Giuro, mi sono arrivate oggi!
venerdì 30 maggio 2008
13a Camminata dei Gessi
e non solo.
Ieri riposo. Per una serie di motivi e di impegni. Poi, verso sera SMS dall'Elba: "Se vuoi fare qualcosa domani sono libero. Torno stanotte". SMS naturalmente del coach. Quindi stamattina piscina. In gran spolvero con il Pointzero3. Eh, non c'e' che dire, le promesse le matiene. Ma non aggiungo altro: ci sono orecchie dappertutto, qua. Lunedi vedremo i risultati on site, cioe' a San Zvan. Intanto oggi una scaletta niente male, con correzione del solito difetto della testa e forse ho capito come. Dopo quattro anni, meglio tardi che mai?
La seduta: dopo adeguato warm up,
100m SL passo medio50m A DE R SL + 50m SL
200m SL passo medio2 x 50m A DE R SL + 50m SL
400m SL passo medio2 x 50m A DE R SL + 50m SL
200m SL passo medio2 x 50m A DE R SL + 50m SL
100m SL passo medio50m A DE R SL + 50m SL
4 x 100m gambe SL100m sciolti
Poi, in serata, la 13a Camminata dei Gessi, altra camminata che assomiglia ad una arrampicata. Partenza dalla Ponticella passaggi in alta quota per Via Madonna dei Boschi (in pieno parco dei Gessi) e dopo il passaggio per Croara giu' di nuovo a rotta di collo. 7,33 km infami. Pochi valorosi, al massimo una cinquantina.
mercoledì 28 maggio 2008
Album delle Sfighe
Il vostro com'e'? Come l'album dei calciatori (malanni e acciacchi), ovvero sempre le stesse faccie che si rimescolano un po'? O come il mio cioe' come quello delle monete o dei francobolli, ogni anno si aggiunge un folder e una nuova serie. Ed ecco la novita' (il nuovo folder, cioe') ai piedi: l'occhio di pernice (callo cutaneo, in genere localizzato su una delle dita dei piedi, caratterizzato da una piccola depressione a cratere sulla sua sommità, talvolta sede di infezione).
Credo che l'ultima volta che ho sentito parlare di occhio di pernice da persone a me familiari sia stato oltre 20 anni fa, quando ancora si diceva "vado dal callista (ora si direbbe podologo) perche' ho un callo che quando cambia il tempo mi fa male". Bene, ora abbiamo sperimentato anche questo. Ieri sera, quindi Carla con perizia podologica ha sbucciato il calletto ed oggi ho potuto correre.
Intanto ieri scampagnata di un oretta in bicicletta con Lucianone, uno dei nuovi stregati dalla triplice (a 48 anni, e' proprio vero che nel Triathlon l'eta' non conta...) che dopo aver piazzato un 3 ore e 30 alla maratona di Londra lo scorso 13 aprile e' rimasto stregato dall'Ironman, ma com'e' nel suo stile vuole iniziare per gradi, percio' lunedi sara' al via dello Sprint di San Giovanni. Intanto gli ho insegnato qualche esercizio e abbiamo fatto un po' di fatica pedalando su per via Casaglia.
Prima avevo fatto un salto alla piscina Cavina per fare un po' di vasche sotto l'occhio vigile di Ettore, che ha colto alcuni aspetti che limitano la mia performance a nuoto. E che prontamente cerchero' di correggere.
In serata Ruggio ha sperimentato nuove tecniche di allenamento, con dei 75m (4) gambe rana, gambe rana rovesciata e l'ultimo 25 a dorso completo. Oppure dei 50 a stile con immersione a meta' vasca sia all'andata sia al ritorno. Lui dice per fare fiato. Cosi' come i 10 x 25 rana subacquea. Virate a dorso e a stile con la tavoletta perche' non gli piacciono le nostre virate.
Oggi invece -complice una bella giornata afosa- ho potuto testare la corsa per abituarmi a Francoforte (almeno a quanto dicono sul meteo degli ultimi anni). 48 minuti piuttosto sofferenti, per via del caldo, appunto. Mentre stasera mi sono fatto anche 26 di km in bici, scoprendo le gambe in totale pappa. Niente di che, solo un Botteghino e ritorno. Ma mi sono sembrati 100 km.
La bici di oggi (non disponibile per problemi di upload)
lunedì 26 maggio 2008
Non fosse bastata...
...la collina bolognese, oggi abbiamo sperimentato la collina zolese. Occasione, il solito Challenge Corri con l'Unita', che ci ha visti partenti alla podistica 7 km (veri, verissimi, stavolta) su e giu' per le colline dietro la piscina di Zola Predosa. Un percorso duro, reso ancora piu' duro da La Petroniana cui abbiamo partecipato ieri... Anche Carla ha affrontato gli strappi (5, se non ricordo male) del percorso con abnegazione e spirito di sacrificio mai visto finora, e seppure lasciata "al suo destino" (cioe' correre al suo ritmo) da me che mi sentivo una gamba particolarmente pimpante e' arrivata al traguardo con pochi minuti di ritardo.
Il dato eclatante e' che non so correre in discesa. Per niente. Superato da chiunque. Per contro tutti quelli che mi passavano in discesa li riprendevo e passavo a mia volta in salita, esattamente il contrario di quanto mi capita nel ciclismo. Cosi' con i "soliti 10" mi ritrovavo a superarli e a farmi superare. Fino alla discesona finale dove mi hanno lasciato li' come immobile. Quando torna il coach parleremo anche di questo.
E' bello iniziare la settimana con uan bella corsetta. Oramai il tempo volge al bello stabile e questa settimana mi sa che riprendero' pure la corsetta a digiuno. I piedi (bonta' loro) sono silenti, e quindi ne approfitto.
I totali della settimana:
SWIM: 6950 m
BIKE: 91,8 km
RUN: 16,73 km
La corsetta di stasera
Il dato eclatante e' che non so correre in discesa. Per niente. Superato da chiunque. Per contro tutti quelli che mi passavano in discesa li riprendevo e passavo a mia volta in salita, esattamente il contrario di quanto mi capita nel ciclismo. Cosi' con i "soliti 10" mi ritrovavo a superarli e a farmi superare. Fino alla discesona finale dove mi hanno lasciato li' come immobile. Quando torna il coach parleremo anche di questo.
E' bello iniziare la settimana con uan bella corsetta. Oramai il tempo volge al bello stabile e questa settimana mi sa che riprendero' pure la corsetta a digiuno. I piedi (bonta' loro) sono silenti, e quindi ne approfitto.
I totali della settimana:
SWIM: 6950 m
BIKE: 91,8 km
RUN: 16,73 km
La corsetta di stasera
domenica 25 maggio 2008
La Petroniana
Ventinovesima edizione di questa camminata veramente dura che si effettua a ridosso del centro di Bologna, con un tracciato che non ha quasi un metro di pianura. Organizzata ottimamente dalla Polisportiva Porta Saragozza, di cui mi onoro essere il tecnico della sezione triathlon, questa camminata podistica parte in cima a Via Risorgimento, dal cancello della Facolta' di Ingegneria, attraverso la quale si sbuca su Via Vallescura, si prosegue per Via Cino da Pistoia e Via Petrarca, alla fine della quale si gira a destra per la salita spaccagambe di Via dell'Osservanza.
Quando la salita spiana si gira a sinistra in discesa per Via di Gaibola, e poco piu' avanti a destra su per Via del Genio. Conosco molto bene queste strade, perche' con il coach le facciamo al contrario in bici in coda alla seduta di SFR. Alla fine di questa discesa da scapicollarsi (e 5 chilometri fatti), la camminata lunga prosegue a sinistra salendo per Via del Ravone e poi per i campi (oggi molto fangosi) fino alla chiesa di Casaglia da cui ridiscende per l'omonima via, la corta gira a destra per Via del Ravone e imbocca Via Casaglia in discesa e Via Saragozza (l'unica strada quasi piana), per finire dopo 7 chilometri (contro 14,5 km della lunga) nei giardini di Porta Saragozza per un meritato ristoro a base di panini con la mortadella e Tavernello.
Partito con Carla mi aspettavo che mi riempisse di contumelie (odia i percorsi mossi, specie le salite) e, dopo qualche centinaio di metri di Via dell'Osservanza ha cominciato a camminare. Ma contrariamente al solito non ha proferito verbo. Allora visto che era in compagnia dell'aspirante triathleta spagnola Marta, ho ripreso il mio passo di corsetta, e un po' provato sono arrivato alla deviazione dei percorsi, in fondo alla discesa di Via del Genio. Da li' ho fatto una media, ovvero ho proseguito sull'asfalto per Via del Ravone fino ai campi, poi sono tornato indietro per finire seguendo il percorso della alternativa.
Alla fine ho fatto 10,79 km, molto faticosi ma di qualita'. Con salite a strappo e discesa tecniche che non consentivano distrazioni. Anche Carla se l'e' cavata egregiamente, corricchiando in salita e perdendo un po' in discesa (per inesperienza), ma riprendendo diversi podisti sul drittone di Via Saragozza. Sta entrando in forma: fra breve saro' io a doverla inseguire.
