notare che 30 minuti mi separano dal 200imo arrivato, non dal primo (che mi ha dato 50 minuti): doverosa, quindi la precisazione.

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