Come sono bravo io a darmi
la zappa sui piedi.... Oggi ero in seduta di potenziamento, con il coach e a me e' scappato detto che ieri sera ho tenuto bene i 5 x100 a stile a 1'.55", anzi. Il coach ha solo detto che questa affermazione se la ricordera' lunedi' prossimo durante la seduta di nuoto.
Vabbe', in questi ultimi giorni, con alcuni amici (io li ritengo tali, oltreche' persone intelligenti ed ottimi atleti), pur con toni accesi e vaffa sottintesi (e chiaramente rimanendo ognuno sulle proprie posizioni), si ragionava se sia opportuno che ognuno di noi vada orgoglioso (e non ne faccia mistero) dei propri miglioramenti, conquiste, successi, chiamateli come volete, PUR se queste conquiste sono di infimo livello nell'ambito stesso.
Per esemplificare, e' giusto che io vada fiero di aver finito 7 Ironman pur avendo fatto un tempo piu' prossimo al tempo limite che non al tempo del vincitore? O voglia condividere con altri che la mia media oraria in certo tratto di strada sia passata da 27 km/h a 32 (dove altri viaggiano a quasi 40 all'ora)?
Altro discorso caldo e' stato quello dell'Ironman attitude, della "testa" per finire un Ironman. Chiaramente per uno che lo finisce in 14 ore la "testa" si puo' tradurre facilmente in "pazienza", mentre uno che lo vince.... beh ne' il ritratto vivente, direi. Quindi, tutti, avendo tempo e possibilita' [come me] con tanta pazienza possono prepararsi e finire un Ironman, no? NO, io dico di no. Sebbene sia piu' facile di quanto sembri non e' alla portata di tutti. L'ho gia' spiegato in un
post.
La perla comunque e' stata quella che se uno nuota a stento, sta in bici a mala pena e corre storto, non deve avere la possibilita' di fare un Ironman (ma neanche una gara di nuoto, una gara in bici, ne' una gara di corsa). Facciamo come a Sparta, tutti giu' dalla rupe i neonati non sani? E' un discorso che a mio parere e' piuttosto pericoloso, perche' -estremizzato- si potrebbe tradurre con un "La gara la deve fare solo chi sta bene, chi e' forte e chi vince, perche' conta solo il risultato". Quindi, per fare una gara cosa fareste voi, sapendo che il solo allenamento non basterebbe?
De Coubertin e' la che si sta contorcendo nella tomba. Significa una cosa sola, che ai vostri figli non dovete dire che lo sport e' divertimento, gioco e allegria. Ditegli che dovono battere il compagno di banco, possibilmente senza trucchi, ma alla fine anche con quelli se non ci riescono, che un domani se non ci arriveranno con l'allenamento ci sara' il dottor Sainz di turno, che li aiutera'. E voi, padri che non gareggiate se non potete fare il tempone, sarete li' pronti a fare lo sgambetto a chi sorpassa vostro figlio.
Eppoi ci chiediamo come mai lo sport amatoriale in Italia sia a livelli infimi (41% di sedentari cronici in Italia nel 2006).
L'altra campana su questo argomento invece dice che e' "per colpa
di persone che 'vendono' mediocri prestazioni alla portata di chiunque come imprese sovrumane che il triathlon in Italia e' poco praticato perche' visto come una disciplina da superuomini..."
Puo' essere. Anche se vorrei sapere a) se per il costume di superuomo ci sia la taglia XXL e b) quanti siano capaci di fare queste mediocri prestazioni (atleti e pro a parte)...
Ma credo che l'unica possibilita' di allargare la cerchia di praticanti > renderlo piu' conosciuto > piu' visto > piu' pagato > piu' praticato, sia quella di parlarne, bene o male, mitizzandolo o smitizzandolo, non importa. Basta parlarne. Scendendo dal pero o anche salendoci, perche' no?
I pomodori me li potete lanciare, per ora metaforicamente, con un commento. a questo post.