Il percorso de La Petroniana
Quando la salita spiana si gira a sinistra in discesa per Via di Gaibola, e poco piu' avanti a destra su per Via del Genio. Conosco molto bene queste strade, perche' con il coach le facciamo al contrario in bici in coda alla seduta di SFR. Alla fine di questa discesa da scapicollarsi (e 5 chilometri fatti), la camminata lunga prosegue a sinistra salendo per Via del Ravone e poi per i campi (oggi molto fangosi) fino alla chiesa di Casaglia da cui ridiscende per l'omonima via, la corta gira a destra per Via del Ravone e imbocca Via Casaglia in discesa e Via Saragozza (l'unica strada quasi piana), per finire dopo 7 chilometri (contro 14,5 km della lunga) nei giardini di Porta Saragozza per un meritato ristoro a base di panini con la mortadella e Tavernello.
Partito con Carla mi aspettavo che mi riempisse di contumelie (odia i percorsi mossi, specie le salite) e, dopo qualche centinaio di metri di Via dell'Osservanza ha cominciato a camminare. Ma contrariamente al solito non ha proferito verbo. Allora visto che era in compagnia dell'aspirante triathleta spagnola Marta, ho ripreso il mio passo di corsetta, e un po' provato sono arrivato alla deviazione dei percorsi, in fondo alla discesa di Via del Genio. Da li' ho fatto una media, ovvero ho proseguito sull'asfalto per Via del Ravone fino ai campi, poi sono tornato indietro per finire seguendo il percorso della alternativa.
Alla fine ho fatto 10,79 km, molto faticosi ma di qualita'. Con salite a strappo e discesa tecniche che non consentivano distrazioni. Anche Carla se l'e' cavata egregiamente, corricchiando in salita e perdendo un po' in discesa (per inesperienza), ma riprendendo diversi podisti sul drittone di Via Saragozza. Sta entrando in forma: fra breve saro' io a doverla inseguire.
Il percorso de La Petroniana
venerdì 23 maggio 2008
Pointzero3
Per uno modesto (sia pure non scarsissimo) nuotatore come me, quando esce un prodotto che si dice faccia guadagnare decimi, aumentare la buoyancy e/o risparmiare energie, le mie antenne non solo si drizzano, ma puntano direttamente negli States, dove a parita' di prezzo nominale (il listino dice 250 dollari contro 250 euro, e scusate la differenza) il risparmio compensa spedizione, e, alla dogana, Iva e dazio, risparmiando pure qualche decina di euro.
Quindi quando questo oggetto e' apparso sul mercato io ho cominciato a sbavarci dietro. E cercando su web l'ho trovato ad un prezzaccio ($218,21 spedito a casa, qui)
Bene, oggi e' arrivato e stasera, in piscina, l'ho testato. Devo dire che come impressione e' stata ottima, nuotando nella corsia di fianco a Luca (un pesce) -che di solito mi da una vasca ogni 8- oggi ho contenuto il distacco a quasi mezza vasca. Certo, magari era stanco lui, certo e' che l'effetto di sostegno in orizzontale (buoyancy) c'e', e alla fine mi sembra di aver nuotato meglio, con minor sforzo. Vedremo a San Giovanni cosa salta fuori. Perche' e' assolutamente legale nuotare con questo costumone che rende molto sfumato il confine con la muta.
Intanto la seduta di stasera, dopo il riscaldamento, 2 x 50m MISTI, 2 x 25m delfino, 2 x 100m MISTI e poi una bella piramide a stile 50+100+200+300+200+100+50m (riposo 15"). Infine, 4 x 50m gambe stile (con la tavoletta) e 2 x 50m andata braccia rana ritorno braccia stile con il pullbuoy.
giovedì 22 maggio 2008
Giornata piena
Stamattina, in un momento di pausa dalla pioggia io e il coach ci siamo sparati delle SFR su per Casaglia, lui nonostante il piede ancora dolente da Viverone, io con la bici da tri sprint/olimpico, con rapporti durissimi (53-39 davanti e 12-25 dietro), per i miei livelli di performance in salita. Tuttavia sono sopravvissuto, anche alla temibile (sempre per via del rapporto) Via del Genio, scalata con un 39-25 tutto tranne che in agilita' (6 km all'ora...), ma mica avevo l'ammiraglia dietro che mi cambiasse la bici al volo, io.
Dopo un pasto mangiato con l'imbuto via verso il mio salva schiena, e devo dire che il buon Ettore il suo mestiere lo sa fare. Infatti la mia schiena sta riscoprendo una nuova primavera, e contando anche che l'impegno di Viverone non e' stato leggero, direi che sono praticamente guarito. Dopo di lui un impegno di lavoro, e poi via, a casa, per prepararmi alla corsetta, stavolta in quel di Funo, al Bosco Vivo, area di rimboschimento di flora e fauna autoctona (soprattutto di zanzare), corsetta quasi interamente su terreno. Neanche 6 km ma impegnativi, con fango nel finale. E anche oggi ho fatto un doppio...
SFR e Via del Genio
Camminata del Bosco Vivo
Dopo un pasto mangiato con l'imbuto via verso il mio salva schiena, e devo dire che il buon Ettore il suo mestiere lo sa fare. Infatti la mia schiena sta riscoprendo una nuova primavera, e contando anche che l'impegno di Viverone non e' stato leggero, direi che sono praticamente guarito. Dopo di lui un impegno di lavoro, e poi via, a casa, per prepararmi alla corsetta, stavolta in quel di Funo, al Bosco Vivo, area di rimboschimento di flora e fauna autoctona (soprattutto di zanzare), corsetta quasi interamente su terreno. Neanche 6 km ma impegnativi, con fango nel finale. E anche oggi ho fatto un doppio...
SFR e Via del Genio
Camminata del Bosco Vivo
mercoledì 21 maggio 2008
Certo che...
...guardando le foto di Viverone c'e' da riflettere.
C'e' l'Elite (ed io lo conosco bene....) che entra in acqua con la muta aperta, esce e sta 3 minuti buoni a cercare di farsela chiudere da uno spettatore (chiaramente non avvezzo)...
C'e' quello che sotto la muta mette i pantaloncini da bici, cosi' il fondello gli ha fatto un'effetto zavorra che non avra' mai nuotato cosi' male...
C'e' quello che si e' messo 2 cuffie, ma soprattutto 2 mute (una da sub) e ha perso 10 minuti in zona cambio...
Ci sono stati gruppi di ciclisti che neanche ad una granfondo (ma questo e' un discorso spinoso) e chi -invece- ha rispettato il no draft (eccomi!)
Tutto documentato nelle foto. Ma la cosa piu' incredibile e' il pantaloncino da bici sotto la muta, magari per risparmiare 2 minuti in zona cambio ad infilarseli, questo atleta ha preferito perdere 5/6 minuti (almeno) a nuoto perche' il fondello -inzuppato di acqua- lo avra' costretto a nuotare a 45°....
Intanto ieri sera ho nuotato alla Record, e Ruggio ci ha proposto un 10 x 200m stile (riposo 20") svolto in meno di 40' (io ho fatto 8 serie con il pullbuoy e riposi inferiori per tenere alta l'aerobicita'). Oggi stante le condizioni meteo schifide (ancora pioggia) altro nuoto, in mattinata con il coach, con una piramide terribile, 200+2x100+4x50+8x25+4x50+2x100+200 a stile con riposo 20" (nei 100) 10" (nei 50) 5" (nei 25). Tempi via via migliori. Poi, stessa piramide con palette e pullbuoy, e stesse performance (ovvero tempi in miglioramento) con i 12" che mi regalano le palette ed il pullbuoy, a chiudere un 100 gambe un cento sciolto (3000m). Non male anche la tecnica, solo un certo scondinzolamento delle gambe, ma ancora i lombari sono dolenti. Anche la spalla (la cuffia dei rotatori) duole, e prontamente il coach mi ha cazziato perche' non faccio esercizi per i rotatori in palestra.
Oh, ma sapete che sono ancora stanco da domenica?
C'e' l'Elite (ed io lo conosco bene....) che entra in acqua con la muta aperta, esce e sta 3 minuti buoni a cercare di farsela chiudere da uno spettatore (chiaramente non avvezzo)...
C'e' quello che sotto la muta mette i pantaloncini da bici, cosi' il fondello gli ha fatto un'effetto zavorra che non avra' mai nuotato cosi' male...
C'e' quello che si e' messo 2 cuffie, ma soprattutto 2 mute (una da sub) e ha perso 10 minuti in zona cambio...
Ci sono stati gruppi di ciclisti che neanche ad una granfondo (ma questo e' un discorso spinoso) e chi -invece- ha rispettato il no draft (eccomi!)
Tutto documentato nelle foto. Ma la cosa piu' incredibile e' il pantaloncino da bici sotto la muta, magari per risparmiare 2 minuti in zona cambio ad infilarseli, questo atleta ha preferito perdere 5/6 minuti (almeno) a nuoto perche' il fondello -inzuppato di acqua- lo avra' costretto a nuotare a 45°....
