A Fabio, 5 aprile 2009.

lunedì 8 luglio 2013

30a Rimini Verucchio

Tremendi 21 km. Sono rinomati, qua in Romagna, per non considerare ricordabile qualcosa di normale, un qualcosa di difficile "alla portata" e il quasi impossibile, appena faticoso. Solo che finora avevo conosciuto queste impossibilita' in bici, ma non nella corsa, dove al massimo era il passo (e non il percorso) che era al di sopra delle mie possibilita' di scarsissimo e improbabile podista, vedi StraRimini). Oddio, non e' che la Cinque Ville sia stata una passeggiata, ma il chilometraggio era "umano")....

Con la Rimini-Verucchio abbiamo riempito anche questa lacuna, ovvero come rendere la vita durissima con un percorso "bestiale" accompagnato da un caldo infernale (quest'anno tutto sommato clemente: sui 28 gradi in partenza). E dire che le avvisaglie c'erano tutte, con quell'insistente "collinare" sui per i colli bolognesi che il buon Andrea Nucci (il grand comis di percorsi della Polisportiva) ostinatamente prepara il giovedi pomeriggio. 

Ma -come ho detto spesso- per me gli anniversari, le occasioni speciali sono come il miele per le mosche. Cosi' mi sono iscritto alla 30a edizione di questa "Maratonina della Notte Rosa" e (oltretutto) incoscientemente ho sottovalutato non la mia forma fisica, ma le piante dei miei piedi, che ho affaticato ulteriormente non solo venerdi portando Carla a visitare la stessa Verucchio in bici (con rampa finale al 14%).....


 

....ma anche ad un bel giro sabato mattina con Mauro e Claudia, per il caffe' di Fiorenzuola di Focara.




Dunque sabarto pomeriggio a Verucchio mi sono trovato con gli altri 38 della squadra al rendez-vous in piazza a Verucchio dove un pulman privato (eh, beh, siamo la Polisportiva Porta Saragozza....) ci avrebbe portato alla partenza, dando liberta', una volta all'arrivo ai piu' veloci di andare senza dover aspettare i piu' lenti (me, ad esempio). Ho affrontato questo percorso con le gambe un po' stanche, ma deciso a dare il tutto per tutto prima che i piedi mi facessero inevitabilmente camminare. 

I primi 6 km sono in piano, e il passo che ho tenuto era "pimpante", poi alla prima asperita', prima un gonfiore anomalo allo stomaco, poi i piedi. Trascinarmi al traguardo e' stata dura, ma con il solito spirito mi sono goduto il paesaggio (notevole), i ristori, e l'arrivo (in 2 ore e 28 minuti), dove, inaspettatamente, medaglia ai finisher. Si perche' certe "smancerie" come medaglia, maglia finisher, chip, non sono contemplate qua in Romagna. Perfino la strada era aperta al traffico e alcuni incroci era presidiati, altri no. Tant'e' che il "podista e' tenuto a rispettare il codice della strada" c'e' scritto nel regolamento...







 


 




 

 


Nel frattempo, la bicicletta e' diventato una piacevole esercizio anche per Carla. Prese le misure, ogni momento libero oramai diventa uscita in bici. Dopo Bardolino, la domenica, per scaricare, siamo arrivati fino alla fontana della Gola di Scascoli, sulla Fondovalle Savena.

Il martedi giro sui colli, abbastanza duro come si conviene a chi vuole migliorare sia la tenuta sia la distanza, e oltre ad avere un'ottimo passo in salita Carla in discesa si fa spaventare neanche troppo, per mia fortuna sul piano e' ancora debole e posso recuperare... Sosta al Parco Cavaioni e discesa da via Casaglia. 




Mercoledi primo tentativo di arrivare in solitaria al Corno alle Scale, ma un freddo inusuale (9 gradi a 1000m), un cielo minaccioso e un abbigliamento inadatto (sebbene avessi manicotti e ceratina) mi hanno costretto a rinunciare



 

  
 

Cosi' la sera mi sono dovuto consolare con un birrino, perche' dei buontemponi hanno deciso di aprire un birrificio sotto casa -Birra Cerqua- e mica possiamo lasciar perdere quest'affronto....



Il venerdi ed il sabato e' dedicato alla Riviera, e siccome i percorsi ciclistici non mancano, procediamo alla scoperta e alla conquista di nuove (per Carla) mete. Montescudo (da Montecolombo) gridava vendetta, e forzando un po' Carla, ha affrontato un bel 12% per arrivare alla rotonda che tanto ci ha fatto compagnia questa primavera nelle ricognizioni del percorso del Challenge. Un po' di fiatone ma il GMP e' conquistato. Giova ricordare che ancora pedala con le scarpe da ginnastica senza neanche la gabbietta....




Bissato, il giorno dopo, con la scalata a Montepastore, una volta ritornati a Bologna....



E siamo a questa settimana. Oramai anche io devo arrischiare strade dimenticate (o che ricordo assai faticose) come l'attraversamento via Ca' di Pippo dalla Val di Zena  alla Valle d'Idice, con la discesa a rotta di collo a Pizzano, e se Carla si e' rovinata le mani, io ho rotto un raggio...


Mercoledi o Corno alla Scale o morte. Corno alle Scale e' stato ma i 2 km da Madonna dell'Acero al Cavone sono distruttivi. Fresco, ma soprattutto ventilata al contrario la salita, tanto per non aver aiuti esterni.