Guai ciclistici, ovviamente, dato che non trovo uno sulla faccia della terra che vada piu' piano di me sulle due ruote. Oggi e' stata la volta di Luca G., che ha lo stesso cognome di Robby, altro salitomane al momento ritirato dalle competizioni. Luca, mi aveva piu' volte invitato ad una uscita ciclistica, dopo che era uscito con me e Gianni a correre, e forse proprio per questo meditava vendetta.
Cosi' oggi, complice la giornata favorevole ho acconsentito di buon grado ad un'uscita, che doveva essere breve, ma solo in termini di chilometri, dato che alla fine siamo stati in giro ben 2 ore e mezza. Monte San Pietro, Mongiorgio e Mongardino. e gia' ce n'era per stare male, ma una volta a Mongardino, niente discesa facile facile a Sasso Marconi e Porrettana per tornare al Zola Motel (dove avevo lasciato l'auto), bensi' un Montecapra ad esaurire cio' che mi era rimasto delle gia' scarse energie.
Infatti Monte San Pietro, salita per me inedita, l'ho preferita ad un Montemaggiore di cui conosco fin troppo bene le difficolta', ma posso dire di essere caduto dalla padella nella brace, perche' il ripiego e' stato bello tosto. Oltretutto piu' lungo. Da li' in breve, senza recupero, Mongiorgio, che non e' durissima, ma e' certo una salita che si fa dare del lei. Per fortuna una bel falsopiano in discesa ci ha portato a Calderino e al bivio per Mongardino, che per me e' e rimarra' una bestia nera: anche oggi, infatti ho visto le streghe, e gli ultimi metri sono stati una sofferenza.
Cosi' al bivio non avevo certo intenzione di girare a sinistra, ma Luca, non mi ha dato scelta, e allora armato di pazienza (ma intanto ho preso nota, e sapro' ricambiare...) ho imboccato la via per Montecapra-Tizzano. Orgogliosamente sul Montecapra ho zigzagato, anziche' farmela a piedi come mi ero ripromesso, ma ho veramente speso le ultime energie, su quella curva a sinistra e i seguenti 70m al 14%.
Un bel giro, e per fortuna che siamo ad autunno inoltrato, cosicche' quando arrivera' primavera me ne saro' dimenticato, e potro' rifarlo. Ma allora, nel giro ci sara' anche Luminasio. Promesso.
Cosi' oggi, complice la giornata favorevole ho acconsentito di buon grado ad un'uscita, che doveva essere breve, ma solo in termini di chilometri, dato che alla fine siamo stati in giro ben 2 ore e mezza. Monte San Pietro, Mongiorgio e Mongardino. e gia' ce n'era per stare male, ma una volta a Mongardino, niente discesa facile facile a Sasso Marconi e Porrettana per tornare al Zola Motel (dove avevo lasciato l'auto), bensi' un Montecapra ad esaurire cio' che mi era rimasto delle gia' scarse energie.
Infatti Monte San Pietro, salita per me inedita, l'ho preferita ad un Montemaggiore di cui conosco fin troppo bene le difficolta', ma posso dire di essere caduto dalla padella nella brace, perche' il ripiego e' stato bello tosto. Oltretutto piu' lungo. Da li' in breve, senza recupero, Mongiorgio, che non e' durissima, ma e' certo una salita che si fa dare del lei. Per fortuna una bel falsopiano in discesa ci ha portato a Calderino e al bivio per Mongardino, che per me e' e rimarra' una bestia nera: anche oggi, infatti ho visto le streghe, e gli ultimi metri sono stati una sofferenza.
Cosi' al bivio non avevo certo intenzione di girare a sinistra, ma Luca, non mi ha dato scelta, e allora armato di pazienza (ma intanto ho preso nota, e sapro' ricambiare...) ho imboccato la via per Montecapra-Tizzano. Orgogliosamente sul Montecapra ho zigzagato, anziche' farmela a piedi come mi ero ripromesso, ma ho veramente speso le ultime energie, su quella curva a sinistra e i seguenti 70m al 14%.
Un bel giro, e per fortuna che siamo ad autunno inoltrato, cosicche' quando arrivera' primavera me ne saro' dimenticato, e potro' rifarlo. Ma allora, nel giro ci sara' anche Luminasio. Promesso.
Il giro in bici