Intanto ieri sera ho nuotato alla Record, e Ruggio ci ha proposto un 10 x 200m stile (riposo 20") svolto in meno di 40' (io ho fatto 8 serie con il pullbuoy e riposi inferiori per tenere alta l'aerobicita'). Oggi stante le condizioni meteo schifide (ancora pioggia) altro nuoto, in mattinata con il coach, con una piramide terribile, 200+2x100+4x50+8x25+4x50+2x100+200 a stile con riposo 20" (nei 100) 10" (nei 50) 5" (nei 25). Tempi via via migliori. Poi, stessa piramide con palette e pullbuoy, e stesse performance (ovvero tempi in miglioramento) con i 12" che mi regalano le palette ed il pullbuoy, a chiudere un 100 gambe un cento sciolto (3000m). Non male anche la tecnica, solo un certo scondinzolamento delle gambe, ma ancora i lombari sono dolenti. Anche la spalla (la cuffia dei rotatori) duole, e prontamente il coach mi ha cazziato perche' non faccio esercizi per i rotatori in palestra.
Oh, ma sapete che sono ancora stanco da domenica?
lunedì 19 maggio 2008
Viverone, addenda
domenica 18 maggio 2008
C.I. Doppio Olimpico Viverone
Va mo la'. Domenica di gara, e per la prima volta mi sono cimentato nella distanza del Doppio Olimpico, specialita' inventata perche' la Federazione Internazionale del Triathlon non riconosce le distanze IM (anche se le federazioni nazionali -come la FITri- ci fanno i campionati nazionali) e mezzo IM, e quindi, dopo i fallimenti dellla distanza "lunga" (4-120-30) ha introdotto questa distanza, definita "Doppio Olimpico", perche' e' esattamente il doppio di un Olimpico (ovvero, 3-80-20). In effetti avevo molti dubbi se prendervi parte, perche' 3 km di nuoto mi fanno venire l'orticaria (sebbene, ripeto, dei tre sport che compongono il Triathlon, e' quello in cui riesco meglio).
Intanto (per ripercorrere la cronaca di questi 3 giorni), venerdi avevo nuotato in piscina (2 x 50m: 25m stile 25m gambe delfino, 50m delfino; 2 x 50m: 25m stile 25m gambe dorso, 100m dorso; 2 x 50m: 25m stile, 25m gambe rana, 100m rana; 2 x 50m: 25m stile 25m gambe stile, 200m stile; 8 x 25m misti sprint + 10 x 25m stile sprint). Sabato, di buon ora (e con previsioni meteo su Viverone pessime), siamo partiti, e una volta giunti la' la pioggia era gia' forte. Hotel Royal, 65 euro una matrimoniale pulita ma d'annata (50, massimo anni '60) con titolari adeguati (ovvero "d'una volta"). In reception un cartello inequivocabile: "Le camere si pagano subito". Strano ma vero hanno Bancomat e Carte di credito. Il tempo di mettere bici e bagagli in camera, salutare i ragazzi del Pasta Granarolo e Andrea, il mio compagno di squadra (alloggiati di fronte, al Lido) e via per il giro di perlustrazione della bici, in auto, visto il diluvio universale.
Un bel piattone, non c'e' che dire! Quattro cavalcavia, un paio di chilometri in pave' nel primo paese (Alice Castello), un paio di salite (una di 700m appena un po' dura) ma per il resto in carena e via. La frazione di corsa sara' sul lungo lago, 4 giri da 5 km appena un po' mossi (ma a quel punto io sono gia' contento di esserci). Giro per gli stand dell'Expo posizionata sul lungo lago (e di buon livello qualitativo, aggiungo) e mi prendo il rimbrotto di Cristian del Torino3 (che non mi aveva iscritto perche' non avevo faxato il bonifico e gli avevo mandato un email piccata), e i complimenti di Dario (Nardone) di FCZ che (bonta' sua) mi e' affezionato lettore. Ritiro il pacco gara e conosco Guazzone (OVA Centese) e Bacco, altro fedele di questo blog (...) Per cena ripieghiamo per... la pioggia, cioe' per un ristorante sulla provinciale a qualche centinaio di metri dall'hotel. Viver'E' il nome, anche pizzeria, ma optiamo per un primo di riso radicchio e castelmagno io, spaghetti alle vongole Carla. Per secondo Branzino in crosta di patate lei, filetto di carne alla griglia io. Crema catalana per entrambi a chiudere. Erbaluce di Caluso (vino bianco locale, sapido ed eccellente) e acqua per dissetarci. Onesto il conto, 69 euro di tutto.
Stamattina sveglia ore 6.00 e il mio umore si fa nerissimo. Piove, e questo si sapeva, ma tira un vento pazzesco! Oh, non sarebbe niente (o quasi, ne avrei un po' le palle piene del vento, dopo Tempe...) se non che ho le 808 montate sulla Aegis... Che non saranno lenticolari, ma con un po' di vento si balla come in barca con mare forza 9. Il tempo di far colazione, di dichiarare che al 99% non parto con questo vento.... che il vento scema del tutto! Oh, bonaccia piena. Eh, ora mi tocca. Alle 7 e 40 porto bici e attrezzatura in zona cambio, anzi zona fango, e mi preparo. Ore 9.00 partono gli elite, coach compreso (con siparietto perche' aveva la muta aperta) e dopo 10 minuti noi.
Come previsto i 3 km non finiscono mai. Bastone di un km e mezzo verso la prima boa, poi 90° a destra per 300m e ritorno di 1200m. Tempo finale: 59.27. T1 in 3.44, per i dilemmi vari sull'abbigliamento: sara' freddo?, piovera'? Opto per la cerata e spero nel miglioramento annunciato. Subito rischio di perdere il marsupio con colla e pompetta: ok: stop and go. Poi mi metto al passo e in carena. Prendo un buon ritmo. Pero' rimango stupito dai gruppi che mi passano... scia libera? No, semplicemente nessun controllo. Me ne frego e non mi attacco ai gruppi, neanche quando mi invitano: io odio le scie, il draft: lo faccio nelle granfondo perche' ammesso e perche' se non lo fai ti buttano fuori strada, ma in un triathlon.... Per di piu' No Draft... Dai! E difatti, a causa di questo e dei mancati controlli il Campionato non verra' omologato per gli Age Group. (un po' di giustizia, finalmente, anche se non e' la soluzione, almeno per chi ha onestamente rispettato il regolamento)
Finisco in un tempo (per me) stratosferico: 2.32.58, 31,38 kmh! Ed ho dovuto mollare gli ultimi 2 km e la discesa finale per una foratura! Mai successo che facessi 80 km a questa velocita'... Evviva. Nella bike mi supera Ironshark, in strepitosa forma per Klagenfurt (36 kmh di media nella bici), anche se di corsa paga pegno. Ma tengo abbastanza. Scendo dalla bici e mi sento bene. Sara' che il fresco mi ha salvato i piedi, sara' che la bici stessa non e' stata faticosa... Insomma, comincio correndo e continuo a correre fino a circa il decimo km. Quando una fitta allucinante mi trafigge il fegato. E mi costringe a camminare. Arrivo al ristoro e bevo un po'. Niente. Proseguo camminando, alternando un po' di corsa, ma le fitte riprendono fortissime. E non passano. Alla fine tracanno un litro di acqua e sembra che il problema sia risolto. Poi al 17imo km, i piedi ricominciano la solita manfrina: ma tengo duro, stavolta, e non mi fermo.
Intanto sulpercorso ho incrociato un po' di amici: Greguràtt, che ha mollato dopo il nuoto (ma che si fa 12 km di corsa per allenarsi). Bacco, che mi incita ogni volta che ci incrociamo (grazie!) Lucianone di Bergamo che dai venti minuti di vantaggio che avevo alla T2 gli sto davanti di 200m, alla fine. Marco Barbieri, con cui ingaggio una gara a chi va piu' piano. Il sempre verde Ettore (mio salvatore di spalle), Balestro, e Pasto che mi passano all'ultimo giro. Riesco a non farmi sorprendere anche da Alessandro Servadei, oltre a Marco Barbieri e Aldo Calandro, il mitico Aldo Rock di Radio Deejay, fra quelli che conosco.
Grazie anche ai tifosi Duracell (Luca Zanetti) e Claudio Bergamini (non partiti), Silvia Parrocchi, il Gira, Marco Guerri, il Degli, Donato, il Gambero, Maurizio Gavazzi, e tutti quelli che al momento dimentico, ma che sono presenti nel ricordo di questa giornata piuttosto memorabile, se non altro per la pioggia, il fango e la location. 5.43.07 il tempo finale, a due ore dal vincitore. Oh, mi sono divertito!
Intanto (per ripercorrere la cronaca di questi 3 giorni), venerdi avevo nuotato in piscina (2 x 50m: 25m stile 25m gambe delfino, 50m delfino; 2 x 50m: 25m stile 25m gambe dorso, 100m dorso; 2 x 50m: 25m stile, 25m gambe rana, 100m rana; 2 x 50m: 25m stile 25m gambe stile, 200m stile; 8 x 25m misti sprint + 10 x 25m stile sprint). Sabato, di buon ora (e con previsioni meteo su Viverone pessime), siamo partiti, e una volta giunti la' la pioggia era gia' forte. Hotel Royal, 65 euro una matrimoniale pulita ma d'annata (50, massimo anni '60) con titolari adeguati (ovvero "d'una volta"). In reception un cartello inequivocabile: "Le camere si pagano subito". Strano ma vero hanno Bancomat e Carte di credito. Il tempo di mettere bici e bagagli in camera, salutare i ragazzi del Pasta Granarolo e Andrea, il mio compagno di squadra (alloggiati di fronte, al Lido) e via per il giro di perlustrazione della bici, in auto, visto il diluvio universale.
