E' quanto ho "consumato" (secondo il Garmin 705) durante le 7 ore e 28 minuti che ho trascorso in bici per completare il percorso lungo della Dieci Colli, ovvero 158 km. Partendo dai Giardini Margherita, su in Val di Zena, poi Zula, Pianoro, Badolo, Sasso Marconi, Mongardino, Calderino, Monte Maggiore, Fagnano, Zappolino, Castelletto, Tiola, Savigno, Ca' Bortolami, Monte Pastore, Calderino, Mongardino, Sasso Marconi, Le Ganzole, Pieve del Pino, Sabbiuno, Paderno Monte Donato e (finalmente) l'arrivo ai Giardini Margherita.
Il tempo e' piu' o meno lo stesso di 2 anni fa (che fu l'ultimo lungo prima di Lanzarote, dopo aver pedalato tutto inverno), ma che non sia uno scalatore e' cosa nota, semmai sono piu' potente e -alla fine- molto meno stanco. L'anno scorso mi ero fermato al secondo Mongardino dilaniato dal mal di schiena e dal "ma chi me lo fa fare?" post IM Arizona. Quest'anno mi sono goduto il percorso, non ho sofferto ne' Mongardino (andata e ritorno) ne' Tiola, un po' le Ganzole e certamente Monte Donato (a piedi, come al solito, ma ce la stavo facendo).
Ho saccheggiato i ristori, preso dai morsi della fame. Ma sono molto contento della mia gamba e dello stato fisico in generale. Stamattina non avrei scommesso di arrivare a Zula, perche' quando mi sono alzato giravo piegato a 90 gradi, trafitto da un mal di schiena lancinante. Poi un Orudis, un po' di esercizi "core" mi hanno rimesso diritto, ma dolorante. Per fortuna in bici non sentivo tanto fastidio...
Nel piazzale Jacchia dei giardini di tutti quelli che dovevo vedere (Jack, Mirko, Zambo...) non ho visto nessuno, tranne Maurizio, storica staffetta moto di testa, nonche' mio ex maestro di nuoto e il duo Marco Tarozzi e Andrea Bartoli, ovvero penna e taccuino del giornale L'Informazione di Bologna (ex il Domani), quotidiano della gara.
Per il resto, e a malincuore, mi sa che sara' l'ultima volta che faccio questa granfondo, perche' da Pianoro a Badolo ho preso piu' smog li' in 4 km che a Citta del Messico in un anno, e in generale il traffico sul percorso e' arrogante (moto) e mefreghista dei ciclisti (auto). Solo in alcuni posti (Mongardino, Savigno) c'e' il massimo rispetto (ed anche divieti di transito) per i ciclisti, la' sono anche posizionati i 2 (anzi 3, Mongardino e' doppio) ristori (eccezionali, anche per chi era nelle retrovie, come me).
Complimentoni a Mirko, mio compagno di squadra e aspirante Ironman finisher il prossimo 12 luglio a Zurigo, che ha chiuso con un tempo di 6.01.19 (il percorso lungo).
La mia Dieci Colli
Il tempo e' piu' o meno lo stesso di 2 anni fa (che fu l'ultimo lungo prima di Lanzarote, dopo aver pedalato tutto inverno), ma che non sia uno scalatore e' cosa nota, semmai sono piu' potente e -alla fine- molto meno stanco. L'anno scorso mi ero fermato al secondo Mongardino dilaniato dal mal di schiena e dal "ma chi me lo fa fare?" post IM Arizona. Quest'anno mi sono goduto il percorso, non ho sofferto ne' Mongardino (andata e ritorno) ne' Tiola, un po' le Ganzole e certamente Monte Donato (a piedi, come al solito, ma ce la stavo facendo).
Ho saccheggiato i ristori, preso dai morsi della fame. Ma sono molto contento della mia gamba e dello stato fisico in generale. Stamattina non avrei scommesso di arrivare a Zula, perche' quando mi sono alzato giravo piegato a 90 gradi, trafitto da un mal di schiena lancinante. Poi un Orudis, un po' di esercizi "core" mi hanno rimesso diritto, ma dolorante. Per fortuna in bici non sentivo tanto fastidio...
Nel piazzale Jacchia dei giardini di tutti quelli che dovevo vedere (Jack, Mirko, Zambo...) non ho visto nessuno, tranne Maurizio, storica staffetta moto di testa, nonche' mio ex maestro di nuoto e il duo Marco Tarozzi e Andrea Bartoli, ovvero penna e taccuino del giornale L'Informazione di Bologna (ex il Domani), quotidiano della gara.
Per il resto, e a malincuore, mi sa che sara' l'ultima volta che faccio questa granfondo, perche' da Pianoro a Badolo ho preso piu' smog li' in 4 km che a Citta del Messico in un anno, e in generale il traffico sul percorso e' arrogante (moto) e mefreghista dei ciclisti (auto). Solo in alcuni posti (Mongardino, Savigno) c'e' il massimo rispetto (ed anche divieti di transito) per i ciclisti, la' sono anche posizionati i 2 (anzi 3, Mongardino e' doppio) ristori (eccezionali, anche per chi era nelle retrovie, come me).
Complimentoni a Mirko, mio compagno di squadra e aspirante Ironman finisher il prossimo 12 luglio a Zurigo, che ha chiuso con un tempo di 6.01.19 (il percorso lungo).
La mia Dieci Colli
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