Un bel piattone, non c'e' che dire! Quattro cavalcavia, un paio di chilometri in pave' nel primo paese (Alice Castello), un paio di salite (una di 700m appena un po' dura) ma per il resto in carena e via. La frazione di corsa sara' sul lungo lago, 4 giri da 5 km appena un po' mossi (ma a quel punto io sono gia' contento di esserci). Giro per gli stand dell'Expo posizionata sul lungo lago (e di buon livello qualitativo, aggiungo) e mi prendo il rimbrotto di Cristian del Torino3 (che non mi aveva iscritto perche' non avevo faxato il bonifico e gli avevo mandato un email piccata), e i complimenti di Dario (Nardone) di FCZ che (bonta' sua) mi e' affezionato lettore. Ritiro il pacco gara e conosco Guazzone (OVA Centese) e Bacco, altro fedele di questo blog (...) Per cena ripieghiamo per... la pioggia, cioe' per un ristorante sulla provinciale a qualche centinaio di metri dall'hotel. Viver'E' il nome, anche pizzeria, ma optiamo per un primo di riso radicchio e castelmagno io, spaghetti alle vongole Carla. Per secondo Branzino in crosta di patate lei, filetto di carne alla griglia io. Crema catalana per entrambi a chiudere. Erbaluce di Caluso (vino bianco locale, sapido ed eccellente) e acqua per dissetarci. Onesto il conto, 69 euro di tutto.
Stamattina sveglia ore 6.00 e il mio umore si fa nerissimo. Piove, e questo si sapeva, ma tira un vento pazzesco! Oh, non sarebbe niente (o quasi, ne avrei un po' le palle piene del vento, dopo Tempe...) se non che ho le 808 montate sulla Aegis... Che non saranno lenticolari, ma con un po' di vento si balla come in barca con mare forza 9. Il tempo di far colazione, di dichiarare che al 99% non parto con questo vento.... che il vento scema del tutto! Oh, bonaccia piena. Eh, ora mi tocca. Alle 7 e 40 porto bici e attrezzatura in zona cambio, anzi zona fango, e mi preparo. Ore 9.00 partono gli elite, coach compreso (con siparietto perche' aveva la muta aperta) e dopo 10 minuti noi.
Come previsto i 3 km non finiscono mai. Bastone di un km e mezzo verso la prima boa, poi 90° a destra per 300m e ritorno di 1200m. Tempo finale: 59.27. T1 in 3.44, per i dilemmi vari sull'abbigliamento: sara' freddo?, piovera'? Opto per la cerata e spero nel miglioramento annunciato. Subito rischio di perdere il marsupio con colla e pompetta: ok: stop and go. Poi mi metto al passo e in carena. Prendo un buon ritmo. Pero' rimango stupito dai gruppi che mi passano... scia libera? No, semplicemente nessun controllo. Me ne frego e non mi attacco ai gruppi, neanche quando mi invitano: io odio le scie, il draft: lo faccio nelle granfondo perche' ammesso e perche' se non lo fai ti buttano fuori strada, ma in un triathlon.... Per di piu' No Draft... Dai! E difatti, a causa di questo e dei mancati controlli il Campionato non verra' omologato per gli Age Group. (un po' di giustizia, finalmente, anche se non e' la soluzione, almeno per chi ha onestamente rispettato il regolamento)
Finisco in un tempo (per me) stratosferico: 2.32.58, 31,38 kmh! Ed ho dovuto mollare gli ultimi 2 km e la discesa finale per una foratura! Mai successo che facessi 80 km a questa velocita'... Evviva. Nella bike mi supera Ironshark, in strepitosa forma per Klagenfurt (36 kmh di media nella bici), anche se di corsa paga pegno. Ma tengo abbastanza. Scendo dalla bici e mi sento bene. Sara' che il fresco mi ha salvato i piedi, sara' che la bici stessa non e' stata faticosa... Insomma, comincio correndo e continuo a correre fino a circa il decimo km. Quando una fitta allucinante mi trafigge il fegato. E mi costringe a camminare. Arrivo al ristoro e bevo un po'. Niente. Proseguo camminando, alternando un po' di corsa, ma le fitte riprendono fortissime. E non passano. Alla fine tracanno un litro di acqua e sembra che il problema sia risolto. Poi al 17imo km, i piedi ricominciano la solita manfrina: ma tengo duro, stavolta, e non mi fermo.
Intanto sulpercorso ho incrociato un po' di amici: Greguràtt, che ha mollato dopo il nuoto (ma che si fa 12 km di corsa per allenarsi). Bacco, che mi incita ogni volta che ci incrociamo (grazie!) Lucianone di Bergamo che dai venti minuti di vantaggio che avevo alla T2 gli sto davanti di 200m, alla fine. Marco Barbieri, con cui ingaggio una gara a chi va piu' piano. Il sempre verde Ettore (mio salvatore di spalle), Balestro, e Pasto che mi passano all'ultimo giro. Riesco a non farmi sorprendere anche da Alessandro Servadei, oltre a Marco Barbieri e Aldo Calandro, il mitico Aldo Rock di Radio Deejay, fra quelli che conosco.
Grazie anche ai tifosi Duracell (Luca Zanetti) e Claudio Bergamini (non partiti), Silvia Parrocchi, il Gira, Marco Guerri, il Degli, Donato, il Gambero, Maurizio Gavazzi, e tutti quelli che al momento dimentico, ma che sono presenti nel ricordo di questa giornata piuttosto memorabile, se non altro per la pioggia, il fango e la location. 5.43.07 il tempo finale, a due ore dal vincitore. Oh, mi sono divertito!
giovedì 15 maggio 2008
Peppone e Don Camillo
Mercoledi' sera abbiamo corso al Challenge dell'Unita' 2008, ieri sera abbiamo corso alla Profacciata (della Chiesa) di Stiatico, come dire, un colpo al cerchio ed una alla botte. Oramai, a livello podisitico posso fare queste distanze con una certa frequenza, mentre i 21 km e spiccioli delle mezze "secche" rimarranno una rarita'. Io non auguro neanche al mio peggior nemico (soprattutto se corre 3'.30"/km) una cosa come mi e' capitata a me in questi anni, neanche di provare cosa vuol dire avere un Neuroma di Morton per una giornata.
Devo dire che sia pure ad un passo turistico, sono riuscito a correre 6+7 km senza sentire troppi dolori (ne' storici ne' contemporanei). E sono gia' contento. Domenica a Viverone la prendero' come viene, ovvero una bella passeggiata/trotterellata di 20 km (credetemi, se dico che cammino, cammino veramente, mica faccio il fenomeno...). Nel frattempo ho nuotato, con pessimi risultati: sono riuscito -con le palette- a marcare un 2'.15" in un 100m (di un 400m, tempo finale 7'.05",tenendo presente che a Tempe ho tenuto i 2'.04"/100m di passo) e non mi ricordo cosa mi e' successo (neanche avessi nuotato a rana!), chiaramente il coach ci e' andato a nozze a fustigarmi. E a rimarcare i soliti, infiniti difetti.
Domattina partenza per Viverone, e chi legge questo blog e mi conosce solo tramite questo, non faccia il fenomeno e mi venga a salutare, domani sera al ritiro pacco gara, o -alla peggio- in zona cambio, domenica mattina. Avro' la tuta biancoblu del Pol Porta Saragozza, viste le previsioni meteo.
La corsetta nelle campagne di Stiatico
I totali della scorsa settimana:
SWIM: 2500 m
BIKE: 67,95 km
RUN: 21,2 km
Devo dire che sia pure ad un passo turistico, sono riuscito a correre 6+7 km senza sentire troppi dolori (ne' storici ne' contemporanei). E sono gia' contento. Domenica a Viverone la prendero' come viene, ovvero una bella passeggiata/trotterellata di 20 km (credetemi, se dico che cammino, cammino veramente, mica faccio il fenomeno...). Nel frattempo ho nuotato, con pessimi risultati: sono riuscito -con le palette- a marcare un 2'.15" in un 100m (di un 400m, tempo finale 7'.05",tenendo presente che a Tempe ho tenuto i 2'.04"/100m di passo) e non mi ricordo cosa mi e' successo (neanche avessi nuotato a rana!), chiaramente il coach ci e' andato a nozze a fustigarmi. E a rimarcare i soliti, infiniti difetti.
Domattina partenza per Viverone, e chi legge questo blog e mi conosce solo tramite questo, non faccia il fenomeno e mi venga a salutare, domani sera al ritiro pacco gara, o -alla peggio- in zona cambio, domenica mattina. Avro' la tuta biancoblu del Pol Porta Saragozza, viste le previsioni meteo.
La corsetta nelle campagne di Stiatico
I totali della scorsa settimana:
SWIM: 2500 m
BIKE: 67,95 km
RUN: 21,2 km
mercoledì 14 maggio 2008
Forza, tutti insieme...
...facciamoci una sana risata. E diamogliela su, come diciamo qui a Bologna. Ieri sera, lezione di nuoto, alla piscina Record. Dopo il riscaldamento e una serie di 3+3 x 100m al passo (prima a dorso e poi a rana) 5 secondi e un 50 a stile sprint, Ruggio ha malaugurata idea di sottoporci un allenamento da triathlon. Giro di corsa perimetrale nell'acqua bassa della piscinetta per bambini, uscita veloce, tuffo in piscina grande, un 50m stile, uscita con 3 alzate di tricipiti e via di nuovo il giro nella piscinetta. Per 5 volte.
A parte che in queste cose ci vado a nozze (se non altro per abitudine) ed infatti al terzo giro, partito dietro a tutti ero davanti a tutti (ma sono l'unico che faccio triathlon e questo genere di allenamenti), anche stavolta il diavolo ci ha voluto mettere lo zampino. Proprio nel terzo giro, buttandomi nella piscinetta atterro male con il piede (da neanche 50 cm...), ovvero di tallone, sentendo la scossa fino al cervello. Gia' ieri sera zoppicavo. Stamattina camminavo di punta.
La sana risata ce la facciamo perche' siamo a 5 giorni da Viverone, tutt'oggi ho sperato di migliorare senza risultato e il dolore e' localizzabile nella stessa zona che mi costrinse a rinunciare a Francoforte l'anno scorso, ovvero l'attacco del fascio plantare, sotto il tallone, stavolta nel destro. E allora io che oramai c'ho il pelo sullo stomaco, senza ne' tanto ne' quanto stasera sono andato a fare con Carla i 6 km e spiccioli di corsa del Challenger L'Unita' a Castemaggiore, e vaffanc... al tallone. Alla fine ho corso (con fastidio quasi dolore, certo) ad un passo di 6.06 al km e rivaffanc...
Adesso non appoggio neanche il piede, ma almeno ho capito che se si scalda riesco non solo a camminare ma anche a correre. E a Viverone non solo parto, ma corro anche un po'.
Il Challenge di Castelmaggiore
A parte che in queste cose ci vado a nozze (se non altro per abitudine) ed infatti al terzo giro, partito dietro a tutti ero davanti a tutti (ma sono l'unico che faccio triathlon e questo genere di allenamenti), anche stavolta il diavolo ci ha voluto mettere lo zampino. Proprio nel terzo giro, buttandomi nella piscinetta atterro male con il piede (da neanche 50 cm...), ovvero di tallone, sentendo la scossa fino al cervello. Gia' ieri sera zoppicavo. Stamattina camminavo di punta.
La sana risata ce la facciamo perche' siamo a 5 giorni da Viverone, tutt'oggi ho sperato di migliorare senza risultato e il dolore e' localizzabile nella stessa zona che mi costrinse a rinunciare a Francoforte l'anno scorso, ovvero l'attacco del fascio plantare, sotto il tallone, stavolta nel destro. E allora io che oramai c'ho il pelo sullo stomaco, senza ne' tanto ne' quanto stasera sono andato a fare con Carla i 6 km e spiccioli di corsa del Challenger L'Unita' a Castemaggiore, e vaffanc... al tallone. Alla fine ho corso (con fastidio quasi dolore, certo) ad un passo di 6.06 al km e rivaffanc...
Adesso non appoggio neanche il piede, ma almeno ho capito che se si scalda riesco non solo a camminare ma anche a correre. E a Viverone non solo parto, ma corro anche un po'.
Il Challenge di Castelmaggiore
martedì 13 maggio 2008
Di corsa, sempre...
Allora. Riassumiamo. Ieri, lunedi', nuoto con il coach, cazziatone (non so piu' nuotare, siamo ritornati indietro di 4 anni, etc...) Comunque un 3400m con dei 400 a stile in progressione ed in regressione prima con palette e pullbuoy e poi senza. Io di mio avevo gia' fatto un mille, sicche'...
In serata, pizza. Deroga da Rosso Pomodoro (e abbiamo fatto male). I Gaetano, Via Marco Emilio Lepido: buona la pasta ma ingredienti sciapi e di bassa qualita' (pomodoro, mozzarella e cipolla). Locale lugubrissimo e antico (come Noe' o giu' di li'). Andateci solo se siete molto felici.
Oggi bici, sempre con il coach, in previsione Viverone, Val di Zena con il rapportone (e la Aegis) salita fino a Torre Arabella, giu' da Cassano e la Valle d'Idice a tutta. Benino, alla fine sopra i 30 di media (tolte le pause e via di Torre Arabella in discesa ai 10 all'ora viste le condizioni...) e un super Lucone. Da Monterenzio a Castel de' Britti, nonostante la mia velocita' fosse sempre sopra i 38 all'ora (la posizione IM, le Zipp 808...), lui mi ha dato 4 minuti. E vabbe', senno' dove sta lui ci stavo io, no?
La bici di oggi
In serata, pizza. Deroga da Rosso Pomodoro (e abbiamo fatto male). I Gaetano, Via Marco Emilio Lepido: buona la pasta ma ingredienti sciapi e di bassa qualita' (pomodoro, mozzarella e cipolla). Locale lugubrissimo e antico (come Noe' o giu' di li'). Andateci solo se siete molto felici.
Oggi bici, sempre con il coach, in previsione Viverone, Val di Zena con il rapportone (e la Aegis) salita fino a Torre Arabella, giu' da Cassano e la Valle d'Idice a tutta. Benino, alla fine sopra i 30 di media (tolte le pause e via di Torre Arabella in discesa ai 10 all'ora viste le condizioni...) e un super Lucone. Da Monterenzio a Castel de' Britti, nonostante la mia velocita' fosse sempre sopra i 38 all'ora (la posizione IM, le Zipp 808...), lui mi ha dato 4 minuti. E vabbe', senno' dove sta lui ci stavo io, no?
La bici di oggi
domenica 11 maggio 2008
12a Camminata di Lovoleto
Mi piacerebbe -davvero- capire i meccanismi del corpo. Stamattina, a Lovoleto, era in programma, oltre alla Maratonina della Canapa, la non competitiva (alias manifestazione ludico motoria) di 3-7-11 km, cui ho partecipato con Carla. Avevo gia' deciso (in previsione di Viverone) di fare il percorso da 11 km, e alla divisione dei percorsi ho lasciato Carla per la 6 km ed io ho accelerato per assestarmi al mio passo, per arrivare in fondo ad un passo medio di 6'15"/km alla fine. Fino a li' (3,5 km) la media era stata sui 6.30'/km.
In breve mi sentivo bene e vedendo che recuperavo e superavo molti podisti ho buttato l'occhio sul Forerunner 305 per capire se era una mia sensazione o andavo piu' forte del solito. In effetti andavo costante sui 5.30-5.40/km senza apparente sforzo, nonostante il caldo. Cosi' in poco piu' di un'ora ho concluso i 10,86 km del percorso per nulla affaticato. Ed ecco il perche' della mia domanda iniziale... Quand'e' che (visto che nulla faceva presupporre una prestazione superiore al solito, anzi) uno si puo' "accorgere" che puo' fare una buona prestazione? Quali sono i segnali? Oggi, ad esempio, alla fine ero pentito di non aver fatto la mezza, tanto mi sentivo bene dopo 11km, nonostante non riposi al meglio, e in settimana abbia corso piu' del solito (che altre volte significava dolore ai piedi alla domenica)....
12a Camminata di Lovoleto
In breve mi sentivo bene e vedendo che recuperavo e superavo molti podisti ho buttato l'occhio sul Forerunner 305 per capire se era una mia sensazione o andavo piu' forte del solito. In effetti andavo costante sui 5.30-5.40/km senza apparente sforzo, nonostante il caldo. Cosi' in poco piu' di un'ora ho concluso i 10,86 km del percorso per nulla affaticato. Ed ecco il perche' della mia domanda iniziale... Quand'e' che (visto che nulla faceva presupporre una prestazione superiore al solito, anzi) uno si puo' "accorgere" che puo' fare una buona prestazione? Quali sono i segnali? Oggi, ad esempio, alla fine ero pentito di non aver fatto la mezza, tanto mi sentivo bene dopo 11km, nonostante non riposi al meglio, e in settimana abbia corso piu' del solito (che altre volte significava dolore ai piedi alla domenica)....
12a Camminata di Lovoleto
sabato 10 maggio 2008
C'era una volta....
.... una bacheca pubblica, in una piazza di un paese. La' si potevano appiccicare annunci, messaggi, appuntamenti, liberamente, e tutti leggevano con interesse. Un giorno, qualcuno scrisse che qualcuno aveva barato, sebbene non avesse vinto, al Gran Torneo Interprovinciale. Questo baro era socio del locale Circolo, e leggendo quelle parole, invece di coprirsi il capo di cenere, e chiedere scusa per la marachella (perche' si', aveva barato), penso bene di risentirsi a tal punto che chiese che lui, di quel torneo, ne fosse dichiarato vincitore.
Fu dichiarato vincitore (scuse e premio incluso) per l'ignavia dei gestori del Circolo, timorosi che il buon nome del Circolo non fosse messo in dubbio (ma non che un torneo fosse vinto da un baro!), e non fu neanche cacciato (se ne ando' lui). Chiaramente c'era chi aveva protestato per il torneo manipolato, per l'atteggiamento sfrontato del baro, per l'ignavia ingiustificata dei gestori. La cosa sembro' sopirsi quando il baro si accaso' al Circolo del paese di la' del fiume.
Ma dopo un anno, eccolo che ritorna al paese natale, e con gran fanfara il i gestori del Circolo lo riammettono, quasi come un figliol prodigo. Con gran lustro ne annunciano la partecipazione al nuovo torneo: barera' anche quest'anno?
Fu dichiarato vincitore (scuse e premio incluso) per l'ignavia dei gestori del Circolo, timorosi che il buon nome del Circolo non fosse messo in dubbio (ma non che un torneo fosse vinto da un baro!), e non fu neanche cacciato (se ne ando' lui). Chiaramente c'era chi aveva protestato per il torneo manipolato, per l'atteggiamento sfrontato del baro, per l'ignavia ingiustificata dei gestori. La cosa sembro' sopirsi quando il baro si accaso' al Circolo del paese di la' del fiume.
Ma dopo un anno, eccolo che ritorna al paese natale, e con gran fanfara il i gestori del Circolo lo riammettono, quasi come un figliol prodigo. Con gran lustro ne annunciano la partecipazione al nuovo torneo: barera' anche quest'anno?
Sabato diverso
Oggi ho sottostato ad un impegno dovuto, la partecipazione ad un assemblea di azionisti. Non avevo mai partecipato ad un evento del genere, e devo dire che sono rimasto sorpreso, soprattutto dalla maleducazione (c'era da fare file per ogni cosa: registrazione, votazione, buffet) e mai che venisse rispettata, da persone che normalmente vengono considerate non certo di basso livello.
Cosi' cuccia di qua, cuccia di la' nelle file mi trovavo sempre separato da mio padre, cui fungevo soprattutto da autista, e portatore di deleghe. Comunque uno si immagina un ambiente e si accorge che forse il livello e' da curva stadio. Nello specifico c'erano 3 liste che si contendevano l'ingresso di (ben) 6 consiglieri (su 18) nel consiglio di amministrazione (coloro che decidono) e su due erano concentrate le maggior preferenze della folla (circa 4000 presenti in un padiglione strapieno della fiera di Modena). Ciascuna, per dare l'esempio della ampiezza dell'azionariato, al massimo rappresentava l'1,37% dei soci.
Il dibattito si e' svolto in un clima da stadio, come dicevo. Fischi da una una parte, applausi dall'altra, con interventi a volte veramente patetici che altro non hanno fatto che suscitare l'ilarita' generale, oltre che la perdita di (pochi) consensi. Comunque l'evento era tutto proiettato al buffet, ed anche i lavori si sono svolti sempre piu' velocemente (e gli interventi si accorciavano o si annullavano) mano a mano che si avvicinava l'ora X (ovvero le 14.00), l'apertura del padiglione buffet.
Alla cui apertura una mandria di bufali del Montana era un tranquillo gregge di pecore assonnate. Tutti pronti e scafati a questo genere di evento: entrambe le mani libere, occhiali, borse, cartelle carte, qualunque cosa potesse recare intralcio era state preventivamente depositato al guardaroba. Poi, sebbene il perimetro fosse presidiato da tavoli imbanditi i piu' immediati erano razziati come il Klondike ai tempi della Febbre dell'oro. Addirittura uno mentre ero in fila placido ad attendere che nella folla al banco si aprisse un pertugio da cui pescare qualche fetta di affettato, mi ha spostato di peso rimproverandomi: "Si sposti che devo mangiare!" come se io fossi li' per bellezza...
Devo dire che da mangiare ce n'era per il doppio di persone, e tuttavia l'assalto e' stato devastante. Tant'e' che molti hanno mangiato per tre, pensando che la mortadella di un banco fosse diversa da quella di un altro e asserendolo, pure (visto e sentito). Il tutto si e' concluso con l'(immancabile) fila per il voto.
Ieri ho fatto solo la seduta di nuoto in serata (esercizi di stili misti con serie di misti seguiti da prove di virate e tuffi) , mentre giovedi sera avevo fatto un buon 40 minuti di corsa con Carla ai Cedri, dove abbiamo rivisto (ci vediamo spesso la domenica mattina) il runner Roberto (paonazzo) reduce dalla maratona di Barchi (la Collemaraton) e facendo con lui una decina di minuti di scarico.
La corsetta ai Cedri
Cosi' cuccia di qua, cuccia di la' nelle file mi trovavo sempre separato da mio padre, cui fungevo soprattutto da autista, e portatore di deleghe. Comunque uno si immagina un ambiente e si accorge che forse il livello e' da curva stadio. Nello specifico c'erano 3 liste che si contendevano l'ingresso di (ben) 6 consiglieri (su 18) nel consiglio di amministrazione (coloro che decidono) e su due erano concentrate le maggior preferenze della folla (circa 4000 presenti in un padiglione strapieno della fiera di Modena). Ciascuna, per dare l'esempio della ampiezza dell'azionariato, al massimo rappresentava l'1,37% dei soci.
Il dibattito si e' svolto in un clima da stadio, come dicevo. Fischi da una una parte, applausi dall'altra, con interventi a volte veramente patetici che altro non hanno fatto che suscitare l'ilarita' generale, oltre che la perdita di (pochi) consensi. Comunque l'evento era tutto proiettato al buffet, ed anche i lavori si sono svolti sempre piu' velocemente (e gli interventi si accorciavano o si annullavano) mano a mano che si avvicinava l'ora X (ovvero le 14.00), l'apertura del padiglione buffet.
Alla cui apertura una mandria di bufali del Montana era un tranquillo gregge di pecore assonnate. Tutti pronti e scafati a questo genere di evento: entrambe le mani libere, occhiali, borse, cartelle carte, qualunque cosa potesse recare intralcio era state preventivamente depositato al guardaroba. Poi, sebbene il perimetro fosse presidiato da tavoli imbanditi i piu' immediati erano razziati come il Klondike ai tempi della Febbre dell'oro. Addirittura uno mentre ero in fila placido ad attendere che nella folla al banco si aprisse un pertugio da cui pescare qualche fetta di affettato, mi ha spostato di peso rimproverandomi: "Si sposti che devo mangiare!" come se io fossi li' per bellezza...
Devo dire che da mangiare ce n'era per il doppio di persone, e tuttavia l'assalto e' stato devastante. Tant'e' che molti hanno mangiato per tre, pensando che la mortadella di un banco fosse diversa da quella di un altro e asserendolo, pure (visto e sentito). Il tutto si e' concluso con l'(immancabile) fila per il voto.
Ieri ho fatto solo la seduta di nuoto in serata (esercizi di stili misti con serie di misti seguiti da prove di virate e tuffi) , mentre giovedi sera avevo fatto un buon 40 minuti di corsa con Carla ai Cedri, dove abbiamo rivisto (ci vediamo spesso la domenica mattina) il runner Roberto (paonazzo) reduce dalla maratona di Barchi (la Collemaraton) e facendo con lui una decina di minuti di scarico.
La corsetta ai Cedri
giovedì 8 maggio 2008
Citta' di mare
Forse non tutti sanno che Bologna e' (diventata) una citta' di mare. Perche' la frequenza e la forza con cui il vento si presenta sempre piu' spesso fanno venire in mente gli spazi aperti che il mare offre e -di conseguenza- l'esposizione ai supplizi di Eolo. O, ancora peggio, gli incubi arizoniani di 20 giorni fa. Oggi mi sembrava di pedalare contro un muro. Nonostante fossi in carena, nonostante la voglia (iniziale, almeno) di fare un po' di chilometri.
Magari, anzi, sicuramente ci sara' qualcuno che dira' che c'era una bavetta di vento, e che me lo sono sognato, ma se andando la velocita' era sui 27/28 e alla fine la media e' stata sui 31 all'ora, forse forse non ho sognato. E non vale neanche dire che ero in salita e poi in discesa, perche' ero sugli stradelli. Comunque, anche oggi ho patito le spalle, e alla fine ero anche un po' demoralizzato. Per fortuna che Ettore riesce sempre a metterci una pezza... E non si lamenta che non riposo quanto dovrei.
Una pedalata senza pretese, giusto per vedere come andavano le spalle. Ieri pomeriggio, si', sono riuscito anche a correre, diciamo "a fare il criceto", intorno allo stadio (dentro) perche' dovevo tenere d'occhio la macchina su cui c'era la Dama bianca. Poca roba, 27 minuti che non ne potevo piu' (di testa, odio girare in tondo) e sensazioni non belle neanche dai piedi. Evviva, sono pronto per una briscola, al massimo, altroche' Viverone e i Campionati Italiani di Doppio Olimpico.....
Il giro del criceto di ieri
Il piattone di oggi
Magari, anzi, sicuramente ci sara' qualcuno che dira' che c'era una bavetta di vento, e che me lo sono sognato, ma se andando la velocita' era sui 27/28 e alla fine la media e' stata sui 31 all'ora, forse forse non ho sognato. E non vale neanche dire che ero in salita e poi in discesa, perche' ero sugli stradelli. Comunque, anche oggi ho patito le spalle, e alla fine ero anche un po' demoralizzato. Per fortuna che Ettore riesce sempre a metterci una pezza... E non si lamenta che non riposo quanto dovrei.
Una pedalata senza pretese, giusto per vedere come andavano le spalle. Ieri pomeriggio, si', sono riuscito anche a correre, diciamo "a fare il criceto", intorno allo stadio (dentro) perche' dovevo tenere d'occhio la macchina su cui c'era la Dama bianca. Poca roba, 27 minuti che non ne potevo piu' (di testa, odio girare in tondo) e sensazioni non belle neanche dai piedi. Evviva, sono pronto per una briscola, al massimo, altroche' Viverone e i Campionati Italiani di Doppio Olimpico.....
Il giro del criceto di ieri
Il piattone di oggi
mercoledì 7 maggio 2008
Chissa'...
Oggi, dopo 6 giorni, ho inforcato di nuovo la bici. Dovevo aspettare che il collo e le spalle, in condizioni "normali" (tipo scendere al bar per un caffe') non fossero dolenti. Poca roba, un'oretta e venti per meno di 30 km, soprattutto (anzi del tutto) esercizi. Monopedale e sprint (400m) in leggera salita (Via dello Smistamento, per gli autoctoni) con rapporti via via piu' duri, e ritorno. Il tutto per capire che forse gli 80 km di Viverone riusciro' a farli (sempre che i 3 km a nuoto non mi abbiano ucciso prima...).
Comunque ieri sera una seduta di nuoto leggera, con un 1200m dove solo nel finale (12 x 50m a 1') il cuore ha avuto un leggero sussulto, arrivando a 150 battiti (forse). In serata provero' anche a fare una leggera seduta di corsa, tanto per vedere cosa succede. Navighiamo a vista, oramai.
Gli esercizi in bici
Comunque ieri sera una seduta di nuoto leggera, con un 1200m dove solo nel finale (12 x 50m a 1') il cuore ha avuto un leggero sussulto, arrivando a 150 battiti (forse). In serata provero' anche a fare una leggera seduta di corsa, tanto per vedere cosa succede. Navighiamo a vista, oramai.
Gli esercizi in bici
martedì 6 maggio 2008
Recupero
segue.
Si', ho deciso che mi riposo ancora per un altro giorno. Dopo aver compiuto 45 anni, ieri, posso permettermi di riposare ancora. Comincio ad avere una certa eta', e troppi sforzi non fanno per me. Senno' poi mi saturo la testa e le conseguenze sarebbero peggiori.
Si', ho deciso che mi riposo ancora per un altro giorno. Dopo aver compiuto 45 anni, ieri, posso permettermi di riposare ancora. Comincio ad avere una certa eta', e troppi sforzi non fanno per me. Senno' poi mi saturo la testa e le conseguenze sarebbero peggiori.
domenica 4 maggio 2008
Ego culinario
Il ristorante Vintage 1997 e' posto di fronte al quello visitato venerdi sera, e si capisce subito perche' ha una stella michelin (2005). Innanzitutto l'accoglienza, referente ma non stucchevole. Vittorio, in sala, ci mette a nostro agio in un tavolo da cui osserviamo gli altri avventori, che essendo le 21 sono gia' avanti con le portate. Il menu' non e' cambiato granche' da quest'inverno, ma per fortuna ha mantenuto i piatti che vorremmo riprovare, perche' la volta scorsa (a dicembre) non ci avevano soddisfatto appieno.
E abbiamo fatto bene, perche' abbiamo ripreso i tajarin all'uovo con burro di montagna e parmigiano delle vacche rosse e stavolta sono sublimi (l'altra volta erano troppo affogati nel burro), e la Selezione di formaggi Vintage 1997 (10 assaggi di formaggi ciascuno abbinato a salsa specifica) di cui ho ancora in bocca il sapore. Infine il dolce, un tiramisu' reinventato, con zabaglione e amaretti affogati al caffe' contenuti in una rosa di cioccolato al gianduja adagiato in una nuvola di panna. E -a sorpresa- un assaggio di Polenta e latte a Carla, dove la polenta -non salata- incontra il latte e cristalli di sale marino grosso con effetto delizioso.
Stamattina, invece, quasi saltata la colazione perche' ci siamo svegliati tardi (un sincero grazie ad Alfonso per averci comunque permesso di sbocconcellare qualcosa), visita alla Basilica di Superga, casualmente nel 59° anniversario della tragedia, con il trenino a cremagliera. Tripudio granata in vetta e niente visite a tombe ed appartamenti dei Savoia perche' gli orari non ce lo permettevano.
Prima di ripartire sosta per il pranzo al Ristorante Goffi, antipasti a buffet per entrambi (uhmmm) e tagliolini alla fonduta valdostana per Carla (discreti) e filetto di Fassona al Castelmagno per me: un po' troppo cruda e se anche non ci avessero messo le patate arrosto avrei apprezzato meglio il Castelmagno fuso.
Bene, un week end poco (anzi, per nulla) sportivo, in cui avro' certamente preso un paio di chili ma ho soddisfatto l'ego culinario, che ne aveva un gran bisogno.
Ed ora i resoconti della settimana e del mese:
Settimana:
SWIM: 4250 m
BIKE: 149,1 km
RUN: 5,3 km
Aprile:
SWIM: 12550 m
BIKE: 498 km
RUN: 83,64 km
E abbiamo fatto bene, perche' abbiamo ripreso i tajarin all'uovo con burro di montagna e parmigiano delle vacche rosse e stavolta sono sublimi (l'altra volta erano troppo affogati nel burro), e la Selezione di formaggi Vintage 1997 (10 assaggi di formaggi ciascuno abbinato a salsa specifica) di cui ho ancora in bocca il sapore. Infine il dolce, un tiramisu' reinventato, con zabaglione e amaretti affogati al caffe' contenuti in una rosa di cioccolato al gianduja adagiato in una nuvola di panna. E -a sorpresa- un assaggio di Polenta e latte a Carla, dove la polenta -non salata- incontra il latte e cristalli di sale marino grosso con effetto delizioso.
Stamattina, invece, quasi saltata la colazione perche' ci siamo svegliati tardi (un sincero grazie ad Alfonso per averci comunque permesso di sbocconcellare qualcosa), visita alla Basilica di Superga, casualmente nel 59° anniversario della tragedia, con il trenino a cremagliera. Tripudio granata in vetta e niente visite a tombe ed appartamenti dei Savoia perche' gli orari non ce lo permettevano.
Prima di ripartire sosta per il pranzo al Ristorante Goffi, antipasti a buffet per entrambi (uhmmm) e tagliolini alla fonduta valdostana per Carla (discreti) e filetto di Fassona al Castelmagno per me: un po' troppo cruda e se anche non ci avessero messo le patate arrosto avrei apprezzato meglio il Castelmagno fuso.
Bene, un week end poco (anzi, per nulla) sportivo, in cui avro' certamente preso un paio di chili ma ho soddisfatto l'ego culinario, che ne aveva un gran bisogno.
Ed ora i resoconti della settimana e del mese:
Settimana:
SWIM: 4250 m
BIKE: 149,1 km
RUN: 5,3 km
Aprile:
SWIM: 12550 m
BIKE: 498 km
RUN: 83,64 km
sabato 3 maggio 2008
Venaria Reale week end
Ed eccoci al Venaria Reale week end, qui a Torino. Io e Carla siamo riusciti a prenotare la visita per oggi, sabato, a questo imponente edificio posto a nord di Torino che era una delle residenze di caccia dei Savoia, e dunque ieri tappa di trasferimento, con arrivo in serata al solito Jolly di Corso Vittorio Emanuele (e' la terza volta che veniamo qui) e cena in Piazza Solferino, al Solferino, che dolci a parte ci ha molto deluso (maccheroncini al Castemagno io, ravioli di cardo e topinanbur Carla, misto formaggi e selezione di dolci per entrembi).
Stamattina, invece, di buon ora siamo andati a Venaria Reale, che ospita la Reggia. Moltissima gente, da non credere. Questo imponente edificio, con giardini immensi, oltre ad aver ispirato gli architetti di Versailles, era fino a pochi anni fa in completo stato di abbandono, dopo una lunga occupazione militare che ne aveva distrutto il parco e svalorizzato gli ambienti della Reggia.
Il restauro, imponente e terminato da pochi mesi, ha dovuto comunque tenere conto che l'edificio fu completamente razziato e lasciato in rovina. Quindi un ottimo restauro, ma solo delle mura, degli affreschi e della -splendida- Galleria di Diana, un salone lungo 70 metri e largo 25 dove si svolgevano i balli di corte. Usciti dallaReggia abbiamo passeggiato per il borgo, e ci siamo fermati a mangiare in un'osteria, naturalmente formaggi locali, con verdure grigliate, ottimo il vino sfuso (Dolcetto).
Poi i Giardini dellla Reggia, solo in parte recuperati (ma i lavori prosegono...) con scorci splendidi. I Giardini confinano con il Parco delle Mandrie, anch'esso immenso, meta di scampagnate dei torinesi. Dopo questa visita siamo tornati in citta' e ci siamo diretti al Parco del Valentino, dove abbiamo ammirato la Reggia omonima (ora sede dell'Universita'), la Fontana dei Mesi e il Borgo Medievale con Castello, imperdibile ricostruzione di una cittadella del medioevo. Da li' visita del Monastero dei Cappuccini, con superba vista della citta' e delle Alpi.
Domani, prima di tornare a casa, visiteremo la Basilica di Superga, e non -purtroppo- il casino di caccia di Stupinigi, chiuso per restauri. Veniamo con molto piacere a Torino, citta' che ha ritrovato un orgoglio sopito con le Olimpiadi 2006 ed e' stata ottimamente valorizzata dalle opere susseguenti (la Metropolitana, restauri di molti monumenti, costruzione di parcheggi ovunque) e che pare viva una nuova rinascita, anche e soprattutto oltre la Fiat. La citta' appare pulitissima e sicura, illuminata e vitale, con locali discreti che offrono cibil locali e non, dato l'alto tasso di immigrati del nostro meridione.
Magari si facesse lo stesso a Bologna!
Stamattina, invece, di buon ora siamo andati a Venaria Reale, che ospita la Reggia. Moltissima gente, da non credere. Questo imponente edificio, con giardini immensi, oltre ad aver ispirato gli architetti di Versailles, era fino a pochi anni fa in completo stato di abbandono, dopo una lunga occupazione militare che ne aveva distrutto il parco e svalorizzato gli ambienti della Reggia.
Il restauro, imponente e terminato da pochi mesi, ha dovuto comunque tenere conto che l'edificio fu completamente razziato e lasciato in rovina. Quindi un ottimo restauro, ma solo delle mura, degli affreschi e della -splendida- Galleria di Diana, un salone lungo 70 metri e largo 25 dove si svolgevano i balli di corte. Usciti dallaReggia abbiamo passeggiato per il borgo, e ci siamo fermati a mangiare in un'osteria, naturalmente formaggi locali, con verdure grigliate, ottimo il vino sfuso (Dolcetto).
Poi i Giardini dellla Reggia, solo in parte recuperati (ma i lavori prosegono...) con scorci splendidi. I Giardini confinano con il Parco delle Mandrie, anch'esso immenso, meta di scampagnate dei torinesi. Dopo questa visita siamo tornati in citta' e ci siamo diretti al Parco del Valentino, dove abbiamo ammirato la Reggia omonima (ora sede dell'Universita'), la Fontana dei Mesi e il Borgo Medievale con Castello, imperdibile ricostruzione di una cittadella del medioevo. Da li' visita del Monastero dei Cappuccini, con superba vista della citta' e delle Alpi.
Domani, prima di tornare a casa, visiteremo la Basilica di Superga, e non -purtroppo- il casino di caccia di Stupinigi, chiuso per restauri. Veniamo con molto piacere a Torino, citta' che ha ritrovato un orgoglio sopito con le Olimpiadi 2006 ed e' stata ottimamente valorizzata dalle opere susseguenti (la Metropolitana, restauri di molti monumenti, costruzione di parcheggi ovunque) e che pare viva una nuova rinascita, anche e soprattutto oltre la Fiat. La citta' appare pulitissima e sicura, illuminata e vitale, con locali discreti che offrono cibil locali e non, dato l'alto tasso di immigrati del nostro meridione.
Magari si facesse lo stesso a Bologna!
giovedì 1 maggio 2008
Magari bastavano 5...
...si, perche' alla fine, all'ottavo (di dieci), al secondo scollinamento di Mongardino ho detto basta. E passino i piedi, e passino i crampi, ma le spalle inchiodate proprio no. Anche perche' stava diventando difficile alzare lo sguardo da terra, e quindi diciamolo, pericoloso. E' vero, mi ruga da matti essermi ritirato dopo 125 km, ma proprio ho raggiunto il limite. Gia' Bortolami era stato un supplizio, cosi' come la discesa fino a Calderino. E' vero, come mi ha detto qualcuno, "anche io mi ritiro". Non ci prendero' l'abitudine, statene certi.
Comunque, di buon ora, anche se non troppo presto, visto che avevo un numero che mi dava una griglia super (76, subito dietro alla Griglia Rossa) mi sono avviato verso i Giardini Margherita, luogo della partenza, e con puntualita' svizzera, anche se con modalita' artigianale ("Siete pronti? Allora Via!") alle 8.30 il serpentone del percorso lungo e' partito. Provo a tenere il passo dei primi (sono li'...), ma mi accorgo che e' un suicidio (55 all'ora) e allora mi lascio sfilare. Dovranno passare ben 4 grupponi, perche' riesca almeno a tenere una ruota.
Svolto a Zula che sono -probabilmente, ma non coscientemente- gia' un po' cotto, e a Badolo capisco che e' gia tardi. Raggiungo Simona, l'Ironwoman, ma poi lei riparte e per me ritorna la nebbia. Arranco su per il primo Mongardino, e gia' Montemaggiore mi sembra un incubo. Sopravvivo a Zappolino, ma Tiola e' gia' infinito. Di Bortolami e Mongardino-2 ho gia' detto. Hanno inziato le spalle, formicolando la' dove il vento di Tempe aveva fatto sfracelli, i trapezi. Poi ha cominciato anche la cervicale a non reggere piu' il mio faccione che era sempre piu' parallelo al terreno. Su Montemaggiore i crampi: una fucilata che mi costringe a sprofondare sul sellino e a farmela tutta seduto. Nessun aiuto dal 34-27, che oggi mi sembrava un 53-15. Infine i piedi, i neuromi, un classico della mia sofferenza.
Su Bortolami anche qualche gocciolone: se non si fosse capito che non era giornata... Avevo provato a saltare qualche ristoro, un po' perche' ero in autonomia alimentare un po' per evitare la sosta e guadagnare qualche minuto: spalle e piedi mi costringevano a fermarmi.
Non volevo ritirarmi, io credo fermamente che e' meglio finire ma non aver rimpianti (anche se distrutti) che ritirarsi per rimpiangere di non aver finito e rimuginarci sopra a lungo (lo sto gia' facendo...) ma non c'era possibilita': le Ganzole e gli ultimi chilometri sarebbero stati un supplizio ed anche pericolosi, come detto. Certo che tornare a casa dalla Porrettana e farsi tutta via Saragozza sul pave' non e' stato una panacea, ma non c'erano alternative (e alla fine sono stati comunque 150 km...).
Ringrazio comunque anche Gianluca, ottimo triathleta, che mi ha mandato un messaggio inequivocabile: "Ricarica le pile!". E a coloro che sperano sempre in un mio fallimento, avete finalmente motivo di giubilo. Io, per conto mio, ragionero' sui motivi di questo ritiro, ne sapro' trarre i giusti insegnamenti per non fallire ancora.
Gli otto colli, fino al ritiro
Il mesto rientro
Comunque, di buon ora, anche se non troppo presto, visto che avevo un numero che mi dava una griglia super (76, subito dietro alla Griglia Rossa) mi sono avviato verso i Giardini Margherita, luogo della partenza, e con puntualita' svizzera, anche se con modalita' artigianale ("Siete pronti? Allora Via!") alle 8.30 il serpentone del percorso lungo e' partito. Provo a tenere il passo dei primi (sono li'...), ma mi accorgo che e' un suicidio (55 all'ora) e allora mi lascio sfilare. Dovranno passare ben 4 grupponi, perche' riesca almeno a tenere una ruota.
Svolto a Zula che sono -probabilmente, ma non coscientemente- gia' un po' cotto, e a Badolo capisco che e' gia tardi. Raggiungo Simona, l'Ironwoman, ma poi lei riparte e per me ritorna la nebbia. Arranco su per il primo Mongardino, e gia' Montemaggiore mi sembra un incubo. Sopravvivo a Zappolino, ma Tiola e' gia' infinito. Di Bortolami e Mongardino-2 ho gia' detto. Hanno inziato le spalle, formicolando la' dove il vento di Tempe aveva fatto sfracelli, i trapezi. Poi ha cominciato anche la cervicale a non reggere piu' il mio faccione che era sempre piu' parallelo al terreno. Su Montemaggiore i crampi: una fucilata che mi costringe a sprofondare sul sellino e a farmela tutta seduto. Nessun aiuto dal 34-27, che oggi mi sembrava un 53-15. Infine i piedi, i neuromi, un classico della mia sofferenza.
Su Bortolami anche qualche gocciolone: se non si fosse capito che non era giornata... Avevo provato a saltare qualche ristoro, un po' perche' ero in autonomia alimentare un po' per evitare la sosta e guadagnare qualche minuto: spalle e piedi mi costringevano a fermarmi.
Non volevo ritirarmi, io credo fermamente che e' meglio finire ma non aver rimpianti (anche se distrutti) che ritirarsi per rimpiangere di non aver finito e rimuginarci sopra a lungo (lo sto gia' facendo...) ma non c'era possibilita': le Ganzole e gli ultimi chilometri sarebbero stati un supplizio ed anche pericolosi, come detto. Certo che tornare a casa dalla Porrettana e farsi tutta via Saragozza sul pave' non e' stato una panacea, ma non c'erano alternative (e alla fine sono stati comunque 150 km...).
Ringrazio comunque anche Gianluca, ottimo triathleta, che mi ha mandato un messaggio inequivocabile: "Ricarica le pile!". E a coloro che sperano sempre in un mio fallimento, avete finalmente motivo di giubilo. Io, per conto mio, ragionero' sui motivi di questo ritiro, ne sapro' trarre i giusti insegnamenti per non fallire ancora.
Gli otto colli, fino al ritiro
Il mesto rientro
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